Visco ordina il crollo dei prezzi per salvare le banche: svalutate gli immobili del 50%

nonostante il crollo delle compravendite sia stato una batosta nel 2012, tutto sommato i prezzi hanno relativamente tenuto. la resistenza relativa, se paragonata a paesi in cui si sono visti i listini andare giù del 30-50%, è dovuta vari fattori. certamente il risparmio privato è uno di questi, ma fin’ora è stata anche la banca a non volere una forte svalutazione. sembra che però i nodi siano venuti al pettine e la stessa banca d’italia ordina: svalutate gli immobili

 il governatore ignazio visco ha dato infatti l’indicazione ai banchieri di procedere con pesanti accantonamenti e svalutazioni degli immobili a garanzia dei crediti, anche del 50%. che cosa significa in pratica? facciamo un esempio

 una banca ha concesso un mutuo di 200.000 euro per un immobile acquistato nel 2007, del valore di 250.000 euro. nei suoi bilanci scriverà di avere dei crediti di 200.000 euro meno la quota già pagata. ma se l’immobile a garanzia nel frattempo si svaluta, si crea il negative equity, cioè la situazione in cui l’immobile vale meno del mutuo erogato per acquistarlo. in spagna, irlanda e negli usa ci fanno i conti da cinque anni

 questa situazione non conviene al proprietario, ma neppure alla banca. salvo però che gli altri agenti del mercato non comincino a farle notare che i suoi cosiddetti attivi cominciano ad essere passivi: tappare si può, ma fino a un certo punto. visco con le sue indicazioni, ha dunque dato il via ad una nuova fase, in cui si assume che si potrebbe verificare un crollo dei prezzi che gli istituti bancari devono tenersi pronti a coprire con maggiori accantonamenti

 problemi degli istituti delle banche italiane non sono solo quelli del monte dei paschi. le sofferenze dei prestiti concessi negli anni passati, alcuni con troppa leggerezza, altri indeboliti dalla crisi, ne mette a rischio i bilanci. ecco allora che è necessario mettere in conto degli accantonamenti per coprire queste falle e rafforzarsi in vista di problemi futuri

 per questo le banche non concedono da tempo prestiti, né alle famiglie né alle imprese. e l’annuncio del governatore visco annuncia tempi peggiori, perché significa che il credito disponibile per il mattone sarà ancora meno nei prossmi mesi

 scrive in proposito il quotidiano economico milano finanza: mentre si rafforza la banca, si indebolisce il già fiacco mercato del credito real estate. cui si aggiunge la crisi perdurante con il crollo della domanda. risultato, le transazioni immobiliari sono al minimo storico, notizia ferale per un settore che da sempre è il primo indicatore della salute economica di un paese. salviamo le banche (è più giusto dire ordiniamo alle banche di proteggersi dai rovesci globali) al prezzo di comprimere la crescita. a rimetterci, come al solito, è chi ha le spalle meno larghe

 articolo visto in milano finanza

 immobiliare, la casa si avvita

 http://www.idealista.it/news/archivio/2013/03/29/075509-visco-ordina-il-crollo-dei-prezzi-salvare-banche-svalutate-gli-immobili-50

 

INTENSIFICATE LE UCCISIONI DI RANDAGI IN ROMANIA PER I GIOCHI OLIMPICI GIOVANILI

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INTENSIFICATE LE UCCISIONI DI RANDAGI IN ROMANIA PER I GIOCHI OLIMPICI GIOVANILI 

Nella regione di Brasov, in Romania, negli ultimi anni, sono stati uccisi oltre 30.000 cani randagi con il pretesto del pericolo per la popolazione, la rabbia, le lamentele dei cittadini e così via. 
La città di Brasov ospita in questi giorni i Giochi Olimpici Giovanili Europei che si concluderanno il 22 febbraio.Ancora una volta gli animali sono stati maltrattati ed uccisi per mostrare a turisti, atleti, mass media e personaggi famosi che le città romene sono “pulite e sicure”. In realtà, i cani vengono brutalmente catturati dalle strade e rinchiusi all’interno dei canili, noti come “killing station”, dove centinaia di cani si trovano in condizioni igieniche pessime, costretti a condividere spazi ristretti, senza alimentazione regolare, cure mediche nè registrazione. 

L’OIPA intende fare pressione sulle autorità locali romene, chiedendo loro di mettere in atto misure civili e rispettose per controllare la popolazione randagia, lanciando campagne di sterilizzazione, costruendo canili no-kill e promuovendo le adozioni.

Invia la lettera di protesta! http://www.oipa.org/italia/2013/appelli/brasov.html

 

Comunisti e banchieri ora vogliono abolire l’uso del contante per saldare i debiti dei partiti con le banche

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Monti ha girato 4 miliardi di Imu al dissestato Monte dei Paschi di Siena, ma non basta. Comunisti e banchieri ora vogliono abolire l’uso del contante per saldare i debiti dei partiti con le banche

E’ già dura adesso con il limite al pagamento in contanti a 1.000 euro, figuriamoci se lo dovessero portare a 300. Non è nella mentalità degli italiani usare carte di credito e bancomat per piccole spese, non è pratico e non è naturale come ha evidenziato anche la Bundesbank in un recente studio sulla circolazione del denaro in Europa. Ma questo è il folle progetto del Partito Democratico sviluppato in piena sintonia con gli obiettivi del professor Monti, mandante del potere bancario: la tracciabilità dei pagamenti sopra i 300 euro. Per combattere l’evasione fiscale e per rendere più semplice la vita dei consumatori, s’intende! Pensionati, casalinghe, studenti dovranno in futuro dotarsi di una carta di credito, di un bancomat così da rendere più trasparenti le transazioni di denaro con notori costi annuali più o meno occulti. Già adesso le banche spingono per scoraggiare l’uso del denaro contante addebitando costosi prelievi allo sportello o presso gli Atm. Una vera e propria rivoluzione copernicana che renderà la vita di ogni cittadino super controllata dai sistemi elettronici al punto che qualcuno l’ha già definita una follia cibernetica architettata dalle banche fallite sotto il peso dell’enorme debito pubblico italiano. Le premesse già ci sono: dal prossimo anno tutti gli esercizi commerciali dovranno dotarsi di Pos per accettare pagamenti in forma elettronica sopra i 50 euro. Preparato il terreno, resta solo da convincere i consumatori a utilizzare la moneta elettronica, come negli Usa, magari abbassando per decreto l’utilizzo del contante a 300 euro e poi gradualmente fino a 50, come impreca a squarciagola Bersani.

Crisi Monte Paschi: 3,9 miliardi di euro regalati da Monti alla banca dei compagni. Ma ne serviranno ancora

Ma perché tanta foga, insieme a quella della patrimoniale costantemente strombazzata, non solo dal centro-sinistra, ma anche dalla Cgil? Il motivo è semplice: le banche sono senza soldi, oggi più di ieri, quindi di fatto in bancarotta. E’ noto che se tutti corressero in banca a prelevare i propri risparmi, non ce ne sarebbe abbastanza e le banche chiuderebbero gli sportelli. Ne sanno qualcosa al Monte dei Paschi di Siena, dove di sportelli ne dovranno chiudere 400 per la gioia dei sindacati che, a braccetto con la sinistra, invocano sempre a spada tratta la difesa del posto di lavoro, dimenticandosi però  di quei 4.500 dipendenti (e loro famiglie) che fra un po’ si ritroveranno senza stipendio, oltre che senza capitale azionario. Ma tant’è, si tratta di una “battaglia di civiltà” come aveva detto l’ex presidente dell’Abi parlando del contrasto al contante annunciato da Monti. E chi era il president e dell’Abi? Giuseppe Mussari, già capo supremo del Monte dei Paschi di Siena, la banca dei compagni, che lui e i dirigenti di partito hanno mandato in rovina utilizzandola come bancomat, anzi come idrovora, per le loro tentacolari clientele, e che Monti, in nome dell’equità sociale, ha disperatamente salvato in vari modi (Allarme rosso al Monte dei Paschi di Siena). Prima, esentando Mps dal pagamento di 200 milioni di interessi che doveva sui Tremonti Bond (non ancora rimborsati), e ora con 3,9 miliardi di Monti-bond che difficilmente torneranno nelle tasche dei contribuenti italiani. Soldi che, viceversa, potevano essere usati per i pressanti bisogni del Paese, dalla riduzione del debito alle pensioni degli esodati (ridotti in questo stato dalla commovente Fornero), ma che il governo tecnico dei banchieri, una volta raccolto il gettito dell’Imu, ha semplicemente girato alla banca dei rossi.

Abolire l’uso del contante per sanare i debiti dei partiti superindebitati

Tutto questo per comprendere meglio il quadro della situazione. Bersani col suo folto drappello di comunisti al seguito e i rapaci banchieri italiani (cioè Monti) hanno il medesimo interesse nell’abolizione del contante. Non solo perché questo è uno dei cavalli di battaglia ideologici delle sinistre, come le nozze gay, ma anche e soprattutto per far sparire quei debiti che negli anni hanno dissestato sistema bancario italiano. Come? Trasformando le banconote in impulsi. Emblematico è il caso di una delle più grandi banche anglosassoni, la HSBC. Il gruppo bancario è stato trovato colpevole (ancorché non processato, per non destabilizzare il sistema) di aver riciclato almeno 7 miliardi di dollari dal cartello dei narcos messicani trasformando vagonate di contanti sporchi in bit elettronici candidi e profumati. Delitto che un divieto dell’uso del contante non avrebbe certo ostacolato.

Limiti pagamento in contanti: un Grande Fratello elettronico e miliardi di commissioni alle banche

Inoltre, imponendo l’uso della moneta elettronica, le banche estrarrebbero, senza fatica, miliardi di commissioni dalle più disparate spese quotidiane, dal caffè al bar al giornale in edicola, dalla corsa in autobus al parcometro in città. Soldi che si sposteranno virtualmente semplicemente con l’uso di un telefonino, di una tessera magnetica, di un chip elettronico inserito nell’orologio da polso, comportando al contempo la chiusura di centinaia di sportelli e il licenziamento di migliaia di dipendenti. Non è certo quello che vuole (in teoria) la sinistra, ma a volte fa il gioco del grande capitale perfino senza saperlo. Così la strana convergenza di interessi fra i partiti di sinistra e le banche italiane appare lampante: entrambe desiderano il potere, il controllo dei cittadini con la giustificazione della lotta all’evasione fiscale. E questo potrebbe essere lo slogan propagandistico della nuova legislatura che, allo scopo, foraggerà ancora di finanziamenti pubblici giornalisti collusi e leccapiedi. Un tema, in parte già visto e che non ha dato frutti: a fronte della tanta demonizzata lotta all’evasione fiscale con la creazione di uno stato di polizia tributaria, nel 2012 sono stati recuperati dalla lotta all’evasione 12 miliardi di euro, 700 milioni meno dell’anno prima. Un fallimento in piena regola. Ma si sa, l’obiettivo in Italia non è il risultato, ma il controllo sociale, il Grande Fratello, per nascondere la verità.

http://www.investireoggi.it/economia/bersani-limite-al-pagamento-in-contanti-a-300-euro-per-salvare-le-banche/

Suicidi. La strage continua nell’indifferenza e censura. La Boldrini/Maria teresa di calcutta se ne occupa?

oltre al dramma dei suicidi che continuano senza sosta nella censura più totale, si deve assistere anche queste assurdità. Come si diventa clandestini da morti. Interverrà la Boldrini? Ah già, i suicidi non hanno causa economica in un paese tanto ricco come l’Italia no? Magari è giusto così, per una repubblica fondata sul lavoro non c’è spazio per chi ne rimane privo, non è utile al sistema. Se per giunta cade in disgrazia e non paga le tasse niente è più deleterio e disonorevole che diventare evasore, colpevole di tutti i mali d’Italia e se non sei più in grado di lavorare gratis per regalare i soldi al gabelliere Stato per conto delle banche usuraie meglio che la gente si suicidi no, Boldrini?

 Spinea nega la sepoltura in cimitero all’istruttore di arti marziali suicida

 Il 32enne Raffaele Fortunati ha vissuto nel Veneziano fino

a 2 anni fa ma il Comune impedisce la tumulazione nel paese

di Paolo Calia

 TREVISO – Per Raffaele Fortunati, il maestro di arti marziali che la sera di Pasqua si è tolto la vita lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia e nella cerchia delle amicizie più strette, nel cimitero di Spinea non c’è posto. Poco importa che per trent’anni su 32 abbia vissuto in paese, che da cinquanta ci risiedano i genitori: non essendo più residente da meno di un anno, da quando si è trasferito a Ospedaletto di Istrana con la moglie, ha perso il diritto di essere tumulato accanto ai suoi cari.

 E a nulla sono valse le preghiere rivolte al sindaco di Spinea e ai dirigenti comunali: «È un criterio che viene sempre seguito con rigore, in tanti anni non è mai stata fatta alcuna eccezione. Non sono previste deroghe», hanno ribadito dal Municipio. E dire che da Istrana non hanno mosso alcuna obiezione al trasferimento della salma, solo nel comune veneziano sono sorti i problemi.

 «I genitori di Raffaele sono anziani e con poche possibilità di muoversi – spiega Marco Buschini, per vent’anni maestro di arti marziali di Fortunati e suo grande amico – e hanno espresso la volontà che dopo il funerale loro figlio venga tumulato a Spinea. A Istrana sono d’accordo, ma sembra che questo trasferimento sia impossibile. La madre, una signora che ha anche problemi di salute, è andata a parlare con il sindaco di Spinea ma non c’è stato niente da fare. Dicono che bisogna rispettare il regolamento. Ma di fronte a casi come questi, a una madre che vuole solo avere il figlio vicino per poterlo piangere, non ci dovrebbero essere regolamenti di sorta».

 Alla fine però Raffaele a Spinea potrebbe andarci lo stesso. Praticamente l’intero paese si è mosso per superare il muro invalicabile alzato dalla burocrazia. Lo conferma anche il fratello di Raffaele, Gabriele, testimone di una vera e propria mobilitazione: «Si sono mossi in tanti per trovare una soluzione – conferma – e forse una scappatoia c’è. Una famiglia di Spinea si è detta disponibile a metterci a disposizione un loculo dello loro cappella privata. Poi troveremo il modo di avere un loculo tutto nostro».

 Dove non arriva il freddo rispetto di un regolamento comunale, arriva quindi il buon cuore: «Per fortuna sì – conclude Buschini – ma queste cose non dovrebbero andare così». Il funerale di Raffaele Fortunati si svolgerà domani nella sede parrocchiale di Ospedaletto di Istrana alle 14,30.

 Giovedì 04 Aprile 2013 – 09:40    Ultimo aggiornamento: 14:47

 CASA PIGNORATA E CREDITI NON RISCOSSI, IMPRENDITORE 46ENNE IN CRISI SI IMPICCA

 Giovedì 04 Aprile 2013 – 21:04

VENEZIA – Un piccolo imprenditore, attivo nella termoidraulica, si è suicidato perché in crisi economica e in particolare perché non riusciva a riscuotere i crediti frutto del proprio lavoro. La vittima è un 46enne di Spinea (Venezia) che è stato trovato impiccato nel garage della propria abitazione. L’uomo, sposato e con una figlia piccola, aveva subito il pignoramento della propria casa e si era trasferito a vivere da dei parenti a cui è toccato scoprire il cadavere. L’uomo, che non ha lasciato alcun biglietto per giustificare il gesto, temeva che la crisi travolgesse anche il cognato con il quale aveva cominciato a collaborare per guadagnare qualcosa. I carabinieri – che hanno indagato sulla vicenda – hanno chiuso il caso come atto autolesionistico e la Procura della Repubblica ha già archiviato il fascicolo restituendo la salma ai familiari per i funerali.

 AGENTE SUICIDA DAVANTI A UNA CASERMA.DISPERATO PER CARTELLE EQUITALIA -FOTO

 Giovedì 04 Aprile 2013 – 00:55

BARI – I debiti lo avevano esasperato. Nicola Rutigliano, 43 anni, di Bari, si e’ ucciso con un colpo alla testa davanti alla Caserma dei Carabinieri di Triggiano. Faceva il poliziotto. In servizio negli uffici amministrativi del Commissariato San Nicola, nel cuore della citta’ vecchia, ha deciso di farla finita e non lo ha fatto in silenzio. Ha scritto un biglietto, che ha lasciato in casa, dove ha spiegato le ragioni del suo gesto. Poi ha telefonato al 112 annunciando che si sarebbe tolto la vita e ha chiamato anche alcuni giornalisti. ”Aveva una voce tremante – ha riferito un cronista che ha preso la telefonata – e ha detto che un suo amico voleva suicidarsi. Poi ha detto di trovarsi davanti alla caserma di Triggiano e ha chiuso”.

 IL COLPO. Dentro i loro uffici, a Triggiano, i militari hanno sentito il colpo di pistola. Proprio di fronte al cancello della caserma una macchina grigia, una Seat Altea, con i vetri in frantumi e all’interno, al posto di guida, l’agente Rutigliano in fin di vita. I Carabinieri non hanno atteso l’arrivo del 118 e l’hanno accompagnato all’ospedale piu’ vicino, il ‘Fallacara’ di Triggiano. Poco dopo il trasporto d’urgenza all’ospedale barese ‘Di Venere’ della ex frazione di Carbonara, dove l’uomo e’ morto. Parenti e poliziotti hanno vegliato la salma prima nell’obitorio e poi nella cappella dell’ospedale per tutto il pomeriggio. ”Un bravo ragazzo, tranquillo, riservato” lo hanno descritto i colleghi.

 EQUITALIA. Nicola Rutigliano, separato, con un figlio, viveva a Triggiano insieme con la nuova compagna. Nei giorni scorsi l’arrivo a casa di una cartella di Equitalia lo avrebbe esasperato sino al punto di fargli decidere di uccidersi, sparandosi un colpo alla testa con la sua pistola di ordinanza. Ma la stessa Equitalia, in un comunicato diffuso in serata per esprimere cordoglio, esclude che a Rutigliano sia stata inviata ”n‚ oggi, n‚ nei giorni scorsi alcuna cartella”. L’ultima, che la societa’ indica di ”importo comunque contenuto” gli era stata notificata a gennaio.

 SCONCERTO. ”Quello che e’ accaduto – ha commentato il sindaco di Triggiano, Vincenzo De Nicolo’, medico oculista nell’ospedale cittadino – ci ha lasciati sgomenti. Quando i vigili urbani e i carabinieri mi hanno informato di quanto accaduto mi sono precipitato in ospedale e i colleghi mi hanno detto che la situazione era molto critica. I motivi? Non li conosco. A quanto mi risulta non aveva mai chiesto, in nessuna forma, l’aiuto del Comune. Aveva un lavoro stabile, non aveva problemi di tipo lavorativo. Ogni giorno noi sindaci cerchiamo di calmare gli animi della gente, esasperata per la situazione economica in cui in tanti ormai si trovano a causa della crisi, ma quest’uomo non ci aveva mai chiesto aiuto”.

 «Meglio un evasore in più che un suicidio per crisi»

Mario Pozza, Confartigianato: «Chi non paga le tasse può sempre redimersi E comunque attenzione, dietro quei dati non c’è necessariamente illegalità»

«Preferisco un evasore in più, che possa redimersi e tornare nei binari della legalità, che una vita persa per sempre, e che non torna più all’affetto dei suoi cari».

 Davanti al dossier choc del Ministero sui redditi dichiarati a Treviso nel 2011 e relativi all’anno 2010, che vedono artigiani e partite Iva dichiarare 2 mila euro in meno l’anno meno dei dipendenti e circa 3 mila euro in più dei pensionati, Mario Pozza, presidente provinciale di Confartigianato, risponde con una frase altrettanto choc. E non esita a evocare immediatamente, di fronte al tema dell’evasione, la tragica sequenza di suicidi di piccoli imprenditori e artigiani nella Marca e non solo, sotto i colpi della crisi. La piaga più recente di un Nordest che si è fermato dopo il grande boom.

 È più di una difesa d’ufficio della categoria, la sua. E Pozza non fa nulla per nasconderlo. Un muro immediato a frenare polemiche e commenti su un tema come quello dell’evasione fiscale e sui redditi dichiarati dal fisco dalle diverse categorie di contribuenti. E più in generale, come conferma il dossier del Ministero, delle due velocità cui sembrano sottostare coloro i quali hanno la tassazione alla fonte, dunque il popolo dei Cud rilasciati dal datore di lavoro, e gli autonomi, siano essi imprenditori a contabilità ordinaria, semplificata (questi ultimi appunto artigiani e partite Iva) e gli altri titolari di reddito, dalle proprietà fondiarie a titoli e dividendi.

 

«Attenzione a parlare di evasine in maniera ingenerosa e superficiale», avverte subito il numero uno della Confartigianato, ci sono i rigidi parametri degli studi di settore, n on è possibile evadere così tanto come sembrerebbe a una lettura immediata dei dati. Questi numeri sono solo la riprova della gravità della crisi».

 

Pozza non è sorpreso che artigiani e partite Iva dichiarino in media più dei dipendenti, così come si evince chiaramente dal dossier del Ministero delle Finanze inviato in questi giorni ai Comuni per la valutazione di parametri della tassazione locale a carico dei comuni.

 

«No, la cosa non mi lascia affatto stupito, è il segno che chi ha una piccola impresa, finchè può, privilegia il dipendente a costo di penalizzare se stesso. E lo vediamo perché anche chi chiude, o purtroppo com’è accaduto troppo spesso negli ultimi tempi decide di farla finita, pensa sempre ai suoi dipendenti, come se fossero dei figli. Si chiude bottega solo quando proprio non ci sono più margini e spiragli, ma tutti hanno la coscienza di cosa voglia dire mandare a casa i lavoratori dopo una vita insieme in azienda».

 

Resta però l’incongruenza dei redditi medi, di poco superiori a quelli dei pensionati: trecento euro al mese di differenza, o giù di lì, fra la media di chi ha una partita Iva, o una piccola impresa, e la media dei pensionati residenti in città . «Porre così la questione è troppo riduttivo, bisognerebbe anche fare un esame più approfondito tra snc, imprese individuali e srl così si spara nel mucchio e basta», replica Pozza, «guardate che le maglie degli studi di settore sono rigorose, non si scappa come un tempo. E se parliamo di legalità, pensiamo ai servizi, dove la concorrenza straniera si fa forte di prezzi impossibili per noi italiani…»

 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

03 aprile 2013

In Siria una fatwa di uno sheikh autorizza a stuprare donne non sunnite e cristiane

sono i cosiddetti ribelli della primavera siriana che combattono per le libertà con le armi fornite da Usa e Qatar

4 aprile 2013 Di Jester Feed

Ormai ci stiamo abituando a questo genere di notizie. Il fatto è che invece non dovremmo mai abituarci, vuoi perché sono esempi di bestialità umana indicibile, vuoi perché vanno contro i più elementari diritti degli esseri umani in generale e delle donne in particolare.

Ebbene, secondo uno sheikh salafita di origne giordana, un tal Yasir Al-Ajlawni (da 17 anni residente in Siria), è lecito per gli oppositori del regime di Bashar al-Assad stuprare “qualunque donna siriana non sunnita”. Nel suo editto religioso egli sostiene che, in base ai precetti dell’Islam, è lecito “catturare e avere rapporti sessuali” in particolare con donne della setta alawita (la stessa di Assad) o cristiane, ma in generale con qualsiasi donna non sunnita.

Ecco, che bella civiltà e che bel rispetto dei diritti umani. Ma questo signore non è l’unico e non è la prima volta che viene giustificata una violenza sulle donne nel nome della religione e/o di una guerra. Nel 2012, il predicatore saudita Muhammad al-Arifi aveva invitato i “jihadisti” a “contrarre un matrimonio a tempo” con le prigioniere siriane, “affinché potessero giacere con loro a turno”. Praticamente una vera e propria istigazione allo stupro di branco.

In ogni caso, l’assurdità allucinante di questa condotta sta nella giustificazione pseudo-religiosa. Le donne per le quali si fosse autorizzato lo stupro sono da considerare come “melk al-yamin”, ovvero schiave di fede non musulmana, come descritte dal Corano. Delle le quali – a questo punto – il padrone può farne ciò che vuole.

Del resto, a suo tempo, l’egiziano Ishaq Huwaini invitava i soldati a condurre le “prigioniere di guerra” presso un “mercato degli schiavi, dove si vendono le concubine” (definite anche come “cio’ che la vostra mano destra possiede”). Poiché il rapporto sessuale è legittimo (e dunque non è peccato) se la donna è acquistata con un regolare contratto. Affermava infatti l’egiziano:

Quando voglio una schiava sessuale, vado al mercato, scelgo quella che mi piace e me la compro.

E siamo nel ventunesimo secolo. E molta di questa gente con le sue convinzioni tribali, con la sua assurda considerazione della donna come una schiava o addirittura un oggetto del piacere sessuale da comprare al mercato, la stiamo pure importando nel nostro paese. C’è solo da rabbrividere!

Fonte: Adnkronos

da Il Jester


http://www.rischiocalcolato.it/2013/04/in-siria-una-fatwa-di-uno-sheikh-autorizza-a-stuprare-donne-non-sunnite-e-cristiane.html

Monti Convoca il Consiglio dei Ministri nel Week End. Patrimoniale? – Controllo dei Capitali? – Fallimento di un a Grande Banca? Oppure

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ALLARME: Monti Convoca il Consiglio dei Ministri nel Week End. Patrimoniale? – Controllo dei Capitali? – Fallimento di una Grande Banca? Oppure….4 aprile 2013

Di FunnyKing

Bene signori e signori, nella vita di un blogger capita a volte di doverci mettere la faccia e rischiare la sonora figuraccia, questo è uno di quei momenti, seguite il mio ragionamento e consideratelo pure un inutile delirio:

·                           L’Antefatto: E’ acclarato che il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha deciso di “congelare” in carica il Governo Monti attraverso lo stratagemma della “commissione di saggi” dopo avere avuto un colloquio telefonico con il governatore della BCE, Mario Draghi. (link, è lo stesso Draghi a confermare)

 

·                           Il Fatto: Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha chiesto ai Ministri in carica di tenersi pronti per un Consiglio dei ministri nel week-end (il prossimo 6-7 Aprile), formalmente per emettere un provvedimento sul rimborso dei crediti dello Stato verso le imprese italiane:

da Ansa

Il Consiglio dei ministri per varare il decreto sul pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione si svolgera’ con ogni probabilita’ o sabato o al piu’ tardi domenica. I ministri sono gia’ stati preallertati e gli e’ stato richiesto di essere reperibili. E’ quanto riporta l’agenzia Ansa. (ef)

Domande utili:

1.                       Perchè nel week-end e non il Lunedì? 

2.                       Cosa cambia per le imprese creditrici aspettare 24 ore?

3.                       E’ un caso nella tragica situazione italiana la convocazione di un CdM a banche chiuse?

Considerazioni

·                           Mario Monti, “il tecnico”, è alla fine della sua carriera da presidente del consiglio e probabilmente da leader politico. La suo popolarità e credibilità interna sono sotto zero, sia per i risultati miserabili ottenuti dal suo governo, sia per avere mentitoquando ha dichiarato che mai si sarebbe “candidato in politica”. In altre parole è un uomo politico definitivamente bruciato.

·                           Il Presidente Napolitano, anche’esso alla fine del suo mandato avrebbe potuto benissimo dare l’incarico al buio a Bersani oppure nominare un suo uomo, sostituendo di fatto il governo Monti. Ma Napolitano ha scelto di congelare la situazione politica e il governo Monti, lasciandolo in carica per altri 10 giorni (almeno).

·                           Ieri abbiamo saputo dal Ministero dell’Economia che il fabbisogno italiano a Marzo è salito di 7 miliardi di Euro rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

·                           La improvvida decisione su Cipro, votata anche dal Ministro Grilli (ne pagherà mai il conto?), potrebbe avere scatenato un autentica fuga di capitali dall’Italia.

·                           Il 28 Marzo, il Monte Paschi ha comunicato dati di Bilancio terrificanti. Una banca che perde soldi da ogni punto di vista e che è infarcita di crediti di dubbia affidabilità

·                           Lo Spread dell’Italia rimane insolitamente basso, mentre la borsa crolla (curioso vero?)

Dunque cosa accadrà nel consiglio dei ministri che va in scena nel week end, ecco le mie ipotesi:

1.                       Niente di anormale. (e mi scuso in anticipo per codesto delirio)

2.                       Viene istituita una patrimoniale e colpiti tra l’altro i conti correnti degli italiani, situazione già vissuta in un altro week end di 21 anni fa, con un Consiglio dei Ministri guidato da Giuliano Amato.

3.                       Viene istituita una legge sul controllo dei capitali in Italia (e magari abolito il contante?), preludio alla nascita di un Euro 2 oppure alla semplice protezione del sistema bancario Italiano.

4.                       Viene decisa la nazionalizzazione del Monte dei Paschi di Siena e una ricapitalizzazione Monster a carico o dello Stato o in stile Cipro a acrico di obbligazionisti, e nel caso correntisti. Banca MPS viene chiusa per qualche giorno per poi riaprire a “risanamento fatto”.

5.                       Il Governo Italiano chiede  alla BCE di attivare il meccanismo OMT nel week-end viene preparato il documento condizionale per attivare gli acquisti da parte della BCE sul nostro debito. In altre parole il governo Monti potrebbe decidere di cedere la nostra sovranità all’Europa in cambio di tassi più bassi sul debito pubblico. In questo modo verrebbero recuperate le risorse per pagare le imprese e le imprese stesse potrebbero accedere al credito a condizioni migliori.

Ora prestate attenzione al punto 5

1.                       Come mai lo Spread Italiano è rimasto così basso nonostante l’assoluto stallo politico e il crollo della nostra borsa (la peggiore del mondo)? Chi ha comprato titoli di Stato Italiani, in base a quale notizia. Certo che se la BCE attivasse il Bazooka il nostro spread andrebbe a 200bps e forse anche meno.

2.                       Come mai ieri tutti i telegiornali ci hanno fatto sapere che l’FMI giudica lo spread uno dei principali problemi per la competitività delle nostre imprese? Ci avete fatto caso. Di solito i TG i report del FMI non li leggono neppure di striscio.

Io ho fatto questo tweet:

@beppe_grillo puoi chiedere a #monti che bisogno c’è di fare il cdm nel week-end? Arriva la patrimoniale? Eh si! #m5s #monti 

potreste chiederlo anche voi?

Ad ogni modo domani sarò in banca a togliere anche le briciole, ma si sa, io sono solo un blogger paranoico.

http://www.mercatoliberonews.com/2013/04/attenzione-attenzione-da-leggere-cosi.html

Atleta Israele: Pasqua col sangue di bimbi cristiani

   Al-Manar

Un giocatore di basket israeliano dice che gli piace il pane pasquale inzuppato nel sangue di bambini musulmani e cristiani.

 Nella sua pagina personale di FacebookIdo Kozikaro ha scritto che desiderava mangiare la Matzah, il tradizionale pane azzimo consumato dagli ebrei nel corso della Pasqua, intinto nel sangue di bambini musulmani e cristiani.

“Non c’è niente di meglio che festeggiare la Pasqua con la Matzah inzuppata nel sangue di bambini musulmani e cristiani … : ) hmm,” ha scritto Kozikaro sulla sua pagina.

 Ido Kozikaro

A undici amici di Kozikaro è piaciuto questo “punto di vista” e altri hanno commentato in modo “fomentatore”, come Nirod Hoffman, il quale ha scritto: “I bambini cristiani sono come le vecchie notizie. Ascolta tuo fratello e acchiappa uno scientologo o un bahai. Ci sono anche buone ricette. Mi ringrazierai”.

Kozikaro è un giocatore di basket che ha militato nella nazionale israeliana dal 2001. Attualmente gioca con la squadra del Galil Gilboa. Tutte le squadre di basket sono tutto o in parte finanziate dal governo sionista.

Fonte: Al-Manar  11.04.2012

Traduzione di Gabriele Picelli per http://www.times.altervista.org/

ApprofondimentiZionist basketball player thirsty for blood of muslim, christian children! (David Icke)

                                             Fighting verbal abuse with more of the same (Haaretz)

                                             Cannibali tra i boss della mafia serba

                                             L’ebreo che voleva l’omicidio di Barack Obama

                                             Ariel Toaff (autore di “Pasque di sangue”) – Wikipedia

VIDEO – Conferenza. “Omicidi rituali. Pasque di sangue di Ariel Toaff” (1° parte):

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=0agagSVY5yc

 

Escalation di azioni vandaliche contro i randagi

Gattina incinta seviziata. Ucciso Max, il gatto del centro storico. Maltrattamenti e uccisioni in aumento: i volontari reclamano maggiori controlli.           

 Max, il gatto del centro storico

Un gatto picchiato a morte, una gattina incinta squartata, altri randagi lapidati.

Sono solo alcuni degli episodi teppistici che da qualche tempo a questa parte stanno vivendo una preoccupante impennata in città.

In particolare ad essere preso di mira è il centro storico.

Così come accade per arredi urbani e vetrine commerciali, finiscono nel mirino di ignoti balordi anche creature indifese.

Come gli sfortunati mici massacrati a bastonate nella colonia del Forte della Maddalena. O come la gattina vittima dell’ultimo agghiacciante episodio avvenuto qualche giorno fa nella colonia del “Solaio”, tra le più esposte, sotto gli antichi bastioni.

La micia, prossima al parto, è stata squartata sugli scogli. Una delle volontarie che si occupa della colonia ha ritrovato il corpicino senza vita, aperto all’altezza del ventre, con le interiora e i cuccioli già formati fuori. Forse un gioco di qualcuno per spezzare la monotonia di una serata.

«Sicuramente era una micia di casa perché era molto affabile», racconta la donna che ha provveduto a presentare una denuncia ai carabinieri. «Era stata abbandonata in colonia circa un mese fa insieme a un altra gattina». Ma questa è solo l’ultima di una lunga serie di cattiverie che negli ultimi tempi si stanno consumando nell’oasi felina a due passi dai moli. Nei giorni scorsi un gatto è stato ritrovato sepolto dalle pietre, ancora nella sua casetta. «Altri sono stati uccisi a sassate o a bastonate. Un altro gatto è stato lanciato dalla Madonnina. Non si può andare avanti così», dicono i volontari che si sentono impotenti di fronte a tanto orrore e reclamano un sistema di video-sorveglianza, almeno per le colonie a rischio.

C’è con molte probabilità la mano dell’uomo anche dietro la morte di Max, il micio rosso che tutti nella città tra le mura conoscevano. Era stato adottato dalle commesse del negozio Max Line e da alcuni commercianti della zona. Stazionava nel punto vendita e di tanto in tanto faceva un giro nei dintorni. Ma l’altro giorno non è rientrato. Si è poi presentato all’una di notte davanti al negozio, a quell’ora chiuso. Hanno sentito le sue urla strazianti alcuni residenti e il personale di un bar vicino. Era ferito gravemente. Nonostante il tempestivo ricovero presso una clinica veterinaria non è stato possibile salvargli la vita. Troppo gravi le lesioni riportate che, a prima vista, non sembrano affatto compatibili con un trauma accidentale. L’associazione A-Mici di Matisse, che si è presa cura dello sfortunato quattro zampe, in base all’esito della perizia necroscopica, si riserva di sporgere denuncia alle forze dell’ordine. Un paio di mesi fa Max era scampato a un altro pestaggio, pare a colpi di gruccia.

Un altro episodio che ha urtato la sensibilità di chi ama gli animali è il caso della gattina, contro cui è stato esploso un colpo, si presume, con una carabina ad aria compressa, in via Kennedy.

Un’escalation di crudeltà contro i randagi che crea sgomento tra chi dedica le sue giornate alla cura degli animali più indifesi, ma che dovrebbe preoccupare tutti perché getta un’ombra sul livello di civilizzazione presente nella comunità.

 

http://www.vocedialghero.it/2013/03/escalation-di-azioni-vandaliche-contro.html?spref=fb

Susy, trasformata in fabbrica di cuccioli

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27 febbraio 

 


Susy, simill bassottina, partorisce ogni 6 mesi, non ce la fa più, il maledetto che la tiene in campagna non ci permette di prenderla a meno che non la diamo in adozione. Per favore fra poco l’energumeno prenderà i suoi 7 cuccioli piccolissimi e chissà che fine gli farà fare! Troviamo casetta a Susy e aiutiamola a porre fine a questa vita infame. E’ una taglia piccola ha circa 1 anno è di una docilissima e allegra. Si trova in prov di lecce ma è adottabile in tutt italia dopo attenti controlli pre affido. Verra ceduta chippata vaccinata sterilizzata e con test leishmaniosi.info Gabriella: gabriella.sivo@istruzione.it 338 9221402
 

Adolescente crivellato di colpi e ucciso all’istante da soldati di Tsahal. Un altro ritrovato morto ore dopo

Evidenza – 4/4/2013

Tulkarem – InfoPal. Nella notte di mercoledì 3 aprile, un adolescente palestinese è stato ucciso, e altri tre sono stati feriti dal fuoco dell’esercito israeliano, durante scontri scoppiati al posto di blocco di Ennab, a est di Tulkarem, in Cisgiordania.

Fonti mediche palestinesi hanno riferito che l’esercito ha sparato raffiche di proiettili contro Amer Ibrahim Nassar, di 16 anni, colpendolo ripetutamente al petto e provocandone la morte istantanea.

Il cadavere di un altro giovane è stato ritrovato questa mattina, giovedì: si tratta di Naji al-Bilbisi. In un primo tempo si riteneva fosse stato arrestato insieme ad altri.

Altri tre palestinesi sono stati feriti.

L’esercito israeliano sostiene che i soldati hanno sparato dopo che dei giovani hanno lanciato diversi cocktail Molotov, ma nessun ferito è stato segnalato tra i militari.

Negli ultimi due giorni, decine di palestinesi sono stati feriti e rapiti dalle truppe israeliane, durante scontri che hanno fatto seguito alla morte in carcere di Maisara Abu Hamdiyya, 64 anni.

(Foto di alfajertv.com)

http://www.infopal.it/adolescente-crivellato-di-colpi-e-ucciso-allistante-da-soldati-di-tsahal-un-altro-ritrovato-morto-ore-dopo/

 Abu Hamdiyeh: il suo tumore curato con antidolorifici e antibiotici

 Betlemme – Ma’an. L’avvocato di Maysara Abu Hamdiyeh, morto in un penitenziario israeliano martedì scorso per un tumore, ha dichiarato che il personale medico carcerario ha rifiutato le cure al suo assistito somministrandogli solo antibiotici e antidolorifici.

 Rami Alami ha incontrato Abu Hamdiyeh nella prigione di Eshel lo scorso 12 marzo e la registrazione del loro incontro testimonia la lunga battaglia sostenuta dal detenuto contro le autorità israeliane per ottenere cure mediche adeguate.

Durante l’incontro, avvenuto alcune settimane prima del decesso, Abu Hamdiyeh ha dichiarato di aver ricevuto solo antidolorifici per curare il suo tumore. Incapace di dormire, stare in piedi o camminare, i dottori gli hanno negato la richiesta di un medicinale per combattere l’inappetenza.

L’avvocato ha dichiarato che Abu Hamdiyeh era apparso stanco e indebolito e che riusciva a malapena a parlare. La voce di Abu Hamdiyeh era talmente flebile che era stato necessario far ripetere quanto diceva a un altro detenuto.

Abu Hamdiyeh ha raccontato al suo avvocato che ad Agosto era andato dai dottori del carcere di Ramon per un violento mal di gola e per un rigonfiamento delle ghiandole salivari e linfatiche. In quell’occasione il medico gli prescrisse un antibiotico senza procedere ad altri accertamenti.

In seguito gli venne somministrata un’iniezione contro l’influenza che aumentò il dolore al petto, ma di nuovo il medico si rifiutò di verificare meglio le sue condizioni di salute.

Solo a ottobre la prigione approvò una visita in ospedale che però venne posticipata per due volte.

Quando Abu Hamdiyeh fu portato finalmente al Soroka Hospital, a dicembre, le autorità carcerarie dissero erroneamente ai dottori che aveva un problema all’occhio e così venne riportato alla prigione di Ramon senza aver fatto alcuna analisi.

È tornato in ospedale il 10 gennaio, dopo aver perso 14 chili. Una biopsia ha rivelato la presenza di cellule tumorali in gola, già propagate al sistema ghiandolare.

Una settimana dopo, Abu Hamdiyeh era di nuovo in ospedale per un dolore acuto alla gola e difficoltà nel respirare e deglutire. È stato sottoposto a endoscopia a cui non è seguito alcun trattamento.

Il 24 gennaio è stato trasportato nella clinica del carcere di Ramle per una radiografia al torace e poi di nuovo nella prigione di Ramon. Il viaggio è stato impegnativo e in quell’occasione gli hanno dato degli antidolorifici.

Il 10 marzo, Abu Hamdiyeh è stato trasferito dalla prigione di Ramon a quella di Eshel.

Ammesso al Soroka Hospital il 30 marzo, è deceduto tre giorni dopo.

Traduzione per InfoPal a cura di Valentina Iacoponi

 

http://www.infopal.it/abu-hamdiyeh-il-suo-tumore-curato-con-antidolorifici-e-antibiotici/