Continua la strage di delfini nel Tirreno. Morbillo? No, sono malati d’uomo

L’ennesimo delfino morto – una stenella striata, per la precisione – è stato trovato stamattina su una spiaggia della Toscana. Dall’inizio dell’anno è la decima stenella in Maremma, la 25° in Toscana, la 56° nel Tirreno; la 68° se si considerano tutti i cetacei spiaggiatisi lungo il Tirreno. 

E’ in corso una strage: solo una piccola parte delle vittime finisce a riva, il numero complessivo possiamo solo immaginarlo. 

Di solito si mette l’accento sul fatto che sono colpiti da un virus analogo al nostro morbillo. Balle. O meglio: le analisi hanno effettivamente riscontrato che circa il 50% degli animali trovati sulle spiagge è entrato in contatto con il Dolphin morbillivirus (il virus “parente” del nostro morbillo, appunto) e che il 65% è positivo al Photobacterium damselae damselae, un batterio molto comune negli organismi acquatici. 

Però secondo l’Accobams, un ente inter governativo che si occupa della conservazione dei cetacei nel Mediterraneo e nel Mar Nero, virus e batterio non spiegano nulla: i cetacei del Tirreno sono malati d’uomo, e non di morbillo. 

Sul sito del ministero dell’Ambiente è stata creata una sezione per raccogliere i dati sui cetacei morti. Mentre scrivo è aggiornata al 27 marzo (non c’è quindi la stenella di stamattina) e contiene anche la mappa degli spiaggiamenti: una sorta di “triangolo della morte” fra la costa tirrenica, la Sicilia e la Sardegna.

 

 

Cliccandoci sopra si apre, in un’altra pagina, l’originale in costante aggiornamento. Il ministero dell’Ambienteinsiste sul ruolo di virus e batterio (qui il comunicato stampa sulla penultima morte, quella della balena di Rossignano) mentre sul sito dell’Accobams la musica è diversa. 

Le considerazioni dell’Accobams – pubblicate il 15 febbraio – definiscono totalmente atipica a strage di cetacei perchè il batterio non è sufficiente a spiegare la morte e, quanto al morbillivirus, si sono registrate epidemie fra le stenelle nel 1991 e ancora nel 2007-11, quando, nel mese di gennaio, si rinvennero in Italia 19 animali spiaggiati: e fu il culmine della mortalità. 

Ora, ad appena due ani di distanza, gli esemplari dovrebbero conservare un certo grado di immunità rispetto morbillivirus. Dovrebbero essersi “vaccinati” da soli, se preferite. 

Tutte queste morti, conclude in sostanza l’Accobams, possono essere spiegate con il morbillivirur solo in due casi. Primo: si tratta di animali arrivati da pochissimo nel Tirreno (e sembra piuttosto improbabile, mi sentirei di aggiungere) oppure – secondo – gli animali sono fortemente debilitati e immunodepressi a causa in ultima analisi dell’inquinamento. In corso ulteriori analisi; ci vorrà come al solito del tempo. 

I comunicati stampa dell’Accomabs che ho utilizzato non hanno, purtroppo, un proprio link. Per ripescarli dall’archivio bisogna fare affidamento soltanto sulle date di pubblicazione: 15 febbraio (ad esso è allegato il rapporto che ho già linkato) e 14 marzo.


Fonte: http://blogeko.iljournal.it
Link:http://blogeko.iljournal.it/2013/continua-la-strage-di-delfini-nel-tirreno-morbillo-no-sono-malati-duomo/71567

Continua la strage di delfini nel Tirreno. Morbillo? No, sono malati d’uomoultima modifica: 2013-04-03T09:52:00+02:00da davi-luciano
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