Ribelli fanno strage di studenti all’università di Damasco

Lavrov contesta la decisione presa dalla Lega araba di assegnare alla Coalizione di Doha il seggio della Siria 

Matteo Bernabei

È di almeno 13 vittime il bilancio dell’attacco portato ieri dalle milizie ribelli con colpi di mortaio sulla facoltà di architettura di Damasco e sul bar annesso, all’interno del quale si trovavano molti studenti (foto). Decine di giovani sono rimasti feriti a causa dell’attacco sconsiderato sull’ateneo. Non un’azione ma un crimine di guerra, che è stato confermato sia dalle autorità siriane, sia dall’Osservatorio per i diritti umani, organizzazione vicina ai movimenti d’opposizione con sede a Londra. E neppure l’emittente satellitare al Arabiya, che in passato aveva fatto attenta opera di disinformazione sul conflitto in atto da quasi due anni, ha questa volta potuto far finta di non vedere l’azione indiscriminata delle truppe del sedicente Libero esercito siriano, braccio armato dei movimenti dissidenti esteri, costata nuovamente la vita a civili innocenti.
L’attacco è infine stato denunciato anche dal Sindacato nazionale degli studenti, che lo ha definito “un atto di vigliaccheria terrorista”. Eppure, nonostante tutto questo, nonostante le milizie ribelli si siano rese responsabili di un’ennesima strage, nonostante la realtà sia sotto gli occhi di tutti, non una dichiarazione di condanna per quanto accaduto è arrivata dai governi occidentali. Un atteggiamento consueto ormai per i leader europei e statunitensi che, pur sbandierando il vessillo della democrazia per giustificare l’ennesimo golpe, voltano la faccia di fronte i crimini commessi dai propri protetti. Silenzio ben più scontato da parte delle monarchie sunnite del Golfo persico e della Turchia, che fin dall’inizio della crisi hanno sostenuto l’opzione armata per rovesciare il governo di Bashar al Assad. E se questo è il risultato della fornitura illegale di armi fin qui portata avanti da Qatar e Arabia Saudita, con l’aiuto di Ankara e Washigton, il futuro di questa guerra alla luce della decisione della Lega araba, di assecondare l’armamento ufficiale dei ribelli, appare ancora più drammatico del presente.
Un atteggiamento, quello dell’organizzazione panaraba, contro il quale ieri si è espresso il ministro della Difesa russo, Sergei Lavrov, che ha contestato inoltre l’assegnazione del seggio di Damasco alla Coalizione di Doha, piattaforma che riunisce parte delle opposizioni siriane all’estero.
Per il responsabile della diplomazia del Cremlino la decisione presa nel corso dell’ultimo vertice arabo in Qatar, infatti, metterebbe in discussione il mandato dell’inviato speciale delle Nazioni Unite e della stessa Lega, Lakhdar Brahimi, al quale era stato chiesto di trovare una soluzione pacifica e negoziata per la fine del conflitto. Un compito ostacolato proprio dall’atteggiamento dell’Occidente e dei Paesi arabi, che nonostante le intenzioni “democratiche”, hanno sempre agito per favorire il rovesciamento delle attuali istituzioni di Damasco supportando il fronte dissidente, politico e militare, in ogni modo possibile.


29 Marzo 2013 12:00:00 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=19990

 

Ribelli fanno strage di studenti all’università di Damascoultima modifica: 2013-03-29T18:40:00+01:00da davi-luciano
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