Siria: gli Usa, con il Segretario di stato John Kerry, hanno fatto sapere che «non ostacoleranno» i paesi eu ropei che intendono fornire armi ai ribelli.

Opposizione elegge “premier”, la Siria si spacca

Intanto gli Usa, con il Segretario di stato John Kerry, hanno fatto sapere che «non ostacoleranno» i paesi europei che intendono fornire armi ai ribelli.


martedì 19 marzo 2013 13:14


Il “premier” dell’opposizione Ghassan Hitto

Roma, 19 marzo 2013, Nena News – Con 35 voti su 48, il curdo islamista Ghassan Hitto, gran parte della vita trascorsa negli Stati Uniti ed esperto di telecomunicazioni, è stato scelto dalle opposizioni siriane come premier del “governo provvisorio” chiamato ad amministrare le “zone liberate”, ossia le aree della Siria che sono sotto il controllo dei ribelli sunniti che combattono l’esercito governativo. La scelta di Hitto è stata accettata sia dalle fazioni liberali che da quelle islamiste. Tuttavia diversi rappresentanti dell’opposizione hanno lasciato ieri la riunione a porte chiuse di Istanbul poco prima del voto. E’ il secondo curdo siriano a ottenere un ruolo di primo piano nell’opposizione, dopo Abdulbaset Sieda, ex capo del Consiglio nazionale siriano. 

A questo punto la Siria si spacca in due e la frammentazione del paese tanto temuta, anche da alcuni esponenti dell’opposizione, sembra accantonare per sempre la possibilita’ di un negoziato diretto tra il regime e gli oppositori e spiana la strada ad una ulteriore escalation della guerra civile. Pare che fondamentali per la nomina del “premier” siano state le pressioni del Qatar che il 26 accogliera’ al vertice annuale arabo, che si terra’ nella sua capitale, Doha, un rappresentante del governo dell’opposizione al posto di quello di Damasco. 

A spingere per la scelta di un «premier» era stato ieri L’Esercito libero siriano attraverso il suo “capo di stato maggiore”. La milizia ribelle ha invocato nuovamente armi e munizioni, in particolare lanciarazzi terra-aria per mettere fine alla superiorità delle forze aeree siriane. Razzi che potrebbero ricevere presto: Francia e Gran Bretagna (con l’Italia a rimorchio) si sono dette favorevoli a rifornire i ribelli di armi mentre Qatar, Arabia saudita e, forse, altri paesi arabi, già lo fanno.

E ieri gli Usa, con il Segretario di stato John Kerry, hanno fatto sapere che «non ostacoleranno» i paesi europei che intendono fornire armi ai ribelli. E’ una nuova spinta all’escalation della guerra civile che ha già fatto circa 70mila morti – anche ieri decine di uccisi – mentre il regime fa uso devastante dell’aviazione contro le offensive dei ribelli.

Intanto oggi il governo di Damasco ha accusato i ribelli di aver ucciso 15 persone a Jal al Asal (Aleppo) facendo uso di armi chimiche. Per i ribelli invece si sarebbe trattato di un razzo governativo che ha colpito una postazione di civili armari schierati con il regime. Nena News

http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=55779&typeb=0&Opposizione-elegge-premier–la-Siria-si-spacca

 

ma guarda che strano, occupano una struttura militare NEL GOLAN che è sotto il controllo di Israele….tranquilli tranquilli

 

SIRIA

Siria, le opposizioni formano un governo anti-Assad

Oggi ad Istanbul la Coalizione Nazionale sceglie il premier d’opposizione. Intanto a Sud, gruppi armati occupano una base militare, a otto km da Israele.


adminSito

lunedì 18 marzo 2013 05:10


dalla redazione

Roma, 18 marzo 2013, Nena News – Le opposizioni siriane si organizzano e formano un governo alternativo a quello di Assad. E avanzano a livello militare: occupata ieri una base dell’intelligence militare di Damasco a otto chilometri dal confine con Israele.

Oggi e domani Istanbul sarà teatro di un meeting della Coalizione Nazionale Siriana per l’elezione del primo ministro del governo di opposizione. Dieci i candidati, tra cui l’ex ministro dell’Agricoltura, Asaad Mustapha, e l’economista Osama Kadi, entrambi figure chiave del regime di Assad in passato. Spetterà poi al nuovo premier nominare l’esecutivo, che sarà poi sottoposto all’approvazione della Coalizione.

Obiettivo dichiarato dalle opposizioni è creare un organismo che amministri e gestisca le aree del Paese sotto il controllo dei ribelli: “C’è bisogno di una migliore amministrazione della vita quotidiana nelle zone liberate – ha commentato un membro della Coalizione, Matar Ismail – Ci dovrebbe essere un’autorità che agisca come potere alternativo al governo di Assad”.

Non sono pochi quelli che immaginano che il nuovo premier d’opposizione sarà un uomo vicino a Qatar e Arabia Saudita: le petrolmonarchie avranno sicuramente un ruolo chiave nella scelta del leader ufficiale dei ribelli, scelta caldeggiata anche dagli Stati Uniti. Ma non tutti sono d’accordo sulla decisione di formare un vero e proprio esecutivo: alcuni membri delle opposizione sono contrari alla creazione di un governo ad interim, nel timore che questo possa cercare il dialogo con Damasco e giungere alla formazione di un governo di unità nazionale.

Intanto sul piano militare, ieri i ribelli hanno segnato un altro punto a proprio favore, occupando una base dell’intelligence militare siriana a Sud, a poca distanza dal Golan occupato, oggi in territorio israeliano. Da settimane gruppi armati stavano compiendo attacchi nell’area a otto chilometri dalla frontiera, relativamente tranquilla dal 1974, anno del cessate il fuoco tra Siria e Israele.

“Abbiamo completamente occupato la base questa mattina – ha detto ieri Abu Iyas al-Haurani, membro delle Brigate Yarmouk Martyrs – È uno dei centri di comando delle shabbiba, le milizie pro-Assad. Sono capitolati dopo un assedio di cinque giorni”. Abu Iyas al-Haurani ha aggiunto che la base era utilizzata dall’esercito governativo per la detenzione e la tortura dei residenti dell’area.

Alla notizia della presa della base militare, si aggiunge quella sulla defezione di 20 soldati e un brigadiere generale. Sabato il brigadiere generale Mohammed Khalouf è apparso in un video di Al Arabiya, nel quale annunciava la sua decisione di unirsi alle opposizioni, mentre l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani ha riportato la defezione di 20 soldati nella città di Palmyra, al centro del Paese.

I ribelli lo considerano l’ennesimo esempio dell’indebolimento del regime di Damasco, seppure le defezioni – numerose all’inizio del conflitto – siano molto diminuite negli ultimi mesi. Secondo i dati forniti dall’International Institute for Strategic Studies, se inizialmente le truppe di Assad contavano circa 300mila unità, oggi non sono più tanto consistenti, seppure Damasco possa contare su uno zoccolo duro di 50mila uomini, legati a doppio filo al regime perché alawiti. Nena News


http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=55581&typeb=0&Siria-le-opposizioni-formano-un-governo-anti-Assad

Siria: gli Usa, con il Segretario di stato John Kerry, hanno fatto sapere che «non ostacoleranno» i paesi eu ropei che intendono fornire armi ai ribelli.ultima modifica: 2013-03-19T15:22:00+01:00da davi-luciano
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