Sul Muos gli interessi di coloro che fecero scomparire Mattei

1. Fonte: Rif. http://www.lasicilia.it/Vertice Crocetta Monti, spunta uno studio indipendente sulla salute  – 11.03.2013 – ROMA

Vertice Crocetta Monti, “Studio indipendente sulla salute”

Rosario Crocetta sembra cambiare idea sul MUOS, dopo aver discusso con l’uomo americano con passaporto italiano: Mario Monti.
Crocetta chiede ai manifestanti di rimuovere il blocco per far entrare i militari. Il 10 Marzo afferma: “Sono seduto su una polveriera” dice oggi Rosario Crocetta, che al Muos si è opposto, avviando l’Iter di revoca delle concessioni agli Usa. Il giorno dopo a Roma incontra Monti e cerca una mediazione fra moviemnto NOMUOS e NATO.

Il comunicato ufficiale – “Oggi – si afferma nella nota diffusa da Palazzo Chigi – ha avuto luogo una riunione fra il Governo (presenti: il Presidente del Consiglio Mario Monti, il Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, il Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, il Ministro della Salute Renato Balduzzi, il SS alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Antonio Catricalà, e per i Ministeri dell’Ambiente e degli Esteri i SS Tullio Fanelli e Staffan de Mistura) e la Regione Siciliana (presenti il Presidente Rosario Crocetta, l’assessore all’Ambiente Mariella Lo Bello e alla Salute Lucia Borsellino) per esaminare la situazione creatasi in merito al Muos di Niscemi, con il protrarsi di problematiche per l’ordine pubblico che rischiano di compromettere il funzionamento quotidiano di una base Nato a valenza strategica”. “Ovviamente – conclude la nota – è stato confermato l’impegno ad assicurare il rispetto della legalità per garantire il regolare accesso del personale in servizio presso la base Nato di Sigonella, secondo quanto previsto dagli accordi internazionali”.

2. Fonte: http://livesicilia.it/2013/03/10/

Sul Muos gli interessi di coloro che fecero scomparire Mattei

Domenica 10 Marzo 2013 – 06:00 di Accursio Sabella 

Il presidente Crocetta: “L’ex Idv De Gregorio ha raccontato che la Cia avrebbe fatto cadere il governo Prodi perché questo si oppose al radar americano. Se è davvero così, figuriamoci se certi poteri si fermeranno di fronte a un governatore…”

TUSA (MESSINA) – “Sono seduto su una polveriera”. Quella polveriera si chiama Muos. Le nuove “spine”, le nuove preoccupazioni per il presidente della Regione Rosario Crocetta arrivano da storie di qualche anno fa. La storia, in particolare, che racconta della caduta dell’ultimo governo Prodi. Affossato dalla scelta dell’Udeur, nel 2007, di uscire dalla maggioranza dopo un’inchiesta a carico dell’allora ministro della Giustizia Clemente Mastella. E dopo la presunta “campagna acquisti” di Silvio Berlusconi, ora al vaglio degli inquirenti, che portò tra le fila del centrodestra l’ex Idv Sergio De Gregorio. Ma sono proprio alcune dichiarazioni di De Gregorio a gettare nuove ombre su quei giorni. Al di là della vicenda che coinvolse Mastella (e anche la moglie dell’ex ministro), la caduta del governo Prodi sarebbe stata il frutto di altre pressioni. Di altri poteri. Della Cia, per la precisione, che avrebbe “spinto” per la fine del governo di centrosinistra, inviso per diversi motivi. Tra questi, la diffidenza e l’ostilità dell’esecutivo Prodi nei confronti del Muos, il dispositivo radar di Niscemi. Ostilità confermata dallo stesso De Gregorio, sulle colonne de La Repubblica.“Sono seduto su una polveriera” dice oggi Rosario Crocetta, che al Muos si è opposto, avviando l’Iter di revoca delle concessioni agli Usa.”Le dichiarazioni di De Gregorio – dice Crocetta – sono davvero inquietanti. Se si è mossa persino la Cia per far cadere un governo nazionale, figuriamoci cosa può succedere a un semplice Presidente della Regione”. E a dire il vero, secondo Crocetta, le pressioni sarebbero già partite. “Già dai primi giorni dal mio insediamento – dice il governatore- sono partiti i dossier nei miei confronti. Ed è chiaro che a muoversi, in questi casi, sono i poteri forti”. Quali siano questi poteri, è meno semplice da comprendere, ma Crocetta fa riferimento a una vecchia e inquietante storia: “Non è mafia. O meglio, non stiamo parlando solo di mafia. Questi poteri, in passato, a mio parere, furono responsabili, ad esempio, della sparizione di Enrico Mattei.Figuriamoci se si preoccupano di intervenire su un presidente della Regione”.Il Muos, una polveriera. E la politica stavolta non c’entra. Sulla vicenda del radar, infatti,si era consumato uno “strappo” con i deputati del Movimento cinque stelle, che hanno protestato in occasione dell’approvazione del Dpef, per poi brindare alla revoca delle autorizzazioni. Un risultato “rivendicato” dai grillini come una propria vittoria. “Loro possono dire quello che vogliono – precisa Crocetta – ma gli atti, le delibere, le ho fatte io. Le ha fatte il mio governo, mica i grillini. Ed è per questo motivo che da adesso in poi mi aspetto una reazione da parte di qualcuno. Gli stessi, magari – prosegue, sibillino, i, governatore – che in passato avevano l’obiettivo di far commissariale la Sicilia, in modo da far saltare tutto e reinstaurare il loro ordine. Chi sono? Gli stessi poteri che decisero di far scomparire il presidente dell’Eni”.

Ultima modifica: 11 Marzo ore 15:25

Muos di Niscemi, Forze dell’Ordine all’attacco: perquisite le case di 16 ragazzi

Le Forze dell’Ordine tornano ad alzare il tiro contro i manifestanti No Muos.  Oggi, tra le 13 e le 15, una raffica di perquisizioni ha colpito le case di 16 ragazzi a Niscemi e dintorni. Si tratta del nucleo storico degli attivisti. In pratica,  sono quei ragazzi e quelle ragazze, che  tengono in vita il presidio permanente davanti alla base amaricana, in contrada Ulmo.

Si raccontano scene tristissime. Di genitori, anche anziani, terrorizzati dalla vista di quegli uomini in divisa nelle loro case.  Si racconta che in paese, questi giovani siano conosciuti come ‘bravi ragazzi’. Impegnati nella difesa del loro territorio, sempre pacificamente. E che l’unica cosa che gli agenti hanno trovato è stato un fucile da caccia di un papà di una di loro. Fucile regolarmente denunciato.

Che sta succedendo? Ma non si era detto che i lavori erano bloccati e che anche il governo nazionale era d’accordo? Se tutti sono d’accordo, perché qualcuno dice alle Forze dell’Ordine locali di marcare stretto gli attivisti?

Non è un caso che, a questo accordo Palermo-Roma,  i No Muos non hanno creduto neanche per un attimo. Così in questi giorni, i blocchi all’ingresso della base,  sono andati avanti. Mentre per il prossimo 30 marzo si sta organizzando una grande manfestazione nazionale, sempre a Niscemi, sempre per dire no al Muos.

Quello che è certo, è che nonostante le dichiarazioni dei governi, in questi mesi il popolo No Muos è cresciuto. E’ cresciuta e si è diffusa la consapevolezza di una battaglia condotta nel nome della salvaguardia della salute e del territorio. Ed  è  anche cresciuta, meglio tardi che mai, l’attenzione dei media nazionali sull’argomento. Ieri una troupe romana del TG3 era a Niscemi, oggi è stata la volta di Rete4. Il resto dell’Italia saprà  cosa sta succedendo dalla viva voce dei protagonisti.

Tutto questo, evidentemente, non rientra nel disegno originario. Da qui la stretta delle Forze dell’Ordine?

Il coordinamento regionale dei comitati No Muos esprime profonda indignazione: “Dopo gli attacchi violenti della polizia nei confronti delle donne del comitato Mamme No Muos e degli attivisti del presidio che cercavano di bloccare l’ingresso di operai nella base, oggi intorno alle 13 sono state eseguite perquisizioni nelle case di una quindicina di attivisti. Perquisizioni avvenute senza alcun mandato, giustificate dalla ricerca di armi o esplosivo. La crescente attività repressiva nei confronti del movimento, avviene all’indomani dell’incontro tra Monti e Crocetta, in cui si registra un gravissimo passo indietro del Presidente della regione, rispetto alle decisioni di revocare le autorizzazioni alla costruzione dell’impianto satellitare, assunte durante l’ultima campagna elettorale- si legge nella nota dei No Muos.

E ancora: “Sappiamo chiaramente che la mossa di oggi rientra nel disegno di attaccare e danneggiare un movimento, che in pochi mesi ha acquisito una grandissima forza ed una larga partecipazione popolare, riuscendo ad ottenere importanti risultati e facendo comprendere a tutti la forza delle proprie ragioni. I comitati non cederanno il passo alla paura e non si lasceranno intimidire da questi metodi, ormai conosciuti, ma anzi proseguiranno sempre più determinati nella lotta contro il Muos e le antenne Nrtf, veri strumenti di distruzione e di morte.

Nonostante questi ridicoli tentativi di sabotare la manifestazione nazionale del 30 marzo, il coordinamento regionale dei comitati rilancia con ancora più forza l’appello a tutti/e a partecipare al corteo”.

http://www.stampalibera.com/?p=61115#more-61115

 

Sul Muos gli interessi di coloro che fecero scomparire Matteiultima modifica: 2013-03-16T13:14:00+01:00da davi-luciano
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