“Così ho battuto i signori del voto”

La grillina racconta la sua campagna

Da Repubblica

Valentina Palmeri ha espugnato Alcamo, tradizionale feudo del Pd: ha preso più del doppio di voti del sindaco uscente, in provincia più voti del sindaco di Trapani e del presidente della Provincia. Per la propaganda ha speso duemila euro e ne ha recuperati mille vendendo le magliette

dal nostro inviato SARA SCARAFIA

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Valentina Palmeri

ALCAMO –  “E chi se lo aspettava che nella mia città una perfetta sconosciuta prendesse più del doppio dei miei voti?”. L’ex sindaco di Alcamo Giacomo Scala, Pd, è ancora sotto shock. Alle elezioni regionali, nella Alcamo che ha amministrato per dieci anni, ha preso 2.199 voti. Valentina Palmeri, candidata del Movimento Cinque stelle alla sua prima campagna elettorale, ne ha raccolti due volte tanto: 4.682. Scala, in tutta la provincia, si è fermato a 3.060 preferenze. La grillina Palmeri ne ha totalizzate 6.852. Più dell’ex sindaco Pdl di Trapani Girolamo Fazio (6.283 voti). Più di Mimmo Turano, presidente della Provincia di Trapani fino ad agosto (6.106).

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Ma chi è, questa neo-deputata che ha sbaragliato i professionisti delle preferenze? Eccola qui, in piazza Ciullo, nel cuore di Alcamo. È quella giovane donna che si muove svelta con un bimbo di tre anni appeso al collo e una bimba di cinque che la tira per un braccio. “Onorevolessa complimenti ” le dice un anziano. Miss 6.852 preferenze  –  fisico minuto, capelli biondissimi e occhi azzurri che non si dimenticano  –  fatica ancora a crederci. 

Ad Alcamo, la città nella quale è nata 36 anni fa  –  il papà ha un’azienda che produce preparati per le pasticcerie  –  ha ottenuto il 25 per cento dei voti. Ma come ha fatto una laureata in Scienze naturali, sub con brevetto, vegetariana per amore degli animali, a ottenere un risultato come questo? Bussando in meno di un mese alle porte di tutti i negozi di Alcamo. Girando i principali comuni della provincia. Creando una pagina Facebook che in pochi giorni ha raccolto oltre mille amici. E, soprattutto, stampando i fac-simile con il suo volto pulito: “La prima volta ne ho stampati pochi, non potevo certo immaginare che me ne chiedessero a valanga”, racconta, mentre raccomanda a Giulia e Salvatore di non allontanarsi da papà Nino, proprietario di un piccolo supermercato a Calatafimi Segesta.

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Di fac-simile, alla fine, Valentina ne ha stampati più di 50 mila. Seduta al tavolino di un bar della piazza, racconta la sua impresa: quasi 7 mila voti ottenuti spendendo meno di 2 mila euro, mille dei quali recuperati vendendo ad offerta libera le magliette Cinque Stelle. Prima che inizi a raccontare, Gaspare Battaglia, proprietario del bar, chiede “il privilegio” di stringerle la mano. Valentina sorride: “Mi hanno votato perché c’era una grande voglia di dare un calcio ai partiti”.

Ma gli elettori non si sono limitati a mettere una croce sulle cinque stelle, hanno scritto il cognome Palmeri. “Mi ha votata soprattutto gente che non conosco”, dice, raccontando della proposta di candidatura che aveva ricevuto a giugno scorso dal Movimento di Trapani. “Lì per lì ho detto di no. Io, una timida per natura, candidata? “. Ma nei tre giorni successivi Valentina non trova pace. A maggio, in occasione delle comunali, aveva dato una mano al gruppo civico “Alcamo bene comune” facendo un po’ di campagna elettorale per Nicolò Solina che al ballottaggio ha ottenuto solo 38 voti in meno dello sfidante Sebastiano Bonventre, sostenuto dall’intero centrosinistra.

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“Mi ripetevo che forse era vigliacco farsi da parte. Così dopo tre giorni ho accettato”. Ma la complessa scelta dei candidati da parte del Movimento si è conclusa solo ad agosto: il 4 Valentina è stata scelta dall’assemblea come capolista della provincia di Trapani, ma della sua candidatura la giovane mamma, impiegata nell’azienda del padre, non parlava quasi con nessuno. “Ero terrorizzata dal giudizio dei miei genitori”.

Invece papà Giuseppe e mamma Rosetta le hanno dato tutto il loro sostegno. “Mio padre mi ha detto: “È giusto, dobbiamo cambiare le cose””. Solo allora Valentina si è messa in moto e ha conosciuto Elena De Luca e Alessio Tobia, due alcamesi che si sono offerti di aiutarla: “Ci conoscevamo solo di vista. Adesso siamo inseparabili “. Ha cominciato con i gazebo in piazza per distribuire materiale informativo sul Movimento. “In pochi giorni gli attivisti sono diventati una ventina”, racconta Valentina. Gli ultimi venti giorni un tour de force: “Ogni mattina prendevamo il caffè in un bar diverso e da lì cominciavamo il giro dei negozi: ci presentavamo, raccontavamo il progetto”. Nel fine settimana le passeggiate in provincia. “Alle fine, 15 giorni prima delle elezioni, abbiamo affittato a 500 euro una sede di 16 metri quadri nel corso principale, un piano terra di fronte la chiesa della Matrice “.

Poi, a una settimana dal voto, è arrivato lui, Beppe Grillo. “Piazza Ciullo si è riempita di oltre 10 mila persone: non accadeva dagli anni del milazzismo con i comizi di Ludovico Corrao del Pci”, racconta Baldo Carollo, professore di Lettere alcamese, autore de “Il sogno mediterraneo”, biografia di Corrao. Dal palco, Valentina parla davanti a tutta Alcamo. Il 28, giorno del voto, la piccola sede è gremita. Davanti alla vetrina sfila l’auto di Giacomo Scala che, rallentando, fa un cenno del capo alla sfidante. “Non ci conoscevamo, ma ho risposto al saluto “. Chissà se tornando indietro Scala si fermerebbe ancora.

(02 novembre 2012)

 

“Così ho battuto i signori del voto”ultima modifica: 2013-03-14T03:32:00+01:00da davi-luciano
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