Censura sui suicidi- altra giornata di omicidi di stato

solo dalle cronache locali. La censura richiesta dall’usurocrazia non vuole si sappiano. Loro governano per il bene del paese. Attendo che gli intellettuali firmino  un appello per fermare i suicidi.

 

Testa sul binario, 30enne suicida

CASTELFRANCO – Ieri mattina ha deciso di farla finita posizionandosi con la testa sulle rotaie ed aspettando che il treno ci passasse sopra. Così è morto un 30enne di Castelfranco.

Prima di togliersi la vita ha mandato un sms d’addio alla madre.

È stato travolto dal treno in prossimità il cavalcavia di via Gallio, lungo la linea Trento-Venezia. Erano circa le 10,30.

Per il macchinista è stato impossibile cercare di frenare, anche perché il giovane avrebbe aspettato che il treno si avvicinasse per poi gettarsi a terra ed attendere.

La circolazione ferroviaria è stata bloccata per qualche ora per consentire il recupero dei resti. Pare che il 30enne, con problemi di tossicodipendenza e seguito dal Sert, soffrisse di depressione.


Data pubblicazione: 11/03/2013

http://www.oggitreviso.it/testa-sul-binario-30enne-suicida-58803

 

Giallo ad Alliste, 43enne “si suicida” in bagno

(11 marzo 2013) ALLISTE- Tragedia ad Alliste, dove si è consumato un presunto suicidio. La vittima è un 43enne disoccupato, con un passato difficile alle spalle.

Stando a una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo durante la notte si sarebbe chiuso in bagno, poi avrebbe afferrato una lametta e l’avrebbe affondata nella pelle, precisamente nell’inguine destro. Una ferita abbastanza profonda, tanto da a recidere l’arteria femorale.

Dopo, con le ultime forze rimaste sarebbe andato in camera da letto e avrebbe chiamato il padre. Purtroppo era troppo tardi: né il genitore, né il 118 sono riusciti a salvargli la vita.

Al momento on è ancora chiaro cosa abbia portato il giovane a un gesto così estremo.

http://lecce.ilquotidianoitaliano.it/notizie-in-evidenza/2013/03/news/alliste-43enne-si-suicida-in-bagno-52002.html/

 

Panettiere suicida per i troppi debiti

BARLETTA

Aveva 59 anni e 4 figli. Trovato senza vita con una busta sulla testa. Il commerciante stava andando al lavoro

Il luogo del ritrovamento

TRANI – I clienti andavano diminuendo, gli incassi anche e i debiti diventavano sempre più ingenti. Troppo per , un panettiere barlettano di 59 anni, che ieri mattina ha deciso di farla finita. Per uccidersi ha scelto la zona umida sulla costa tra Barletta e Trani, dove si è lasciato soffocare con una busta della spesa. Carabinieri e operatori del 118 lo hanno trovato disteso nella parte posteriore del suo furgone, con il sacchetto di plastica legato al collo con nastro adesivo da imballaggio. Aveva ancora in una mano il rotolo, quando hanno aperto il furgone e lo hanno trovato ormai privo di vita. Sarà l’autopsia, già disposta dal pm di turno Fabio Buquicchio, a fugare ogni dubbio. Ma l’uomo si sarebbe suicidato perché stanco di non arrivare alla fine del mese o di arrivarci con grandi difficoltà, con bollette e tasse da pagare. Sua moglie e i suoi quattro figli lo sapevano bene. In particolare, la moglie lo aveva più volte trovato disperato e già a lei ave va detto di volersi uccidere.

 

Ieri, mattina l’uomo dopo essere uscito di casa per recarsi al lavoro, nella panetteria di via Canosa, ha fatto perdere le sue tracce. Inutili i tentativi della donna e dei figli di mettersi in contatto con lui attraverso il cellulare. Così, hanno pensato al peggio. Per questo hanno avvertito i carabinieri che hanno avviato subito le ricerche, individuando la posizione esatta dell’uomo grazie al telefonino che aveva con sé. Il ritrovamento del cadavere, nel furgone con lo sportello posteriore semiaperto, è avvenuto intorno all’ora di pranzo. Per le indagini sono subentrati gli uomini del commissariato di polizia di Trani. La posizione molto composta dell’uomo, ritrovato a pancia in giù disteso nella cella adibita al trasporto di alimenti, ha fatto nascere dubbi anche sul fatto che si trattasse effettivamente di suicidio. Ma per il medico legale Biagio Solarino dell’istituto di medicina legale di Bari non ci sarebbero molti dubbi, considerata la posizione del cadavere, i segni riscontrati e l’assenza di aria nella busta. Il magistrato oggi gli conferirà comunque l’incarico per l’esame autoptico. Agli agenti della polizia che l’hanno ascoltata, la moglie ha confermato la disperazione del marito e le difficoltà di riuscire ad andare avanti e dare anche lavoro ad alcuni degli stessi figli impiegati nel panificio. Dopo i sacrifici di una vita, l’uomo non avrebbe visto più altra soluzione che uccidersi. Una condizione che, purtroppo, accomuna sempre più persone e che nemmeno a Trani è nuova. Esattamente un anno fa un imbianchino di 44 anni, che non aveva mai avuto un’occupazione fissa, si era gettato dal terrazzo di casa mentre la moglie e i figli piccoli dormivano.

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/cronaca/2013/8-marzo-2013/panettiere-suicida-troppi-debiti-21283370986.shtml

ABRUZZO/Donna suicida a Caramanico. A Pescara uomo con problemi economici salvato in extremis

Polizia lo ferma, aveva problemi economici

PESCARA. I guai economici, i problemi infiniti e la voglia di farla finita.

Sono all’ordine del giorno le notizie di uomini e donne stritolati dalla crisi che in preda allo sconforto si tolgono la vita. Un paio di casi negli ultimi mesi anche in Abruzzo. Nelle ultime ore altri due drammi dai finali diversi: una persona tratta in salvo in extremis e una donna morta le cui motivazioni, però, non sono state ancora chiarite. 

Di sicuro, invece, si sa che a causa delle condizioni economiche precarie e subito dopo aver avuto una discussione in famiglia un uomo ha tentato il suicidio a Pescara. 

Lo ha fermato la polizia. E’ accaduto verso le 4.20, sul ponte D’Annunzio. Il suo obiettivo era quello di lanciarsi dal ponte e ha provato piu’ volte a scavalcare la ringhiera ma e’ stato bloccato dagli agenti della squadra volante, diretti da Alessandro Di Blasio. Per contenerlo due di loro sono finiti a terra. L’uomo e’ stato trasportato in ospedale ed e’ stato ricoverato nel reparto di psichiatria.

A Caramanico, in localita’ Scansano, e’ stato invece recuperato il corpo di una donna B.G., 45 anni di Pianella che si e’ lanciata da un ponte da una altezza di 30 metri. Non si conoscono i motivi del suicidio, che potrebbero essere personali. L’auto della donna e’ stata notata questa mattina alle 8.50 nei pressi del ponte in località Case Scalpelli – Contrada Scagnano e sono stati avvertiti i carabinieri della compagnia di Popoli, intervenuti sul posto insieme ai vigili del fuoco e alle squadre soccorso Saf (speleo alpino fluviale).

Il decesso è stato accertato dal medico legale che ne ha disposto il trasporto presso l’Ospedale Civile di Pescara a disposizione per l’eventuale autopsia.

A Caramanico, in localita’ Scansano, e’ stato invece recuperato il corpo di una donna B.G., 45 anni di Pianella che si e’ lanciata da un ponte da una altezza di 30 metri. Non si conoscono i motivi del suicidio, che potrebbero essere personali. L’auto della donna e’ stata notata questa mattina alle 8.50 nei pressi del ponte in località Case Scalpelli e sono stati avvertiti i carabinieri della compagnia di Popoli, intervenuti sul posto insieme ai vigili del fuoco e alle squadre soccorso Saf (speleo alpino fluviale). Il decesso è stato accertato dal medico legale che ne ha disposto il trasporto presso l’Ospedale Civile di Pescara a disposizione per l’eventuale autopsia.

11/03/2013 

http://www.primadanoi.it/news/cronaca/538223/ABRUZZO-Donna-suicida-a-Caramanico-.html

 

Schio, imprenditore si suicida gettandosi dal nono piano

Alessandro Crivellaro, 47 anni, socio in uno stidio di infromatica in uno studio di Schio, Vicenza, in via Veneto si è tolto la vita gettandosi dal 9° piano del palazzo in cui aveva l’ufficio

Alessandero Crivellaro imprenditore suicida a Schio

di Redazione – 11 marzo 2013

 

Ennesima tragedia nell’imprenditoria vicentina. A togliersi la vita questa volta è stato Alessandro Crivellaro, 47 anni di Zugliano, titolare di uno studio di consulenza informatica a Schio, con il socio Giovanni Saccardo. I suicidi degli imprenditori

E’ stato proprio dalla sede dell’azienda, in via Veneto 2, che Crivellaro si è gettato dal 9° piano. Sul posto i carabinieri di Schio, che stanno svolgendo le indagini del caso. Risale ad appena 4 giorni fa il tragico gesto diElia Marcante, noto imprenditore dello scledense, molto conosciuto per essere stato patron della locale squadra di calcio. In quel caso Zaia, governatore del Veneto ha parlato di “Fatto epocale“.

 

http://www.vicenzatoday.it/cronaca/alessandro-crivellaro-suicida-imprenditore-schio.html

 

sull’evasione fiscale Bersani accusa Grillo di essere tiepido. Ovviamente per il parassita di stato Bersani i suicidi per crisi sono ascrivibili a cattivi evasori.

La recessione? La crisi? Non esiste. La povertà? Nemmeno. Tutti evasori. Una parola sulla pressione fiscale al 70% no eh?

Suicidio Busato, Muraro choc: “Piuttosto non pagate le tasse”

“Piuttosto di arrivare a un gesto estremo meglio non pagare le tasse”, questa la riflessione del presidente della Provincia Muraro, dopo il suicidio di Stefano Busato. Parole di cordoglio anche dal sindaco Gobbo

di Redazione – 6 marzo 2013

La morte di Stefano Busato, imprenditore 47enne impiccatosi nella sua azienda di Quinto, dà un nuovo scossone alla Marca trevigiana.

Il gesto di Busato segue di pochi giorni la morte di un altro imprenditore a Paese, Gianfranco Mazzariol, titolare del “Birrificio trevigiano”, entrambi erano molto noti a Treviso.

“Piuttosto di arrivare a un gesto così estremo è meglio non pagare le tasse”, Sbigottito di fronte all’ennesimo suicidio, il presidente della Provincia, Leonardo Muraro, lancia una provocazio ne per stimolare una categoria in enorme difficoltà.

Come riporta Il Gazzettino, Muraro sottolinea il pericolo dell’emulazione: “Ho anche l’impressione che parlare troppo di questi casi inneschi un fenomeno di emulazione: ormai siamo di fronte a una vera e propria emergenza sociale. Chi è in difficoltà deve pensare che suicidandosi non risolve i problemi, anzi rimangono tutti e vengono trasferiti alla famiglia. I problemi invece vanno affrontati”.

Per questo il presidente della Provincia ricorda i servizi degli sportelli per l’ascolto.

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“La vita è preziosa – ribadisce Muraro – questo non possiamo dimenticarcelo mai. Non bisogna arrendersi davanti alle responsabilità. Occorre prendere l’esistenza in modo più aperto. Molto meglio non pagare l’Irpef e le tasse per dieci anni che rinunciare a un bene unico come la vita”.

Turbato dall’ennesima tragedia della crisi anche il sindaco di Treviso, Gian Paolo Gobbo, che auspica un cambiamento di mentalità: “Queste situazioni ci lasciano smarriti, però siamo destinati a dover convivere ancora a lungo con la crisi perché i problemi non potremo di certo risolverli dall’oggi al domani. Per noi è sempre stato fondamentale il rispetto della parola data, fare bene il proprio lavoro, assumersi le responsabilità. Ma ora è necessario riflettere: le prospettive cambiano e quindi bisogna cambiare il modo di vedere le cose”.

http://www.trevisotoday.it/politica/sucidio-busato-commenti-muraro-gobbo.html

 

“Ora, sono i figli degli imprenditori a minacciare suicidio”

TREVISO – “La situazione si sta evolvendo in peggio. Adesso le nuove ‘vittime’ della situazione di crisi stanno diventando i figli degli imprenditori. Purtroppo abbiamo già avuto alcune segnalazioni di ragazzi che potrebbero arrivare al gesto estremo”. Parole pesanti quelle pronunciate con amarezza da Ildebrando Lava, presidente della Confartigianato di San Donà di Piave. E’ trascorso un anno esatto (era l’8 marzo) quando Ivano Polita, artigiano di Noventa di Piave, decise di togliersi la vita perché preso dalla morsa della disperazione; l’altro giorno un altro caso a Quinto di Treviso, nella Marca.

Proprio da allora, la Confartigianato di San Donà ha avviato una serie di iniziative, una delle quali prevede la consulenza di una psicologa, che permette al personale di capire i segnali che possono giungere dai contatti con i vari artigiani ed eventualmente come comportarsi. Nell’osservatorio permanente, ecco arrivare la situazione che Lava mai si sarebbe aspettato di dovere affrontare.

“La disperazione, il senso di impotenza adesso sta per interessare i figli degli imprenditori – racconta -. Giovani sui 25/30 anni, cresciuti nell’azienda e con la stessa, che lavorano già con i genitori e che stanno vivendo tutte le difficoltà del momento, la crisi così come i tentativi di riemergere che continuano ad andare a vuoto. Spogliati di tutto, logorati dalla situazione, travolti dalla crisi, ora sono loro a minacciare l’estremo gesto. Purtroppo abbiamo già avuti alcuni segnali”.

http://www.oggitreviso.it/ora-sono-figli-degli-imprenditori-minacciare-suicidio-58682

Censura sui suicidi- altra giornata di omicidi di statoultima modifica: 2013-03-11T22:26:00+01:00da davi-luciano
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