Sono in mezzo ad una strage (FOTOGALLERY – ATTENZIONE IMMAGINI FORTI) Diciotto cani accoltellati tra la neve.

Ucraina – Andrea Cisternino: sono in mezzo ad una strage (FOTOGALLERY – ATTENZIONE IMMAGINI FORTI)

Diciotto cani accoltellati tra la neve.

di redazione | 22 febbraio 2013

GEAPRESS – Drammatico messaggio pervenuto stamani da Andrea Cisternino “Sono in mezzo ad una strage, non so che fare”.

Un ballo con la morte. Ti giri continuamente ed ovunque vedi cani morti. Scene forti che rincorrono altri orrori, fatti di cadaveri, occhi bassi ed indifferenza. In questo caso, accoltellati ed avvelenati.

Non puoi fare a meno di non vederli, perchè sono veramente ovunque. Nella neve rosso sangue. Accoltellati ed avvelenati. Tre, quattro, sette, otto, dodici, sedici, infine diciotto. Un conteggio folle, scatenato da ogni logica, perchè solo tentando di non cedere alla follia puoi arrivare a contare diciotto corpi dilaniati dal fendente e dagli spasmi del veleno.

Questo quanto scoperto stamani da Andrea Cisternino che aveva accolto l’appello del volontario, suo amico, Piotr. Poche ore prima i cani di Alina, una volontaria dei luoghi. Erano gli ultimi dieci di ottanta che vivevano fino ad un anno addietro nei pressi dell’idroparco di Kiev (vedi articolo GeaPress).

Cisternino, Piotr e due volontarie raccolgono, uno ad uno, tutti i diciotto cani. Li allineano sulla neve. Il paragone potrà sembrare forte, ma l’orrore difficilmente ammette classifiche. Quella fila sembra l’effetto di un plotone di esecuzione. Questa volta il colpevole ha un nome o comunque qualcuno che non ha temuto di lasciare traccia del suo orrore. Ha rivendicato il disastro in un sito web di dog hunter. In Ucraina, del resto, si scontrano sensibilità molto diverse. Chi sarebbe disposto a farsi ammazzare per un cane e chi invece, nello stesso studio televisivo, si presenta a viso scoperto e rivendica la morte di migliaia di animali (vedi articolo GeaPress).

Non c’è molto da dire se non che da quelle parti, per ora, l’insensibilità è a galla. Non facciamoci, nonostante tutto, meraviglia. Si rischierebbe di fare un torto ai tanti volontari che in Ucraina si battono per i randagi. Quelli che sono scesi in strada, che hanno esternato la propria rabbia.

Cisternino e gli altri volontari, rimangono determinati. Vogliono organizzare delle manifestazioni contemporaneamente in Ucraina ed in Italia. “Senza bandiere di associazioni italiane – conferma Cisternino – lo capirete dal video che ho in preparazione“.

Cisternino, già in più occasioni, ha dichiarato di essersi sentito abbandonato. Un problema da qualcuno cavalcato quando lo scandalo di quegli europei di calcio imposti dopo aver “ripulito” le strade dai randagi, lo aveva portato alla ribalta. Poi il tutto è stato lasciato lunga la strada dell’indifferenza.

Evidentemente le luci di quella ribalta non servivano più. Quei cani, aveva già avuto modo di lamentarsi Cisternino, non sono morti solo a causa dei dog hunter, ma anche di indifferenza.

© Copyright GeaPress – Tutti i diritti riservati

http://www.geapress.org/randagismo/ucraina-andrea-cisternino-sono-nel-mezzo-di-una-strage-fotogallery-attenzione-immagini-forti/41782

Goldman: l’Europa ha bisogno di più austerità

chiaro da dove arriva l’ordine ora?

Altro che Germania, che si ritrova nel mirino al pari di tutti i paesi europei 

 Su Business Insider ( http://www.businessinsider.com/goldman-europe-needs-more-austerity-2013-2 ) , sito americano di informazione finanziaria, è apparso un interessante articolo su un recente rapporto della Goldman Sachs sulla situazione delle finanze statali nell’Eurozona, secondo il quale, come conclude l’articolista di BI, sarà comunque dura per le grandi economie europee. Il rapporto lascia da parte Grecia, Portogallo e Irlanda, già nei piani di salvataggio internazionali, e prende in esame le quattro grandi economie dell’Eurozona, cioè Germania, Francia, Italia e Spagna, indicando come principale problema la sostenibilità futura del debito pubblico. 

 Gli economisti di Goldman riconoscono che sono state avviate politiche di austerità, ma esprimono il timore che, come già successo in passato, con la ripresa economica si allentino i freni e la spesa pubblica ricominci a lievitare. L’analisi riguarda tutti i paesi, senza riferimento specifico all’Italia, anche se è implicita la particolare rilevanza per noi, date le dimensioni del nostro debito pubblico. L’articolo, intitolato “Goldman: l’Europa ha bisogno di più austerità”, riporta i dati di Goldman, che mettono confronto per i vari paesi le stime di avanzo primario per il 2012, le proiezioni al 2016 e le proiezioni a tale data della stretta finanziaria necessaria. 

Dalle stime per il 2012 dell’avanzo primario, cioè la differenza fra la spesa pubblica e le entrate tributarie ed extra-tributarie, esclusi gli interessi da pagare sul debito, risulta che solo Italia e Germania hanno conseguito un avanzo primario, mentre Francia e Spagna hanno segnato un disavanzo, particolarmente pesante per il secondo Paese. Ciò conferma che l’Italia ha fatto “i compiti a casa”, almeno per ora, ma colpisce che la Francia non li abbia fatti e che, ciò nonostante, dalla Germania/Europa le sia stato concesso, insieme alla Spagna, il rinvio del raggiungimento ( http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2013/2/20/FINANZA-1-Fortis-l-Europa-ha-gia-spedito-l-Italia-in-serie-B-/365361/ ) dell’avanzo primario. 

Ovviamente, noi siamo danneggiati dall’alto livello del nostro debito pubblico, tuttavia, come più volte scritto anche su queste pagine, il totale del debito pubblico e privato ci pone in condizioni più favorevoli perfino dei paesi cosiddetti virtuosi. Quindi? Colpa della nostra classe politica? Facciamo comodo solo se siamo deboli? Entrambe le possibilità? 

Tornando al rapporto Goldman Sachs, le proiezioni al 2016 sono meno favorevoli per l’Italia. Sia Italia che Germania dovrebbero attuare una stretta fiscale, più o meno nella stessa misura di circa l’1% del Pil, ma, considerando l’avanzo primario in percentuale del Pil, la Germania potrebbe mantenerlo ai livelli del 2012, mentre l’Italia dovrebbe più che raddoppiarlo. Le proiezioni per la Francia indicano un avanzo primario più basso di quello tedesco, ma con una stretta fiscale doppia. 

Questi dati spiegano perché l’Italia, una volta tanto, non è la sola sul banco degli imputati, nonostante l’autolesionismo di tanti nostri commentatori. Tuttavia, non c’è da stare allegri, né vale il “mal comune, mezzo gaudio”: rispetto a Francia e Germania è molto più elevato l’ammontare degli interessi da pagare, attualmente attorno agli 80 miliardi di euro. Questo significa che l’avanzo primario, per non aumentare il debito pubblico, dovrebbe essere ogni anno almeno il doppio di quello conseguito nel 2012, quindi non solo la continuazione dell’austerità, ma un suo aggravamento. Sempre che non vi siano innalzamenti dello spread con i Bund tedeschi. 

Goldman segnala il rischio che la continuazione dell’austerità possa portare a recessione e quindi a diminuzione del Pil, attivando un circolo vizioso, che è quanto abbiamo effettivamente di fronte. Indica, perciò, anche una seconda possibile strada, focalizzata su riforme strutturali e una ristrutturazione dell’economia che portino a un aumento della crescita, attraverso un incremento reale dovuto a un reale aumento della produttività, o con una diminuzione della deflazione mediante il ribilanciamento dei rapporti con l’esterno, leggasi inflazione.  

E’ difficile non ammettere che questa analisi parta dalla situazione attuale. Certo, non si adatterebbe a un’Italia fuori dall’euro, con le tradizionali politiche inflative o di “svalutazione competitiva”, forse i motivi per cui Francia e Germania ci hanno accettato nell’Eurozona, imponendoci condizioni capestro che i nostri politici, Romano Prodi in testa, hanno supinamente accettato.   

Rimane aperta anche un’altra strada ed è la riduzione non solo della spesa pubblica, o una sua ristrutturazione per renderla più efficiente ed efficace, bensì anche del debito accumulato, possibile con una vendita di parte del patrimonio pubblico. Dati i tempi, questa soluzione potrebbe risolversi in una svendita. La situazione potrebbe migliorare con il rientro in mani italiane, private, di parte di quel circa 50% in mano straniera, ma per questo bisogna ristabilire la fiducia dei risparmiatori nello Stato. Cosa non ovvia.  

Si tratta di ipotesi che sono state fatte anche qui da noi, cui i nostri politici non possono rispondere con tecnicismi, promesse mirabolanti o appelli da libro Cuore, né invocando bombardamenti da Al Qaeda, o portando le procure in Parlamento. Occorrono risposte serie e sostenibili. 

Monti vuol portare avanti la strategia evidenziata da Goldman, sia pure con maggior accento sulla crescita, Bersani sembra voler rassicurare l’Europa, ma non è chiaro cosa questo significhi in termini di impegni presi. Quanto a Berlusconi, bisognerebbe chiederlo a lui. Come dice Business Insider, sarà comunque dura. 

 

Augusto Lodolini 

23.02.2013

Troppi autisti ai seggi, bus e tram ridotti -Disagi in molte città -Trasporti pubblici a rischio

selezionare disoccupati no eh?

 Troppi autisti ai seggi, bus e tram ridotti -Disagi in molte città -Trasporti pubblici a rischio

Molti autisti e dipendenti sono impegnati ai seggi in qualità di presidenti, scrutatori e rappresentanti di lista. Almeno 1.100 a Torino, 350 a Napoli. A Venezia si impiegano i lavoratori stagionali

Un autobus

Roma, 23 febbraio 2013 – Corse di bus e tram ridotte in alcune città italiane nei giorni delle elezioni. Il motivo? Molti autisti e dipendenti sono impegnati ai seggi in qualità di presidenti, scrutatori e rappresentanti di lista e, a norma di legge, la partecipazione non può essere limitata dalle aziende.

TORINO – Nel capoluogo piemontese il servizio di trasporto pubblico urbano subirà una riduzione del 15-20%. Sono infatti 1.100 i dipendenti che sono impegnati come rappresentanti di lista: oltre 700 sono conducenti di tram e autobus, 100 addetti alla manutenzione, 60 agenti del servizio metropolitano e ferroviario, 40 addetti ai parcheggi, circa 200 impiegati e personale vario. 

“A nulla – sottolinea l’Azienda di trasporti torinesi – sono valsi infatti gli appelli e le istanze che GTT ha rivolto ai segretari di tutti i partiti politici e alle autorità locali e nazionali al fine contenere il fenomeno”. “L’intera rete di trasporto – si precisa ancora – sarà comunque in funzione, ma si stima, in alcune ore della giornata, una riduzione della frequenza dei passaggi di bus e tram fino a un massimo del 20%”.

NAPOLI – Il fenomeno dei permessi elettorali riguarda tutte le aziende pubbliche di trasporto, ma il maggior numero di “defezioni” si registra nell’Azienda napoletana mobilità: dei 1100 dipendenti, in circa 350 sono nei seggi già dal pomeriggio di oggi, per avviare le procedure legate al voto.

Per quello che concerne il gruppo Eav (Sepsa, Circumvesuviana e Metrocampania nord-Est), azienda che gestisce il trasporto pubblico dentro e fuori la provincia di Napoli, la mancanza di personale determinata dalla richieste è stata compensata da una procedura di rimpiazzo. Qualche problema per gli utenti di Metronapoli potrebbe sorgere, già da oggi e fino a domenica 3 marzo, a causa della chiusura delle uscite secondarie delle stazioni Salvator Rosa, Montedonzelli e Rione Alto della Linea 1.

Non si prevedono, invece, grossi disagi per lo stop di tutte le corse della linea 6, da lunedì a venerdì prossimi. In alternativa, infatti, è possibile utilizzare la linea 2 di Trenitalia in servizio da Pozzuoli a Gianturco. L’Azienda Napoletana di Mobilità, che gestisce bus e tram in città, ha annunciato lo stop – tra oggi, domani e lunedì – su undici linee di cui due, la N2 e la N7, effettuano solo servizio notturno. In vista di lunedì, giornata durante la quale è previsto il picco dei disagi, sul web già si registrano le prime lamentele degli utenti.

ROMA – A Roma il numero consistente di autisti Atac chiamati a fare da scrutatori “potrebbe comportare riduzioni del servizio” di trasporto pubblico. A segnalarlo e la stessa Agenzia della mobilità, secondo cui “in occasione della tornata elettorale di domenica e lunedì, cosi’ come avvenuto per le precedenti consultazioni elettorali, e come consentito dalle norme, e’ numeroso il personale di movimento impegnato nei seggi oggi in via di costituzione”. Per l’Agenzia, “la riduzione del personale in servizio durante le operazioni preliminari di voto e di scrutinio è quantificabile attorno al 20%”.

VENEZIA – Sono complessivamente 264 i dipendenti dell’Actv, l’azienda di trasporto di Venezia, impegnati in questo fine settimana nei seggi del centro storico ma anche delle isole lagunari. Un numero talmente elevato da fare ipotizzare in un primo momento la cancellazione di qualche corsa. Invece Actv ha fatto sapere che grazie all’uso degli straordinari e dei lavoratori stagionali le linee potranno effettuare sia oggi che domani servizio regolare. All’appello – perché impegnati in gran parte come rappresentanti di lista – mancano 114 autisti delle linee automobilistiche e 150 dipendenti di quelle di navigazione.

PALERMO – Rischio corse ridotte anche a Palermo. Il Comune ha infatti reso noto che a seguito della designazione di diversi lavoratori Amat, in gran parte autisti, quali rappresentanti delle diverse forze politiche nei seggi elettorali, nelle giornate del voto potrebbero verificarsi dei disservizi nel servizio di trasporto. L’azienda del trasporto locale ha fatto sapere di aver ricevuto oltre 200 designazioni di rappresentanti fra i propri lavoratori e che la situazione tornerà gradatamente alla normalità da martedì 26.