La Francia congela la spesa per raggiungere gli obiettivi UE, mentre la crisi si approfondisce

Da dove deriva l’austerità? Si, certo dalla cattiva Germania. Allora controllare i tre parametri del trattato di Maachstricht e della gioia di tutte le nazioni alla sua ratifica. Trichet inoltre conferma rigore e crescita insieme. Trichet, ex BCE, francese per giunta.

 

La Francia congela la spesa per raggiungere gli obiettivi UE, mentre la crisi si approfondisce

La Francia ha ottenuto un po’ di tempo, ma deve comunque congelare le spese davanti a una crisi che si prospetta peggiore che in Spagna o in Italia

The Telegraph – La Francia sta congelando le spese per la difesa, l’istruzione superiore e la ricerca, nel tentativo frenetico di raggiungere gli obiettivi di disavanzo dell’Unione europea di quest’anno, inasprendo ancor più la politica fiscale mentre il paese entra in una profonda crisi.

La mossa arriva quando Bruxelles  taglia le sue previsioni di crescita per la Francia 2013 ad appena lo 0.1%, il che implica una tripla-recessione. Parigi aveva calcolato una crescita dello 0.8%.

La gravità della recessione ha colto di sorpresa i funzionari. Markit ha previsto un calo della manifattura francese e dei servizi al 42,3 nel mese di febbraio, il più veloce crollo dalla crisi finanziaria dell’inizio del 2009. Scendere sotto i 50 indica contrazione.

Markit ha avvertito che il paese potrebbe avvitarsi  in una “spirale recessiva”, come il calo di fiducia porta le imprese a ritardare gli investimenti. Un indicatore chiave della massa monetaria della Francia – M1 reale a sei mesi – negli ultimi mesi ha subito una contrazione più veloce che in Italia o in Spagna, e le previsioni sono cupe.

Le Monde ha detto che Bruxelles ha indicato provvisoriamente per la Francia un deficit di bilancio del 3.6% del PIL per quest’anno, basso rispetto agli standard mondiali, ma di gran lunga al di sopra dell’obiettivo del 3%, visto come un test politico di credibilità fiscale per il Presidente François Hollande.

Lo sforamento di bilancio francese è diventato una fonte di attrito tra Parigi e Berlino. I funzionari tedeschi temono che la nuova disciplina della zona euro possa fallire se la Francia rompe i ranghi, anche se possono concedere un po’ di tregua. La posta in gioco con il nuovo sistema è più alta, in quanto ci vuole un “voto di maggioranza qualificata” per bloccare le sanzioni. I ministri finlandesi e slovacchi hanno dichiarato che la Francia non godrà di un trattamento speciale.

Mr Holland ha detto giovedi che vuol cercare di raggiungere l’obiettivo del 3% “il più presto possibile”, ma anche che si sarebbe preso cura di evitare di “cadere nell’austerità” procedendo troppo velocemente. I suoi funzionari hanno scritto alla Commissione europea impegnandosi a nuovi tagli per di € 2 miliardi, come gesto di buona volontà. Somma che si aggiunge ai € 60 miliardi di tagli e tasse già approvati. La preoccupazione è che una stretta in questa fase potrebbe rivelarsi controproducente.

“La Francia non lo farebbe se avesse le mani libere. Si eroderà la base imponibile e si andrà ancora più in fondo nella strada dell’austerità,” ha dichiarato Stephen Lewis di Monument Securities. “Stanno andando nella stessa direzione di Spagna, Portogallo e Grecia. Ma devono sottomettersi, a meno che non siano disposti a rompere con la Germania. “

Mr Holland sta già restringendo il bilancio di quest’anno del 2% del PIL, in gran parte sotto forma di maggiori imposte. E’ lo stringere la cinghia più draconiano dalla seconda guerra mondiale. E accade mentre il settore delle costruzioni è in caduta libera e l’industria sta perdendo 30.000 posti di lavoro al mese, portando la disoccupazione al 10.6%, il livello massimo da 15 anni a questa parte. Più a lungo si va avanti, maggiore sarà l’effetto “isteresi” di danni permanenti alle competenze professionali.

“La situazione è catastrofica. Le politiche di austerità non stanno funzionando a causa del moltiplicatore fiscale” ha detto il Prof. Jacques Sapir, direttore del Industrial Research Centre di Parigi. “Riconquistare la nostra sovranità monetaria è l’unico modo per riequilibrare i conti e rilanciare la crescita. I nostri leader devono decidere se la loro priorità è la stabilità della zona euro o la salute economica della Francia.”

Morgan Stanley ha detto che una stretta ulteriore rischia di spingere la Francia in una “trappola dell’austerità”, in cui i tagli non riescono a ottenere niente sul disavanzo. “Vediamo il rischio che questo possa aggravare la recessione, con un calo del PIL dello 0.7% nel 2013″, ha sostenuto.

La banca degli Stati Uniti ha consigliato di mantenersi “short” sui titoli francesi, dicendo che il ridotto spread tra i rendimenti del debito francese e tedesco non è più giustificato.

La Societé Generale Francese ha dichiarato che il sistema economico è fondamentalmente guasto e richiede un “modello di sviluppo” interamente nuovo per ripristinare la competitività. La  quota di esportazioni nell’eurozona è crollata dal 18.5% del 1999 al 13.1% dello scorso anno, di gran lunga peggio che la Spagna. Il settore statale è cresciuto al 55% del PIL.

La banca francese ha reclamato una raffica di thatcherismo gallico per ridurre il cuneo fiscale sui salari e scuotere il mercato del lavoro. Lo strategist del debito sovrano Nicholas Spiro ha detto che le azioni audaci sono una vana speranza. “Hollande non riesce a decidersi sulle riforme. Il suo paese è diventato il Grande Malato d’Europa “.

Articolo originale: France freezes spending to hit EU targets as slump deepens

 

La Francia congela la spesa per raggiungere gli obiettivi UE, mentre la crisi si approfondisceultima modifica: 2013-02-24T21:42:00+01:00da davi-luciano
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