Risposta alle masse oceaniche della rete No War Napoli e cioè ad un certo Francesco Santioanni.

pubblicata da Ouday Hr Detto Soso il giorno Sabato 23 febbraio 2013 alle ore 20.14 

Innanzitutto, prendo atto dalle vostre parole che voi stessi confermate e sottoscrivete l’opinione che Assad sia un individuo che si è macchiato di crimini contro il suo popolo. Il fatto che in questo secondo comunicato scriviate “crimini”, tra virgolette, anziché crimini, senza virgolette, non cambia la sostanza delle cose. Quello che voi dite, e cioè, fondamentalmente, che Assad sia né più né meno che uno spregevole borghese al servizio degli affamatori del popolo, parte integrante di una classe padronale che opprime i siriani, l’ho già sentita. Questo non fa che confermare ciò che già sapevo da tempo, e cioè che voi, oltre a cavalcare la crisi siriana esclusivamente per una vostra personale vetrina politica, non avete nessuna conoscenza, seppur minima, della società siriana e della sua storia. Vi limitate, semplicemente, ad appiccicare sulla realtà siriana quella occidentale, usando strumenti di analisi, pur condivisibili e corretti in molti casi, ma pur sempre concepiti in occidente da un occidentale, per quanto, come si dice in Siria, straniero in casa sua. La storia del cosiddetto occidente, intendendo con questo termine essenzialmente Stati Uniti ed Europa, ha incrociato quella siriana solo negli ultimi decenni, e soprattutto a causa della creazione dello Stato sionista nel 1947, quando cioè un problema degli europei è stato catapultato nei territori del cosiddetto Vicino Oriente, diventando un problema per i popoli che in quest’area vivono da secoli, nonché una fonte di disgrazie continue, come questa ultima, cioè l’aggressione alla Siria tramite bande di tagliatori di gole foraggiate dalle Nazioni occidentali e da quelle del Golfo.

Fondamentalmente, il problema, sintetizzando al massimo, è di non poter mai essere tranquilli in casa propria.

Se innanzitutto non si capisce questo, non si capisce niente.

Forse la vostra è semplicemente pigrizia, ma per me è invece solo una  totale incapacità da parte vostra di allargare la vostra mente ed uscire, per una volta, da schemi che possono sì fornire un utile strumento di analisi, ma che comunque non sono infallibili e che necessitano di essere adattati di volta in volta alle varie situazioni.

Personalmente non avevo dubbi che prima o poi avreste sputato il rospo, e avreste cioè ammesso la vostra antipatia per Assad in quanto non comunista.

Personalmente, ritengo Assad più comunista di tutti voi messi insieme.

Per vostra informazione, la Siria è un paese socialista a tutti gli effetti.

Solo che come dicevo prima, i siriani hanno una storia diversa da quella europea, e non hanno avuto il predominio dell’illuminismo per tre secoli.

Mi rendo conto che questo non può che far storcere la bocca a dei puristi dell’illuminismo come voi, ma dalle nostre parti abbiamo la presenza da secoli di comunità cristiane e musulmane, che reclamano il diritto alle loro tradizioni e alla loro identità. Tutto questo in un contesto laico che esiste in Siria da moltissimi anni, e che è stato faticosamente costruito con il sudore e il sangue dei siriani. Questo patto sociale è alla base della convivenza pacifica tra le diverse comunità e etnie che vivono in Siria, senza il quale non sarebbe possibile nessuna società e nessun governo. A meno che, come vogliono fare i ratti, non si dia il potere assoluto ad una di queste confessioni, facendo diventare, nel perfetto stile di Al-Qaeda, una parte di popolazione “fedele” e un’altra parte “infedele”, con tutta l’intolleranza e l’odio che ne consegue. Se non ci si rende conto di queste dinamiche sociali esistenti in tutta l’area mediorientale, dinamiche invece perfettamente conosciute e sfruttate da chi vuole impossessarsi delle risorse del Medio Oriente, non ci si rende conto di nulla. Il vostro modo di approcciarvi alla Siria è semplicemente scorretto, perché non tiene conto delle specificità dell’area.

Quello di cui, nel vostro essere accecati da una sorta di furore dottrinale messianico, non vi accorgete, è che la Siria è un paese assolutamente e meravigliosamente socialista. Il debito pubblico non esiste in Siria, e già questo da solo colloca questo paese al di fuori dei paesi capitalisti, nella cui organizzazione questo strumento riveste un ruolo fondante. Esiste ancora il baratto in Siria, e questo strumento è stato riscoperto ulteriormente in questi tempi di crisi. Recentemente abbiamo barattato con la Russia cotone in cambio del petrolio e del cibo. Quindi già in questo siamo oggi i più comunisti di tutti.

La maggior parte delle nostre industrie è statale, e io stesso ho seguito una diatriba tra una ditta siriana statale di Homs che produce lieviti per vari usi, e la ditta, italiana e privata, che gli ha venduto i macchinari di produzione.

La terra in Siria appartiene ai contadini, mentre prima della rivoluzione socialista condotta da Hafez Al-Assad (il padre del criminale Bashar, per intenderci) , vigeva un regime feudale, dove il feudatario godeva di un potere assoluto e si sentiva anche in diritto di violentare le contadine più giovani e belle ogni volta che ne aveva voglia.

Il governo siriano aiuta l’agricoltura con moltissimi fondi, ed esistono anche aziende agricole interamente statali.

Ogni famiglia ha diritto a 1000 litri di gasolio all’anno, ad una quantità prestabilita di pane, olio e zucchero, e nel caso di famiglie particolarmente indigenti anche ad altri aiuti.

La sanità è pubblica e gratuita, così come l’istruzione.

Per quanto riguarda le famosi classi emergenti, o padronali o borghesi come vi piace chiamarle, quello che vi sfugge è che molti di questi personaggi si sono arricchiti al di fuori della Siria. Hanno fatto affari nel Libano, con i sauditi per esempio, che sono tra gli speculatori più feroci e spietati al mondo. E molti di loro, anzi tutti si può dire, già dall’inizio della crisi si sono schierati con i ratti. E per fortuna, perché gente del genere è bene averla come nemica dichiarata, davanti alle bocche di fuoco dell’artiglieria, anziché alle spalle come falsi amici.

Personalmente, io al vostro essere in buona fede non ho mai creduto. E anche se lo foste, la vostra ignoranza e il vostro pressapochismo, unito ad una totale cecità che vi impedisce una chiara visione della realtà, trincerati come siete nei vostri schemi immutabili, vi rende delle mine vaganti che possono rivelarsi molto pericolose.

E a volerla dire tutta mi rallegro del fatto che, finalmente, abbiate gettato la maschera.

Che quello che fate lo facciate consapevolmente o no, non ha importanza, tutto ciò vi rende comunque una quinta colonna del rattismo.

Per fortuna, per voi, agite in questo senso al di fuori della Siria.

Altrimenti sarebbero già schierati contro di voi, come contro i tagliatori di gole, di cui fate il gioco, i coraggiosi ragazzi del nostro Esercito, quelli che tutti i giorni da due anni sacrificano la propria vita per la propria Patria e per l’esistenza propria e di tutto il popolo siriano.

Siriano di nome Ouday Ramadan.

Risposta alle masse oceaniche della rete No War Napoli e cioè ad un certo Francesco Santioanni.ultima modifica: 2013-02-23T22:10:00+01:00da davi-luciano
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