Bersani sogna di intruppare gli eletti del M5S –

Se esistesse un Oscar  per demagogia lo vincerebbe sicuramente Gargamella – propone un’Opa sui grillini e parla di clientelismo altrui.

Fantastico

Bersani sogna di intruppare gli eletti del M5S

Il Pd: “Con i grillini in Parlamento ci sarà da fare uno scouting e capire se intendono essere eterodiretti” 

Matteo Mascia

Un’enorme pattuglia di parlamentari grillini si prepara ad invadere i seggi di Montecitorio e Palazzo Madama. Oltre cento persone – stando agli ultimi sondaggi disponibili – dovranno prendere confidenza con le dinamiche interne alla stanza dei bottoni. Ci saranno da nominare i componenti della Commissioni permanenti e gli organi di garanzia nelle Commissioni di controllo.
Quasi sicuramente, un uomo del “Movimento 5 stelle” sarà destinato alla vicepresidenza di Camera o Senato. Sempre che i “dirigenti” del partito liquido accettino di scendere a patti con le altre forze politiche presenti nelle Aule. L’approccio annunciato qualche mese fa da Beppe Grillo si annuncia rivoluzionario.
Sicuramente è molto curiosa l’idea di voler attraversare la legislatura con un “capogruppo rotativo” da rinominare ogni tre mesi. Stessa cosa dicasi per la disciplina relativa ai finanziamenti erogati ai Gruppi parlamentari. Le norme interne al Parlamento garantiscono un quantum ogni mese in base al numero dei componenti. Soldi che dovranno essere impiegati per il pagamento delle spettanze ai dipendenti, per l’acquisto di prodotti editoriali e per garantire l’organizzazione di manifestazioni interne alla Camera di appartenenza. Con il passare dei mesi, Grillo potrebbe avere sempre più difficoltà a controllare la condotta dei suoi eletti. Molti di questi sono alla prima esperienza politica. Un dettaglio positivo che può nascondere certamente delle insidie. Bersani ha lanciato un importante ammonimento a tutti i futuri deputati e senatori del “5 stelle”. “Con i grillini in Parlamento ci sarà da fare uno scouting, capire se preferiscono essere eterodiretti o partecipare alla discussione parlamentare senza vincoli di mandato. Qui non si tratta di campagna acquisti ma li testeremo sui fatti”, ha dichiarato il leader del centrosinistra durante un’intervista. Il segretario del Pd ha riconosciuto l’importanza di alcuni temi sollevati dal Movimento 5 Stelle, “la democrazia diretta, la sobrietà nella politica, la Rete, quello che dicono su alcuni temi è interessante”.
Capisco la gente che va in piazza a protestare “però devo chiedere a Grillo dove vuole portare questa gente, visto che fa cose sconosciute a tutte le democrazie del mondo, non risponde alle domande, dice che non esiste né sinistra né destra: ha deciso di uscire dalla democrazia?”. Una domanda retorica a cui potrebbe rispondere qualunque cittadino italiano. Il Movimento non ha nessuna intenzione di uscire dai binari della democrazia parlamentare. Anzi, ne sta utilizzando formule e norme per cercare di essere determinante nella prossima legislatura. Un punto di svolta che ne cambierà ufficialmente la storia. Tra due settimane, Grillo non potrà più dire che il Parlamento fa schifo, non si potrà più augurare l’arrivo di un missile sopra il Transatlantico. I suoi uomini diventeranno pienamente organici a tutta l’organizzazione. Il suo funzionamento dipenderà anche dal loro voto. Bersani ha manifestato un’intenzione di cui si parla da tempo. Il centrosinistra sta facendo di tutto per esorcizzare il pericolo di un pareggio nella Camera alta.
Entro dieci giorni dalla nomina del suo Governo – sempre che il Pd esca vincitore dalle urne – dovrà presentarsi in entrambi i rami del Parlamento per incassare la fiducia. La sconfitta in Lombardia, Veneto, Friuli e Sicilia (le Regioni maggiormente in bilico) potrebbe rovinare i suoi piani e rendere difficilissima la conquista della maggioranza semplice. Per questo motivo, sarebbe determinante puntare sull’appoggio esterno del “Mov5S”, per permettere la nascita di un Esecutivo della “non sfiducia”, o puntare sulla transumanza di una manciata di eletti. Come insegnano le ultime due legislature, non sarebbe certo una novità.
Antonio Ingroia si è già chiamato fuori da un eventuale patto tra Bersani e gli uomini di Grillo. Per l’ex pm palermitano molte delle persone presenti nelle liste del Movimento sono solo degli “incompetenti”. Grillo dovrà dimostrare – nei fatti – di riuscire a gestire un grande Gruppo parlamentare dall’esterno del Palazzo. La missione non è affatto semplice. In Sicilia, al momento, non si sono registrate forti difficoltà. Il Mov5S ha però preso parte attiva ad alcune importanti votazioni dell’Assemblea regionale. A dimostrazione che il suo comportamento non collima sempre con quello di una forza che fa dell’essere “anti-sistema” la sua ragione sociale.


20 Febbraio 2013 12:00:00 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=19146

 

Bersani sogna di intruppare gli eletti del M5S –ultima modifica: 2013-02-20T19:20:00+01:00da davi-luciano
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