La Vita in Vendita

di Andrea Chinappi

Ci sono cose che si possono comprare. Tutto il resto, anche.

Nella società in cui viviamo ormai la logica di mercato domina ogni aspetto della nostra vita non limitandosi esclusivamente alle pratiche economiche, agli affari di Stato o alle relazioni internazionali ma governando la nostra esistenza come mai era stato fatto prima.

Ecco un primo esempio:

Fare da cavia nelle sperimentazioni farmacologiche per una compagnia farmaceutica: 7500 dollari[1] (L’invasività delle procedure usate e il malessere procurato possono far variare la paga).

Dalla seconda metà del ’900 la cieca fedeltà riposta nei mercati ha promosso un’ esaltazione generale nello sfrenato sviluppo di questi tanto da assoggettare la libertà e il benessere  di tutti al capitale, facendo godere di un prestigio incontrastato e promuovendo sempre più come legislatrice della nostra vita l’economia. E sono state in gran misura soprattutto le scelte dei ministri dei paesi occidentali a favorire il trionfo della logica di mercato, attraverso pensieri e riforme liberali, rivolgendo totalmente la fiducia nel mercato come veicolo primario per garantire uno sviluppo sociale, economico e  soprattutto “equo”.

Se da una parte queste scelte hanno portato all’esplosione e alla vittoria finanziaria dei mercati (in qualche modo attenuata dalla crisi del 2008), che ha visto protagonista gli Stati Uniti d’America, ha messo in discussione una categoria dell’uomo che è al di sopra di ogni logica e ogni guadagno : la Moralità. Si è passati da avere un’economia di mercato ad essere una società di mercato. E la più grande conseguenza è stata la mercificazione dell’uomo e il potere d’acquisto allargato ad ogni aspetto dell’esistenza. Prendiamo come esempio le nascite. In India ogni anno vengono “ prodotti” più di 1500 bambini attraverso la pratiche degli uteri in affitto. La gestazione della madre indiana viene retribuita con 7 mila dollari, una somma accecante per le povere donne (spesso analfabete) che a loro insaputa vanno incontro a rischi fisici non indifferenti a causa dell’utilizzo di ormoni per migliorare la percentuale di successo della nascita, assolutam ente non tutelate da alcun servizio medico e assicurativo (Premila Vaghela, 30 anni, morta all’ottavo mese per complicazioni di gestazione; il bambino della coppia statunitense venne salvato con un parto cesareo).

Per non parlare delle fiorenti banche del seme o dei mercati neri degli spermatozoi in cui il potenziale genitore può scegliere grazie ad un portale web le caratteristiche fisiche per il futuro figlio, dal colore degli occhi a quello dei capelli.

Il denaro accompagna tutta la vita di un uomo, caratterizzando sfere della vita umana tradizionalmente dominate da altri valori. Ad esempio  in America, precisamente in una scuola di Dallas, un bambino svogliato che non ottiene grandi risultati può essere pagato dall’istituto con due dollari per ogni libro letto; questo sistema potrà anche far leggere più libri ma sminuisce il valore e il senso stesso della lettura, che verrà vista come una semplice occasione di arricchimento economico più che un arricchimento personale. Sempre negli Stati Uniti una madre single bisognosa di denaro per gli studi del figlio è stata retribuita con dieci mila dollari per aver “affittato” la sua fronte ,utilizzata per esporre una pubblicità commerciale attraverso un tatuaggio permanente che indicava il sito web del prodotto.

L’avidità di denaro acceca l’uomo moderno, il mercato lo abbrutisce; la compravendita non è governata  da  leggi morali che giudichino cosa sia bene o cosa sia male far naufragare nel mare dello scambio, ma si limita soltanto a stabilirne i prezzi (in Sudafrica i ranchers possono vendere il diritto di sparare ad un rinoceronte nero in via d’estinzione per duecentocinquanta mila dollari!). Le cose che contano nella vita perdono di valore se vengono mercificate:il diritto civile,la politica, la natura, l’arte,  l’informazione e la pubblicità,la scuola, le relazioni sociali, la giustizia, la sicurezza, la salute;in un mondo in cui non tutte le cose sono accessibili in ugual modo a tutti gli individui, l’ineguaglianza economica e sociale e la competizione crescono in maniera esponenziale, mentre nell’immaginario della società la natura dei beni ( nel significato letterale del termine) viene corrotta ed etichettata. Il mercato della  vendit a e dell’acquisto sfrenato di ogni oggetto che sia un prodotto umano, che non lo sia o semplicemente che sia un essere umano, e la mercificazione di ogni valore e di ogni idea producono un’abbondante quantità di ricchezza e contribuiscono largamente al moderno flusso economico, ma si annullano dinanzi ad un impoverimento alquanto più rilevante: nel Pensiero e nella Dignità.


[1] Tutti i dati sono tratti da un saggio di Michael J. Sandel “ Quello che i soldi non possono comprare”

fonte: L’Intellettuale Dissidente

 



http://www.oltrelacoltre.com/?p=15600

La Vita in Venditaultima modifica: 2013-02-12T08:10:00+01:00da davi-luciano
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