L’ITALIA DEGLI SPRECHI/ Regione per regione, ecco i casi più ass urdi di sperpero

L’ITALIA DEGLI SPRECHI/ Regione per regione, ecco i casi più assurdi di sperpero

Dal ponte di Venezia “scivoloso” che ha comportato un danno erariale per 3 milioni di euro, al maestro d’asilo marchigiano che mette in tasca alimenti destinati invece ai piccoli della scuola materna; dal parcheggio messo sotto sequestro a Genova perché costruito su un sito da oltre dieci anni sottoposto a vincolo storico-paesaggistico, al giro di mazzette nelle camere mortuarie dei nosocomi di Milano. Per non parlare delle consulenze “inutili” della provincia di Napoli, della “erronea” utilizzazione del tariffario da parte delle Asl calabresi per le prestazioni specialistiche e di laboratorio, o del professore universitario mai andato in ateneo perché, nel mentre, lavora anche in ben 91 cliniche. Ecco l’Italia degli sprechi, un viaggio regione per regione tra i casi più assurdi di spe rpero del denaro pubblico: consulenze, società partecipate, doppi incarichi, clientelismo, casta.

di Carmine Gazzanni

Nel solo 2012 “i fenomeni di corruzione, di malasanità, di conferimento di consulenze in violazione di norme o dei principi fissati dalla giurisprudenza contabile, di frodi comunitarie, di grave imprudenza nella stipulazione di contratti di finanza derivata, di abusi nella gestione del personale, di grave responsabilità nell’istruttoria in materia di contravvenzioni, di abusi e peculato da parte di concessionari della riscossione, di indebito rimborso di spese legali, di omessa riscossione di imposte”, sono costati allo Stato ben 293,632 milioni di euro. È questa la fotografia scattata dalla Corte dei Conti nel rapporto stilato in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

I magistrati contabili, riprendendo il lavoro delle procure regionali, hanno messo insieme un dossier che Infiltrato.it permette in esclusiva di scaricare: 319 pagine in cui ad emergere è nitidamente l’Italia degli sprechi e delle frodi, in ogni sua versione possibile e immaginabile. Ecco un’analisi dettagliata, regione per regione, dei casi più eclatanti.

ABRUZZO: SISMA, CLIENTELISMO…E MULTE NON PAGATE DAGLI “AMICI” – Al centro dell’attenzione per quanto riguarda la regione abruzzese ecco che, a distanza di quattro anni, troviamo ancora “vertenze riguardanti l’avvenuto terremoto del 2009. Oggetto di tali vertenze contributi pubblici elargiti a seguito del sisma, problematiche scaturite dalla realizzazione dei M.A.B. (Moduli Abitativi Provvisori), irregolarità nei puntellamenti di numerosi edifici ritenuti pericolanti, sentenze penali riguardanti fatti dai quali potrebbero derivare danni erariali o danni all’immagine della P.A. Non solo. Gli sprechi abruzzesi, infatti, rispondono anche ad una pesante politica clientelare: sono state rilevate “cattive gestioni nello svolgimento di contratti pubblici e nella realizzazione di lavori pubblici in modo precario e incompleto”. Spesso, addirittura, le imprese aff idatarie sono scelte senza il ricorso a pubbliche selezioni, necessarie per ottenere prezzi più convenienti: “in definitiva”, scrivono i magistrati, si favoriscono quelle aziende “che possono contare su un sistema di amicizie interne all’amministrazione e riescono a ottenere favorevoli contratti”. Ma il clientelismo è evidente anche nelle tante e tante pratiche di archiviazione per contenziosi amministrativi da parte degli enti locali, spesso “prive di motivazione, nonostante l’oggettività dell’illecito accertata dagli organi di polizia (in particolare in materia sanitaria)”. Questa rete, addirittura, arriva a toccare anche le piccole multe stradali. Abbondano infatti anche vicende legate alla mancata riscossione di contravvenzioni al codice della strada da parte di diversi comuni. Il motivo? Capita, scrivono i giudici, che “sono cancellate contravvenzioni legittimamente elevate solo sulla base di amicizie personali di amministratori e/o dipendenti degli uffici di polizia municipale”.

BASILICATA: IL GINECOLOGO CHE NON OPERA PERCHÉ AVEVA FINITO IL SUO TURNO – Tra i casi ricordati spicca quello relativo al “danno indiretto” causato da un ginecologo dell’ospedale di Potenza per aver causato la morte di una neonata ritardando il parto cesareo. Motivo? Era terminato il turno. O, ancora, il gravo “danno all’immagine della P.A.” per detenzione abusiva di armi, munizioni e sostanze stupefacenti da parte di un cancelliere di Tribunale.

CALABRIA: LE ASL FANNO LIEVITARE IL PREZZO DEGLI ESAMI ANCHE DI 10 EURO – La regione calabrese è certamente una di quelle che primeggia in sprechi e truffe. Come non ricordare, ad esempio, la sottrazione di oltre 250 mila euro pubblici da parte di un consigliere regionale; oppure il caso di concussione che ha visto due sottoufficiali della Guardia di Finanza richiedere soldi ad un imprenditore per fargli regolarizzare la sua posizione tributaria. Danno all’immagine: 50 mila euro. Nella regione guidata da Scopelliti, d’altronde, non c’è affatto da sorprendersi. Basti guardare le vertenze in corso per accorgersi dell’inverosimile. Dall’indebita erogazione e percezione di assegni sociali erogati dall’INPS (per un danno di oltre 350 mila euro) all’erroneo tariffario da parte di alcune ASL calabresi per prest azioni specialistiche e di laboratorio (l’esame dei trigliceridi pagato a 2,51 euro anziché 1,29; le transeminasi pagate 1,91 euro anziché 1,14. Per un’analisi fatta per il virus dell’epatite si passa dai 5,53 euro del tariffario “ufficiale” ai 15, 53 euro adottati in Calabria). Dagli illeciti pagamenti di TFR da parte di un dipendente INPS (danno  di oltre 368 mila euro) fino all’ammanco di oltre un milione di euro nei conti della provincia di Vibo Valentia.

LE “INUTILI” CONSULENZE CAMPANE E IL PESO (ECONOMICO) DEI RIFIUTI – Anche la regione guidata da Stefano Caldoro non se la passa affatto male in tema di sprechi. Basti pensare al danno di circa 12 milioni di euro per gli onerosi e illogici finanziamenti “versati dalla provincia di Caserta alla società, partecipata della stessa provincia e da numerosi comuni, che gestisce il trasporto pubblico locale”. O, ancora, al danno per oltre sei milioni di euro per la “irregolare gestione di numerosi contratti di fitto passivo stipulati dal comune di Napoli”. Per lo stesso motivo anche la provincia partenopea è responsabile di un milione di euro di danno. Ma la giunta retta (ancora per poco) da Luigi Cesaro è rea anche di aver stipulato consulenze inutili con una società partecipata: danno per un milione e mezzo di euro.

In questo mare magnum di sprechi non si salva nemmeno la regione che ha fatto andare in prescrizione numerosi verbali di contravvenzioni in materia ambientale (mancato funzionamento di depuratori) non riscuotendo introiti per 12 milioni di euro. A questi si aggiungono altri 43 milioni di euro: a tanto ammonterebbe il danno erariale per la cattiva gestione di bonifica di siti inquinati e di stoccaggio nel litorale Domizio Flegreo e Agro Aversano.

EMILIA ROMAGNA: L’INAIL COMPRA UN PALAZZO E POI NON LO USA – Emblema dello sperpero nella regione “rossa” è l’immobile acquistato dall’Inail a Casalecchio di Reno “a prezzo ipervalutato” e rimasto inutilizzato: danno per oltre tre milioni di euro. Anche qui, poi, abbondano i più classici di illeciti: ammanco contabile, assenteismo e danno all’immagine da reato. Il tutto, ovviamente, soprattutto in relazione alle pubbliche amministrazioni. Basti pensare, ad esempio, agli accertamenti sulle spese dei gruppi politici presso il consiglio regionale, “con particolare riferimento al rimborso dei costi delle interviste rilasciate ad organi di stampa od agenzie televisive (cd. comparsate)” o ai molteplici casi di cumulo di incarichi accertate presso le Università di Bologna e di Parma.

FRIULI VENEZIA GIULIA: LA REGIONE FINANZIA IL MUSEO “FANTASMA” – Anche qui spicca, tra i tanti casi, uno certamente paradossale. Tempo fa la regione friuliana finanziò per ben 600 mila euro la Fondazione di fotografie per l’allestimento di un museo multimediale a Trieste. Peccato, però, non sia mai stato realizzato.

Tanti, poi, i casi di sprechi dovuti alla cattiva politica. Nel rapporto si menzionano, ad esempio, tre consulenze – una di circa 185 mila euro, una di circa 149 mila e l’ultima di circa 183 mila – disposte dall’Agenzia regionale per lo sviluppo del turismo Turismo Friuli Venezia Giulia ad associazioni fittizie che non ne avevano diritto. Da evidenziare, infine, una sentenza di condanna che ha riguardato  l’ex Presidente della provincia di Udine Marzio Strassoldo per il danno d’immagine di circa 150 mila euro derivato da un accordo elettorale, oggetto di procedimento penale, stipulato con Italo Tavoschi, vice Sindaco del comune di Udine, per conseguire voti in occasione del rinnovo delle cariche politiche della Provincia nel 2006 con corrispondente promessa di incarico dirigenziale.

LAZIO: LO STRANO CASO DELLA SENTENZA DIAZ (E DEL G8) – Nell’ultimo anno il lavoro per la Corte dei Conti laziale è stato immane. Tra le iniziative ricordiamo la vertenza sui lavori di costruzione della linea C della rete metropolitana di Roma, quella sulle agenzie di rating (Standard and Poor’s, Moody and Fitch) per condotte illecite in danno delle finanza pubblica nazionale e per violazione del regolamento comunitario e delle condizioni contrattuali stipulate con le Autorità di Governo; quella condotta contro l’AgCom per una presunta gestione irregolare; quella contro l’ex onorevole Alfonso Papa per la vicenda della P4; quella sul finanziamento illecito dei partiti e dei movimenti politici (soprattutto riguardo al reato di peculato contestato a Luigi Lusi). La vicenda però che desta più scalpore è relativa alla sentenza definitiva in merito in merito ai fatti avvenuti durante la manifestazione del G8 di Genova del 2001 nella scuola Diaz. Scrivono i magistrati: “la Procura della Corte dei conti per il Lazio procede ora per l’accertamento delle responsabilità in ordine alla ipotesi di possibile danno erariale e all’immagine subita dall’Amministrazione per gli interni”.

LIGURIA: IL PROF FANTASMA DALL 91 CLINICHE E LA PINZA LASCIATA NEL CORPO DOPO L’OPERAZIONE – Danno patrimoniale, danno al bene culturale, danno ambientale, danno da disservizio. Questi sarebbero i “danni” contestati dalla Corte al comune di Genova per la realizzazione di un parcheggio urbano sopra un giardino pubblico del XVI secolo che era stato dichiarato “di importante interesse“ e quindi sottoposto a vincolo storico-paesaggistico. Una serie di vertenze, poi, riguardano l’assenteismo universitario da parte di alcuni professori universitari, responsabili soprattutto dell’esercizio di attività incompatibili con l’ufficio pubblico. Basti pensare al neurochirurgo Mario Baldini – già peraltro coinvolto in un processo penale – il quale, pur “astrattamente“ insegnando alla facoltà di Medicina di Genova con incarico a tempo pieno, in realtà operava privatamente in ben 91 cliniche italiane (tra cui la clinica degli orrori lombarda Santa Rita). Nel capitolo costi della politica, spicca il caso del consigliere provinciale che si fa assumere fittiziamente come dirigente presso un’azienda privata, al solo scopo di ottenere fraudolentemente, da parte dell’Ente locale, il rimborso di quanto corrisposto dal datore di lavoro a titolo di retribuzioni ed assicurazioni per le ore o giornate di assenza dal lavoro per assolvere le funzioni connesse al mandato elettivo. Danno: 44 mila euro.

Tanti, poi, i casi di malasanità. Basti pensare alla vertenza contro tutta l’equipe dell’ASL 4 Chiavarese a causa di un grave errore medico costituito dall’avere dimenticato nell’addome di un paziente sottoposto ad intervento chirurgico una pinza metallica emostatica (pinza Kelly), “poi tenacemente ritenuta nello scavo pelvico e rimossa solo due anni più tardi con un ulteriore intervento laparotomico, in quanto individuata con specifico esame radiografico disposto per via di dolori e fastidi ricorrenti accusati dal paziente”.

LOMBARDIA: IL GIRO DI SOLDI SUI MORTI – Anche per quanto riguarda la regione lombarda è difficile selezionare i casi più eclatanti di sprechi legati alla mala gestio della cosa pubblica. Basti pensare che sarebbero “vari” i carabinieri coinvolti, anche separatamente, in tanti fatti delittuosi: spaccio di stupefacenti, peculato, corruzione, concussione, falso in atti pubblici. I danni, scrivono i contabili, “ammontato ad euro 29.500.00, 45.000,00, 55.000,00 e 9.000,00. Tanti, poi, i casi di frode, come quello verificatosi all’Asl di Pavia dove alcuni dipendenti hanno inserito abusivamente nominativi di persone “amiche” per far loro ricevere l’assegno di invalidità (frodando, dunque, l’Inps per 500 mila euro). Spicca, poi, il caso del giro di mazzette nelle camere mortuarie dei nosocomi milanesi ad opera de gli infermieri addetti e degli operatori delle imprese di servizi funebri, consistente nella “spartizione del mercato delle salme attraverso la compiacente e retribuita collaborazione dei dipendenti dell’Ospedale (pagati per ogni segnalazione effettuata ovvero incaricati della vestizione delle salme)”.

Tanti, poi, i casi di assenteismo (soprattutto al comune di Milano) che hanno comportato un danno di oltre 78 milioni di euro. Numerosi anche i casi di affidamento di appalti senza pubblica gara. “Un ente locale”, ricorda ad esempio la Corte, “ha affidato lavori di manutenzione di un centro sportivo […] per l’affidamento reiterato senza gara del servizio di gestione della piscina comunale e dei servizi di natura commerciale collegati”: l’importo del danno è stato quantificato complessivamente in 79 mila euro.

MARCHE: LA MAESTRA CHE “RUBA” LE MERENDINE AI SUOI ALUNNI – Nelle Marche si rasenta l’assurdo. Tra i fatti a rilevanza penale produttivi di danno pubblico spicca il caso della docente di scuola materna che si appropriava illecitamente di generi alimentari destinati al pasto dei bambini della scuola, sottraendoli dal carrello della distribuzione; o quello del rilascio di patenti nautiche false da parte di un sottotenente di vascello della Capitaneria di Porto di Ancona dietro indebito compenso (danno in corso di accertamento per 52 mila euro); o ancora le irregolarità riscontrate nell’acquisto di un farmaco a prezzo intero anziché con l’applicazione dello sconto previsto dall’AIFA (danno per 20 mila euro). Ed anche qui ritroviamo, come in Emilia, un’opera pubblica mai utilizzata a causa della mancata agibilità del complesso geriatrico Nuovo Pensionato Tambroni di proprietà dell’Istituto Nazionale ricerca e Cura anziani, a causa di gravi difetti di costruzione, accertati mediante consulenze tecniche (danno: € 3.390.620,00).

LA PICCOLA REGIONE DAI GRANDI SPRECHI: DAL COMUNE DI ISERNIA ALLA TRATTA TERMOLI-CROAZIA – Anche la piccola regione molisana, in quanto a sprechi e cattiva politica, sa il fatto suo. Basti pensare al comune di Isernia e al suo mancato rispetto del patto di stabilità interno, cosa che – scrivono i magistrati – ha portato ad “accertamenti istruttori finalizzati al riscontro della sussistenza di ipotesi di responsabilità in capo agli amministratori e ai funzionari del comune”. Altro procedimento riguarda “un’anomala e del tutto informale procedura selettiva per la concessione a privati di aree pubbliche per la realizzazione di parchi eolici”. La scelta, infatti, era caduta su un’impresa che, oltre a presentare le minori garanzie in tema di solidità patrimoniale e di know how, aveva offerto le condizioni meno convenienti, con un danno per le c asse comunali che, se riferito all’intero periodo del rapporto contrattuale, può stimarsi in svariati milioni di euro. Ma la vicenda molisana più eclatante è quella relativa al famoso Termoli Jet che doveva coprire la tratta nautica Molise-Croazia. Per svariati motivi la società mista creata ad hoc non ha, di fatto, mai esercitato l’attività in vista della quale era stata costituita. Il danno è valutabile in un importo pari al complessivo costo sopportato dalla regione per l’operazione, ossia a oltre sei milioni di euro.

PIEMONTE: I SOLDI PER LA CULTURA LI PRENDO IO! – Oltre all’ormai arcinota vicenda del comune di Alessandria (falsificazione del rendiconto 2010), spicca l’indagine nei confronti del presidente dell’associazione Premio Grinzane Cavour e di altri complici, responsabili della “illecita sottrazione di fondi pubblici regionali destinati al settore cultura e spettacolo, nonché nei confronti di amministratori pubblici per omissioni inerenti all’attività di controllo”. Danno accertato: oltre sette milioni di euro. Anche qui, però, abbondano i casi di mala sanità costati economicamente alle casse dello Stato: basti pensare alle 36 casi di cura private che hanno programmato la dimissione di pazienti in modo fraudolento e tale da “consentire un rimborso maggiore di quello consentito dalla tariffa in ipotesi di regolare and amento dei ricoveri”. Circa otto milioni di euro il danno.

PUGLIA: VENDOLA CADE PROPRIO SULL’AMBIENTE – Dal quadro prospettato dalla Corte abbondano irregolarità commesse presso le Agenzie fiscali, soprattutto in tema di rimborsi indebiti e crediti fittizi di IVA, nonché presso le Aziende Sanitarie. La cosa che stupisce, però, è che sono ben dieci i fascicoli di vertenze (tutti, però, ancora in fase istruttoria) aperti per danno ambientale (inquinamento del mare e delle falde acquifere, inefficace realizzazione di interventi di bonifica, discariche abusive e incontrollate). Non pochi nella regione dell’ambientalista Vendola.

SARDEGNA: LE IMPRESE COMPIACENTI E L’ATTICO IN REGALO – In Sardegna è la casta a fare da dominus. I “fenomeni corruttivi” non sono affatto pochi. E allora ecco i tanti casi in cui si affidano lavori a imprese compiacenti, da cui poi si ottiene “in cambio la realizzazione di opere nella propria abitazione e altre utilità”; o quelli in cui, per la ristrutturazione e l’ampliamento di un Centro Congressi, l’ingegnere capo e il responsabile dei procedimenti, anche loro compiacenti nei confronti di alcune ditte private, sono stati “remunerati” con la cessione di un attico di proprietà delle ditte medesime e, come se non bastasse, anche col pagamento di un corrispettivo pari a un diciassettesimo del valore commerciale dell’immobile. Senza dimenticare, ancora, le indagini sull’illeci to utilizzo di fondi erogati ai gruppi consiliari del Consiglio regionale da parte di alcuni consiglieri “che li hanno destinati a finalità personali o, comunque, a scopi completamente estranei a quelli consentiti”; infine il clamoroso caso che ha comportato per la regione un danno di 605 mila euro: una società cooperativa per la realizzazione di una struttura destinata allo svolgimento di attività imprenditoriale diretta a offrire servizi a persone anziane non autosufficienti e a malati terminali, aveva ricevuto finanziamenti pubblici (appunto dalla regione) che poi però aveva distratto dal fine pubblico per destinarli a spese definite “di rappresentanza“, ma in realtà riferibili a esclusivo beneficio personale degli amministratori.

SICILIA: LE INCREDIBILI CONSULENZE E LA VERTENZA PER I RAPPORTI MAFIOSI – Consulenti, consulenti, consulenti. In sintesi, questa è stata la politica siciliana negli ultimi anni. Non potrebbe essere altrimenti, d’altronde, se il comune di Palermo cade in un illegittimo affidamento di undici incarichi di natura tecnica a privati professionisti, nonostante l’organico comunale consentisse il ricorso all’organico interno. Le nomine di consulenti spesso generose vengono contestate anche alla Regione e alla sua ex giunta, nei confronti della quale non si contano gli accertamenti aperti. Raffaele Lombardo, peraltro, è soggetto anche ad un’altra vertenza, derivante dalla rivelazione di segreti d’ufficio con l’aggravante” – dicono i magistrati – “di avere favorito gli interessi del la criminalità mafiosa”. Incredibile anche il danno erariale a cui è chiamato il comune palermitano: la precedente giunta aveva affidato servizio di vigilanza nei mercatini della città, con un esborso di oltre 336 mila euro, a favore di sette associazioni di servizio che avevano presentato un unico progetto “fotocopia“.

TOSCANA: LE TRADIZIONALI EROGAZIONI A PIOGGIA. ANCHE CON RENZI – “Indebite erogazioni a pioggia”. Questa la patologia delle P.A. toscane secondo la Corte. A cominciare dal comune guidato da Matteo Renzi. Nella sola Firenze, infatti, nel periodo dal 2000 al 2008 si sarebbero prodotti danni per circa 50 milioni di euro. Si dirà: allora Renzi non c’entra. Ma attenzione. ”Risulta che le medesime situazioni dannose, nonostante i rilievi della RGS, si sono protratte sino all’attualità: sono in corso ulteriori approfondimenti a mezzo G.d.F., tesi, soprattutto, a identificare i singoli apporti causali e a quantificare gli ulteriori danni”. Insomma, pare che anche il presente segua la stessa strada del passato. Come detto, però, tali elargizioni sconsiderate sembrano essere un tratto peculiare di tutta la Toscana.Fatti specie sostanzialmente analoghe, pur con qualche specificità, sono state segnalate (e sono in corso accertamenti istruttori) alla Provincia di Firenze, a Grosseto, a Livorno, in altre città minori : trattasi evidentemente di un fenomeno che si è diffuso e radicato e al quale non sono estranei i sindacati locali”. Anche la Corte, insomma, è dello stesso parere.

UMBRIA: LA CASTA (ROSSA) COSTA – In quella che probabilmente è la regione rossa per eccellenza insieme all’Emilia Romagna, stupisce che la maggior parte delle vertenze siano nate per i costi della casta, per gli sprechi e gli sperperi della classe politica. Dall’uso improprio dell’auto di servizio alle spese eccessive per trasferte e missioni; dai rimborsi gonfiati per i costi di carburante al viaggio in Argentina e Sud America da parte di amministratori e funzionari provinciali sotto forma di viaggio istituzionale della durata di 15 giorni; dall’aumento complessivo annuo dei gettoni di presenza da parte di consiglieri comunali a seguito dell’aumento delle sedute al trasferimento, fino al trasferimento, presso la segreteria del sindaco del comune di Perugia, di un dipendente impiegato presso un’azienda regionale, inquadrato in una categoria superiore rispetto a quella posseduta.

VENETO: I CITTADINI SCIVOLANO E IL COMUNE PAGA 3,3 MILIONI – Se si raccontasse sarebbe difficile credere sia vero. Eppure il danno erariale è di circa 3 milioni e mezzo di euro. La vicenda riguarda il Ponte della Costituzione a Venezia: pavimento troppo scivoloso, troppi infortuni, tante denunce, tutte pagate a caro prezzo dal comune. Tanti poi i contratti stipulati con aziende che di li a poco sarebbero fallite. È il caso, ad esempio, dell’appalto dei lavori per la realizzazione del nuovo palazzo del cinema al lido di Venezia: l’opera è stata dopo poco abbandonata dopo la scoperta di rifiuti di amianto nel sottosuolo. Eppure i finanziamenti sono stati erogati: 38 milioni di euro in fumo. Un altro ingente danno erariale è legato al fallimento della compagnia aerea low cost Myair fallita nel 2010 ma finanziata poco prima per < strong>18,5 milioni di euro.

Ma non è finita qui. Un’istruttoria  è stata aperta per i reati di truffa, corruzione e concussione contestatati ad alcuni primari degli Ospedali di Padova, Vicenza e Dolo, che avrebbero “perfezionato accordi truffaldini con l’Acustica veneta, la quale, a fronte di prescrizioni di protesi, corrispondeva loro tangibili omaggi”; un’altra ha toccato ben 22 poliziotti della Questura di Rovigo condannati in primo grado dal Giudice penale per truffa, falso ideologico, abbandono del posto di lavoro perché – addirittura – dormivano durante i turni di servizio; un’altra ancora è stata aperta nei confronti di insegnanti di un corso serale per extracomunitari i quali percepivano stipendi per un intero anno scolastico a fronte di prestazioni non rese “per assenza di discenti”. Clamorosa anche la vicenda del poliziotto che vendev a su Ebay materiale informatico della Questura. Danno: 15 mila euro. Infine, ricordiamo l’atto di citazione per danno all’immagine e da disservizio – pari a 50 mila euro – a seguito della sentenza penale di condanna per concussione per due poliziotti della questura di Verona che avevano violentato in caserma una prostituta extracomunitaria.

 

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L’ITALIA DEGLI SPRECHI/ Regione per regione, ecco i casi più ass urdi di sperperoultima modifica: 2013-02-12T08:10:00+01:00da davi-luciano
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