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Ho avuto troppa fretta

La mia vita è piena di casini. Non bastano gli attacchi d’ira che mi prendono sempre più spesso, in cui mi metto a spaccare le cose. Non bastano le censure che le amiche animaliste mi elargiscono per aver parlato di loro senza autorizzazione. Non bastano le diffide della cooperativa per cui lavoro ad utilizzare foto ritraentiattrezzature della Provincia. Non basta la minaccia di Equitalia di pignorarmi i mobili per multe non pagate. Ora devo sentirle anche dall’avvocatessa Francesca Maurig, per averla ricusata. Non dico che mi venga voglia di farla finita, ma mi piacerebbe trovare un modo per ridurre al minimo o eliminare del tutto i contatti con la gente, fonte dei miei dispiaceri. Potrei diventare eremita, ma non sono del tutto sicuro che questo mi salverebbe dai casini. Forse verrebbero le guardie forestali, nella grotta in mezzo al bosco eletta a domicilio, a rompere le palle. O qualche escursionista impiccione.

Se poi aggiungiamo i miei due matrimoni falliti, una figlia quasi diciottenne che non ho visto crescere, il lavoro da statale che avevo, da cui mi sono licenziato, e la mia vita sentimentale paragonabile a un deserto della Tebaide (dove dovrei andare io), abbiamo un quadro generale in cui si deve ammettere: “Sì, la vita di quest’uomo è veramente incasinata!”.

Eppure non sono cattivo. Non credo, almeno.

 

E non dimentichiamo i processi che ho ancora in piedi, come spade di Damocle, uno dei quali mi vedeva difeso dall’avvocatessa Francesca Maurig, che mercoledì sera mi ha fatto una sfuriata al telefono. Il motivo è che volevo sapere cosa avevano deciso i giudici triestini del processo di secondo grado, in merito a una condanna a un mese per porto abusivo di strumenti atti ad offendere. L’udienza si è tenuta il 15 gennaio e a partire dal 17 avevo cominciato a telefonarle per avere qualche ragguaglio, ma non si faceva trovare. A volte il telefono squillava a vuoto. A volte scattava una voce registrata che diceva: “In questo momento la persona da lei chiamata non può rispondere. Si prega di provare più tardi”.

Io avevo provato ogni sera dal 18 al 25 (o il 26) gennaio, fino a quando ne ho avuto abbastanza della situazione d’incertezza e dell’impossibilità di comunicare con l’avvocatessa. Mai avrei immaginato che fosse fuori città.

Durante la sfuriata telefonica, infatti, quando non allontanavo il cellulare dall’orecchio, riuscivo a sentire le urla di Francesca Maurig che diceva di essere stata a Roma. C’era musica nel bar in quel momento e non sentivo bene. Però sapere che era fuori ufficio, andata magari a Roma per me, in Cassazione, mi ha fatto sentire una m.

Mi ha fatto venire in mente quel cinico proverbio che dice: “Non fare il male che è peccato; non fare il bene che è sprecato”. Lei ha fatto del bene a me e io l’ho ripagata in modo indegno, da ingrato.

Perché non ho avuto un po’ più di pazienza? In fondo non cambiava poi tanto se anche restavo senza notizie per qualche giorno in più. Forse ho avuto troppa fretta a ricusarla. Forse un’avvocatessa giovane che vede recapitare una ricusazione alla cancelleria del tribunale – e a lei per conoscenza – non è una buona pubblicità. Forse anche tra avvocati hanno le loro fisime e paranoie per cui se si sparge la voce che uno di essi viene ricusato, ne va della loro onorabilità. Alla fine magari perdono anche clienti, a forza di dai e dai.

Non so. Gli avvocati sono persone che mi mettono in difficoltà e in soggezione, specie il buon Lucio Calligaris che mi difende nell’altro processo, quello più serio e impegnativo in cui sono stato condannato a tre anni per danneggiamento seguito da incendio. Anche perché sono anni che mi difende a gratis e che non riceve una lira da me. A volte siamo riusciti ad ottenere il gratuito patrocinio, in virtù del fatto che sono disoccupato, ma non sempre la commissione che esamina la domanda rilascia parere favorevole.

Con la Maurig sarebbe successa la stessa cosa, cioè avrebbe dovuto essere pagata dallo Stato, in quanto io non ho soldi per pagarla. Non ho capito tutto ciò che mi urlava al telefono, ma temo che avendola ricusata a questo punto delle cose, non potrà godere della mercede statale prevista per legge e ciò spiega perché fosse furibonda con me: perché praticamente mi ha difeso gratis, finora.

 

Tutto ciò non sarebbe successo se quello animalista fosse un movimento con le palle e avesse una squadra d’avvocati che si prendano la briga di difendere i suoi membri. Ma il movimento animalista, essendo composto principalmente da donne, le palle non può averle di sicuro. E’ ovvio! Quando manca il testosterone…

Come mai ad occuparsi dei diritti civili degli animali ci sono principalmente donne? All’inizio pensavo che dipendesse dall’istinto materno, ma ora penso che si tratti di una categoria d’oppressi che solidarizza con un’altra categoria d’oppressi, contro il maschio tiranno.

Ne consegue che due gruppi di vittime non potranno mai spuntarla contro il comune oppressore.

Io, benché appartenente al sesso maschile, e quindi anomalo rispetto alla norma, sono un membro di vecchia data di questo sciagurato gruppo d’idealisti. Ho dato la mia vita per gli animali ed è chiaro che gli animali non possono né difendermi in tribunale, né trovare avvocati umani che lo possano fare, ma gli animalisti sì che potrebbero.

Non lo fanno perché sono codardi, perché sono vigliacchi e non hanno il coraggio delle proprie idee. Sono buoni solo a chiacchiere, a camminare in corteo con i lumini in mano e a litigare su Facebook. Queste sono le animaliste nell’anno di grazia 2013. Ma non si deve credere che nel 1981, anno in cui organizzai la mia prima manifestazione, o nel 1982, anno in cui fui arrestato la prima volta, le cose fossero migliori.

Siamo sempre stati un esercito delle dodici scimmie e, di tutte e dodici, quattro tengono le mani sugli occhi, quattro sugli orecchi e quattro sulla bocca. Il risultato è che gli animali continuano a morire in gran numero, il consumo di carne aumenta, le pellicce in circolazione pure, i circhi registrano grandi afflussi di spettatori, la caccia non è stata ancora abolita e gli aguzzini d’animali ridono di noi, delle nostre sceneggiate ingenue e delle nostre noiose, irose e sterili manifestazioni.

 

Quando c’è da dare una mano a chi veramente combatte questo marcio sistema, tutti si tirano indietro e sono i non animalisti, come l’avvocato Calligaris, a fare il lavoro che dovrebbe essere fatto da altri. A parte la povera Maurig, che non solo non è animalista, ma non avrebbe mai immaginato d’incontrare sulla sua strada un losco figuro incasinato come il sottoscritto.

Mi sento in colpa, ma ormai la lettera alla cancelleria è stata mandata. Che figura ci farei se chiedessi al tribunale di non tenerne conto? Non mi sarei aspettato che la mia ricusazione “per non sentirmi adeguatamente difeso”, l’avrebbe mandata fuori dai gangheri. In fondo, anche gli avvocati hanno un’anima. Anche gli avvocati hanno dei sentimenti. Ma perché non mi ha avvisato che stava fuori città per una settimana? Mannaggia!

Le ho mandato una mail di scuse, ma temo che sia come mettere sale su una ferita. Siamo sicuri che non la prenderebbe come una presa in giro? Oltre al danno, la beffa.

Quando le ho farfugliato che non sapevo che, ricusandola, non sarebbe stata pagata, mi ha replicato che queste cose le so benissimo, invece, mentre io giuro che non le sapevo. Non l’ho fatto apposta.

L’unica sarebbe di pagarla per il disturbo della difesa di primo grado, ma o pago lei o pago l’affitto. O pago lei o pago le bollette della luce. Che schifo di mondo, però. Amarezze una via l’altra. Discordia in tutti gli angoli. Frustrazioni a go go.

Ma la voglia di farla finita ancora no. Come diceva quel grande uomo di Ceronetti, siamo su questa terra per fare il male o patirlo.

Una volta corre il cane, una volta la lepre e stavolta è toccato a me far star male una brava persona, donna in carriera, avvocato non più di fiducia, per me.

Le animaliste dormono il sonno dei giusti: le belle addormentate.

Il loro sedicente movimento, in coma profondo.

Sob!

http://freeanimals-freeanimals.blogspot.it/2013/02/ho-avuto-troppa-fretta.html

 

Aiutiamolo per favore!ultima modifica: 2013-02-02T19:25:00+01:00da davi-luciano
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