A Roma Conte e Toninelli fanno “ammuina” giocando a far passare il tempo sul destino della “TAV” Torino-Lione in attesa della “analisi costi-benefici” affidata al clan Ponti-Ramella-Beria del quale ogni giorno si scoprono nuovi legami e esternazioni proTIR e anti ferrovie, lasciando decadere a fine 2019 il Commissario Foietta, al quale a parte un tweet del “concentrato” Ministro gaffeur non hanno degnato attenzione.
Cosa puntualmente accaduta anche alla sua ultima nota inviata al premier nella quale si riportavano – fra l’altro – le istanze dei componenti l’Osservatorio che hanno espressamente richiesto di non creare soluzioni di continuo alla piena operatività dell’Organismo. Vedasi in: http://www.lospiffero.com/documents/Lettera%20Foietta%20a%20Conte.pdf
Ma se nella capitale si tira in ogni modo ad allungare il brodo sulla TAV, magari sino alle europee, a Torino l’ineffabile Chiara Appendino – più realista del Re – va oltre. In conferenza stampa di fine anno – pressata dalla sua sgangherata maggioranza di “duri e puri” Notav – la Sindaca Appendino si è spinta addirittura a chiedere la chiusura dell’Osservatorio per l’Asse ferroviario Torino-Lione, che sarà privo da gennaio di un presidente, nonostante sia partecipato dai 2/3 dei Comuni aventi diritto, dalla Città Metropolitana di Torino e dalla Regione Piemonte e insieme a tutti i rappresentanti delle categorie produttive e sociali che sono coinvolti nei lavori.
Riteniamo noi di Veritav, sia doveroso pubblicare il comunicato stampa integrale di replica dell’architetto Paolo Foietta , cui rinnoviamo la nostra stima e al quale va un grande ringraziamento per il lavoro svolto per diffondere verità, dati e numeri ed al quale si deve anche l’operazione di spending review sulla tratta nazionale, di cui ha beneficiato la stessa Città di Torino, con nuove stazioni interne al sistema ferroviario metropolitano.
Ricordiamo proprio alla Appendino e ai seguaci dell’ideologia pentastelluta come il termine inglese “civil servant” abbia un certo prestigio perché lo Stato, nel mondo anglosassone, gode della stima della popolazione. Mentre il vocabolo italiano “funzionario” ne ha poco.
Forse perché di funzionari con la schiena diritta ce ne sono molti meno e perché chi pro tempore governa lo Stato e le istituzioni torinesi ultimamente di senso dello Stato, del dovere e dell’onore ne ha ben poco, per non dire nulla.
Foietta: Come può la sindaca parlare di dialogo con il territorio e intanto chiedere la chiusura del “luogo di confronto” dove questo dialogo si pratica da 11 anni?
Le affermazioni della Sindaca sulla chiusura dell’Osservatorio, non mi stupiscono: rispecchiano i modi di relazione della sua parte politica e confermano una dimostrata e manifesta incapacità a confrontarsi con chi abbia una diversa opinione e disponga di dati, studi, informazioni contrastanti con i propri pregiudizi e le proprie “ideologiche certezze”.
Così è stato per il Ministro Toninelli che rifiuta da 6 mesi di ricevermi ed ascoltare le ragioni per cui è indispensabile ed urgente realizzare l’opera, ma lo è analogamente per la Sindaca Appendino.
Sto infatti ancora attendendo che La Sindaca onori l’impegno – preso nei primi giorni di settembre 2016 nel suo ufficio alla presenza del suo Capo di Gabinetto Paolo Giordana – di partecipare con i propri esperti ad una riunione dell’Osservatorio per un’ampia discussione di merito sulla Torino Lione, preliminare ad assumere qualsiasi decisione riguardo all’uscita di Torino dallo stesso Osservatorio.
La sindaca non solo non ha mai proposto e partecipato ad una tale riunione, ma ha nominato come “consulente unico” il “Controsservatorio NOTAV” della Val Susa; usando i loro “imparziali” indirizzi per deliberare l’uscita dall’Osservatorio nel dicembre 2016 e poi per predisporre l’O.d.G. NOTAV del Consiglio Comunale nel 2018. O.d.G. che, tra l’altro, conteneva già la richiesta di liquidazione dell’Osservatorio.
Nessun incontro, nessun confronto è avvenuto tra me e la Sindaca sull’opera, scegliendo invece il rapporto solitario e senza contradditorio con i più confortanti interlocutori NOTAV.
Credo quindi che sull’argomento esista una scelta “politica” che prevede la chiusura dei “luoghi di confronto” – così è chiamato l’Osservatorio nel decreto istitutivo – ed eliminare le voci “istituzionali” che non siano conformi al proprio sentire.
Un modello abitualmente praticato da chi non gradisce la democrazia e preferisce lo scontro e le forzature al dialogo ed al confronto.
Per questo, forse perché ormai coscienti di essere su questo tema una minoranza nell’opinione pubblica, nel Parlamento, a Torino e nella stessa Valle di Susa, il partito della sindaca, preoccupato da un possibile Referendum, preferisce affidare la “decisione” ad una farsa quale l’improbabile ed ormai screditata Analisi Costi Benefici di Ponti-Toninelli.
Credo che il sindaco della Città di Torino e della Città metropolitana – la cui Assemblea dei Sindaci proprio sulla TAV ha recentemente fornito indirizzi contrastanti con le sue dichiarazioni odierne – dovrebbe volere praticare il confronto e difendere i luoghi istituzionali in cui questo viene esercitato; anche per rispetto ai 21 sindaci (due terzi dei comuni interessati alla linea Torino Lione) che questo confronto vero , anche acceso e dialettico, l’hanno sempre praticato.
Proprio quegli stessi sindaci che pochi giorni fa, nella riunione dell’Osservatorio del 21 dicembre, davanti al Prefetto, insieme alle associazioni datoriali, di categoria e sindacali hanno richiesto al Governo “che i lavori dell’Osservatorio – lo strumento del dialogo con il territorio – proseguano e che l’Osservatorio lo strumento del dialogo con il territorio – proseguano e che l’Osservatorio continui ad essere il modo di relazione del Governo con il territorio”.
La Lettera
Presidenza del Consiglio dei Ministri
OSSERVATORIO TORINO LIONE
Il Presidente Foietta
Torino, 28/12/2018
Prot. N. Oss/686
Egr. Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri prof. Giuseppe Conte
Egr. Sig. Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri On. Giancarlo Giorgetti
l’Osservatorio per l’asse ferroviario Torino Lione, istituito nel 2006, è stato rinnovato con il DPCM del 1 Dicembre 2017 e vede oggi l’adesione, oltre della Regione Piemonte e della Città Metropolitana, di quasi due terzi dei comuni interessati al collegamento ferroviario (21 comuni). L’Osservatorio non è un organo deliberativo, ma un “luogo di confronto” istituzionale ed operativo, unico nel panorama italiano, che consente da oltre 11 anni la partecipazione dei Comuni e degli Enti Territoriali alla definizione ed alla revisione del progetto della linea ferroviaria Torino Lione e la gestione ed il controllo della sua cantierizzazione.
Nel Decreto di istituzione non è previsto alcun termine di scadenza dell’Osservatorio.
Il mio incarico di Commissario Straordinario di Governo e di Presidente dell’Osservatorio, (DPR 14 dicembre 2017) è in scadenza il 31 dicembre 2018; ad oggi non ho ricevuto alcuna comunicazione in merito ad un eventuale rinnovo o alla nomina del nuovo Commissario Straordinario di Governo.
Il 21 dicembre scorso, si è tenuta, presso la Prefettura di Torino, la 274^ riunione dell’Osservatorio che ha condiviso un documento di analisi e quantificazione economica dei benefici ambientali. Nella riunione, che ha visto la presenza del Prefetto di Torino e la numerosa partecipazione dei rappresentanti designati delle Amministrazioni Comunali, di Regione e Città Metropolitana, delle associazioni di categoria e sindacali (vedi l’allegato registrazione presenze), tutti i presenti si sono espressi affinché l’attività dell’Osservatorio prosegua senza interruzioni o sospensioni.
Raccogliendo e condividendo le istanze rappresentate ho quindi convocato, prima della scadenza del mio incarico, la prossima riunione dell’Osservatorio per il 21 gennaio 2019, con all’ordine del giorno l’approvazione dei verbali e la presentazione di ulteriori approfondimenti alle analisi di carattere ambientale condotte nel mese di dicembre 2018.
Mi permetto pertanto di sollecitare, su mandato di tutti i presenti alla seduta, affinché vengano assunte le determinazioni necessarie e si provveda agli atti per la nomina del Commissario Straordinario di Governo o del Presidente dell’Osservatorio così come previsto all’art. 3 del DPCM 1/12/2017.
In attesa di tale nomina, nel caso in cui non sussistano da parte delle SS.LL. indicazioni contrarie, continuerò a garantire, per senso di responsabilità, la continuità delle attività dell’Osservatorio, così come richiesto dalla totalità dei presenti alla riunione del 21 dicembre scorso.
Colgo l’occasione per porgere i più distinti saluti e i migliori auguri di fine anno.
Il Presidente dell’Osservatorio Tecnico Torino-Lione arch. Paolo Foietta