Scafisti d’alto bordo

chi non ha firmato il codice di comportamento deve avere molto da nascondere. Si trincerano dietro la scusa che così non possono “salvare vite umane”, strano, Save the cildren e Moas lo hanno accettato, oggi lo ha firmato anche SOS Mediterranee, a loro a quanto pare le regole del codice non impediscono la funzione

MSF_soccorsi_mediterraneo_migranti


Con il caso della nave Iuventa dell’Ong tedesca Jugend Rettet, bloccata a Lampedusa e sequestrata su richiesta della Procura di Trapani con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina iniziano ad aprirsi ufficialmente alcuni squarci di luce sul mondo delle ONG che prosperano grazie al traffico di essere umani nel Mediterraneo….
 
Nonostante tanto giornalismo compiacente, coadiuvato da mestieranti della solidarietà pelosa alla Gino Strada, stia tentando di arrampicarsi sugli specchi per giustificare l’ingiustificabile, alcune verità iniziano ad emergere, anche grazie all’operato di un agente sotto copertura imbarcato su una nave di Save The Children.
 
La Iuventa oltre a collaborare con gli scafisti manifestava una vera e propria ostilità contro l’Italia, tanto da aver posizionato a prua un cartello con la scritta “Fuck Imrcc”, ovvero “affanculo l’Italian Maritime Rescue Coordination Centre”.
Gli operatori della Ong invece di recuperare i migranti in caso di pericolo li imbarcavano invece con operazioni svolte in collaborazione con gli scafisti, avvicinandosi fino a poco più di un km dalla costa libica e poi aiutavano gli scafisti a riportare indietro i gommoni per poterli usare nuovamente.
 
L’intesa  con gli scafisti era talmente forte che il 26 giugno scorso alle 17 sull’albero a poppa della Ong tedesca Jugend rettet, “fu stata issata la bandiera libica.
 
E per finire i volontari impegnati nella tratta dei migranti sembra condissero il proprio spirito umanitario con stipendi nell’ordine dei 10mila euro al mese.
 
Tutte cose che fino ad oggi in tanti abbiamo tentato di scrivere più volte, venendo etichettati come bugiardi, razzisti ed insensibili, ma finalmente risultano essere state sdoganate all’interno delle 147 pagine del decreto di sequestro preventivo della Iuventa, firmato dal gip Emanuele Cersosimo.
 
agosto 03, 2017 Marco Cedolin

 

Una bugia ormai troppo grossa perfino per Goebbels

ovviamente chi contesta mafia capitale è un razzista xenofobo

Ecco l’ultimo itinerario, documentato dal sito Marine Traffic, e ricavato grazie ad una semplice e gratuita ricerca di pochi minuti e un merge tra immagini, della nave Aquarius, giunta trionfalmente con il suo carico di carne umana nel porto di Catania dopo aver fatto scalo a Malta (!) come dimostra la sottostante tabella dei movimenti. 946 persone da Bangladesh, Nigeria, Costa d’avorio e Guinea Conakry ma anche da altri Paesi dell’Africa Sub-sahariana, quindi senza alcun vero titolo per venire in Europa.
Aquarius è di SOS Mediterranee, ONG tedesca con l’impulso irrefrenabile di aiutare a deportare gente da un continente all’altro.acquarius position
 
Non mi interessa la solita prosa lacrimogena che viene dedicata a questa ennesima impresa del combinato ONU-ONG-Innominabili S.p.A. dagli ineffabili giornalacci che eseguono solo gli ordini, ripetendo una bugia (“salvati nel Canale di Sicilia”) che ormai è diventata troppo grossa perfino per Joseph Goebbels. Mi interessano i fatti, e quello che può essere documentato mediante il monitoraggio del traffico marino su siti come Marine Traffic o Vessel Finder è quello di un gigantesco servizio di traghettamento di deportati che rappresenta la versione moderna delle navi negriere e allo stesso tempo un gigantesco Sbarco in Sicilia di truppe dormienti, secondo il principio delle “armi di migrazione di massa”.
Traffico condotto perfettamente alla luce del sole ma ricoperto dalla putrida glassa della menzogna mediatica che spudoratamente insiste con i “salvataggi”, il “golfo di Sicilia” e “le donne e i bambini” quando si tratta al 90% di maschi non accompagnati.
Grazie al monitoraggio di questa flotta di navi negriere si ha la prova inconfutabile di un acquarius position2atto ostile nei confronti della nazione Italiana, utilizzata come porto di sbarco da navi straniere e battenti bandiere di comodo, dalle origini misteriose e dagli altrettanto fantomatici finanziamenti (ma dietro sappiamo che c’è il nostro Judenrat preferito).
Ostilità non solo accettata dalle nostre autorità ma coadiuvata, visto il ruolo delle navi CP (Capitaneria di porto) che si spingono fino ai luoghi di ritrovo per scafisti e che sono anch’esse perfettamente tracciabili, per chi ha voglia di farlo.
Strabene ha fatto nei giorni scorsi il blogger Luca Donadel a realizzare un video sull’argomento da più di 300.000 visualizzazioni sull’argomento, utilizzando quindi un mezzo più masticabile dal grande pubblico rispetto al semplice articolo da leggere. Ricordo però, per amor di cronaca, che il ragazzo è arrivato per ultimo, visto che i primi a scrivere sui viaggi sospetti delle ONG erano stati nel novembre 2016 il sito Gefira, (con gli articoli Caught in the act: NGOs deal in migrant smuggling“, The Americans from MOAS ferry migrants to Europe), Maurizio Blondet che, mannaggia a lui, è sempre sul pezzo, con l’articolo “ONG fanno contrabbando “industriale” di clandestini?”e la vostra umile sottoscritta, sempre in dicembre, con Il famoso “salvati nel Canale di Sicilia”, ovvero un disegnino animato vale più di mille disegnini statici dove traducevo i due articoli di Gefira e ripubblicavo il loro video già postato da Blondet. Questo per coloro che mi segnalano il video di Luca dicendo: “Guarda qui che scoop!”
 
A rega’…
Il grande merito di Luca è stato quello di riuscire, utilizzando il messaggio video e il grande successo di pubblico ottenuto, a far uscire dalle fogne i soliti debunkaroli che però hanno miseramente fallito nel tentativo di, appunto, debunkarlo e hanno dovuto ritirarcisi, nelle fogne, in buon ordine.  E che vuoi debunkare quando c’è il tracking che ti fotte?
seawatch 1Ecco, per esempio, il risultato di una mezz’orata di tracking stamattina su Marine Traffic. Lo vedete il raduno attorno a quel punto vicino al largo della costa libica? La OOC Panther, OOC Tiger, Sea Watch 2 e Siem Pilot sono tutte navi che hanno già traghettato migliaia di clandestini in Italia. Alcune di esse si vantano di “pattugliare” il Mediterraneo in cerca di profughi.
Il video di Luca certifica che le autorità italiane sanno benissimo che arriverà un carico di esseri umani deportati dall’Africa all’Europa, perché addirittura viene loro telefonato la sera prima, ma non fanno nulla per evitarlo, anzi, mandano le motovedette e lo Sbarco in Sicilia 2.0 continua ininterrotto.
 
Verso il raduno degli scafisti stamattina si dirigeva anche la Iuventa (ufficialmente olandese) ovvero “la nave dei ventenni che salverà i migranti”, secondo la propaganda.
iuventa
E Frontex che dovrebbe fronteggiare ed opporsi al traffico di esseri umani? C’è una chicca su Wikileaks che lo riguarda. Questo cablo del 2007 inviato da Dakar, Senegal, alla segreteria di Stato USA, firmato da un certo Smith.
Traduco:
“Il tenente colonnello Alioune Ndiaye è il rappresentante senegalese presso FRONTEX, che è l’autorità UE attraverso la quale Italia, Spagna e Portogallo forniscono assistenza e materiale al Senegal per attuare il pattugliamento delle sue coste. Ndiaye ha detto che nel 2006 vi sono state due o tre partenze al giorno, la maggior parte delle quali da St. Louis. Grazie all’aumento del pattugliamento, le partenze sono diminuite fino ad una ogni quindici giorni e in quel caso dall’estremo sud di Mbour, il che aumenta il tempo di viaggio da 3-4 giorni a 10-12.
A conferma di ciò che ci ha detto Balde, Ndiaye sostiene che le partenze avvengono soprattutto di notte ma che, la mattina successiva, un volo di sorveglianza di FRONTEX può rapidamente identificare il barcone pieno di persone. Una nave di FRONTEX quindi intercetta la piroga e la dirige nuovamente verso il Senegal. Nel 2007, più di 10.000 persone sono state fermate da FRONTEX. Nel mese di settembre è stata intercettata una piroga con 179 persone a bordo, delle quali 125 senegalesi, 32 gambiani, 14 guineani, 6 maliani e i restanti da altri paesi africani.”
cablo partenze
 
Cosa dimostra questo cablo? Che le partenze, VOLENDOLO, posso essere fermate. Che di fatto oggi non vengono fermate ma incoraggiate e che FRONTEX è parte del problema. Trovate voi la morale della storia.
Guest post tratto da Orizzonte degli Eventi by Barbara Tampieri (Lameduck)
Di FunnyKing , il 21 marzo 2017

DUE NOTIZIE DA LEGGERE INSIEME. SU DROGHE E MIGRANTI.

con-gli-immigrati-si-fanno-soldi-672x350Una:Genova.- La  polizia di dogana sequestra 37 milioni di pastiglie di  droga, destinata all’ISIS in Libia”.
Seconda: “La Fondazione Soros promuove la legalizzazione delle droghe in tutto il mondo,   dice il capo dell’agenzia russa antidroga  FSKN” .
Viktor Ivanov   ha parlato al canale tv  Russia 24  della recente ripresa delle iniziative per la legalizzazione delle droghe “leggere” e “ricreative”  nell’intero mondo occidentale.
 
Forse ci si sarà accorti come, all’unisono molte voci si siano levate in Italia, tutte  all’improvviso. “Roberto Saviano: è ora di legalizzare la cannabis”.  “Raffaele Cantone: Spinello legale, sottrae mercato alla criminalità”. Cantone è il presidente dell’Autorità Anticorruzione, ente palesemente inutile (vista la corruzione dilagante) ma ascoltatissimo  quando parla di  marijuana. E’ ora, è ora! E’ “l’urgenza estiva della Sinistra”, ironizza il Giornale: lo spinello va legalizzato.  “Il  25 luglio approda in Aula a Montecitorio la proposta di legge”. Così,  senza por tempo in mezzo.
Come a segnale convenuto, tutti insieme, in coro e  pronti ad approvare.
Ovviamente  il propositante  è Della Vedova  –  instancabili  i radicali,   non hanno ancora finito con la legalizzazione dell’eutanasia che già cominciano questa bella battaglia civile –  ma si sa già che  la proposta avrà i voti del M5S  –  che vota sempre, immancabilmente  col PD, come un blocco unico  per ogni  ulteriore degrado  dell’umanità  –   e non c’è bisogno di dirlo SEL e Sciolta Civica.
 
Ecco perché   Ivanov, il capo dell’antidroga in Russia, ha dovuto spiegare che la Soros Foundation ha sponsorizzato “diversi rapporti, fra cui quello della London School of Economics”. Difficile dire quale, sono decenni che la London School of Economics (dove ha insegnato anche Prodi)  dimostra in rapporti che “la guerra alla droga”  con metodi di polizia è un fallimento, e meglio è legalizzarla. Penso Ivanov si riferisca a questo lavoro “scientifico” del 2014.
Esattamente come dicono i radicali, no al proibizionismo,  non a qualunque “intervento dello Stato”  – lasciamo fare al mercato. Il mercato libero è la risposta a qualunque problema. La mano invisibile cura tutti i mali.   Parte della polizia obietta: “Se si legalizza, i consumi aumenteranno…ed è una cosa negativa anche per l’educazione dei ragazzi. Non bisogna promuovere stili di vita decadenti». Il dottor Giampaolo Serpelloni, direttore del  Dipartimento   nazionale antidroga, spiega   che la droga “danneggia la  corteccia prefrontale destra – spiega Serpelloni – ovvero l’area legata al giudizio, quella che regola i comportamenti volontari. Questa è l’ultima zona del cervello a maturare”.  Ma che se  ne fanno del cervello, i giovani. In Italia è sempre servito poco, adesso poi l’essenziale  legalizzare la canapa. Lo chiede Saviano. Lo chiede Soros che è amico del premier Gentiloni.
Ivanov  ha spiegato che i referendum sulla legalizzazione  vari stati Usa   sono stati tenuti in lingua spagnola, forse perché l’intero piano era inizialmente concepito per l’America Latina. Una volta avviata in Usa, l’idea di  legalizzare la marijuana è stata diffusa nel centro e sud America  da ONG con sede in Usa, come la Soros Foundation e la  MacArthur Foundation  – entrambe dichiarate “non gradite” in Russia, per le loro attività sovversive.
Della Vedova invece   prevede «una bellissima battaglia parlamentare» e auspica che l’Italia segni «un primato: essere il primo grande parlamento tra le liberaldemocrazie che vota sulla legalizzazione della cannabis».   Finalmente all’avanguardia nel Progresso.
Il presidente Putin   – continua Ivanov –   ha escluso la possibilità di legalizzare le droghe leggere,  argomentando che il loro consumo spesso apre   alle droghe pesanti, “che causano dipendenza e rovinano vite”.
In Italia invece, già sei milioni di drogati abituali (4,5 di canapa, 1,1 di cocaina) versano ai trafficanti 23 miliardi l’anno – la droga è una della voci  più pesanti  delle nostre importazioni – e qui nessun  presidente si preoccupa che rovinino vite. Questo è un paese libero e illuminista, dove ciascuno è affidato alla sua personale forza di carattere e maturità. Un paese dove un decimo della popolazione  dilapida 23 miliardi per drogarsi,  e le “dipendenze” sono  vizio sociale inverosimilmente diffuso,  dove i vecchietti si fanno depredare dalle sloth machines  perché non sanno smettere, è un paese fatto di amebe caratteriali, di immaturi  incapaci di resistere a qualunque dipendenza,   di dire no a qualunque vizio, senza rispetto di  sè.
 
E’ una popolazione  che andrebbe rieducata, perché si consegna in mano a qualunque rete criminale.  Ma che dico?  Mi dissocio dalle mie opinioni.
 
Veniamo piuttosto alla prima notizia. La Finanza e gli addetti doganali hanno sequestrato nel porto di Genova tre container con 37 milioni di pasticche di tramadol, un  oppiaceo sintetico (in Italia venduto su  ricetta medica come potente antidolorifico). Non è  chiaro se il carico comprendesse anche il captagon,  la super-anfetamina di cui vengono imbottiti i guerriglieri dell’ISIS per aumentarne la resistenza  e la ferocia negli scontri, o sia un’invenzione mediatica per  drammatizzare i titoli: “Sequestrati 37 milioni di pastiglie di droga del combattente”, eccetera.
 
La gigantesca partita di tramadol  è originata in India (dove evidentemente è stata sintetizzata); da lì trasportata a Sri Lanka, dove  è stata “mascherata” in confezioni di shampoo e pezze di stoffa sintetica;  mandata a Genova; e da lì, secondo i documenti di carico, i tre container dovevano raggiungere la destinazione finale, la Libia.  Secondo gli inquirenti,   la droga sarebbe spacciata dall’ISI per autofinanziarsi (al dettaglio,   le pastiglie renderebbero 70 milioni di euro)  nelle zone che esso controlla: Tobruk e Mossul.    Il fatto che la merce abbia fatto uno scalo a Genova fa sospettare che in Italia ci siano personaggi interessati a  questo traffico.
I russi sottolineano il fatto che (come ha rivelato l’agenzia di analisi marittime Winward)  nei soli mesi di gennaio e febbraio,  2850  navi da carico,  dopo essere entrate nel Mediterraneo, si sono oscurate, ossia si hanno spento i trasponder che  segnalano la loro posizione ai satelliti;  40 di queste navi hanno addirittura raggiunto l’Inghilterra ed erano salpate dalla Libia, dove (chissà per quali circostanze)  si è insediato l’ISIS;
altri 20 erano passati per le acque siriane e libanesi; tutte 60 avevano spento il  localizzatore per almeno un tratto della loro  rotta.
Quelle che lo fanno, si ritiene che debbano caricare o far giungere a destinazione armamenti, stupefacenti o carne umana,  o “risorse” da “accogliere”. Dopo    che il  famoso video di Luca Donadel ha rivelato anche ad alcuni politici e giornali che il  fenomeno dell’immigrazione di massa non è poi tanto sponrtaneo, ma è pianficato ed assistito con grandi costi – e  le navi di salvataggio delle ONG andavano fin sotto costa libica a “salvare” i profughi, anche alcune di queste navi  si “spengono”. E’ difficile, nel Mediterraneo, distinguere i delinquenti dai soccorritori, la Soros Foundation dai mercanti di carne umana, di droga o di armi.
Al  qual  proposito, è istruttivo   vedere che Bufale.net, il sito preferito dalla Boldrini,  è stato  immediatamente incaricato di vedere se  il video di Donadel poteva essere liquidato come una “fake news”  allarmista, da punire. Non c’è riuscito, ed  ecco  cosa scrive:Il video, sia pur corretto, meriterebbe maggiore approfondimento su alcuni punti. Riteniamo anche noi infatti che le distorsioni sul soccorso agli immigrati facciano male a tutti. Fanno male ai profughi stessi, vittime due volte, fanno male a chi si occupa seriamente di assistenza, che si vede associato a chi invece ne fa scandalo e mercimonio. Bisogna parlarne, e bene ha fatto il Donadel a parlarne. Ma ci sono cose che nessuno dovrebbe fare da soloGià.  Donadel, se voleva diffondere il suo video, doveva chiedere prima a Bufale.net. O alla Boldrini. O a Soros Foundation, che è lì per aiutare.
Di questi tempi è  difficile distinguere navi criminali dalle navi delle ONG. E ancor più difficile distinguere siti di “debunker” smascheratori di bufale, dalla psico-polizia  del Sistema. Come ha deciso Repubblica, il 2017 “Sarà l’anno dei 200 mila sbarchi”. Il 38,5 per cento i n più del 2016. Non ci si può fare nulla, è un fenomeno spontaneo. Umanitario.
Magari, uno statista avrebbe invece raggiunto  da tempo la conclusione che: 1) il fenomeno non è  spontaneo; 2) che è una tattica di guerra, della guerra detta “ibrida”, propria del nostro tempo, combattuta   da stati non con i loro eserciti, ma con terroristi che sono anche criminali comuni, spacciatori di droga confusi con agenzie “umanitarie”  che spengono i  trasponder,  con destabilizzazioni che formano ondate di profughi che è facile dirigere contro  questo o quel paese, agenzie non governative pagate dal Dipartimento di Stato per sovvertire  – tuttodescritto nel saggio di Kelly Greenhill “Armi di Migrazione di Massa – Deportazione, coercizione e politicas estera”.
 
3) che dunque agli atti di guerra si risponde con atti di guerra.   Ma chi volete che giunga a questa conclusione, in Italia?
 
 
L’articolo DUE NOTIZIE DA LEGGERE INSIEME. SU DROGHE E MIGRANTI. è tratto da Blondet & Friends, che mette a disposizione gratuitamente gli articoli di Maurizio Blondet assieme ai suoi consigli di lettura.

IMMIGRATI E WELFARE STATE, STATO E COOPERATIVE SONO COME I PAPPONI

immigrazione-accoglienza-truffa-vignetta-giannelliOra vorrei poter dire la mia sulla questione “migranti in hotel e italiani per strada”. Ho un parente che essendo educatore, lavora per una cooperativa che si occupa dell’accoglienza di minorenni nordafricani. Li ospita in una villetta della mia città. Quindi ho informazioni abbastanza veritiere sulla faccenda, che sono distanti da “I migranti stanno a prendere il sole” di cui parla Salvini, e dal “Scappano dalla guerra e sono tutti adorabili” di cui parla la sinistra.
 
I migranti, dunque:
-Pochi scappano dalla guerra e i nordafricani spesso sono solo migranti economici. Un buon 20% non è nemmeno minorenne ma senza documenti si spacciano per tali (hanno un trattamento migliore).
 
-Una parte importante (a occhio un 30% da quello che mi viene raccontato) sono pessimi individui, che non si fanno problemi a minacciare, squarciare gomme di auto, mettere mani addosso e infilarsi in giri strani. So che molti di giorno scappano e vanno a prostituirsi o si infilano in giri di spaccio. Se un educatore prova a denunciarli, essendo loro una sua responsabilità, automaticamente viene denunciato a sua volta. Se prova a dare un ceffone o chiuderli dentro… idem.
-Però non sono tutti così, non tutti chiedono il wi-fi e l’aria condizionata. Questo mio parente mi ha detto che una volta per aver dato loro una scatoletta di tonno si stavano mettendo a piangere. Dice che moltissimi vogliono andare a lavorare, ma la legge italiana non lo permette (lo Stato maximo li vuole assolutamente dipendenti da lui), quindi vanno a lavorare di nascosto. Tanti non vorrebbero nemmeno starci lì a farsi servire, vorrebbero andare a lavorare e crearsi una vita onestamente, ma “devono” per legge ricevere la loro dose di welfare.
La cooperativa:
-Dentro ci lavorano tante persone che credono di fare del bene, ma chi la gestisce di fatto se ne fotte di loro e soprattutto dei migranti.
Ricevono parecchie decine di euro al giorno per quei ragazzi, ma da quel che so a malapena gli danno da mangiare.
La maggioranza del cibo che gli danno è “chiesto in donazione” (elemosinato insomma) ad imprese e mercati del luogo che lo forniscono a titolo gratuito, dicendo però che è merce in scadenza e va consumata subito. Invece, spesso, i gestori della cooperativa ci riempiono le dispense e non è raro che questo mio parente veda cibo deteriorato che è stato donato settimane prima. A questi ragazzi viene dato sempre lo stesso cibo, fagioli e pollo, fagioli e pollo e poche altre cose.
 
Alcuni ragazzi scappano, rubando i loro stessi documenti e si presentano ai carabinieri chiedendo di essere assegnati ad altro rifugio. Un ragazzo è scappato in questo modo dopo aver chiesto per 2 mesi uno shampoo (non disponendo di soldi propri); un altro è scappato dopo mesi in cui non aveva nemmeno un cuscino nel letto. I gestori della cooperativa se ne fregano, tanto hanno sempre “carne fresca” in arrivo e li rimpiazzano.
 
La verità è questa: non sono i migranti il male, il male è lo Stato che con il suo welfare uccide. Lo stato si trastulla con il suo welfare, gode nell’arrivo di parassiti desiderosi di essere nutriti, protetti e dipendenti da lui. Il male è il socialismo che pone delle frontiere in un luogo libero; chiunque può entrare ed uscire liberamente, se è onesto e lavoratore avrà 100.000 opportunità di prosperare. Se è un criminale sarà impallinato dal primo individuo che vorrà rapinare… si, perché in un luogo libero la gente è armata.
 
E non ho altro da dire su questa faccenda.
Di Leonardo , il 26 dicembre 2016 di MARCO LIBERTÀ