Orban blocca le attività di Soros: “Lui non può essere al di sopra delle leggi dell’Ungheria”

orban sorosovviamente chiunque sfidi questi miliardari filantropi tanto solidali e accoglienti è solo un fascista populista


 
Orban blocca le attività di Soros: “Lui non può essere al di sopra delle leggi dell’Ungheria”
Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha assicurato che il futuro della Università Centroeuropea (CEU), fondata dal multimiliardario finanziere e speculatore internazionale, George Soros, sarà deciso tramite i negoziati politici tra i Governi degli Stati Uniti e dell’Ungheria.
La CEU aveva denunciato lo scorso Mercoledì che un progetto di legge poteva mettere fine all’Istituzione e che questo presupponeva un “attacco contro la sua indipendenza accademica”.
La normativa prevede, tra gli altri aspetti, che i governi degli USA e dell’Ungheria debbano firmare un accordo sul funzionamento dell’Università che avrà anche un suo Campus a New York, con gli stessi programmi che ha a Budapest.
 
Orban ha precisato, nel corso di una intervista alla radio pubblica, che il futuro della CEU “dipenderà dai negoziati e dagli accordi fra governi (USA e Ungheria) “. “Uno può essere miliardario, ma questo non lo colloca al di sopra delle leggi nazionali dell’Ungheria; questa istituzione deve rispettare le leggi”, ha sottolineato Orban, alludendo al suo fondatore e definendo il centro come l’”Università di Soros”.
 
La CEU fu fondata con una doppia identità legale, una negli USA ed una in Ungheria, motivo per cui i suoi laureati hanno in alcuni casi due titoli, uno ungherese ed un’altro emesso negli USA. In questo senso Orban ha aggiunto che questo è uno svantaggio per le università locali. “E’ incomprensibile. Mettiamo le nostre Università in una situazione inconveniente ed assicuriamo vantaggi ingiustificabili a quelle straniere”, ha riassunto Orban.
Dopo le parole di Orban, l’Università ha indicato in un suo comunicato che questa istituzione ha sempre rispettato le leggi ungheresi e che “tutte le affermazioni in senso contrario sono false”. La CEU fu inaugurata a Budapest nel 1991 ed offre programmi di post grado in Inglese in diverse materie come Diritto, Storia o Scienze Sociali, e conta ogni anno con più di 1.500 studenti di tutto il mondo.
Orban aveva già accusato Soros “di essere membro eminente di un circolo di “attivisti che cercano di minare le nazioni europee fomentando l’immigrazione delle ondate di migranti e rifugiati che arrivano alle nostre frontiere dal Terzo Mondo”.
Soros appoggia qualsiasi cosa che debiliti gli stati e fomenta tutto quello che possa cambiare lo stile di vita tradizionale europeo“, ha affermato Orban, prima di assicurare che “gli attivisti che appoggiano i migranti stanno formando parte, senza darsene conto, di una rete internazionale del traffico di persone”.
 
Inoltre Orban ha manifestato di avere in studio la possibilità di proibire le organizzazioni non governative (ONG) collegate al multimiliardario e finanziatore del Partito Democratico negli USA.
Il vicepresidente del Partito di governo, Szilard Nemeth, a sua volta ha segnalato che “saranno utilizzati tutti gli strumenti a propria disposizione per cancellare queste ONG fonanziate da Soros, che sono al servizio dei capitalisti globali e che sostengono la correzione politica nei governi nazionali”.
Non è un mistero che le ONG di Orban hanno finanziato tutte le attività volte a sobillare manifestazioni contro il governo nazionalista di Orban ed in passato sono state in prima fila nelle “rivoluzioni arancioni” avvenute nei paesi dell’Est Europa per rovesciare i governi non conformi agli interessi degli USA. In particolare George Soros è stato uno dei grandi finanziatori del Colpo di Stato a Kiev che ha portato l’Ucraina nell’orbita USA attraverso i sommovimenti avvenuti a Kiev (Maidan) nel 2014 (lui stesso si è poi vantato di aver svolto un ruolo in quegli avvenimenti).
Fonte: La Gaceta.es Traduzione e sintesi: L.Lago Apr 02, 2017

Quello strano incontro fra Paolo Gentiloni e George Soros, l’uomo delle ONG

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ma la cara società civile moralmente superiore ama i filantropi miliardari che assassinano i popoli, per questo perseguita politicamente i cosiddetti populisti.

Roma è abituata a nascondere molti misteri dietro le belle facciate dei suoi numerosi palazzi. Uno di questi, per esempio, è l’incontro fra il premier Paolo Gentiloni e il miliardario di origini ungheresi George Soros, che in questi giorni viene più volte nominato per il suo coinvolgimento diretto ed indiretto in molte delle ONG accusate di collusioni con gli scafisti in quella dolorosa faccenda che è la tratta dei migranti. A dirla tutta, in passato George Soros è stato nominato anche per altre sinistre faccende, come il sostegno dato per esempio alle varie rivoluzioni colorate che hanno infiammato ed insanguinato dapprima l’area ex sovietica e successivamente, nella forma di “primavere arabe”, anche il Medio Oriente.
Oltre a questo, tuttavia, c’è anche il coinvolgimento di George Soros nell’economia e nella finanza italiana attraverso il Soros Found, che ha in ballo un ingente piano d’investimenti che andrebbe ad impattare su numerosi settori. Il finanziere-speculatore George Soros ha già importanti partecipazioni nell’economia italiana, per esempio in Eni, Telecom e Mediaset, oltre che in varie banche nazionali per un valore complessivo di due miliardi di euro.
I prossimi investimenti potrebbero riguardare il settore immobiliare, magari da effettuarsi nella prospettiva di una nuova ondata di crisi e d’indebolimento del paese, cosa che permetterebbe al suo fondo di portarsi a casa importanti tesori e possessi italiani a prezzo di saldo. Passata la bufera, potrebbe quindi rivendere quei patrimoni al prezzo effettivo o addirittura gonfiato, ricavandone un più che discreto guadagno.
Non è del resto una novità il fatto che Soros abbia costruito le proprie ingenti fortune proprio sulle speculazioni economiche e finanziarie, per esempio speculando anche sulla lira agli inizi degli Anni ’90. Un vizio, quello di speculare sulle valute altrui, che il miliardario d’origini ungheresi ha ripetuto anche altrove, non sempre con esiti fortunati: in Malesia, per esempio, per questo “scherzetto” è stato condannato in contumacia.
Queste sono state infatti le parole con cui il senatore di Forza Italia Lucio Malan ha commentato questo strano vertice a due: “Stupisce molto leggere che il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha ricevuto oggi il multimiliardario George Soros, al pari del presidente della Repubblica Federale Tedesca che sarà fra poco a Palazzo Chigi. George Soros fu per sua stessa ammissione il protagonista delle speculazioni che nel 1992 causarono una svalutazione della lira del 30% e la dissipazione di 40mila miliardi di lire di riserve valutarie della Banca d’Italia, oggi sostiene apertamente la più ampia immigrazione verso l’Italia, propugna e finanzia le politiche LGBT e a favore della liberalizzazione delle droghe. Sarebbe interessante sapere la ragione e il contenuto di questo colloquio, non preannunciato e non segnalato”.
Elvira Savino, deputata di Forza Italia, ha invece così reagito: “Presenterò una interrogazione al premier Gentiloni per chiedere i motivi della presenza dell’imprenditore Soros a Palazzo Chigi. Evidentemente, se è stato ricevuto nella sede ufficiale del Governo, si tratta di un impegno istituzionale ed è normale che il Parlamento ne venga informato, visto il ruolo che egli ebbe nell’attacco speculativo del 1992 contro la lira, da lui giudicato ‘una legittima operazione finanziaria’”.
Rimane dunque più che mai valida la domanda: di cosa avranno discusso esattamente Soros e Gentiloni nel loro incontro romano? Molto probabilmente dell’attuale bufera sorta sulla questione dei rapporti fra ONG e scafisti, che denuncia un loro sfruttamento non proprio disinteressato della tratta degli esseri umani. Ma, e nemmeno questo può essere escluso, dell’ambizioso piano economico che il “miliardario-filantropo” avrebbe in serbo per il nostro paese attraverso il suo danaroso Soros Found. Una cosa è certa: quando Soros è nei paraggi, il più delle volte c’è da aspettarsi qualche brutta sorpresa. Il mistero rimane e s’infittisce, nascosto dietro la splendida facciata di Palazzo Chigi.
di Filippo Bovo – 04/05/2017 Fonte: l’Opinione Pubblica

Gentiloni riceve la visita di George Soros a Palazzo Chigi. Un atto di “cortesia”?

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Molti osservatori si sono chiesti quale sia stato il motivo della visita effettuata “riservatamente” da George Soros al premier Gentiloni lo scorso 3 di Maggio a Palazzo Chigi, proprio in un momento di polemiche e sospetti che coinvolgono, guarda caso, alcune delle ONG da “trasporto express” migranti, che sono finanziate da Soros attraverso la sua “Open Society Foundations (OSF), capofila delle iniziative “filantropiche” del magnate.
Le visite fatte di Maggio potrebbero avere lo scopo di “fare coraggio” , come recita un vecchio adagio e sopratttutto, quando sono fatte dai grandi pluri miliardari (e Soros è uno di questi) ad un paese indebitato, privo ormai di sovranità e quasi in bancarotta come l’Italia.
 
Dopo il segnale di “dominio”, vistosamente dato della mano di Trump sulla spalla di Gentiloni, in occasione della visita di questi a Washington, poteva mancare al conte Gentiloni, primo ministro (nominato) del Governo Italiano, una visita “di cortesia” di George Soros? No, certo che no.
 
Puntualmente questa visita è avvenuta e non ci è dato sapere se dovuta ad un moto spontaneo del magnate di origine ungherese o se fosse un appuntamento prefissato nell’agenda del primo ministro italiano.
Bisogna sapere che George Soros, nonostante la sua veneranda età di 87 anni, è ancora molto attivo e, tra le sue attività, oltre ad aver cofinanziato (in perdita) la campagna di Hillary Clinton negli States, assieme ai sauditi ed alle banche di Wall Street, è da anni un personaggio centrale nella campagna di finanziamento dell’immigrazione clandestina in Europa, come da lui stesso ammesso pubblicamente, tanto che il premier ungherese Viktor Orban gli ha dichiarato apertamente guerra, trovando il sistema di imbrigliare le sue ONG che operano in Ungheria e mettendo sotto inchiesta l’Università di Soros, una Università privata da cui escono i “globe trotter” del globalismo radicale formati dai guru di Soros.
Possiamo immaginare che Soros, disponendo di un patrimonio valutato in circa 25,2 miliardi di dollari (ufficialmente), sia alla ricerca di buoni affari di investimento da realizzare in Italia, visto che risulta avere già in mano uno studio approfondito sull’Italia fatto dal suo advisor Shanin Vallèe, che riguarda non soltanto gli aspetti finanziari ma anche quelli economici, industriali e di assetto politico del paese.
Inoltre Soros non solo opera a titolo personale o con la propria struttura, ma risulta anche fondatore del fondo “Quantum Group of Funds” e, soprattutto, advisor di “Blackrock”, uno dei colossi dell’investimento made in Usa, particolarmente esposto sull’Italia, che possiede di partecipazioni per quasi 2 miliardi nel sistema bancario come anche nelle società quotate sul listino principale, a partire da Eni, Enel, Generali, Telecom Italia, Mediaset e così via.
Soros potrebbe essere stato interpellato da Gentiloni e da Carlo Calenda per quelle svendite del patrimonio pubblico che consentirebbero al Governo di fare un pò di cassa per ridurre il debito e rientrare nei parametri richiesti da Bruxelles. Una ipotesi molto probabile, secondo vari osservatori.
 
D’altra parte si sapeva che, prima o poi, con il ricatto del debito e del declassamento del rating, l’Italia dovrà cedere almeno qualcuno dei suoi “gioielli” rimasti, che sia l’ENI, l’Enel, le Poste Spa, la Telecom o altro. Questo prima di arrivare a parcellizzare anche le isole, le coste e parte del territorio italiano per ripagare il debito.
Territorio italiano sul quale stanno sbarcando centinaia di migliaia di migranti provenienti dalla Libia ed in buona parte trasportati sulle navi delle ONG di proprietà di Soros. Questo non può essere trascurato e sicuramente sarà al centro dei colloqui di Soros con il Governo Gentiloni che avrà cura di ringraziare Soros per la sua “preziosa” collaborazione nell’invio di tante importanti “risorse” che avranno il compito di ripopolare l’Italia, rialzare il tasso demografico del paese, pagare le pensioni agli anziani e omologare l’assetto sociale secondo le direttive delle centrali di potere sovranazionale a cui Soros è stretttamente collegato.
 
A questo proposito possiamo immaginare che il Governo Gentiloni assicurerà a Soros tutta la collaborazione e prometterà, tramite il Ministero della Giustizia, il prossimo trasferimento del fastidioso magistrato, capo della Procura di Catania, Carmelo Zuccaro, che ha osato metter in dubbio l’operato delle ONG di Soros e creato qualche intralcio alla “meritevole” attività di invasione migratoria che le ONG stanno così efficacemente svolgendo. Un trasferimento in Sardegna o un collocamento in pensione anticiapata al dr. Zuccaro, possono essere i sistemi per neutralizzare il magistrato impiccione.
Se poi ci dovessero essere altri intralci a questo piano di invasione programmato da Soros e dalle centrali di potere transnazionali, allora ci sono altri metodi già sperimentati che consentono di eliminare gli elementi dissidenti (stesse attento Salvini e gli altri come lui).
 
Quindi ricapitolando, la visita di Soros ha molteplici obiettivi:
1)assicurarsi del buon funzionamento del piano di invasione migratoria programamto sull’Italia,
2)verificare possibilità di investimenti profittevoli (esentasse) da parte dei fondi finanziari di proprietà di Soros,
3)articolare un “report” sulla situazione delle banche italiane e dei debiti irrecuperabili per valutare se acquisire alcuna delle banche più esposte, magari con pochi spiccioli (sembra che i Governo stia perorando la causa del Monte de Paschi di Siena).
 
Questi ed altri motivi hanno consigliato al premier Gentiloni di non dare troppa pubblicità alla visita del magnate/filantropo ed inoltre Gentiloni si riserva, nel caso qualche trattativa con i fondi di Soros andasse in porto, di dare lui per primo la buona notizia, cosa che servirebbe anche a fortificare la sua posizione politica di fronte ad un Matteo Renzi che già, come dicono voci di corridoio, avrebbe inviato strani messaggi al premier, del tipo “stai sereno” Paolo.
 
di  Luciano Lago  – Mag 04, 2017

La macchina sovversiva di Soros esposta al pubblico

gentiloni-sorosMolti esperti politici sono consci della forte influenza esercitata dal miliardario George Soros. Ma ormai anche i cittadini comuni associano il suo nome al controllo e alle speculazioni di borsa. L’uomo dietro il caos anti-Trump, l’oligarca dei fondi speculativi, il bizzarro filantropo: Soros è l’equivalente del dottor Male nel mondo reale. Ma, fino ad ora, le sue macchinazioni sono state generalmente tollerate, e il mondo non è riuscito a vedere chiaramente quanto i miliardi di Soros abbiano portato miseria e sofferenza ad un miliardo di persone.
 
Il mio collega, l’analista politico olandese Hoger Eekhof, recentemente mi ha telefonato in preda ad un forte stato di incredulità. Me lo ricordo esclamare al telefono, qualche tempo prima: Phil, fughe di notizie dalle organizzazioni di Soros confermano la sua complicità nel controllo delle politiche europee!”. Dopodiché, essendo lui stato sulle tracce di Soros per qualche anno, sono stato ansioso di sapere cosa aveva scoperto. Sorprendentemente, sembra che le prove schiaccianti su Soros e la sua Open Society Foundations si trovino alla luce del giorno, tra alcune recenti intercettazioni su DC Leaks delle ONG del miliardario.
Di sicuro alcuni lettori saranno stupiti nel non trovare da nessuna parte queste intercettazioni [in inglese] nei media mainstream. Le rivelazioni che ne derivano sono talmente sconvolgenti che non so da dove cominciare a raccontare: forse è meglio iniziare con Soros che si compra i media europei!
Edizione straordinaria! Soros paga per le elezioni europee!
Uno dei documenti (PDF) tratti dal fiume di intercettazioni su DC Leaks riguardanti l’OSIFE (Open Society Initiative for Europe) spiega in dettaglio i programmi e i piani per influenzare le elezioni europee del 2014. Non solo: il documento fornisce le quantità di denaro e i relativi beneficiari che l’ungherese pagò per “creare” la politica d’Europa e gli uomini politici per attuarla. Tra i programmi citati, uno in particolare mi ha sconvolto da giornalista e analista mediatico: l’ente non profit EUobserver è stato creato e finanziato da Soros per “comprare” i media europei. Cito dagli obiettivi del programma:
Questo progetto usa le notizie per incoraggiare il dibattito su come i valori della società aperta siano minacciati durante la corsa alle elezioni europee. Gli argomenti includono il sorgere dello “hate speech” [“discorsi di odio”] da parte dell’estrema destra europea, l’uso crescente di retorica dell’intolleranza dei politici mainstream, e l’aumento dei crimini legati all’odio nelle strade d’Europa. EUobserver ha reclutato giornalisti locali esperti per assistere agli eventi legati alle campagne elettorali, per condurre interviste e scrivere editoriali di alto livello in 16 Stati. Con questa strategia di infiltrarsi nel giornalismo locale, EUobserver è stato in grado di indicare i preoccupanti trend internazionali, piuttosto che limitarsi a riportare incidenti isolati. Hanno pubblicato un totale di 128 articoli nel periodo che va da febbraio a maggio 2014.
Ciò significa che Soros ha finanziato il piano dell’EUobserver con 130.922 dollari, permettendo la pubblicazione di 128 influenti articoli che sono stati poi letti in tutto il Continente. Approssimativamente si parla di 1000 dollari per articolo, che è abbastanza per influenzare il 90% dei giornalisti europei di mia conoscenza. Il documento arriva a definire l’area territoriale per cui questi articoli sono stati intesi, che include: Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Spagna, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Romania, Svezia, Olanda, Polonia e Regno Unito. L’acquisto di spazio mediatico da parte dell’EUobserver è stato esteso ad ulteriori 32 articoli, sempre a 1000 dollari l’uno, nel periodo immediatamente precedente le elezioni. Analizziamo questi dati.
La Open Society Foundations ha finanziato l’EUobserver per “reclutare un network di giornalisti indipendenti nelle capitali europee allo scopo di evidenziare l’impatto di queste politiche e sottolineare importanti eventi locali”. Questo aspetto del controllo e della manipolazione dei media è stato finanziato con 75mila dollari, ma non c’è indicazione su quanti giornalisti siano stati effettivamente reclutati.
Attizzare l’inquietudine marginalizzata dei giovani
Per quanto inquietanti siano queste rivelazioni di DC Leaks sulla corruzione dei media, la manipolazione sociale da parte delle varie ONG di Soros è scioccante. All’interno dello stesso documento trapelato dalla Open Society Foundations, è mostrata chiaramente la “assunzione” e manipolazione delle politiche neo-liberali.
Un altro programma finanziato dalla Open Society è stato quello dell’European Alternatives, nello specifico la branca italiana. Questo aspetto ha come obiettivo di “amplificare le voci di coloro che si trovano lontani dai centri di potere europei, includendo chi si trova in situazioni vulnerabili, come migranti e giovani”. Attraverso una serie di meccanismi di supporto, Soros ha cercato di convertire la gioventù italiana, la comunità LGBT [Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender] e praticamente ogni gruppetto anti-conservatore su cui riuscisse ad arrivare, tramite l’uso di “humour e satira” dei media. È stata creata una entità web, Voice of the Voiceless EU, ora non più attiva. È qui che vediamo Soros utilizzare le armi affilate dei segmenti più esuberanti e aggressivi della società.
 
Voice of the Voiceless si è trasformata in un movimento molto più ampio che si è ora trasferito nei media, nelle università e più in generale nella società europea. Lo European Youth Portal [in inglese] è un meccanismo per la standardizzazione degli ideali giovanili.
Questo aspetto della macchinazione di Soros è parecchio brillante. C che potrebbe sembrare un supporto dal basso per movimenti legati all’attivismo LGBT e ai matrimoni omosessuali, è in realtà nient’altro che una delle tante ricette preparate da gente come Soros per deviare i giovani nel pentolone del globalismo ultraliberale. Fuor di metafora, Soros ha fatto il lavaggio del cervello ad una generazione vulnerabile affinché credesse in ideali e obiettivi anti-conservatori. La gioventù di Europa e Stati Uniti sarebbe potuta essere predisposta, in caso contrario, a ideali di estrema destra, per esempio. Ma il denaro di Soros è giunto fin nel profondo della sottocultura delle organizzazioni giovanili, e la sua “macchina” è molto più potente di qualsiasi altro segmento.
Controlliamo la società – Controlliamo la vostra cultura
Devo ammettere di aver sottovalutato quanto realmente potente sia George Soros. Scoprire la profondità e l’ampiezza del machiavellismo di Soros nelle intercettazioni di DC Leaks è stata una rivelazione sconvolgente. Sì, le intercettazioni dimostrano inequivocabilmente che io e i miei colleghi avevamo sempre avuto ragione. Ma non vogliamo nessun premio: queste rivelazioni dimostrano anche quanto poco si sappia delle macchinazioni di Soros, delle sue connessioni, nonché da dove derivi questo immenso potere. Non si può sbagliare: nessuno potrebbe nasconderlo così bene, eppure…
Un altro programma fondato con quasi 300mila dollari dalla Open Society fu il cosiddetto “Radical Democracy for Europe”. Ancora una volta cito direttamente dai documenti: questo programma nacque
“per coinvolgere la comunità di media-making creativo (tra cui artisti video e d’animazione) nel dibattito sulle elezioni e sulle politiche europee, in linea con gli obiettivi generali della Open Society, connettendosi ai social network e alle piattaforme digitali e usando i film come uno strumento di incremento della consapevolezza, allo scopo di raggiungere un’ampia audience e massimizzare l’impatto”.
Leggendo questo passaggio è facile immaginarsi George Soros come il “Grande Fratello” di Orwell. La lista di programmi e di obiettivi per sovvertire e incanalare il libero pensiero coerentemente con gli ideali di Soros è lunghissima. Alcuni degli altri programmi erano:
  • Elezioni Europee 2014: contrastare il sorgere dello “hate speech” – Questo ha aiutato ad uniformare la comunità LGBT, i Rom e le donne in uno strumento politico manipolabile
  • La campagna internazionale #DON’TmasturHATE – Questa iniziativa della Open Society di Bratislava illustra come gli sforzi dal basso sono stati creati per contrastare i punti di vista opposti
Gli sforzi volti ad influenzare le elezioni europee si sono spinti al punto di raggiungere, nella sfera digitale, segmenti di società in precedenza irraggiungibili. Attraverso la creazione e manipolazione di app e altri strumenti tecnologici, Soros cerca di “acchiappare” chiunque possa sostenere i suoi obiettivi. Da piccoli programmi come iChange Europe a innovazioni come Vote Match Europe, gli scagnozzi di Soros hanno impiantato sistemi di controllo in ogni angolo dell’Unione. SPIOR in Olanda, Transparency International in Lettonia, l’European Youth ForumMigrant Voice… la lista di strumenti dell’Open Society per influenzare le elezioni del 2014 è impressionante. Soros ha lanciato una campagna di massa per trasformare l’Europa con queste elezioni. Ciò che mi sconvolge è che ha poi effettivamente raggiunto questi obiettivi preliminari. Tre anni dopo l’Europa è un pentolone politico pronto a bollire.
Il quadro generale
Altri documenti dell’archivio “Soros” di DC Leaks dimostrano inequivocabilmente che il miliardario è il vero “cattivo” nell’attuale catastrofe europea. Quantomeno, è il più potente tra gli antagonisti visibili. C’è ampia evidenza che George Soros sia l’architetto e il dittatore dell’intera situazione migratoria che sta distruggendo l’Europa. Attraverso meccanismi di controllo acquisiti o influenzati ad ogni livello, non è irragionevole pensare che Soros diriga le leadership dell’Unione Europea alla stregua di un burattinaio. Ogni dogma, obiettivo, retorica, tono, e direzione della documentazione dell’Open Society che DC Leaks ha svelato mette le attività di Soros al centro del reticolo. Da Medici Senza Frontiere a misconosciute organizzazioni come la Federazione delle Organizzazioni Greche per Persone con Disabilità, Soros fa leva su qualsiasi cosa e qualsiasi persona capace di aiutarlo nei suoi obiettivi.
In prospettiva più ampia, la fondazione di Soros ricorda più un’organizzazione di stampo mafioso che una tipica struttura affaristica o filantropica. All’interno di queste intercettazioni ci sono prove che suggeriscono che Soros eserciti influenza non solo su leader come Angela Merkel e le sue controparti dell’Est Europa, ma anche sulle organizzazioni deputate alla mediazione dei conflitti. Dall’OSCE ad un’ampia gamma di cosiddette “ONG dei diritti umani”, Soros si comporta come una specie di “Padrino”. Le sue offerte, che nessuno sembra capace di rifiutare, ora si estendono molto più in là della mera offerta di denaro. Posso solo immaginare il livello di ricatto e di bullismo che un uomo come Soros può esercitare. Oggi, ogniqualvolta un governo minaccia dissenso contro il movimento liberal-globalista, Soros raduna (ad esempio: OSCE e ONG contro l’Ungheria) un potentissimo esercito di collaboratori.
Noi continueremo ad analizzare e studiare questi documenti di DC Leaks riguardanti Soros, e ne scriveremo. Non so da dove cominciare ad esprimere la mia sorpresa sulla poca risonanza mediatica di queste intercettazioni. Forse, come noi, altri analisti sono stati impegnati a seguire le faccende legate alla candidatura e all’elezione di Donald Trump. Ciò che si delinea sempre più è l’enigma chiamato George Soros, un uomo che esercita un’influenza tremenda sulle nostre vite.
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Articolo di Phil Butler pubblicato su New Eastern Outlook il 19 aprile 2017
Traduzione in italiano a cura di barg per SakerItalia.it