Noemi, Pamela, discriminazione mediatica ed ipocrisia. Generalizzare, quando è politically correct va bene, e quando è da condannare

Pamela assassinoNoemi e Pamela.  Due storie parallele e simili.
 
La prima sfruttata fino all’ultimo da TG e “info intrattenimento” per dimostrare la “violenza maschile” e sulle donne.
Morboso attaccamento ai particolari senza mai evidenziare i suoi problemi famigliari e di droga.  Ma non per rispetto.
Perché non erano utili al feticcio del “femminicidio” da sventolare.
Noemi rimane sugli schermi e apre alcuni TG tutt’ora.
Pamela.
Vittima dei tempi e dell’ingenuità che nei 18 anni ci sta tutta e che oggi qualcuno vorrebbe affibbiare come colpa.  L’eroina è un mostro “gentile ” che ti annulla anche a 50 anni. Figuriamoci a 18.
Pamela non apre i TG né pomeriggi “info intrattenitori” . Nel TG 3 finisce dopo il commissariamento della FIGC.
Le pagine femministe tacciono e nel silenzio urlano tutta l’ipocrisia che non ci sta in un “manifesto firmato da 180 attrici contro gli abusi”. Pamela scompare nel mantra politicamente corretto ,nonostante sia stata smembrata, vilipesa, illusa.
 
La sua colpa sta nel suo aguzzino e nella melanina.  Oggi non esistono carnefici che non siano maschi bianchi.
Il resto va dietro la lavagna del ” razzismo “.
 
E allora via a parlare di ” drogata” “ragazza difficile” “con una famiglia pessima” “era in overdose e lui si è spaventato”.
 
Il razzismo sta in questo..
In due vite parallele.
Una utile al mainstream quotidiano e al politicamente corretto.
L’altra no .
Pamela ci insegna,se ancora ce ne fosse bisogno, che l’informazione ha smesso di essere tale da tempo.
È propaganda.
 
E che il femminismo moderno è un contenitore isterico di ipocrisia.
 
 
Se il 40% degli stupri totali commessi in Italia vengono ascritti a immigrati, non bisogna generalizzare perchè la responsabilità è sempre individuale e mai collettiva.
 
Se il 31% degli omicidi commessi in Italia vedono esecutori stranieri, non bisogna generalizzare perchè la responsabilità è sempre individuale e mai collettiva.
 
Se oltre il 52 % delle.rapine violente con percosse e torure commesse in Italia vedono autori stranieri,, non bisogna generalizzare perchè la responsabilità è sempre individuale e mai collettiva.
 
Se ogni attentato terroristico porta sempre alla stessa matrice, non bisogna generalizzare perchè la responsabilità è sempre individuale e mai collettiva..
 
Insomma, non esiste evidenza che possiate presentare ai comunisti, senza che loro vi liquidino così.
Non bisogna generalizzare MAI, perchè la responsabilità è sempre individuale e mai collettiva…….
Salvo che uno squilibrato bianco ed italiano non si avvolga in una bandiera tricolore e spari dei colpi a titolo personale verso afrcani, nel qual caso allora la responsabilità diviene all’improvviso collettiva con Salvini che viene indicato quale “mandante morale” generalizzando su ogni elettore di destra ravvendendoci un complice, e con tutto il paese che non vota comunista chiamato dalla sinistra a chiedere scusa e magari ritirare la LEGA dalla scena politica lasciando spazio al.PD.
Dalla bacheca di Fabio Armano.

Cagliari, multa di 5mila euro a un ragazzino che vendeva prezzemolo: “Una follia” | VIDEO

Cagliari multa ragazzinoLo stato apre tabaccherie per farla gestire alle risorse, intanto vessa i cittadini, come al solito. Senza licenza, certo, come i vu cumprà di cui a nessuno interessa sapere come si procurano la merce e chi ritira gli incassi.

Un giovane, pizzicato dalla Municipale a vendere senza licenza fuori dal mercato di via Quirra, si vede staccare sotto il naso una contravvenzione da capogiro. Il racconto di Marco Trogu: “Hanno colpito un poveretto che cercava di guadagnarsi la pagnotta. Burocrazia di m…”. GUARDATE lo…
 
Di Paolo Rapeanu 29 gennaio 2018
Tre mazzetti di prezzemolo, venduti a un euro. Prezzo conveniente, ma senza licenza possono essere dolori. Una maxi multa da 5mila euro, da parte della polizia Municipale, nei confronti di un ragazzo sorpreso a vendere, senza licenza, fuori dal mercato di via Quirra. Il fatto, che sarebbe avvenuto qualche settimana fa, viene raccontato da Marco Trogu, 77enne pensionato che vive a qualche centinaio di metri dalla struttura: “C’era un ragazzino che vendeva prezzemolo. Gli agenti l’hanno visto e gli hanno fatto una multa da cinquemila euro, solo perché stava cercando di guadagnarsi, in qualche modo, un pezzo di pane”.
Il giovane non aveva però nessuna autorizzazione: “Ma come si può vivere se si deve sempre pagare qualcosa al Comune o alla Regione. Che cosa è una licenza? Licenze qui, licenze lì, ma questa burocrazia quanto cxxxx ce la togliamo da mezzo alle pxxx?”, chiede, con rabbia, il pensionato. “Il mercato è morto, anche dentro sono costretti a pagare per ogni cosa, dalla luce al posteggio”.
 
Ultima modifica: 29 gennaio 2018

Lo Stato apre una tabaccheria per farla gestire agli immigati

eguaglianza stramba.

Negozio dato in gestione ai profughi già titolari di licenza nel Paese di origine. Un trattamento privilegiato rispetto a invalidi di guerra, vedove o mutilati italiani
 
Ventimiglia – I Monopoli di Stato si “inventano” una nuova tabaccheria, per darla in gestione ai profughi già titolari di licenza nel Paese di origine, i quali hanno un trattamento “privilegiato”, rispetto a categorie di italiani come invalidi di guerra, vedove o mutilati.
 
Qualcuno, in città, parla già di discriminazione nei confronti degli italiani, ritenendo che fosse più opportuno un bando destinato esclusivamente ai profughi, senza creare i classici “figli e figliastri”.
 
Il bando parla chiaro. Che si tratti di una nuova attività lo conferma l’intestazione dell’avviso di concorso, nel punto in cui è scritto: “Rivendita ordinaria di generi di Monopolio di nuova istituzione”. Ma non è tutto. La nuova tabaccheria dovrà, per forza, sorgere nel “quartiere” dei migranti, in un qualsiasi locale (che rispetti, naturalmente, i requisiti indicati), situato tra i numeri civici 22 e 501 di via Tenda, proprio di fronte al greto del fiume Roja.
Tre le categorie di aspiranti partecipanti. Partiamo dalla A: “Profughi già intestatari di rivendita di generi di monopolio nel territorio di provenienza, ovvero, in caso di decesso del profugo, coniuge o uno dei figli…”. Quindi, c’è la B: “Invalidi di guerra, vedove di guerra e categorie equiparate per legge”. E la C: “Decorati al valor militare, altri profughi, militari e invalidi del lavoro, con riduzione della capacità lavorativa non inferiore al 40 per cento, vedove dei caduti sul lavoro”. A far supporre un trattamento privilegiato per i profughi è il punto successivo, in cui si sottolinea che: “Le persone appartenenti alla categoria a) sono preferite a quelle appartenenti alla categoria b). Entrambe sono preferite a quelle appartenenti alla categoria c)”.
 
Il vincitore del concorso verrà nominato gerente provvisorio della nuova rivendita e dovrà sottostare a un periodo sperimentale di un triennio, trascorso il quale, a seconda dei risultati conseguiti, la rivendita potrà essere definitivamente istituita. Il bando è stato pubblicato all’Albo Pretorio del Comune di Ventimiglia e le domande dovranno essere presentate entro il prossimo 8 marzo.
Fabrizio Tenerelli – Mer, 31/01/2018 – 15:44

65ENNE ITALIANO DISOCCUPATO, SFRATTATO E SENZA LUCE SI IMPICCA IN CASA SUA A PARMA

65enne sfrattatoFebe Polluce -Anticamente un uomo che non era in grado di far fronte ai suoi debiti veniva venduto come schiavo. Grazie a dio, ora abbiamo il diritto e la civiltà: se non puoi pagare, malgrado i meno 10 gradi di temperatura esterna ti staccano luce e riscaldamento corrente, o ti sfrattano buttandoti in mezzo alla strada a morire di freddo
 
65ENNE ITALIANO DISOCCUPATO, SFRATTATO E SENZA LUCE SI IMPICCA IN CASA SUA A PARMA
 
by informazionelibera · 23 gennaio 2018
Un altro omicidio di Stato a Parma: Un italiano di 65 anni perde il posto di lavoro, viene sfrattato e gli tolgono pure l’energia elettrica. L’uomo in preda alla disperazione si toglie la vita impiccandosi nella sua abitazione. Non era un immigrato abusivo, nessuno aiuto dalle istituzioni.
Dramma della disperazione a Parma: nel pomeriggio di ieri, giovedì 21 settembre, un 65enne, senza lavoro, si è tolto la vita impiccandosi della sua abitazione. La luce nella sua abitazione era staccata da giorni e i tecnici stavano per staccare anche le altre utenze. Lo sfratto, nel frattempo, era diventato esecutivo.
 
La scoperta del cadavere è stata fatta dalla madre anziana, che si era recata nella sua abitazione insieme ad un tecnico dell’Iren. Un dramma nel dramma per la donna con la quale il 65enne conviveva fino a poco tempo fa. La madre è entrata ed ha visto la scena: il figlio aveva deciso di legarsi una fune al collo e di fissarla ad un tubo del gas. Per lui non c’è stato nulla da fare.
 
Sul posto sono arrivati i poliziotti, il medico legale e la Polizia Scientifica che hanno escluso altre piste. Il 65enne, oltre alla madre, lascia anche una figlia.
 
 

Il gelo uccide i clochard, appello della comunità di Sant’Egidio

senzatetto freddosono morti numerosi senza tetto quest’inverno, ma non chiamatela strage. Siamo un paese civile e democratico no? Qui sotto riportate solo alcune di queste morti, non se ne deve parlare. Per loro niente solidarietà, niente posto in albergo.Tra di loro ci sono anche stranieri, ma stranieri di serie B, quelli che non fruttano 35 euro al giorno come i due senza tetto polacchi morti a Firenze.

Ancora freddo e neve in Italia, il gelo fa 8 morti in due giorni
Sette morti per il gelo nel Centro Sud, sei clochard e una donna

Clochard muore di freddo su una panchina ai Giardini Peragallo di Pegli È IL SECONDO IN DICEMBRE 20 dicembre 2017

Clochard muore per il freddo ad Avellino. Ecco i piani dei Comuni  6 gennaio 2017
Sant’Egidio lancia una raccolta di coperte. Nell’ultima settimana tre morti per il freddo.

Estorsioni ai senzatetto per farli dormire nell’aeroporto di Linate, arrestate due bulgare

Clochard carbonizzato a Verona, minori stranieri indagati: “era uno scherzo”

Le donne moralmente superiori che hanno a cuore la parità, si chiedono quante donne vivono sotto ai ponti? O pensano che non ci siano?

Italiana 65enne vive sotto un ponte “non ho i soldi per l’affitto”

Senzatetto di 73 anni muore di freddo a Genova

Il gelo uccide i clochard, appello della comunità di Sant’Egidio
CRONACA 06.01.2018

video di la7

L’ultimo morto, probabilmente per il freddo, ieri a Roma vicino alla stazione Tiburtina. in tutto tre solo ieri deceduti in varie citta italiane per il freddo. E in queste ore si rialza la voce delle associzioni che aiutano i poveri i senza dimora affinche le istituzioni siano più sensibili di fronte alle situzioni di emergenza
di Carmelo Schininà

50 italiani chiedono asilo in chiesa, Caritas sbarra le porte: “Noi aiutiamo solo immigrati”, al freddo da 5 notti

SENZATETTOcataniaci sono riferimenti a persone, dichiarazioni, luoghi ben precisi, PRIMA DI ETICHETTARE QUESTA RIVOLTANTE VICENDA come fake news o propaganda leghista per scaricarsi la coscienza, VERIFCATE.

Meglio dedicarsi alle scaramucce di un infermiere italiano contro un altro infermiere straniero.

LE 50 PERSONE CHE DORMONO ALL’ADDIACCIO NON SONO INTERESSANTI PER I NOSTRI RADICAL CHIC

50 italiani chiedono asilo in chiesa, Caritas sbarra le porte: “Noi aiutiamo solo immigrati”, al freddo da 5 notti
 
23 dicembre 2017
 
Ormai da cinque giorni, una quarantina di persone – adulti e bambini – italiani, vivono sul sagrato del Duomo di Catania. Persone, italiani, che sono lì per chiedere a gran voce «che vengano mantenute le promesse che il sindaco Bianco, PD, ci ha fatto ormai quattro anni e mezzo fa – ha spiegato uno di loro, Salvatore Cutrona – ovvero case, lavoro, la sistemazione delle famiglie disagiate e dei quartieri stessi.*
Bianco è stato eletto con i voti dei quartieri – ha proseguito Cutrona – infatti le 25 famiglie che protestano vengono da Librino, Pigno, Villaggio Sant’Agata, San Giorgio e San Cristoforo – promesse di cui abbiamo ancora le registrazioni, ma risultate fini a se stesse.
Siamo qui da giorni senza mangiare né bere e siamo disperati: abbiamo chiesto più volte di essere ascoltati, ultima spiaggia era rivolgersi alla Chiesa, perché non abbiamo casa, tanto meno quelle promesse, e nessun posto dove andare».
«Papa Giovanni aveva detto “aprite le porte, spalancate le porte di Dio”, monsignor Scionti le porte le ha chiuse – ha accusato Pietro Giglio – il parroco di Sant’Agata ha mostrato la sua diffidenza nei nostri confronti, ha negato le coperte ai bambini, ci ha buttato fuori, non ci ha neanche dato un bicchiere d’acqua per prendere le medicine». Lo ha confermato la moglie di Pietro, Carmela Porto: «Io sono diabetica e non mi sto curando a dovere, ma per una buona causa, per la nostra dignità».
 
Che differenza rispetto a quando aprono le porte ai nuovi membri africani:
Il 29 novembre un gruppo di noi ha passato la notte in Cattedrale – ha spiegato Giusi Tirelli – salvo essere buttati fuori la mattina dopo dal parroco. Adesso dentro è rimasta solo una persona, mia zia, Aurora De Luca, che non ha certo intenzione di uscire. Continuerà la nostra battaglia dall’interno della Cattedrale. Li la trattano bene, ma è a noi che il prete ha dato disposizioni di non darci nulla da bere e da mangiare. Un nostro rappresentante si è rivolto alla Caritas, ma gli hanno risposto che aiutano solo gli immigrati, perché i fondi ci sono solo per loro. Qui abbiamo anche bambini, una quindicina, e molti di loro hanno tosse e febbre». «Siamo stati aiutati solo dai volontari e dalla gente povera come noi – ha chiosato Giglio – resteremo qui finché Bianco non manterrà le promesse di quattro anni fa.

Manovra al rush finale: addio alle buste paga in contanti, sgravi alle coop che assumono rifugiati

immigratilavorocoopED IL DUMPING SOCIALE DIVENTA LEGGE. NIENTE MALE KOMPAGNI, E MAFIA CAPITALE SI INGRASSA ANCORA DI PIù.
Proprio vero, le coop siamo noi, NOI CHE LE NUTRIAMO, la nuova forma della mafia
NO NO E’ SOLO SOLIDARIETA’ ed integrazione, NON UN SERVIZIO AL CAPITALISMO NEOLIBERISTA

Questa secondo voi è o no discriminazione con i milioni di disoccupati, di precari, di lavoratori a contratto a tempo determinato, a chi viene pagato in nero (che aumenteranno grazie sempre a questa manovra, dove non si può più pagare in contanti) . Ripeto: non è discriminazione questa?
Ps: il Capostazione aggredito da una risorsa, ha perso il lavoro perché dei bravi “antifascistiantirazzistigiùlefrontiere”, hanno fatto un video e denunciato il Capostazione di razzismo, perché ha osato prendere a male parole l’aggressore mentre veniva picchiato, invece di ringraziarlo ed offrirgli il caffè.
Ottimo lavoro da parte di questi figli di papà
Un contributo, fino a tre anni, per ridurre gli sgravi dei contributi previdenziali e assistenziali per le coop sociali che assumono nel 2018 a tempo indeterminato «persone a cui è stata riconosciuta protezione internazionale a partire dal primo gennaio 2016». Lo prevede un emendamento approvato in commissione. La proposta prevede l’erogazione di «un contributo entro il limite di spesa di 500mila euro annui a riduzione dello sgravio delle aliquote per l’assicurazione obbligatoria previdenziale e assistenziale».

Maura Alpaca Bathory 20 dicembre alle ore 18:10 FB

Manovra al rush finale: addio alle buste paga in contanti, sgravi alle coop che assumono rifugiati
L’esame alla Camera slitta a giovedì. Rinviata al 2020 la direttiva sul commercio ambulante
 
Pubblicato il 20/12/2017
Ultima modifica il 21/12/2017 alle ore 07:09
 
La manovra è arrivata al rush finale ma l’esame alla Camera slitta ancora. La discussione generale sulla legge di Bilancio avrà inizio alle 9 di giovedì. Le votazioni sono previste non prima delle 13: da allora ogni momento sarà buono per porre la questione di fiducia. Queste le principali novità di giornata.
 
Stop buste paga in contanti
«Stop al pagamento in contanti. I datori di lavoro avranno l’obbligo di pagare lo stipendio tramite strumenti tracciabili: sarà così impedito ogni abuso futuro attraverso la prevenzione» spiega Titti Di Salvo, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico e prima firmataria dell’emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio.
 
Più sgravi a coop che assumono rifugiati
Un contributo, fino a tre anni, per ridurre gli sgravi dei contributi previdenziali e assistenziali per le coop sociali che assumono nel 2018 a tempo indeterminato «persone a cui è stata riconosciuta protezione internazionale a partire dal primo gennaio 2016». Lo prevede un emendamento approvato in commissione. La proposta prevede l’erogazione di «un contributo entro il limite di spesa di 500mila euro annui a riduzione dello sgravio delle aliquote per l’assicurazione obbligatoria previdenziale e assistenziale».
Via libera concorso per dirigenti delle agenzie fiscali
Le Agenzie fiscali potranno indire un nuovo concorso per dirigenti e creare nuove posizioni organizzative intermedie «per lo svolgimento di incarichi di elevata responsabilità, alta professionalità o particolare specializzazione» prevede un emendamento per la riorganizzazione interna di Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
 
Ok taglia-firme, osservatori Osce in sezioni
Via libera nella notte all’emendamento alla manovra presentato dal Pd per tagliare di un quarto l’obbligo della raccolta delle firme per i partiti non presenti in Parlamento. In base alla riformulazione della misura, «è ammessa la presenza di osservatori internazionali dell’Osce presso gli uffici elettorali di sezione `in occasione di consultazioni elettorali o referendarie».
Pd “salva” ambulanti, Bolkestein rinviata 2020
Nuovo rinvio per la piena entrata in vigore anche in Italia della direttiva Bolkestein sul commercio ambulante. Un emendamento del Pd approvato nella notte in Commissione Bilancio della Camera prevede che «al fine di garantire che le procedure per l’assegnazione delle concessioni del commercio su aree pubbliche siano realizzate in un contesto temporale e regolatorio omogeneo, il termine delle concessioni in essere alla data di entrata in vigore della presente disposizione e con scadenza anteriore al 31 dicembre è prorogato fino a tale data».
 
Raddoppiato fondo vittime danni banche
«Il Fondo per le vittime dei reati finanziari sale, nel passaggio alla Camera, dai 50 milioni, inizialmente previsti, a 100 milioni. È stato approvato in commissione Bilancio un emendamento alla manovra «sui risparmiatori truffati dalle banche» che recepisce quanto proposto dai deputati, Sara Moretto, Federico Ginato e Giovanni Sanga. È quanto si legge in una nota. «Con questa sostanziale modifica – dice Moretto – le vittime potranno accedere al fondo anche attraverso una procedura di arbitrato presso l’Anac». «Mercoledì scorso – affermano i deputati Pd – insieme ad alcuni deputati veneti e al capogruppo Pd Ettore Rosato abbiamo incontrato una delegazione di risparmiatori. In quella sede ci eravamo impegnati a provare a intervenire sulle modalità di accesso al fondo, poiché la richiesta di una sentenza come requisito avrebbe reso inaccessibile il ristoro alla maggior parte dei risparmiatori traditi dalle banche venete». «Con questo emendamento – dicono ancora i deputati – diamo un segnale concreto ai tanti risparmiatori che mi contattano per chiedere risposte e dei quali comprendo la tragedia . Il Partito Democratico – conclude – con questa misura dimostra che sta dalla parte di chi ha subito la truffa, contro manager bancari che hanno lucrato sui risparmi di tanti cittadini mettendo in crisi il loro futuro».

Altro che pagarci le Pensioni. Scoperta Incredibile, ecco cosa combinano le Imprese dei Migranti!

numeri-falsi-immigrazioneci sono evasori ed evasori. Confesercenti populista, condanniamola per incitamento all’odio..Meno male che le autorità antirazziste chiudono un occhio, eguaglianza fino a che non si ledono gli affari delle cosche tanto care al governo di mafia capitale che fa le marcette per la legalità. Dai su, domani sta notizia sarà classificata come “fake news”
 

Ci è sempre stato detto che i Migranti servono, che il nostro sistema pensionistico è al collasso e che per riprendersi ha bisogno dei migranti, il cui lavoro ci aiuterebbe in futuro a pagarci le pensioni.  Ma la notizia che giunge nuova potrebbe mettere in dubbio tutto questo, e far cadere anche l’ultima convinzione.
Sì perché Confesercenti ha rilasciato delle statistiche che mostrerebbero una realtà davvero agghiacciante.
Ma andiamo per ordine. Stiamo parlando di imprese, aziende, o comunque, attività che sono state aperte qui in Italia da immigrati.
Confesercenti dice che ci sono ben 70.421 aziende aperte da stranieri che risultano irregolari.
In molti casi sono semplicemente usate come copertura per ottenere i permessi di soggiorno.
E così mentre sempre in questi giorni la Caritas dice che i giovani e giovanissimi (18-34 anni) versano in tragiche condizioni, basti pensare che essi possono contare su meno della metà della “ricchezza” di cui godevano i loro coetanei solo nel 1995, veniamo a sapere anche quest’altra novità.
 
Ci aveva sempre detto che i migranti erano risorse, che grazie a loro avremmo vissuto meglio anche noi. Eppure ora viene fuori un’altra realtà. Ben l’83% delle attività di commercio ambulante aperte da migranti è irregolare.
Queste 70.421 aziende non pagano nemmeno i famosi contributi all’INPS che ci servirebbero per pagarci, le così tante famose, pensioni. E per capire l’enorme gravità della cosa basti guardare ai prossimi dati.
In regioni come la Calabria questo tipo di attività di stranieri, rappresenta ben il 70% delle attività commerciali della Regione, quindi stiamo parlando mica di bruscolini, ma un vero e proprio giro milionario di evasione fiscale.
Quindi oltre il danno, la beffa, perché queste attività oltre ad essere una forte concorrenza, molto spesso anche sleale, verso i negozianti italiani, sono anche irregolari e non aiuteranno giammai gli italiani a ricevere, in futuro, la tanto agognata pensione. Questa è la situazione. E c’è chi preferisce fare orecchi da mercante, e tapparsi gli occhi.
 
Fonte: edizione odierna de “La Verità”, pagina 1 e 3
Foto CreditQui
Maura Alpaca Bathory su fb
In Italia, secondo Confesercenti, l’83% delle attività commerciali gestite da immigrati (pari a 70.421 Imprese) , sono irregolari e non versano nessun contributo all’Inps. Molte di queste vengono aperte solo per richiedere permessi di soggiorno o usate come tramite per spaccio di droga.
 
In un Paese che si presta a votare lo ius soli, paventando un inesistente diritto umanitario, lasciamo che ci siano piccoli Imprenditori italiani costretti a chiudere per mancanza di liquidità, Aziende trentennali, lasciando a casa decine di lavoratori, perchè strozzati dalle tasse, ma lasciamo che impunemente vengano aperte Imprese, gestite da stranieri, di dubbia legalità. Altro che lotta all’evasione.
 
Ora possiamo dormire tranquilli. La pensione non ce la pagherà nessuno. Neanche noi stessi.

Merano: 57mila euro di soldi pubblici per dare lavoro ai migranti

RISTORANTE africanoaltro business con i soldi dei contribuenti,  chi incassa ovviamente LE COOP……PER OFFRIRE LAVORO TEMPORANEO POI Si spendono tanti soldi per trovare lavoro al 40% dei giovani italiani disoccupati?!? Ah giusto, sono choosy non vogliono lavorare.
Merano: 57mila euro di soldi pubblici per dare lavoro ai migranti
venerdì, 11, agosto, 2017
In Alto Adige si assumono richiedenti asilo. Di fatto i migranti saranno impiegati nella frutticoltura e anche nella gestione di un ristorante di cucina africana.
 
A segnalare l’iniziativa è la stessa Provinca Autonoma dalla Ripartizione Lavoro. Il ristorante, con uno stanziamento di 57.000 euro da parte dello Stato a favore del Comune di Merano, sarà gestito da una cooperativa sociale con il sostegno della federazione cooperative di una banca altoatesina.
“L’utilizzo di persone richiedenti asilo per la raccolta della frutta rappresenta un’opportunità sia per i datori di lavoro che per i lavoratori – ha detto Helmuth Sinn, direttore della Ripartizione lavoro della Provincia -. In questo senso l’utilizzo di persone richiedenti asilo nel campo della raccolta della frutta può essere senz’altro considerata un’utile misura di integrazione“.
Secondo la Provincia “se per i richiedenti asilo il lavoro nell’ambito della raccolta della frutta può offrire l’opportunità di conoscere meglio l’ Alto Adige, di migliorare le loro conoscenze linguistiche e di avere per alcuni mesi un’occupazione e quindi un reddito, per i datori di lavoro si tratta di un’occasione per conoscere da vicino queste persone provenienti da altri Paesi e fuggite da situazioni di povertà o dalla guerra”.

Migranti, sentenza choc: permesso di soggiorno speciale per i non rifugiati

migranti-in-barca

IL DUMPING SOCIALE E’ LEGGE.

oltre a mafia capitale international finanziata dai contribuenti italiani, ORA SI AGGIUNGE IL SETTORE FORMAZIONE, chissà appannaggio di chi, non ci vorrà una scienza per indovinarlo. Così.le COOP che “ospitano” a spese nostre questi migranti, fanno anche da ufficio di collocamento offrendoli ad un costo promozionale completano il cerchio dell’ingrasso. Peccato non paghino vitto e alloggio ai ragazzi disoccupati italiani, ma non è razzismo e discriminazione, E’ SERVILISMO CAPITALISTA.


Sarebbe bello per chi si occupa di economia poter parlare di come superare l’attuale modello economico tanto fallimentare quanto tenuto artificiosamente e ostinatamente in vita. Sarebbe bello e soprattutto utile concentrarsi sui modelli di sviluppo alternativi, ma purtroppo la situazione di emergenza che stiamo vivendo impone al nostro senso civico e morale di non abbassare la soglia di attenzione sulla questione dei migranti.

Già perché non c’è “solo” il vaso di Pandora delle ONG che è stato scoperchiato, con tanto di business collaterale di gommoni cinesi venduti on line come “refugee boat”, lo ius soli sempre in agguato pronto per essere approvato. No, mentre tutti siamo basiti dalle prove delle organizzazioni pseudo umanitarie che trattano amichevolmente con gli scafisti , come se fossero dei colleghi, da Torino arriva, piuttosto in sordina, una notizia choc: il rilascio dei permessi di soggiorno speciale per i migranti che lavorano con il riconoscimento dei “percorsi di integrazione sociale attraverso gli inserimenti lavorativi”. Si tratta di protezione umanitaria della durata di due anni a migranti che non rispondono ai requisiti per ottenere il diritto allo status di rifugiato.

E’ la prima volta in Italia. Un precedente pericoloso e esplosivo, che apre la strada a quello che da tempo si temeva: la legalizzazione di un esercito industriale di riserva pronto per essere sfruttato. L’iniziativa è partita da cento aziende torinesi che hanno scritto una lettera al prefetto, al sindaco e al governatore: “Metteteci nelle condizioni di assumere i migranti”.

Migranti avviati al lavoro
Dietro l’iter che in pochi mesi ha portato le richieste da parte dei datori di lavoro a essere accettate e ad aprire la strada a un nuovo percorso giurisprudenziale c’è, come di consueto, il lavoro di mediazione di un’organizzazione no profit, Senzastrada, che si batte per dare lavoro ai clandestini. Cosa avrà spinto le aziende e gli operatori commerciali torinesi a offrire lavoro a degli immigrati che non fuggono da guerre e condizioni tali da giustificare lo status di rifugiato, preferendoli al 40% di giovani disoccupati italiani? Una nuova forma di razzismo al contrario -per cui italiano è brutto mentre nero è sinonimo di progressismo e filantropia- o condizioni di lavoro ai limiti del disumano che solo chi non ha mai conosciuto lo stato di diritto del lavoratore può accettare?

Forse entrambe le motivazioni, di certo ora esiste il precedente giuridico per realizzare quell’esercito di lavoratori/schiavi, sottopagati e senza diritti, che dalla caduta del keynesismo rappresenta l’obiettivo ultimo degli economisti neoliberisti.

Disoccupati italiani in fila all’Ufficio di Collocamento
Si importano masse di giovani aitanti e disposti a tutto, si concede un permesso di soggiorno di due anni, vengono sfruttati senza diritti e con paghe da Terzo Mondo e, una volta esaurito il loro compito, vengono rimpiazzati con flussi migratori sempre vigorosi, che intanto generano profitti e speculazioni su cui si arricchisce il nuovo floridissimo mercato nero. Per i disoccupati italiani non c’è speranza, la legge della concorrenza applicata alla merce umana non fa sconti e per i prodotti fuori mercato non resta che la sostituzione.

di  Ilaria Bifarini Fonte: Scenari Economici- Ago 08, 2017
http://www.controinformazione.info/migranti-sentenza-choc-permesso-di-soggiorno-speciale-per-i-non-rifugiati/