60 anni dei Trattati di Roma

ue filo spinatoil 25 marzo festeggeranno i 60 anni dei Trattati di Roma che contribuirono al’istituzione del regime totalitario denominato EUROPA. Ci saranno almeno 4 cortei, (due dei tirapiedi di Soros, quel movimento federalista europeo che vive di dollari americani)  di cui almeno un paio a contestare i trattati e parlano di infiltrazioni, terrorismo violenze e tutto il corollario di fregnacce di regime atte ad autorizzare la REPRESSIONE PREVENTIVA DEL DISSENSO di chi non ci sta a SUICIDARSI per il progetto di oligarchi senza scrupoli. Ci scapperà un false flag per CHIUDERE LA BOCCA  a tutti coloro che contestano questa dittatura tanto cara alla finanza? Tanto per capire che significa libertà di espressione per la tanto “civile” Ue nata per contrastare gli “oscurantismi”.

Il finanziere/ banchiere Visco è tanto preoccupato perché non siamo ancora troppo uniti come Europa ( esistono ancora i fastidiosi parlamenti, ormai insopportabili ed inutili per le elites anche se vi hanno collocato sempre i loro scagnozzi).

Per questo motivo la Ue non riesce a fare tanto bene ai popoli, come promesso dall’astuta quanto falsa propaganda dell’epoca,  perché è troppo “paralizzata” e poi quell’euroscetticismo che toglie il sonno ai Visco e Boldrini…


Sono quattro i cortei e due le manifestazioni statiche in programma sabato 25 marzo, in occasione dell’anniversario dei Trattati di Roma.  Alle 11 i partecipanti al corteo del Movimento federalista europeo si ritroveranno alla Bocca della Verità per poi raggiungere l’Arco di Costantino, al Colosseo; qui ci sarà il ricongiungimento con il corteo di Nostra Europa, partito sempre alle 11 da piazza Vittorio. Ai due cortei, secondo la questura, dovrebbero partecipare complessivamente circa 6.500 persone. Nel pomeriggio, alle 14 il corteo di Euro Stop partirà da piazza Porta San Paolo, percorrendo via Marmorata, via Luca della Robbia e lungotevere Aventino: tappa finale, Bocca della Verità. Il corteo di Euro Stop è quello che si annnuncia più folto, con circa 8 mila partecipanti. Un’ora più tardi, alle 15, partirà da piazza dell’Esquilino il corteo di Azione Nazionale5mila le persone attese – che terminerà in via dei Fori Imperiali. Le due manifestazioni statiche sono promosse da Fratelli d’Italia (dalle 10 alle 15 all’Auditorium Angelicun) e dal Partito comunista (dalle 15 in piazzale Tiburtino). Saranno due le zone di ‘massima sicurezza’ nella Capitale in occasione del 60° anniversario dei Trattati di Roma, il 25 marzo. La “zona blu”, una sorta di “eurozona”, dove graviteranno i leader politici e la “zona verde”, un’area ‘cuscinetto’ con 18 varchi di accesso per i controlli.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2017/03/17/foto/anniversario_dei_trattati_di_roma_zone_di_sicurezza_cortei_e_sit_in_ecco_la_mappa-160781373/1/#1

Trattati Roma, rischio black bloc nei cortei: il 25 marzo centro storico blindato
Quattro cortei, due sit-in, 30mila persone in piazza, almeno 3mila uomini delle forze dell’ordine in campo. Dai numeri del 25 marzo, data clou delle celebrazioni del 60esimo anniversario dei Trattati di Roma, emergono una certezza e una paura. La certezza e’ che per romani e turisti, tra zone off limits, deviazioni di traffico e controlli rigorosissimi, sara’ l’ennesimo fine settimana di passione.
La paura e’ che la protesta targata ‘no Europe’ sia infiltrata dai professionisti degli scontri di piazza, magari d’importazione. A scongiurare quest’ultimo, preoccupante scenario lavorano da giorni i responsabili dell’ordine pubblico, che hanno cercato – e ottenuto – la collaborazione degli stessi promotori delle manifestazioni ufficiali. Numerose, e ravvicinate, le riunioni tecniche operative volute dal neo questore della citta’, Guido Marino.
 
Giovedi’ scorso, dal Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto al Viminale dal ministro dell’Interno Marco Minniti, e’ arrivato l’input a “intensificare le attivita’ di controllo e di vigilanza a tutti gli obiettivi ritenuti sensibili” e a garantire “il massimo coordinamento tra tutte le componenti impegnate nelle attivita’  di prevenzione controllo”; venerdi’ dalla questura sono stati ufficializzati perimetri delle “zone di sicurezza” e divieti.
 
DUE LE ZONE DI SICUREZZA
 
Niente “zona rossa”, come previsto: l’area interdetta, ovvero riservata alle sole celebrazioni ufficiali, sara’ “blu” (in omaggio ai colori della bandiera europea) e includera’ piazza Venezia, piazza dell’Ara Coeli, piazza San Marco, via Petroselli fino a via delle Tre Pile per chiudersi attraverso i
 
Fori Imperiali e piazza Madonna di Loreto. Quest’area sarà’ presidiata sin dalle prime ore del 24 marzo, mentre dalla mezzanotte dello stesso giorno scatteranno le chiusure al traffico veicolare e pedonale per le bonifiche, concentrate nella notte prima del vertice. Ventuno i varchi di accesso. La “zona verde” comprendera’ invece via 4 novembre, largo Magnanapoli e via Nazionale, costeggera’ piazza delle
 
Repubblica e ridiscendera’ fino a via del Corso lungo tutta via del Tritone: l’area, operativa dalle 7 del 24 marzo, non sarà’ chiusa al traffico ma ciascuno dei 18 varchi di accesso sarà’ presidiato dalla polizia che potra’ procedere a identificazioni e controlli. All’interno dell’area verde non ci sara’ alcuna manifestazione. Centro impraticabile o quasi, insomma, ma altre vie saranno interessate da chiusure improvvise per il passaggio delle delegazioni dei 40 capi di Stato e di governo provenienti da tutta Europa. In campo anche tiratori scelti, cani anti esplosivi e artificieri; scontato il divieto di sorvolo.
 
RISCHIO BLACK BLOC
Due, sostanzialmente, i pericoli piu’ temuti: quello di attentati terroristici, con i quali peraltro l’Occidente ha imparato a convivere, e quello che le celebrazioni possano diventare la vetrina di black bloc e simili. Nell’ultima Relazione al Parlamento, sono stati proprio gli 007 ad evocare il rischio che gli effetti perduranti della crisi possano “favorire l’insorgere di una maggiore conflittualita’ sociale a sua volta alimentata e strumentalizzata da parte di componenti antagoniste”: fenomeni da monitorare con attenzione “tenuto anche conto del fatto che l’Italia ospitera’ numerosi eventi internazionali di rilievo, tra cui quelli legati alla Presidenza di turno del G7”. Roma come prove generali per
 
Taormina? La prospettiva non si puo’ escludere, e nessuna segnalazione viene ignorata: alle proteste si unira’ anche la destra, e un altro rischio da evitare e’ quello di contatti ravvicinati tra le opposte fazioni. I cortei autorizzati, come detto, sabato saranno quattro: alle 11 i partecipanti al corteo del Movimento federalista europeo si ritroveranno alla Bocca della Verita’ per poi raggiungere l’Arco di Costantino, al Colosseo; qui ci sara’ il ricongiungimento con il corteo di Nostra Europa, partito sempre alle 11 da piazza Vittorio. Ai due cortei, secondo la questura, dovrebbero partecipare complessivamente
circa 6.500 persone. Nel pomeriggio, alle 14 il corteo di ‘Euro Stop’ partira’ da piazza Porta San Paolo, percorrendo via Marmorata, via Luca della Robbia e lungotevere Aventino: tappa finale, Bocca della Verita’. Il corteo di Euro Stop e’ quello che si annuncia piu’ folto, con circa 8mila partecipanti. Ed e’
 
anche quello, secondo gli esperti, a maggior rischio di infiltrazioni: “Pensiamo che il 25 marzo non sia una giornata di festa ma debba divenire una giornata di lotta e mobilitazione contro il vertice”, scrivono i promotori nel loro appello anti euro, Ue e Nato, “per la democrazia e i diritti sociali”, raccolto tra gli altri dal sindacalismo di base, dal movimento no tav, dalla galassia dei centri sociali e dalla Rete dei comunisti. Un’ora piu’ tardi, alle 15, partira’ da piazza dell’Esquilino il corteo di Azione Nazionale – 5mila le persone attese – che terminera’ in via dei Fori Imperiali. Le due manifestazioni statiche sono promosse da Fratelli d’Italia (dalle 10 alle 15 all’Auditorium Angelicum) e dal Partito comunista (dalle 15 in piazzale Tiburtino).
 
NIENTE CASCHI E PETARDI – I partecipanti – prescrive la questura – dovranno “lasciare, prima delle manifestazioni, caschi e copricapi”; vietato l’utilizzo di “vestiario idoneo al travisamento o utile ad impedire l’identificazione”; non consentito “l’utilizzo di petardi o altro materiale esplodente”; “gli zaini e le borse saranno tutti controllati dagli agenti di polizia”; “ogni oggetto atto ad offendere sarà’ sequestrato”. Tali divieti saranno fatti rispettare, fin dall’ingresso in citta’, gia’ nei giorni precedenti il vertice: per singoli soggetti valutati pericolosi potra’ scattare il
foglio di via. Tutte le fasi dei cortei saranno filmate dalla scientifica e successivamente vagliate in caso di incidenti per risalire ai responsabili.
 
19 marzo 2017

 

Napoli, corteo contro Salvini: manifestanti lanciano sassi e molotov. Scontri con la polizia

salvini napoli2queste sono le lotte che “contano”, in piazza a far cortei si va solo contro i nemici del Pd, in difesa di mafia capitale. I suicidi? Nemmeno dopo il suicidio di Michele si è scatenato l’inferno. Il precariato? Il salario minimo? Contro l’APE? Contro i tagli allo stato sociale? No, si mette a soqquadro una città per togliere il diritto di parola ad un esponente politico. Democrazia singolare..Peccato che chiunque vada in piazza NON A COMANDO dei politically correct moralmente superiori sono “fascisti”, vedi tassisti, pescatori, allevatori etc La ciurma dei Soros’s rebels:


Dopo il via libera “forzato” del prefetto al comizio del leader del Carroccio, la manifestazione dei centri sociali sfocia in pesanti scontri. Sampietrini contro le forze dell’ordine che risponde con gli idranti. Tre fermi, altrettanti denunciati, e 27 agenti feriti. Salvini: “Vorrei che i conigli dei centri sociali fossero scesi in piazza contro la camorra”

Un corteo organizzato contro Matteo Salvini, atteso al Palacongressi di Napoli dopo le proteste di venerdì e il via libera finale della prefettura alla sua convention. Oltre duemila persone scendono in strada e sfilano pacificamente contro il leader del Carroccio fino a quando intorno alle 17 un gruppo di incappucciati si stacca dal corteo e accerchia la polizia. Lì inizia il lancio di sassi, petardi e bombe carta. Modalità di guerriglia urbana alle quali la polizia reagisce con cariche e idranti. Prima è stata un’operazione di contenimento, poi gli agenti sono avanzati per rispondere agli assalti di “circa 200 persone”, come riferisce SkyTg24. Tre persone sono state fermate, altrettante denunciate, mentre sono 27 gli agenti feriti.
 
A pochi minuti dall’inizio della manifestazione erano spuntati caschi, sciarpe e passamontagna dietro i quali si erano nascoste decine di giovani incappucciati. Una volta che il corteo è arrivato nei pressi del Palacongressi, è iniziato il lancio di oggettipietre e molotov. Poi si sono dispersi, lasciandosi alle spalle decine di cassonetti dati alle fiamme per sbarrare la strada alla polizia. Sullo sfondo segnali stradali divelti, muri imbrattati e auto bruciate e intorno una coltre di fumo che rendeva l’aria irrespirabile. E mentre proseguiva la guerriglia urbana una molotov ha colpito un cellulare dei carabinieri e provocato un principio di incendio subito estinto. Terrorizzati i passanti, che cercavano rifugio nei palazzi circostanti. Il risultato sono Piazzale Tecchio, via Diocleziano e via Giulio Cesare ridotti a un campo di battaglia, con i commercianti che hanno abbassato le saracinesche. E la polizia arriva anche alla fermata dei Campi Flegrei, dove continuava il lancio di petardi e alcuni passeggeri sono rimasti bloccati.
“Solidarietà ai 400 agenti impegnati contro degli animali – ha detto Salvini aprendo il convegno -. Vuol dire che la prossima volta faremo la manifestazione a piazza Plebiscito, quando andremo al governo. E dopo aver sgomberato i campi rom elimineremo anche i centri sociali. Complimenti a de Magistris sta tirando su una bella gioventù”, è il commento a caldo del Leader del Carroccio. Che aggiunge: “Vorrei che i conigli dei centri sociali fossero scesi in piazza contro la camorra ma forse hanno paura perché qualche mamma o papà con la camorra ci campa”.
 
Il corteo contro Salvini – La manifestazione era partita nel pomeriggio da piazza Sannazaro senza il sindaco Luigi De Magistris, anche se sua moglie, l’avvocato Maria Teresa Dolce, era tra i partecipanti. E nel corteo organizzato dalla rete di movimenti napoletani era spuntata anche una ruspa con sopra un simbolico foglio di via da consegnare a Salvini. Per le strade di Napoli c’erano studenti, migranti e attivisti che tra bandiere, fumogeni e striscioni intonavano cori contro le politiche “razziste e xenofobe” del leader della Lega Nord. Presenti anche i consiglieri comunali di maggioranza Pietro Rinaldi ed Eleonora De Majo, l’assessore ai giovani con delega alla Polizia municipale del Comune di Napoli Alessandra Clemente e il presidente della III Municipalità Ivo Poggiani.
Nonostante il via libera al convegno, però, la polemica politica è proseguita. Pur sapendo che il sindaco non era alla manifestazione contro di lui, Salvini ha continuato ad attaccare De Magistris, che nei giorni scorsi aveva dichiarato di “non volere chi sparge odio”. “É scandaloso – ha detto il leader della Lega al suo arrivo al Palacongressi – che un ex magistrato sfortunatamente sindaco, spero ancora per poco, si permetta di decidere chi può e chi non può venire a Napoli”. E “quello che ha dichiarato in questi giorni – continua – verrà portato in qualche tribunale dove, magari, qualche magistrato più equilibrato di lui deciderà se può insultare o no”.
  
Presenti alla Mostra d’Oltremare anche sostenitori leghisti da CalabriaPuglia e Basilicata. Muniti di pass nominativi, per evitare infiltrazioni dei centri sociali, in tanti hanno spiegato perché sostengono la Lega che, in passato, al Sud ha rivolto non poche critiche. “Stiamo qui e siamo contenti di esserci perché crediamo in Salvini – ha detto Domenico Furgiuele, coordinatore regionale di Noi con Salvini in Calabria – Renzi, gli altri, hanno tradito il Sud, ecco perché noi vediamo in Salvini la vera alternativa. Lui ha capito che senza il Sud l’Italia non può ripartire e noi siamo con lui”. E, a chi gli chiede delle protesta che i napoletani hanno riservato a Salvini, i leghisti del Sud rispondono: “Siamo convinti che non tutti i napoletani la pensano così. Chi protesta è ancora legato alle vecchie logiche, quelle dei centri sociali e dello sfacelo“.
(ha collaborato Giovanna Trinchella)
 
di F. Q. | 11 marzo 2017