Come comportarsi con una donna: profughi a lezione di cultura italiana

Dopo le parole della femminista Carmen di Genio:

Non possiamo pretendere che un africano sappia che in Italia, sulla spiaggia non si può violentare una persona perché probabilmente lui non lo sa nemmeno, non lo sa proprio.Per questo agli extracomunitari dobbiamo educarli alle nostre regole applicando questo principio di legalità

si apre un’altra bella diga di soldi del contribuente verso le solite “solidali ed antirazziste” COOP, questo “corso” farà da apripista. Quanto costa questo corso? Chi lo paga?

Come comportarsi con una donna: profughi a lezione di cultura italiana
Succede a Carpi con la cooperativa Leone Rosso: impareranno anche la Costituzione e le basi della nostra cucina
nella foto Marco Gheller (Leone Rosso)marco gheller
Carpi (Modena), 24 gennaio 2018 – Come avvicinare una donna per conoscerla, come corteggiarla e come comportarsi con lei nell’intimità.
A Carpi i profughi stanno frequentando lezioni di ‘approccio sessuale’, un corso accelerato su tutti quelli che sono i comportamenti da tenere nel rapporto con l’altro sesso nell’ambito della cultura italiana.
 
Un progetto innovativo della cooperativa Leone Rosso, originaria della Valle D’Aosta e gestore della maggior parte dei profughi accolti in città, circa ottanta su 120-130.
 
La cooperativa ha avviato l’anno scorso i corsi di italiano nella parrocchia di Quartirolo e ora è passata allo step successivo: dai corsi di italiano ai corsi di italianità, cioè l’insegnamento ai profughi della cultura italiana, dagli articoli della Costituzione all’alimentazione fino all’approccio di genere.
 
I corsi vengono tenuti da personale specializzato di Arci, con cui Leone Rosso ha stipulato una convenzione, supportati da due mediatori della cooperativa.
 
«I ragazzi più meritevoli stanno frequentando il corso di cultura italiana diviso in tre moduli» spiega Marco Gheller responsabile di Leone Rosso che ha sede in Valle d’Aosta.
«Il primo modulo è sui concetti di razzismo, etnia e differenze, il secondo modulo è sulla Costituzione italiana e vengono spiegati concetti anche complessi come la tripartizione dei poteri»spiega Gheller. Gli ultimi due moduli sono sulla cucina italiana, i cibi e i modi per cucinarli, e l’approccio comportamentale e sessuale verso le donne. «Le insegnanti, due donne italiane ma di origine africana, spiegano ai ragazzi che nella cultura occidentale la donna ha gli stessi diritti e doveri dell’uomo, che quando dice ‘no’ va rispettata, che non va picchiata».
 
Concetti della cultura italiana la cui conoscenza è indispensabile per l’integrazione di oggi e di domani, dovunque vadano i profughi carpigiani una volta accettata la loro richiesta di asilo.
 
Ma anche la cultura alimentare è fondamentale, come spiega Gheller. «Il 30% dei profughi che finiscono al pronto soccorso ha problemi legati ad una alimentazione errata: vogliono cucinare gli stessi piatti che mangiavano nel loro Paese d’origine ma con gli ingredienti che trovano qui non è la stessa cosa e si sentono male». Provano a cucinare una sorta di polenta nigeriana ma non digeriscono le farine italiane oppure friggono quasi tutto quello che c’è nel frigorifero. «Ultimamente va un po’ meglio, iniziano a chiederci l’olio d’oliva».
 
di SILVIA SARACINO – Pubblicato il 24 gennaio 2018

Migranti, fondi UE per i corsi di sci: il caso arriva all’Europarlamento

risorse per i terremotati? Che stiano ancora in tenda, le coop produttrici devono migranti sciprendersi tutto il tempo e soldi che vogliono. Per i disabili? Per loro ancora tagli ai servizi (come se fossero già chissà quanti).I corsi di sci? Sono stati evidentemente inseriti nei diritti inalienabili dell’uomo. Cosa non si fa per ungere ste mafie della cosiddetta “solidarietà” (di cui i migranti sono solo strumento per estorcere denaro al contribuente). Silenzio, sennò si “strumentalizza”, ma meglio precisare onde essere tacciati di xenofobi, i soldi per sti vizi sono un furto ai contribuenti, chiunque siano i percettori dei corsi.


L’eurodeputata Mara Bizzotto (Lega Nord) presenta un’interrogazione urgente alla Commissione UE
Il caso delle lezioni di sci gratuite per i clandestini presunti profughi che sarebbero pagate con fondi europei, arriva nelle aule del Parlamento Europeo.
A portare la questione all’attenzione di Bruxelles è l’europarlamentare della Lega Nord Mara Bizzotto che ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione Europea su “gli ennesimi inaccettabili trattamenti di favore nei confronti di clandestini presunti profughi che si sono verificati in provincia di Udine, dove 16 immigrati minorenni hanno ricevuto gratuitamente lezioni di sci finanziate, secondo le dichiarazioni degli stessi organizzatori, attraverso fondi europei”.
L’on. Bizzotto, nella sua interrogazione all’esecutivo comunitario, chiede inoltre “di verificare come sono stati spesi realmente questi soldi di provenienza europea e se questi fondi sono stati impiegati in modo corretto rispetto alle normative vigenti” ma, soprattutto, l’eurodeputata chiede ai massimi vertici della UE “di bloccare definitivamente, e con effetto immediato, l’erogazione di simili finanziamenti a tutti quei Comuni, enti e associazioni che, direttamente o indirettamente, concorrano a realizzare simili iniziative che si configurano, a tutti gli effetti, come discriminatorie e razziste nei confronti dei friulani e degli italiani”.
E’ scandaloso che a questi clandestini presunti profughi, che già ricevono dallo Stato vitto e alloggio gratuito, vengano regalati anche corsi di sci a carico dei contribuenti – conclude l’europarlamentare leghista Mara Bizzotto – Pensare, come fanno quelli di sinistra e gli amici della Serrachiani, di regalare a questi immigrati pure le lezioni di sci dopo che lo Stato spende 4 miliardi di euro all’anno per il loro mantenimento, è pura follia e rappresenta uno schiaffo in faccia per milioni di italiani e friulani in difficoltà per i quali lo Stato non offre nessun servizio o sussidio, figurarsi i corsi di sci gratis”. martedì, 31, gennaio, 2017