Emergenza abitativa, per le famiglie sgomberate di SS Apostoli altri 20 giorni di attesa

viste-a-ss.-apostoli-3Non lasceremo nessuno indietro, dicevano. Questa gente senza casa saranno certo fascisti cattivi. “„, altre notti in strada, perché queste sono famiglie che non hanno un posto dove andare“

L’accoglienza dei MENO EGUALI DEGLI ALTRI


Emergenza abitativa, per le famiglie sgomberate di SS Apostoli altri 20 giorni di attesa
„VIDEO | Emergenza abitativa, per le famiglie sgomberate di SS Apostoli altri 20 giorni di attesa

Veronica Altimari
21 febbraio 2018 07:45
Dopo ore di presidio sotto gli uffici della Regione Lazio in via Cristoforo Colombo, la risposta alle 20 famiglie che dallo scorso agosto dormono sotto i portici della chiesa di Santi Apostoli: alloggio nell’immobile di via Gioacchino Ventura, ma solo tra 20 giorni.

Una vittoria, timida. Leggera quanto l’atteggiamento delle istituzioni, comunali e regionali, nel voler risolvere una volta per tutte la situazione alloggiava di decine di persone, tra cui anche dei bambini, che da mesi sono rimasti senza una casa dopo lo sgombero di Cinecittà.

Lo scorso 15 febbraio, dopo sei mesi, hanno lasciato la Basilica di Santi Apostoli per recarsi nell’immobile di via Gioacchino Ventura, a Pineta Sacchetti, trovandosi d fronte un enorme dispiegamento di forze dell’ordine, a bloccarne l’accesso. Solo la promessa di un incontro in Regione, quello che si è poi svolto di ieri pomeriggio, martedì 20 febbraio, li aveva fatti allontanare senza disordini. “Ora ci chiedono di spettare altri 20 giorni – spiega Cristiano dei Movimenti per il diritto all’abitare -, altre notti in strada, perché queste sono famiglie che non hanno un posto dove andare. E’ arrivato il momento che il comune di Roma metta in atto la delibera per l’emergenza abitativa”. La soluzione messa sul tavolo dalla Regione al Campidoglio “impone la collaborazione del Comune affinché le famiglie possano accedere all’interno dell’immobile – ribadiscono gli attivisti alla fine dell’incontro – perché terminati i lavori, il palazzo sarà agibile”.

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Le case popolari? A Roma la Raggi le assegna agli immigrati

virginia-raggi-campi-romi 10 MILIONI di italiani sotto la soglia di povertà? Chi se ne frega

Anche ai disoccupati e senzatetto italiani la Raggi da 800 euro casa e lavoro? Ma il motto dei 5S non era non lasceremo indietro nessuno? Qui le priorità mi sembrano chiare.


Le case popolari? A Roma la Raggi le assegna agli immigrati
La protesta di Manolo: “Una volta Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri. Ora toglie agli italiani per dare agli stranieri” “Ho perso il conto degli anni passati ad aspettare una casa. Ho 10 punti, un figlio di 14 anni disabile,

15 Febbraio 2018 alle 21:01

Le case popolari? Virginia Raggi le ha date agli immigrati. Già perché è sufficiente scorrere la lista degli assegnatari dei 53 alloggi popolari di Roma, del dicembre dello scorso anno, per accorgersi che ben 21 sono andati a stranieri. E che il nome più frequente è Mohammed, che nella lista compare ben sei volte, poi c’è Fatiha, Banday Ali, Kabir, Abdel, Moustafa, Vadim, Fatou, Theresiamma, Gerald, Vivian, Maryam, Edna, Valentyna, Czeslawa, Jesus.

Ventuno stranieri, il 40% del totale. Sicuramente più bisognosi, perché con prole, rispetto agli italiani, che i figli non li fanno perché non hanno i soldi per mantenerli. Ma esultare, come ha fatto la sindaca, con quel suo “scroccopoli è finita”, quando a finire nell’angolo sono i cittadini italiani, che la costruzione di quelle case le hanno pagate con le tasse, è quanto meno di cattivo gusto. Ed è poi sufficiente scorrere sul sito del Comune l’elenco delle graduatorie aggiornato al 16 gennaio 2018 e leggere i nomi degli ammessi alle liste (sono criptati, è vero; ma per i cognomi che cominciano con Kru, Tho e Her ed i nomi con Hat, Kat e Mou è facile intuirne la provenienza straniera) per rendersi conto che il trend è in continua ascesa. Oltre al danno, la beffa. Per gli italiani.

Perché poi c’è chi, come Manolo di Tor Bella Monaca, intervistato dal Tempo, che racconta con amarezza della grande beffa: “Ho perso il conto degli anni passati ad aspettare una casa. Ho 10 punti, un figlio di 14 anni disabile, ma sono italiano e lavoro pagando le tasse. La sindaca dovrebbe considerare, quando fa questo genere di operazioni-legalità che la maggior parte degli stranieri un’occupazione nemmeno la cerca, c’è chi vive spacciando droga, e qui a Tor Bella Monaca è pieno; chi invece fa il venditore ambulante e logicamente figura come povero. Siamo alla follia: una volta Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri. Ora toglie agli italiani per dare agli stranieri”.

http://www.ilpopulista.it/news/15-Febbraio-2018/23474/le-case-popolari-a-roma-la-raggi-le-assegna-agli-immigrati.html