Rita Katz: “In Italia la strage di Natale, dove vi massacreranno”

isis-san-pietro-un-fan-dello-stato-islamico-in-vaticano-648013_tna proposito di fake news, ma i media quelli “seri ed ufficiali” possono. Mai c’è stato un Papa tanto tanto “aperto” nel senso sorosiano e politically correct, e sti qua, che hanno i loro ufficio stampa etc annunciano una strage…complimenti per “l’effetto sorpresa”… Se è vero che questo odio si sconfigge con l’integrazione chi più e meglio del Papa può dare il buon esempio regalando loro la cittadinanza vaticana?


Rita Katz: “In Italia la strage di Natale, dove vi massacreranno”

Terrorismo islamico, la più grande esperta al mondo: “In Italia la strage di Natale, dove vi massacreranno”
by Agostino R
 
Terrorismo islamico, Rita Katz: “Italia in pericolo a Natale, la minaccia dell’Isis”
Un terrificante poster di propaganda diffuso da un gruppo che sostiene lo Stato Islamico chiede che i lupi solitari attacchino il Vaticano a Natale. La minaccia è stata resa nota da Site, il sito diretto dall’autorevolissima Rita Katz che monitora le attività dello jihadismo online.
 
Nell’immagine, riporta Libero, si vede un’auto lanciata a tutta velocità verso San Pietro. Dunque, si reitera la richiesta: attaccare a Natale. Certo, è difficile attaccare San Pietro, ma gli esperti ritengono che la minaccia natalizia sia credibile. Rita Katz, infatti, ha spiegato: “Si tratta di un chiaro ordine d’attacco che arriva dalla Wafa Media Foundation, specializzata in questo tipo di propaganda. Ora che l’Isis è in difficoltà in Iraq e Siria, invitano i lupi solitari a passare all’azione. Queste minacce – conclude la Katz – vanno prese sul serio”. Il Belpaese è avvertito. 18.11.2017

La Siria risponderà all’aggressione USA in coordinamento con la Russia

In this photo released on Sunday, June 26, 2016, by the Syrian official news agency SANA, Syrian President Bashar Assad, second right, speaks with Syrian troops during his visit to the front line in the Damascus suburb of Marj al-Sultan, Syria. (SANA via AP)

Apr 07, 2017

Assad con i suoi ufficiali
Gli Stati Uniti avevano preso la decisione di attaccare la Siria già prima della strage con armi chimiche di Idlib.
A sostenerlo è il ministero degli Esteri russo che ritiene l’attacco di questa notte effettuato intenzionalmente con un pretesto.
 
“E ‘chiaro a qualsiasi esperto che la decisione di colpire è stata decisa da Washington prima degli eventi di Idlib, che sono stati utilizzati semplicemente come scusa per una dimostrazione di forza”, ha detto il ministero in un comunicato. (Sputnik News)
Le dichiarazioni di Lavrov confermano quella che era già l’impressione di molti osservatori: tutto era già deciso in anticipo e si è prefabbricata la sceneggiata dell’attacco chimico per mettere sotto accusa il Governo di Bashar al-Assad e giustificare l’intervento.
Lavrov ha dichiarato anche che “l’azione USA costituisce un atto di aggressione contro la Siria in violazione di ogni normna internazionale”.
Nota: assistiamo ad una replica di quanto accaduto nel 2011 in Libia quando gli USA accusarono il Governo libico di “bombardare la sua popolazione” e crearono la campagna mediatica di propaganda (con falsificazione dei fatti) per giustificare l’aggressione alla Libia. Unica differenza: in Siria sono presenti forze russe ed iraniane.
Nel frattempo il portavoce del Governo siriano ha dichiarato che” la Siria prenderà la decisione di una risposta militare all’attacco USA in coordinamento con la Russia”.
Si vedranno presto le conseguenze dell’azione di forza decisa dagli USA.
Fonte: Sputnik News – RT Actualidad
Traduzione e nota: L.Lago

La Russia sospende ogni collaborazione con gli USA in Siria

Zona-di-PalmiraApr 07, 2017
Soldato siriano guarda bandiera ISIS strappata ai terroristi
Il Comando russo comunica che, a seguito dell’attacco unilaterale effettuato dagli USA, viene interrotta qualsiasi cooperazione aerea tra le forze russe in Siria e l’aviazione USA. Questa cooperazione veniva svolta per prevenire  possibili incidenti nello spazio aereo siriano tra gli aerei russi, siriani e gli aerei da guerra della coalizione USA.
Ministero Esteri russo: L’attacco USA in Siria è un modo di distogliere l’attenzione dalla situazione a Mosul (Iraq) -dove gli USA stanno compiendo ripetute stragi di civili.
Stato Maggiore della Siria: nell’attaccare la base delle Forze siriane gli USA si sono trasformati in un alleato di fatto dei terroristi, tanto dell’ISIS che dei gruppi come Al Nusra e gli altri.
Grazie all’attacco USA sulla base di Al-Shairat, in Siria, l’ISIS ha iniziato una nuova offensiva sulla strada che collega Homs a Palmira. Proprio dalla base di Al-Shairat provenivano le incursuoni aeree delle forze siriane in appoggio dell’Esercito siriano che avevano consentito la liberazione di Palmira.
Attualmente i gruppi terroristi non vedono più ostacoli nel riconquistare Palmira per attaccare i civili e completare la distruzione del patrimonio storico dell’antica città romana.
Fonti: Al Mayadeen – Hispan Tv – Traduzione e sintesi: L.Lago

Israele corre in soccorso dell’Isis in Siria Iran: l’attacco israeliano è “aggressione flagrante” alla Siria

IsJetUn diplomatico iraniano ha denunciato il recente attacco israeliano in Siria e ha chiesto all’ONU di prendere misure per impedire la sua ripetizione. Avigdor Lieberman, ministro israeliano della Difesa, ha minacciato di distruggere le difese antiaeree della Siria.
Bahram Qassemi, portavoce del Ministero degli Affari Esteri iraniano, ha condannato l’invasione dello spazio aereo siriano e l’attacco perpetrato nel territorio del paese arabo, venerdì scorso, da diversi aerei israelianiun aggressione a cui Damasco ha risposto abbattendone uno e colpendone un altro, secondo le informazioni ufficiali diffuse da fonti militari siriane. Israele nega l’abbattimento di qualsiasi aeromobile.
L’attacco, sferrato nella parte orientale della provincia di Homs, presumibilmente per distruggere armamenti destinati al movimento di resistenza libanese Hezbollah, è stato definito dalle autorità siriane un’ “aggressione” e un “tentativo disperato”, da parte di Tel Aviv, di “sollevare il morale” di Daesh, “distogliendo l’attenzione dalle vittorie che l’Esercito Arabo Siriano sta ottenendo contro le organizzazioni terroristiche”, si legge in un comunicato ripreso da Press TV.
 
Nelle dichiarazioni rilasciate sabato, Qassemi ha anche detto che si è trattato di “un’aggressione del regime sionista contro la Siria”, sottolineando che essa avviene “nel momento in cui l’Esercito e il fronte antiterrorista sono in vantaggio nella loro lotta contro i terroristi”.
L’aggressione mette in evidenza “gli interessi comuni e i comportamenti simili” che continuano ad esistere tra “l’usurpatore israeliano e i terroristi”, ha sostenuto il portavoce della diplomazia iraniana, che ha chiesto all’ONU una presa di posizione allo scopo di impedire la ripetizione di queste azioni, che “violano la pace e la sicurezza regionali”, informa Prensa Latina.
Preoccupazione a Mosca
 
In dichiarazioni a una radio israeliana, il ministro della Difesa sionista, Avigdor Lieberman, ha affermato che, la prossima volta che i siriani useranno il loro sistema di difesa antiaereo contro l’aviazione israeliana, “noi lo distruggeremo senza esitazioni”, sottolineando il diritto di Israele di invadere lo spazio aereo della Siria. Queste minacce sono state profferite il giorno dopo che il leader del suo governo, Benjamin Netanyahu, aveva detto che Israele continuerà a promuovere azioni militari contro Hezbollah in territorio siriano.
Il 20 marzo, il viceministro degli Affari Esteri della Russia, Mikhail Bogdanov, ha confermato all’agenzia di stampa Interfax che l’ambasciatore israeliano a Mosca è stato chiamato a fornire chiarimenti sull’attacco aereo di venerdì nei pressi di Palmira, nel centro della Siria. Secondo l’agenzia, citata da Press TV, il diplomatico russo ha espresso “la sua preoccupazione” per l’incidente.
da abrilabril.pt | Traduzione di Marx21.it

Donald Trump ha bisogno di creare un movimento – e velocemente!

trump supportersSe Trump avrà successo, allora avrà bisogno di creare un nuovo movimento politico, e dovrà sostenerlo.
Le elezioni americane del 2016 sono state per molti aspetti abbastanza “eterodosse”, e altrettanto sarà la presidenza di Donald Trump. Se avrà successo, allora avrà bisogno di creare un nuovo movimento politico, e dovrà sostenerlo. Il momento è particolare e richiede un approccio al potere differente: tutti sono allineati contro di lui e contro la volontà politica del Paese.
E’ tradizione che quando il candidato di uno dei maggiori partiti viene eletto presidente, questi venga designato automaticamente capo del suo partito. Ma sembra che a questo giro elettorale tale regola non si applichi al Partito Repubblicano. Trump tecnicamente potrebbe guidare il GOP [Grand Old Party, acronimo con cui viene popolarmente indicato il Partito Repubblicano], ma il comportamento dell’establishment del partito lascia intuire un’altra volontà. Vi è la possibilità infatti che Trump possa assistere al boicottaggio del proprio programma legislativo da parte del GOP – sebbene controlli entrambe le Camere del Congresso. Si tratta veramente di un insieme di circostanze abbastanza straordinarie.
Abbiamo già visto il senatore John McCain e Lindsey Graham (meglio noti come Scemo & più Scemo) agire di testa propria, andando a fare visita al regime di Kiev – in totale contraddizione rispetto al desiderio di Trump di migliorare le relazioni con la Russia. Ma Scemo & più Scemo non sono l’unico problema. Ben prima dell’insediamento di Trump, infatti, si è creato un consenso – guidato da Barack Obama – volto a bloccare la “perestroika” della nuova amministrazione rispetto al Cremlino.
Superfluo aggiungere che i democratici non sono nello spirito giusto per dare una mano al nuovo Presidente. C’è il rischio reale quindi che alcuni dei repubblicani possano colludere con i democratici per far deragliare il programma politico di Trump.
I media mainstream corporativi non hanno ancora digerito l’idea di “Donald Trump Presidente”. Ed è molto improbabile che ciò avvenga. Per farlo, dovrebbero infatti confrontarsi con la loro mancanza di professionalità e la loro faziosità. Non ci dovremo sorprendere quindi di venire a conoscenza di episodi di notizie distorte o false. Il mainstream è la principale fonte della maggior parte delle notizie false, e dovremo aspettarci quindi una campagna senza sosta volta a costruire un universo alternativo e parallelo della narrazione dei fatti, con l’obiettivo di indebolire Trump e la sua amministrazione. Washington Post, New York Times, e CNN stanno già tracciando la strada in questa direzione.
Trump ha bisogno di un movimento per superare tutte questi ostacoli. Trump è certamente un novizio da un punto di vista politico, ma è un’autorità per quanto riguarda la creazione dell’immagine e il controllo della comunicazione. Aggiungeteci anche i social media, e Trump diventa un giocatore eccezionale ed una vera forza.
I mezzi per il suo nuovo movimento dovrebbero essere Facebook e Twitter. Trump dovrebbe semplicemente ignorare “la propaganda dei media corporativi mainstream”.
Rivolgersi direttamente alle persone, attraverso i social media, che l’hanno aiutato a vincere le elezioni, e lo aiuteranno anche a governare. Se Facebook e Twitter tentano di boicottarlo, allora Trump dovrebbe nazionalizzare entrambi, dichiarandoli servizi pubblici.
Il nuovo movimento di Trump dovrebbe rinvigorire lo spirito della democrazia che la classe politica e la cabala dei finanziatori privati hanno rubato ai cittadini. Il movimento di Trump funzionerebbe anche come un forte monito per ribadire all’establishment chi è adesso al potere. Il GOP, i democratici ed i media pensano di poter vincere in astuzia Trump, e cancellare la sua amministrazione prima ancora che questa si insedi. Trump ed i suoi sostenitori dovrebbero far sentire all’establishment la propria presenza. Questo è Trump, e ciò per cui i suoi elettori hanno votato.
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Articolo di Peter Lavelle
pubblicato su The Duran il 3 gennaio 2017
Traduzione in italiano a cura di Francesco Pastoressa per Sakeritalia.it Gen 17, 2017