Sora, reparti ospedalieri senza aria condizionata: 52 gradi in una stanza

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Sora, reparti ospedalieri senza aria condizionata: 52 gradi in una stanza
Succede all’ospedale Santissima Trinità di Sora, in provincia di Frosinone. Interi reparti sono senza aria condizionata, i malati, bloccati a letto, costretti in stanze con 52 gradi
Il termometro all’esterno dell’ospedale segna 56 gradi
Reparti interi senza aria condizionata con i parenti dei malati costretti a portare il condizionatore da casa. Succede all’ospedale Santissima Trinità di Sora, in provincia di Frosinone. In questi giorni di afa record, con il capoluogo ciociaro e la sua provincia che fanno registrare le temperature più torride di tutta Italia (oltre i 40 gradi), la situazione è diventata insostenibile per i malati ricoverati nella struttura, molti dei quali impossibilitati a muoversi. E, a quanto pare, è un problema annoso nell’ospedale di Sora. Il condizionamento dell’aria è attivo nei locali del pronto soccorso, nella sala infermieri, negli uffici, in qualche corridoio, ma non nelle stanze, ad esempio, del quarto piano, medicina generale. «Ieri sono arrivata in stanza da mio padre – racconta la signora Lorella Lancia – e la temperatura era di 52 gradi, le giuro, irrespirabile». La signora Lancia ha dovuto raggiungere da Roma il papà malato di Alzheimer che è stato ricoverato per un edema polmonare. «Siamo andati a comprare un condizionatore e all’inizio nemmeno ce lo facevano accendere – prosegue la signora Lancia – Il macchinario era ovviamente a norma, ma noi li abbiamo invitati a chiamare i vigili del fuoco se non si fidavano, non l’hanno fatto ma alla fine ce l’hanno fatto accendere. Lei pensi che dalle altre stanze ci venivano a cercare perché pensavano che la direzione sanitaria avesse fornito dei condizionatori».
La denuncia
Nelle stanze ci sono fino a sei malati che vengono assistiti dai parenti, può quindi capitare che in uno spazio, ridotto, si trovino a convivere 10 persone con un’afa insopportabile. «Non faccio altro che asciugare il sudore a mio padre – continua la signora Lancia – è una situazione veramente inaccettabile, ho parlato con il personale, anche loro vivono un disagio ma è incredibile che nessuno faccia nulla». Giovedì mattina anche i carabinieri, chiamati dalla signora Lancia, hanno potuto verificare la situazione. Nel tardo pomeriggio di venerdì non risponde nessuno al centralino dell’ospedale di Sora, interno «direzione sanitaria». Ma i degenti continuano a stare nelle loro stanze con temperature proibitive. «Gli ammalati non possono scegliere, sono costretti a letto, ci sono malati di tumore in fase terminale, hanno diritto ad una degenza degna di questo nome – conclude Lorella Lancia – Mio padre come tutti ha lavorato una vita, ha diritto ad essere assistito, sta molto male, ho presentato una denuncia alle autorità competenti».
di Simona De Santis  4 agosto 2017