Pro Natura Olimpiadi sci 2026: servirebbero 4 miliardi

21 giugno 18

“La Stampa” del 16 dicembre 2014 ha pubblicato uno studio molto dettagliato sui costi degli avvenimenti olimpici, tratto evidentemente da documenti di archivio del Comitato Olimpico Internazionale, in cui si affermava che le Olimpiadi di Torino 2006 sono costate 4,1 miliardi di euro: senza contare le opere di compensazione.

Anche se si trattasse di cifre attualizzate al 2014, esse ci forniscono una indicazione di quanto costerebbe una nuova edizione.

Si possono togliere 300 milioni supponendo di riciclare, riammodernandoli dopo 20 anni, gli impianti di gare, (che in tutto costarono 600 milioni) ma, per contro, bisognerebbe tener conto di altrettanto per un minimo di adeguamento dei prezzi da qui al 2016 e della costosissima manutenzione dei principali di questi impianti sino alla data fatidica.

Per gli altri costi, sulle spese di organizzazione non si possono fare grandi risparmi, per i 6-7 villaggi olimpici non ci sono variazioni, mentre per gli interventi sulla viabilità si prevedono a preventivo “soli” 400 milioni di euro contro gli 800 spesi a consuntivo per il 2006.

Ma il punto da approfondire sono la provenienza dei soldi, per sfatare il mito della proposta attuale che immagina un contributo CIO che piova dal cielo.

Bisogna anzitutto aver ben presente che ci sono stati due bilanci: il primo è quello del Comitato Organizzatore Toroc, che si è occupato solo della organizzazione, di cui si sa nulla tranne che è andato in deficit di oltre 200 milioni, che sono stati coperti da un contributo straordinario del Governo e da un “gratta e vinci”, successivo.

Il secondo è stato quello l’Agenzia olimpica, che si è occupata solo delle opere da realizzare, di cui conosciamo il rendiconto delle circa 100 opere compiute al 31 dicembre 2017 per 1.850 milioni di euro, ma non sappiamo la provenienza esatta dei fondi: 1.184 milioni li ha messi la legge speciale, 36 la Regione, 400 almeno vengono dai mutui accesi dal comune di Torino.

Quello che è certo che il CIO finanzia solo il comitato promotore Toroc e non gli impianti

Il Toroc si è finanziato raccogliendo contributi dal mondo bancario ed industriale e sopratutto sfruttando il marchio olimpico, gli sponsor, i diritti televisivi e la vendita dei biglietti.

Ma poiché il marchio olimpico è proprietà del CIO, questo significa che il CIO ha dato il suo finanziamento, non attraverso un contributo in denaro, ma con la cessione di sfruttamento dei suoi diritti. Q

uesto è importante per valutare la famosa affermazione che ci sia un contributo del CIO di 900 milioni di euro per le prossime olimpiadi invernali: con ogni probabilità, si tratta, per la massima parte, del calcolo dei ricavi da sponsor e diritti televisivi e di biglietti, non di una cifra concreta in banca!

Quindi le favole raccontate in proposito per lanciare la proposta del 2026, devono tenere conto che, nell’edizione del 2006, questo aiuto non è bastato a coprire neppure i costi di pura organizzazione, e non ha riguardato assolutamente le opere edili, dove il contributo del governo alla fine è risultato insufficiente e per il comune di Torino è finita in un bagno di lacrime.

Mario Cavargna

P.S. “L’architetto Alberto Sasso esponente dei 5 Stelle, incaricato di elaborare uno studio di fattibilità delle Olimpiadi 2026 a Torino, nell’intervista a Repubblica del 15/6/2018 afferma: “Io giudico positiva la gestione di Torino 2006 perché gli impianti sono in buono stato, la manutenzione è stata fatta grazie ad una parte dei soldi che sono stati resi disponibili dopo.”

Noi ci chiediamo: l’architetto Sasso è stato in gita a Pragelato per vedere la condizione dei trampolini o, peggio ancora, a Cesana per vedere i resti del bob? 

IMPIANTI OLIMPICI DEVASTATI, MA SASSO DICE “SONO IN BUONO STATO”

15 giugno 18 Repubblica:

“L’ARCHITETTO SASSO: VI RACCONTO LE MIE OLIMPIADI SOSTENIBILI GRAZIE AI BEN GESTITI IMPIANTI DEL 2006”

https://cono2026.files.wordpress.com/2018/06/15062018-29-30.pdf

“L’architetto Alberto Sasso esponente dei 5 Stelle, incaricato di elaborare uno studio di fattibilità delle olimpiadi 2026 a Torino, nell’intervista a Repubblica del 15/6/2018 

afferma: “Io giudico positiva la gestione di Torino 2006 perché gli impianti sono in buono stato, la manutenzione è stata fatta grazie ad una parte dei soldi che sono stati resi disponibili dopo.”

Viene da domandarsi se Alberto Sasso sia almeno andato in gita a Pragelato.
Questo è il trampolino oggi, visibile in un video girato dal Coordinamento No Olimpiadi CoNo2026: distrutto.
Vi invitiamo a guardare il video e a diffonderlo: l’architetto Sasso, semplicemente, non sa di cosa parla, lo invitiamo a fare qualche gita fuori porta per verificare il reale stato delle costosissime opere olimpiche (quelle ancora esistenti).

Noi l’abbiamo fatto”.

IN QUESTO VIDEO SI PUÒ VEDERE COSA SONO I TRAMPOLINI OGGI.

https://www.youtube.com/watch?v=bybbXQl7EKc&feature=youtu.be

https://cono2026.wordpress.com/2018/06/16/impianti-olimpici-devastati-ma-sasso-dice-sono-in-buono-stato/

https://www.facebook.com/Coordinamento.NO.Olimpiadi/posts/2075671819388178

ALTRE FOTO: http://www.okfoto.it/news/tag/trampolini-del-salto

FLASH INFO/ GUERRE DU FOOTBALL A LA FIFA (II). BLATTER ALLIE DE POUTINE CONTRE LES USA (GEOPOLITIQUE DU FOOTBALL)

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE/

Flash Info Géopolitique/ Geopolitical Flash News/

2018 06 19/ #008-2018

FLASH.GEOPOL - 008 - Fifa blatter à moscou II (2018 06 19) FR (2)

‘Le Monde‘ (Paris, financé par la fondation OSIWA de Sorös), toujours à la pointe de la Russophobie et qu’on a pu qualifier de « moniteur de l’Américanisme en France », consacre à son tour un long article à l’invitation de Blatter en Russie pour la Worldcup. Et surtout aux rapports entre Poutine et l’ex homme fort de la FIFA, qui expliquent mieux que de longues analyses, le pourquoi de la guerre ouverte par Washington au sein de la FIFA. Et qui visait Moscou …

* Voir aussi notre édition de ce 18 juin :

GUERRE DU FOOTBALL A LA FIFA. POUTINE INVITE BLATTER A LA WORLCUP 2018 A MOSCOU (GEOPOLITIQUE DU FOOTBALL)

sur http://www.lucmichel.net/2018/06/18/luc-michels-geopolitical-daily-flash-info-guerre-du-football-a-la-fifa-poutine-invite-blatter-a-la-worlcup-2018-a-moscou-geopolitique-du-football/

* Sur la lutte des USA contre la Russie au sein de la FIFA :

Ecouter le podcast sur EODE-TV/ RADIO CAMEROUN :

LUC MICHEL. FIFAGATE A QUI PROFITE LE SCANDALE ?

sur https://vimeo.com/130627045

# MONDIAL-2018:

« SEPP BLATTER S’INVITE EN TROUBLE-FETE AU MONDIAL 2018 » (LE MONDE, CE 19 JUIN 2016).

Extraits :

« L’ex-président de la FIFA, qui quitte rarement la Suisse par peur d’être extradé aux Etats-Unis, a été invité par Vladimir Poutine à venir assister au tournoi (…) « C’est avec une certaine émotion que je vais assister à ma onzième Coupe du monde. » Extatique, le Suisse Sepp Blatter a confirmé au Monde son arrivée en Russie, mardi 19 juin, pour suivre plusieurs matchs du Mondial 2018. L’ex-président de la Fédération internationale de football (1998-2015), 82 ans, est l’invité de marque de Vladimir Poutine, dont il est proche depuis l’attribution du tournoi planétaire à son pays, en décembre 2010. A l’époque, l’Helvète avait été un fervent partisan de la candidature russe (…) Le Qatar avait enterré ses rêves de décrocher, un jour, le prix Nobel de la paix. En décembre 2015, M. Poutine avait d’ailleurs demandé à ce que cette distinction soit remise à son ami Blatter. « Il a fait un travail considérable pour le football mondial. Sa contribution dans le domaine humanitaire est colossale », avait alors déclaré le président russe.

Le maître du Kremlin voulait alors défendre celui qui venait d’être suspendu pour huit ans par la FIFA, dans l’affaire du versement des deux millions de francs suisses (1,8 million d’euros) fait, en 2011, à Michel Platini, lui-même banni quatre ans. Entre-temps, l’ex-patron du foot mondial a vu sa radiation réduite à six ans puis confirmée, en 2016, par le Tribunal arbitral du sport. C’est donc avec le statut d’un monarque déchu et écarté des affaires du ballon rond que Sepp Blatter arrive en Russie. Dès octobre 2017, l’octogénaire avait confirmé son intention de répondre favorablement à l’invitation de Vladimir Poutine, avec lequel il converse en allemand. »

« Selon son porte-parole, Sepp Blatter devrait rencontrer Vladimir Poutine avant d’assister, mercredi 20 juin, au match entre le Portugal et le Maroc, au stade Loujniki de Moscou. Deux jours plus tard, le Suisse se rendra à Saint-Pétersbourg pour la rencontre Costa Rica-Brésil. Au terme de ce séjour de trois jours, il retournera à Zurich, où il réside, près du siège de la FIFA (…) Depuis la tornade judiciaire initiée par les autorités américaines, en mai 2015, l’octogénaire n’avait presque plus quitté la Suisse, où il fait l’objet d’une procédure pénale dans l’affaire des deux millions et pour un contrat de droits de télévision signé, en 2005, avec l’Union de football des Caraïbes. Connu pour avoir défendu le réalisateur Roman Polanski, son avocat, Lorenz Erni, lui avait déconseillé de se rendre à l’étranger afin d’éviter une extradition aux Etats-Unis. « Aussi longtemps que les Etats-Unis avaient mis le grappin sur la FIFA, on m’avait dit : “Restez en Suisse, il ne vous arrivera rien” », glisse l’ex-patron du foot mondial. Cette menace ne plane pas en Russie, où Sepp Blatter bénéficie du soutien et de la protection de Vladimir Poutine. C’est d’ailleurs à Saint-Pétersbourg, en juillet 2015, que le Suisse avait effectué sa dernière visite à l’étranger en tant que président de la FIFA, à l’occasion du tirage au sort des qualifications pour le Mondial 2018. » (Source : Le Monde)

# ALLER PLUS LOIN

AVEC NOTRE DOSSIER « RUSSIE-GEOPOLITIQUE DU FOOTBALL » SUR ‘LUC MICHEL’S GEOPOLITICAL DAILY’ …

* LA WORLDCUP 2018 DE FOOTBALL EN RUSSIE :

FOOTBALL, SOFT POWER ET RUSSOPHOBIE (GEOPOLITIQUE DU SPORT ET SOFT POWER III)

sur http://www.lucmichel.net/2018/06/13/luc-michels-geopolitical-daily-la-worldcup-2018-de-football-en-russie-football-soft-power-et-russophobie-geopolitique-du-sport-et-soft-power-iii/

* LES JO D’HIVER 2018 ET LE MONDIAL 2018 DE FOOTBALL ARENES DE LA CONFRONTATION USA-RUSSIE

sur http://www.lucmichel.net/2017/12/05/luc-michels-geopolitical-daily-geopolitique-du-sport-et-soft-power-ii-les-jo-dhiver-2018-et-le-mondial-2018-de-football-arenes-de-la-confrontation-usa-russie/

* GEOPOLITIQUE DU SPORT ET SOFT POWER :

POUTINE ACCUSE LES ETATS-UNIS D’ŒUVRER EN SOUS-MAIN POUR EMPECHER LA RUSSIE D’ETRE PRESENTE AUX JEUX OLYMPIQUES D’HIVER 2018, A PYEONGCHANG.

sur http://www.lucmichel.net/2017/10/24/luc-michels-geopolitical-daily-geopolitique-du-sport-et-soft-power-poutine-accuse-les-etats-unis-doeuvrer-en-sous-main-pour-empecher-la-russie-detre-presente-aux-jeux-o/

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE

(Infos géopolitiques en bref /

Complément aux analyses quotidiennes de Luc Michel)

* Avec le Géopoliticien de l’Axe Eurasie-Afrique :

Géopolitique – Géoéconomie – Géoidéologie – Géohistoire – Géopolitismes – Néoeurasisme – Néopanafricanisme (Vu de Moscou et Malabo) :

PAGE SPECIALE Luc MICHEL’s Geopolitical Daily https://www.facebook.com/LucMICHELgeopoliticalDaily/

________________

* Luc MICHEL (Люк МИШЕЛЬ) :

WEBSITE http://www.lucmichel.net/

PAGE OFFICIELLE III – GEOPOLITIQUE

https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel.3.Geopolitique/

TWITTER https://twitter.com/LucMichelPCN

* EODE :

EODE-TV https://vimeo.com/eodetv

WEBSITE http://www.eode.org/

Olimpiadi, ecco il dossier Torino: budget intorno ai due miliardi di euro

https://torino.corriere.it/cronaca/18_giugno_20/olimpiadi-ecco-dossier-torino-budget-intorno-due-miliardi-euro-b2c88ec2-7470-11e8-993d-4e6099a1c06b.shtml

Il polo degli sport del ghiaccio in città con una appendice a Pinerolo. La Medal Plaza al Valentino, per il Villaggio olimpico si pensa all’ex Manifattura Tabacchi

La Medal Plaza al Castello del Valentino, il nuovo Villaggio olimpico nella zona nord della città, magari alla Manifattura Tabacchi, o in un’altra delle aree che da anni attendono un’opportunità di rinascita. Il modello con cui Torino vuole proporsi prima al Coni, e poi al Cio per ospitare le Olimpiadi invernali nel 2026 è quello che viene definito della «doppia eredità»: quella del 2006, da riutilizzare negli impianti, ma anche nelle conoscenze per costruire un evento low cost; e quella che i Giochi lasceranno all’indomani della cerimonia di chiusura. Per il futuro: residenze universitarie e sociali, luoghi per le imprese innovative, impianti gestibili anche dopo, per dare slancio al turismo nelle valli olimpiche. Ecco la mappa dell’Olimpiade, o masterplan come lo definisce l’autore dello «studio di fattibilità», l’architetto Alberto Sasso, emerge dalle 128 pagine del pre-dossier per la «Candidatura di Torino quale sede dei Giochi olimpici e paraolimpici invernali 2026». Il documento classificato come «riservato» è lo stesso che la sindaca Chiara Appendino ha portato nella borsa quando mercoledì scorso ha incontrato il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. Si tratta di una bozza — datata 11 giugno —, che sarà affinata per arrivare a una versione definitiva entro il 3 luglio. Ed stata alla base dei ragionamenti esposti ieri dalla prima cittadina durante un incontro con il presidente della Regione, Sergio Chiamparino. 

 
La «doppia eredità»

I giochi olimpici si svolgeranno dal 9 al 25 febbraio 2026, quelli paraolimpici dal 9 al 18 marzo. Torino si propone di ospitarli utilizzando «un perfetto modello di doppia legacy», cioè di eredità, per il riutilizzo degli impianti (previsto per la gran parte di essi) e per il bagaglio di conoscenze acquisite ai tempi di 2006: la città riutilizzerà infatti «l’eredità ricevuta» e «lascerà una eredità». Il decalogo di Torino I principi a cui si ispira il modello Torino sono dieci: riuso degli impianti esistenti; nuove strutture destinate sin da subito al post per residenze, cultura, imprese e innovazione; riduzione del consumo di suolo; un piano di gestione prestabilito per gli impianti sportivi che guardi al dopo; trasparenza nella gestione; progettazione partecipata; programmi educativi; innovazione e sostenibilità; prevenzione dell’illegalità anche in relazione ai contratti di lavoro; basso impatto ambientale.

I luoghi dell’Olimpiade

Gli sport del ghiaccio si giocheranno a Torino, con una appendice a Pinerolo. In città ci sarà anche il villaggio olimpico, da costruire in un’area della zona nord, mentre al Lingotto Fiere verrà allestito il Media Center, a due passi dall’Oval. Gli impianti utilizzati saranno gli stessi del 2006, mentre gli sport acrobatici, big air e cross country saranno ospitati anche al Valentino, dove sarà allestita la Medal Plaza (dodici anni fa in piazza Castello) per le premiazioni; le cerimonie di apertura e chiusura si terranno invece allo Stadio Olimpico. In montagna lo spazio sarà tutto per lo sci alpino a Sestriere; per lo snowboard a Bardonecchia; per il cross country, il biathlon (da costruire nuovo) la combinata nordica, il salto e lo sci di fondo a Pragelato; per il bob a Cesana; per lo sci alpino a San Sicario e per il free style a Sauze d’Oulx. Prali, Claviere e Chiomonte per gli allenamenti.

I villaggi degli atleti

Mentre in montagna gli atleti tornerebbero a essere ospitati a Sestriere e Bardonecchia, in la città si prevede la costruzione di un nuovo villaggio olimpico da 1900 posti. L’indicazione di massima è di concentrarsi nella zona nord, sfruttando le varianti urbanistiche già imbastite. Le località candidate: Manifattura Tabacchi, ex Scalo Vanchiglia, caserma La Marmora, ex Mardichi e corso Marche. Lasciando uno spazio di manovra anche sull’ex Moi. Il pre-dossier di Sasso indica anche le disponibilità alberghiere: 30.461 in città e 37.035 in montagna.

Il nodo trasporti

Rispetto al 2006, Torino oggi può contare, oltre che su un aeroporto, sulla linea ad alta velocità con Milano. E in vista del 2026 si prevede di sfruttare il completamento del tunnel di corso Grosseto, che renderà più veloce il collegamento con Caselle. E quindi più facile per atleti e famiglia olimpica raggiungere la sede dei Giochi.

L’incognita del budget

Per elaborare il dossier di candidatura da presentare al Cio viene stimato un costo di 5,7 milioni di euro, prendendo come riferimento il lavoro fatto per Roma 2024. Costi che si conta di coprire per 4,4 milioni con contributi del Coni, della città e della Regione, e per 1,3 milioni con sponsor privati. Un altro discorso vale, invece, per il budget vero e proprio, che ancora da definire nel dettaglio, ma si stima possa aggirarsi attorno ai 2 miliardi di euro, uno in meno rispetto a Milano, dove gli impianti sarebbe tutti da realizzare ex novo.

Il post-olimpico

Il lascito dei Giochi andrà alla città e alle valli, che torneranno ad avere impianti pienamente funzionanti e accessibili. «L’obiettivo è ricollocarsi nel panorama nazionale e internazionale del circuito sportivo e turistico», si legge nel dossier. Per assicurare la riconversione dopo le Olimpiadi sarà costituito un «fondo di legacy» gestito dall’Agenzia 2026, che servirà anche a rinaturalizzare i luoghi usati in maniera temporanea e demolire eventuali strutture provvisorie. A Torino questo si tradurrà in particolare in una risposta al problema della casa: «Le strutture del villaggio olimpico (quello nuovo, ndr) e dell’ex Moi saranno riqualificate in spazi e servizi dedicati a residenze universitarie, sociali e servizi di quartiere o per lo sviluppo di imprese giovanili, start up e poli di ricerca». L’idea di fondo è proiettare Torino nel futuro grazie alle Olimpiadi, considerate un «motore di sviluppo»: «I Giochi possono mettere di fronte alla scena internazionale — si legge nel documento — una città nuova e pronta per le sfide del futuro: l’auto elettrica, la mobilità urbana a guida autonoma, l’utilizzo dell’innovazione nello sport e nella medicina».

LES EMISSIONS QUI COMPLETENT L’ANALYSE : WORLDCUP 2018 EN RUSSIE. COMMENT LES USA ONT FAIT DE LA FIFA UN DES FRONTS DE LA ‘NOUVELLE GUERRE FROIDE 2.0’ CONTRE LA RUSSIE ?

 

 LM DAILY / COMPLEMENT 233 bis

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE-TV

LM.GEOPOL - Worldcup en russie Football III (2018 06 14) FR 4

Luc MICHEL analyse le thème (dont il dévoile le dessous des cartes) :

SCANDALES A LA FIFA ET GEOPOLITIQUE DU FOOTBALL

Que s’est-il passé ?

Qui avait intérêt à mettre à nu le fonctionnement vicié de la FIFA ?

La bataille géopolitique entre les Etats-Unis et la Russie est-elle en train d’envahir le domaine sportif ?

* analyse des affaires qui ont conduit à la démission du président Blatter quatre jours après sa réélection ;

quel est le rôle des USA dans tout ce scandale ?

pourquoi l’affaire a-t-elle démarré en Suisse ?

* GEOPOLITIQUE DU FOOTBALL :

les concepts de « Géopolitique du sport » et de « géopolitique du football » ;

la politisation du sport une vieille affaire ;

le choc USA-Russie le véritable enjeu dans cette affaire ?

pourquoi Washington cible le coupe du monde 2018 en Russie ?

* Sur la lutte des USA contre la Russie au sein de la FIFA :

Ecouter le podcast sur EODE-TV/ RADIO CAMEROUN :

LUC MICHEL. FIFAGATE A QUI PROFITE LE SCANDALE ?

sur https://vimeo.com/130627045

# L’ANALYSE DE REFERENCE :

* LUC MICHEL’S GEOPOLITICAL DAILY/

LA WORLDCUP 2018 DE FOOTBALL EN RUSSIE :

FOOTBALL, SOFT POWER ET RUSSOPHOBIE

(GEOPOLITIQUE DU SPORT ET SOFT POWER III)

LM DAILY 233

sur http://www.lucmichel.net/2018/06/13/luc-michels-geopolitical-daily-la-worldcup-2018-de-football-en-russie-football-soft-power-et-russophobie-geopolitique-du-sport-et-soft-power-iii/

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* Avec le Géopoliticien de l’Axe Eurasie-Afrique :

Géopolitique – Géoéconomie – Géoidéologie – Géohistoire –

Géopolitismes – Néoeurasisme – Néopanafricanisme

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LES EMISSIONS QUI COMPLETENT L’ANALYSE : «’DANGER SUR LA WORLDCUP 2018 EN RUSSIE’ ? QUI SONT VRAIMENT LES HOOLIGANS, SUPPORTERS RACISTES DES CLUBS DE FOOTBALL ET AUTRES GROUPUSCULES VIOLENTS XÉNOPHOBES 

LM DAILY / COMPLEMENT 233 ter

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE-TV

w1

A l’occasion de la Coupe du Monde de Football 2018 en Russie, les médias de l’OTAN découvrent un nouveau « danger russe » : celui des hooligans, supporters racistes des clubs de football et autres groupuscules violents xénophobes ». Le tout serait « favorisé par la complaisance des autorités ».

Ainsi la correspondante de ‘Libération’ à Moscou, russophobe acharnée, décrit le « danger » (ce 14 juin) : « Plus que par ses résultats sportifs, le football russe s’est distingué ces dernières années par ses hooligans, qui ont fait une mémorable démonstration de force pendant l’Euro 2016. A Marseille, 130 supporteurs russes super entraînés et organisés comme une petite armée ont mis une raclée à 3 000 de leurs homologues anglais beurrés, sous le regard impuissant de la police française. De quoi nourrir des inquiétudes sur l’attitude des hooligans russes à domicile, sous la coupe d’autorités qui, en 2016, avaient l’air plutôt solidaires de leur «exploit». »

Outre le fait que ces hooligans sont la plaie de tous les clubs de football européens, mais qui sont ces voyous, d’où sont issus Navalny, l’enfant chéri de ‘Libé’ et des médias de l’OTAN, ou encore les dirigeants du « printemps russe » (sic) et de « l’Autre Russie » (resic) ?

CE QUE DISENT PAS LES MEDIAS DE L’OTAN :

QUAND L’EXTREME-DROITE RACISTE – CELLE DE NAVALNY (ENFANT CHERI DES MEDIAS OCCIDENTAUX) – EST LE FER DE LANCE DE L’OPPOSITION CONTRE POUTINE !

« A Moscou, les pro-Poutine éclipsent le défilé des ultra-nationalistes » disait l’AFP le 8 novembre 2014, qui lorsqu’il s’agit de parler des néofascistes et néonazis russes à la pudeur des mots. « Cette manifestation a eu pour avantage collatéral de réduire au silence les démonstrations nationalistes dissidentes, organisées le même jour » ajoutait Le Figaro … Le traditionnel défilé des ultra-nationalistes anti-Poutine à Moscou a en effet été totalement éclipsé à partir de 2014 par le succès des manifestations patriotiques organisées par les partis de la majorité aussi bien que de l’ « opposition patriotique » (KPRF en tête) en soutien au président russe et à sa politique en Ukraine.

Brandissant les slogans “Nous sommes unis!” ou encore “Nous avons confiance en Poutine”, près de 100.000 personnes ont traversé ce début novembre 2014, selon la police, la principale artère de la capitale russe, arborant drapeaux russes et rubans de Saint-Georges, « symbole de ralliement des séparatistes prorusses dans l’est de l’Ukraine » commente l’AFP, qui oubliait de préciser que c’est surtout le symbole antifasciste de la victoire de la Grande Guerre Patriotique de 1941-45. Un fascisme qui occupe les rues de Kiev ou Lviv, mais aussi parfois celles de Moscou.

Luc MICHEL répond dans son analyse aux questions suivantes :

L’événement politique en Russie c’est donc un nouveau coup politique magistral du Président Poutine ?

Que commémore en fait ce jour de l’unité nationale russe ?

En quoi ce 4 novembre a-t-il été un mouvement contre l’extrême-droite russe anti Poutine ???

ET çà ne s’est pas arrêté là ? Le défilé commun des ultra-patriotes (qui prétendent donner des leçons à Poutine sur la Novorossiya), des groupuscules extrémistes de DNR et de la 5e colonne limonoviste du soi-disant « Printemps russe » révèle l’échec des groupuscules …

Quelles sont les visions opposées du nationalisme russe ?

Comment les médias de l’OTAN ont menti sur le positionnement politique de Poutine ?

* Voir sur PCN-TV/

POUTINE MET KO L’EXTREME-DROITE RUSSE /

LUC MICHEL SUR ‘AFRIQUE MEDIA TV’

sur https://vimeo.com/111371888

# L’ANALYSE DE REFERENCE :

* LUC MICHEL’S GEOPOLITICAL DAILY/

LA WORLDCUP 2018 DE FOOTBALL EN RUSSIE :

FOOTBALL, SOFT POWER ET RUSSOPHOBIE

(GEOPOLITIQUE DU SPORT ET SOFT POWER III)

LM DAILY 233

sur http://www.lucmichel.net/2018/06/13/luc-michels-geopolitical-daily-la-worldcup-2018-de-football-en-russie-football-soft-power-et-russophobie-geopolitique-du-sport-et-soft-power-iii/

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* Avec le Géopoliticien de l’Axe Eurasie-Afrique :

Géopolitique – Géoéconomie – Géoidéologie – Géohistoire –

Géopolitismes – Néoeurasisme – Néopanafricanisme

(Vu de Moscou et Malabo) :

PAGE SPECIALE Luc MICHEL’s Geopolitical Daily

https://www.facebook.com/LucMICHELgeopoliticalDaily/

LUC MICHEL PAGE OFFICIELLE I/

https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel/

WEBSITE http://www.lucmichel.net/

LUC MICHEL Official International Fan Club

https://www.facebook.com/groups/LUCMICHEL.OfficialFanClub/

LA WORLDCUP 2018 DE FOOTBALL EN RUSSIE : FOOTBALL, SOFT POWER ET RUSSOPHOBIE (GEOPOLITIQUE DU SPORT ET SOFT POWER III)

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE/

Luc MICHEL pour EODE/

Quotidien géopolitique – Geopolitical Daily/

2018 06 14/

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« Notre pays est prêt à organiser la Coupe du monde, à garantir à tous ceux qui viennent en Russie un confort maximal et les émotions les plus positives »

– Vladimir Poutine ( ce 6 juin au 68e congrès de la Fifa).

« Qu’il s’agisse de politique ou de sport, la Russie est actuellement au centre du jeu. Ce qui devrait, à de multiples égards, donner à cette Coupe du monde 2018 une dimension encore plus centrale »

– ‘Le point’ (17 avril 2018).

Voici l’ouverture de la Coupe du Monde de Football en Russie !

Evénement sportif. Mais surtout événement géopolitique, la « géopolitique du Football », élément de la « Géopolitique du Sport », étant un élément essentiel du « soft power » et en particulier de sa version russe. Depuis la crise de la FIFA en, déclenchée par les américains et qui visait Moscou, le Football, et en particulier la Coupe du Monde 2018 ont été un des fronts de la « nouvelle GUERRE FROIDE 2.0 » et des campagnes russophobes de la guerre médiatique …

– PARTIE I/ LES ENJEUX GEOPOLITIQUE DE LA « WORLDCUP 2018 » EN RUSSIE

« Poutine veut utiliser le Mondial 2018 pour redorer l’image de la Russie », commentait hier l’AFP : « Alors que les yeux du monde entier seront braqués sur la Russie, le pays a investi 13 milliards de dollars pour assurer une compétition sans fausse note ». L’AFP ajoute fielleusement qu’ « Entre menace terroriste et crainte du hooliganisme ou d’incidents racistes, les défis sécuritaires à relever sont nombreux pour la Russie à la veille de la Coupe du monde de football » (comme si le terrorisme ne frappait pas les capitales de l’UE et la xénophobie tous les stades).

VALORISER L’IMAGE INTERNATIONALE DE LA RUSSIE

Le Kremlin veut utiliser pour redorer l’image d’un pays brouillée par les crises à répétition avec l’Occident et la guerre médiatique à base de Russophobie massive menée par les USA et l’OTAN. À partir de jeudi et du coup d’envoi du Mondial 2018, qui débute par un peu alléchant Russie-Arabie saoudite, les yeux du monde entier seront braqués sur la Russie. Plusieurs centaines de milliers de visiteurs étrangers attendus, des centaines de millions de fans devant leurs télés : le plus grand événement sportif de la planète est « une occasion en or de donner une belle image de la Russie, loin des soubresauts de la diplomatie internationale » (dit l’AFP). À condition que tout se passe bien !

« Notre pays est prêt à organiser la Coupe du monde, à garantir à tous ceux qui viennent en Russie un confort maximal et les émotions les plus positives », a déclaré le président Vladimir Poutine mercredi dernier, invité au 68e congrès de la Fifa.

La Russie s’apprête à accueillir près de 1,5 million de touristes venant des quatre coins du monde. Preuve de sa volonté de simplifier le volet administratif, le gouvernement a d’ailleurs adopté une loi autorisant les visiteurs titulaires d’un billet à se rendre en Russie sans visa grâce à l’obtention d’un « Fan ID », une sorte de passeport du supporteur qui lui est émis par le ministère des Communications lors de l’achat du billet d’avion.

MOSCOU A MIS LES MOYENS SUR LES INFRASTRUCTURES ET LA SECURITE

Pour s’assurer un Mondial sans accroc, la Russie a mis le paquet sur les infrastructures, déboursant au total 13 milliards de dollars.

Ce sera « la Coupe du monde la plus chère de l’histoire », commentait ‘Le Point’ (Paris, en avril dernier) : « Il y a maintenant quatre ans

(…) la Russie organisait à Sotchi les JO les plus onéreux de l’histoire, avec 37 milliards d’euros de dépenses. Même Pékin, dans son exposition grandiloquente des Jeux d’été en 2008, n’avait engagé « que » 31 milliards. Il y a donc fort à parier que ce Mondial de football aura en partie vocation à booster la visibilité d’une Russie avide d’exposition et soucieuse de renforcer sa stature à l’international. Le contexte politique actuel exacerbe cette perspective. Le coût de cette exposition ne sera pas négligeable : en juin 2013, le gouvernement russe annonçait que le budget initial de 15 milliards d’euros était revu à la hausse pour atteindre 21 milliards.

Un chiffre qui ne tient pas compte des sanctions internationales prononcées à l’encontre de la Russie quelques mois plus tard, après le conflit ukrainien… À titre de comparaison, le Brésil avait engagé un montant estimé à 8,1 milliards d’euros, l’Afrique du Sud, en 2010, environ 3,4 milliards ».

Mais les autorités russes ont aussi renforcé des mesures de sécurité qui étaient déjà parmi les plus élevées au monde. La lutte contre le terrorisme est une chose sérieuse en Russie. Premier objectif, lutter contre la menace terroriste alors que le pays est explicitement désigné comme cible par l’organisation djihadiste État islamique (EI ou Daech ou ISI)), encore plus depuis son intervention armée en Syrie.

Fermeture de nombreuses usines « à risque » autour des villes hôtes, liberté de déplacement et de réunion limitée le temps du Mondial, présence policière massive – rien que 30 000 policiers déployés pour la seule ville de Moscou : la liste des mesures pensées pour limiter le risque d’attentats est longue. Les supporteurs étrangers, attendus en nombre dans un pays peu habitué au tourisme de masse, devront aussi s’y plier : dans les onze villes hôtes de la compétition, ils auront trois jours pour s’enregistrer auprès de la police locale, sous peine d’amende en cas de contrôle. Une « police touristique » a été créée, chargée de la sécurité des visiteurs dans les stades et les fan-zones des onze villes hôtes. « Ces unités seront constituées d’agents du ministère de l’Intérieur qui parlent plusieurs langues », a précisé la porte-parole de la police moscovite, Irina Volk.

LES HOOLIGANS CIBLES EN LIGNE DE MIRE

Ce que ne disent pas les médias occidentaux c’est que les hooligans et les groupes violents d’extrême droite forment la base – violente ! de l’opposition contre Poutine. Le troupes de base des Navalny, Kassianov et autres Limonov, des groupuscules comme « l’Autre Russie » …

* Sur l’extrême-droite xénophobe russe dans l’opposition contre Poutine :

Voir sur PCN-TV/

POUTINE MET KO L’EXTREME-DROITE RUSSE /

LUC MICHEL SUR ‘AFRIQUE MEDIA TV’

sur https://vimeo.com/111371888

« D’’autres craintes entourent le Mondial 2018. Celle du hooliganisme, pour commencer, qui a fait irruption au grand jour durant l’Euro 2016 quand plusieurs centaines de fans russes très organisés ont violemment attaqué les supporteurs anglais dans le centre-ville de Marseille », dit l’AFP, sans pmentionner la position politique de ces groupuscules.

Les autorités ont depuis réagi avec fermeté et les supporteurs russes les plus violents, suivis de près par la police, ont été invités à se faire discrets durant le Mondial. Beaucoup ont d’ailleurs assuré qu’ils feraient en sorte cet été de rester éloignés des villes hôtes de la compétition.

Mais l’AFP a relevé un autre danger : « Reste un problème qui a ressurgi avec plus de virulence au cours des derniers mois : celui du racisme, notamment dans les stades où plusieurs joueurs de couleur ont été victimes de cris de singe ces derniers mois. L’organisation Fare, qui lutte contre les discriminations dans le football, a relevé 89 incidents racistes durant la saison 2016-2017 ». Comme si ce racisme ne frappait pas tous les clubs de l’UE !? Les autorités, qui ont nommé un « Coordinateur chargé de la prévention contre le racisme » l’an passé, assurent que le million de visiteurs du monde entier attendu pendant le Mondial sera bien accueilli dans les onze villes hôtes.

Beaucoup a été fait « pour former les volontaires et les forces de sécurité contre le racisme », note d’ailleurs le Conseil consultatif de la Fifa sur les droits de l’homme.

« LE SPORT ET LA POLITIQUE NE DOIVENT PAS ETRE MELANGES » (POUTINE)

Depuis 2010, quand la Russie avait obtenu l’organisation du Mondial 2018, le pays de Vladimir Poutine a été la cible de sanctions occidentales pour le retour de la péninsule de Crimée à la Russie et le soutien aux séparatistes de l’est de l’Ukraine. Autres points de tension entre Moscou et les Occidentaux, la Syrie où l’armée russe est intervenue à la demande du président syrien Bachar el-Assad, et les États-Unis et la Grande-Bretagne qui ciblent Moscou pour des raisons purement politiques.

Dernière affaire en date, l’empoisonnement dont ont été victimes l’ex-agent double russe Sergueï Skripal et sa fille en Angleterre.

Londres accuse sans aucunes preuves Moscou et le scandale a provoqué la plus grande vague d’expulsions croisées de l’histoire. Mais ces scandales n’ont pas empêché la tenue de la Coupe du monde : seuls le Royaume-Uni et l’Islande ont ainsi choisi de boycotter diplomatiquement la Coupe du monde, évitant à la Russie de revivre l’épisode traumatisant des JO 1980 de Moscou, boycottés sportivement par plus de 50 pays à l’initiative des États-Unis.

S’ils ne seront pas forcément présents au coup d’envoi du Mondial, les principaux dirigeants de la planète ont presque tous annoncé leur intention de se déplacer en Russie en cas de bon parcours de leur sélection. Déjà une victoire pour Vladimir Poutine, qui a rappelé son credo mercredi dans son discours devant la Fifa : « Le sport et la politique ne doivent pas être mélangés » …

(A suivre demain la Partie II :

« Le football, une vieille histoire politique en Russie depuis Staline »)

VOIR NOTRE DOSSIER SUR LUC MICHEL’S GEOPOLITICAL DAILY :

GEOPOLITIQUE DU SPORT – FOOTBALL – SOFT POWER RUSSE …

* GEOPOLITIQUE DU SPORT ET SOFT POWER (II):

LES JO D’HIVER 2018 ET LE MONDIAL 2018 DE FOOTBALL ARENES DE LA CONFRONTATION USA-RUSSIE

sur http://www.lucmichel.net/2017/12/05/luc-michels-geopolitical-daily-geopolitique-du-sport-et-soft-power-ii-les-jo-dhiver-2018-et-le-mondial-2018-de-football-arenes-de-la-confrontation-usa-russie/

* GEOPOLITIQUE DU SPORT ET SOFT POWER :

POUTINE ACCUSE LES ETATS-UNIS D’ŒUVRER EN SOUS-MAIN POUR EMPECHER LA RUSSIE D’ETRE PRESENTE AUX JEUX OLYMPIQUES D’HIVER 2018, A PYEONGCHANG.

sur http://www.lucmichel.net/2017/10/24/luc-michels-geopolitical-daily-geopolitique-du-sport-et-soft-power-poutine-accuse-les-etats-unis-doeuvrer-en-sous-main-pour-empecher-la-russie-detre-presente-aux-jeux-o/

* THE EMERGING OF MULTIPOLAR WORLD SEEN FROM RUSSIA (IV):

WESTERN WAR AGAINST RUSSIAN ‘SOFT POWER’

sur http://www.lucmichel.net/2018/01/26/luc-michels-geopolitical-daily-the-emerging-of-multipolar-world-seen-from-russia-iv-western-war-against-russian-soft-power/

* Sur la lutte des USA contre la Russie au sein de la FIFA :

Ecouter aussi le podcast sur EODE-TV/ RADIO CAMEROUN :

LUC MICHEL. FIFAGATE A QUI PROFITE LE SCANDALE ?

sur https://vimeo.com/130627045

(Sources : AFP – Le Point – EODE-TV – EODE Think Tank)

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE

* Avec le Géopoliticien de l’Axe Eurasie-Afrique :

Géopolitique – Géoéconomie – Géoidéologie – Géohistoire – Géopolitismes – Néoeurasisme – Néopanafricanisme (Vu de Moscou et Malabo) :

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* Luc MICHEL (Люк МИШЕЛЬ) :

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GEOPOLITIQUE DU SPORT. LE FOOTBALL CONSIDERE COMME VITAL EN CHINE AUSSI !

DOCUMENTS & ACTUALITES :

LM DAILY / 2018 06 02/

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE

DOC.GEOPOL - Geopol foot Chine (2018 06 02) FR (2)

« Les grands milliardaires chinois, désormais tous propriétaires de clubs en Chine ou à l’étranger, sont en service commandé pour le bien du pays et de son chef  (…)  Mais, derrière cet engouement, se cache une conviction forte, celle d’affirmer la puissance et la fierté de son pays dans un domaine aussi populaire et international que le football »

– P. Escande (éditorialiste économique du ‘Monde’).

« Né en Angleterre au 19e siècle, le ballon rond a trouvé toute sa place jusque dans les moindres contrées. Sa croissance a été fulgurante ces dernières années, grâce notamment à la télévision.

Levier économique et outil diplomatique, le football est aussi une fenêtre d’analyse des relations internationales, de l’échiquier géopolitique »

– Pascal Boniface (auteur de Football L’Empire Pacifique et Géopolitique du sport).

La coupe du monde de Football 2018 en Russie, avec son arrière-plan essentiel d’enjeux géopolitiques et de confrontation Occident-Russie, ramène la « Géopolitique du Football » et la « géopolitique du sport », domaines essentiels du « Soft power » au premier plan. J’ai longuement analysé dans mon quotidien géopolitique ces domaines dans leur aspect russe (1). Où ils sont essentiels au « soft power russe » (2). Ce qui explique que la Coupe du monde de football est, après les Jeux Olympiques d’Hiver de Pyong-Chang, une arène de la « Guerre froide 2.0 » (3).

‘Le Monde’ (lire avec esprit critique, le quotidien parisien étant financé par la Fondation OSIWA de Sorös) publie une intéressante analyse du rôle du Football comme élément essentiel du « soft power chinois » …

LM

# DOCUMENT :

« POUR XI JINPING, LE DEVELOPPEMENT DU FOOTBALL EST VITAL POUR LA PROSPERITE DU PAYS » (‘LE MONDE’, 30 MAI 2018)

Extraits :

« Lors du match entre Tianjin Quanjian et Guangzhou Evergrande, à Guangzhou, le 15 mai.

Dans l’empire du Milieu, où tout est politique, on ne badine pas avec le ballon rond. A l’occasion du lancement de la Chinese Super League, le secrétaire du Parti communiste de la Fédération chinoise de football a conseillé aux grands propriétaires des 16 clubs en lice d’étudier en profondeur la pensée du président Xi Jinping. Et de rappeler que, pour le guide suprême, le développement de ce sport est vital pour le rajeunissement et la prospérité du pays. Autrement dit, les grands milliardaires chinois, désormais tous propriétaires de clubs en Chine ou à l’étranger, sont en service commandé pour le bien du pays et de son chef. Cela est aussi vrai pour Jack Ma, le patron d’Alibaba, qui, en dépit de son modeste intérêt pour la chose, a acheté 50 % du Guangzhou Evergrande, le club de Canton, que pour le fonds d’investissement Orient Hontai Capital, situé à Pékin.

Ce dernier a acheté, en février, 53 % du capital de l’espagnol Mediapro, producteur de cinéma et de télévision et nouveau géant des droits télévisés sur le football européen. Après avoir raflé la diffusion du foot espagnol, puis italien, il vient de souffler ceux de la Ligue 1 française au nez et à la barbe de Canal+. Au lieu de se fourvoyer dans les télécommunications en Italie, le groupe Vivendi, propriétaire de Canal, aurait peut-être pu s’intéresser à ce groupe catalan désormais incontournable (…) Mais le pouvoir veille et, parfois, raccourcit les rênes brutalement. Wanda, trop dispendieux, est prié de vendre ses parts. Avec Mediapro, l’empire du Milieu s’approche du cœur du réacteur, les droits télévisés qui financent les milliards dépensés, généralement à perte, par les clubs du monde entier. Car, comme Hollywood pour les Américains, le football est aussi prestigieux et lucratif pour ses acteurs qu’il est ruineux pour ses bienfaiteurs. »

« Mais ses poches n’étaient peut-être pas assez profondes pour rivaliser avec celles de groupes chinois supportés par les meilleures banques du pays et, derrière, par l’Etat tout puissant. Car, à l’inverse des précédents mécènes, russes ou émiratis, avides d’engloutir leurs dollars dans les émoluments faramineux de stars brésiliennes, françaises ou portugaises, les Chinois ont un plan. Et, comme toujours, celui-ci commence par un rêve du chef : voir son pays se qualifier pour le Mondial de football, puis accueillir la Coupe du monde et, enfin, la gagner. Comme beaucoup de dirigeants avant lui, le nouvel empereur est un vrai fan. Sa collection de maillots de stars serait l’une des plus belles du monde. Mais, derrière cet engouement, se cache une conviction forte, celle d’affirmer la puissance et la fierté de son pays dans un domaine aussi populaire et international que le football. Les milliardaires et les banques sont invités à partir à l’assaut de l’Europe, bastion de ce sport si convoité. En 2015, Wang Jianlin, le patron du groupe financier Wanda prend près de 20 % du prestigieux Manchester City, puis ce sont l’AC Milan, le Slavia Prague, l’AJ Auxerre, Aston Villa et bien d’autres vieilles gloires, souvent sur le retour, qui tombent dans l’escarcelle des nouveaux « tycoons ».

NOTES :

(1) * Ecoutez le podcast sur EODE-TV/

SUR RADIO CAMEROUN :

SOFT POWER – GEOPOLITIQUE DU SPORT ET DU FOOTBALL :

LUC MICHEL. FIFAGATE A QUI PROFITE LE SCANDALE ?

sur https://vimeo.com/130627045

(2) Voir sur EODE-TV/ LUC MICHEL:

A BATONS ROMPUS SUR LE ‘SOFT POWER RUSSE’ ET LA ‘DIPLOMATIE PARALLÈLE’

D’EODE – (SOFT POWER PARTIE 1 + 2)

sur https://vimeo.com/242079030

et sur https://vimeo.com/242637227

(3) Cfr. sur LUC MICHEL’S GEOPOLITICAL DAILY/

* GEOPOLITIQUE DU SPORT ET SOFT POWER (II):

LES JO D’HIVER 2018 ET LE MONDIAL 2018 DE FOOTBALL ARENES DE LA CONFRONTATION USA-RUSSIE

sur http://www.lucmichel.net/2017/12/05/luc-michels-geopolitical-daily-geopolitique-du-sport-et-soft-power-ii-les-jo-dhiver-2018-et-le-mondial-2018-de-football-arenes-de-la-confrontation-usa-russie/

* GEOPOLITIQUE DU SPORT ET SOFT POWER :

POUTINE ACCUSE LES ETATS-UNIS D’ŒUVRER EN SOUS-MAIN POUR EMPECHER LA RUSSIE D’ETRE PRESENTE AUX JEUX OLYMPIQUES D’HIVER 2018, A PYEONGCHANG.

sur http://www.lucmichel.net/2017/10/24/luc-michels-geopolitical-daily-geopolitique-du-sport-et-soft-power-poutine-accuse-les-etats-unis-doeuvrer-en-sous-main-pour-empecher-la-russie-detre-presente-aux-jeux-o/

* Et cfr. sur EODE-TV/

RADIO CAMEROUN : LUC MICHEL. FIFAGATE A QUI PROFITE LE SCANDALE ?

sur https://vimeo.com/130627045

(Source : Le Monde – EODE Think Tank)

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* Avec le Géopoliticien de l’Axe Eurasie-Afrique :

Géopolitique – Géoéconomie – Géoidéologie – Géohistoire – Géopolitismes – Néoeurasisme – Néopanafricanisme (Vu de Moscou et Malabo) :

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Olimpiadi, Torino (metropolitana) dice sì

http://lospiffero.com/ls_article.php?id=38558#

Il Consiglio dà il via libera alla candidatura del capoluogo piemontese ai Giochi invernali 2026. Voto unanime sinistra, destra e M5s. Appendino tira dritto e annuncia per fine settimana la manifestazione d’interesse al Coni

Con voto unanime il Consiglio metropolitano di Torino ha dato il via libera alla candidatura del capoluogo piemontese per l’organizzazione delle Olimpiadi invernali2026. È questo l’atto ufficiale che utilizzerà Chiara Appendino per spedire (forse venerdì) la manifestazione di interesse al Coni, mentre sia il Veneto sia Milano sembrano assumere una posizione più defilata sui Giochi. Dopo oltre due ore di trattative tra le tre forze dell’aula (qui il M5s non ha la maggioranza e la discussione muoveva da un documento presentato da Pd Forza Italia) si è scelta la strada meno insidiosa della mozione unitaria.

Questa volta non è stato il gruppo pentastellato a creare problemi alla sindaca, quanto piuttosto centrosinistra e centrodestra, che hanno imposto la marcia indietro rispetto al documento che lei aveva fatto preventivamente sottoscrivere a tutti i suoi consiglieri. Una mozione con premesse particolarmente indigeste soprattutto per i democratici, in cui i pentastellati rimarcavano “l’indebitamento notevole della città capoluogo” e come “i costi furono quadruplicati” rispetto alle prime stime.

La minaccia di far cadere anche nell’aula dell’ex provincia il numero legale sul documento dei Cinquestelle ha portato a un compromesso: una mozione molto più politicamente neutra che impegna la Appendino “ad adoperarsi presso tutte le sedi competenti a presentare entro il 31 marzo 2018 la manifestazione d’interesse di Torino per i Giochi Olimpici e Paralimpici invernali 2026”. Al contrario di quanto accaduto in Comune lunedì, qui il provvedimento è stato approvato senza alcuna defezione da parte dei grillini, sotto gli occhi di alcuni colleghi della Sala Rossa, giunti come osservatori, tra cui la capogruppo Chiara GiacosaMarco ChessaFrancesco Sicari e la pasionaria del No Viviana Ferrero, protagonista in queste ore di un botta e risposta direttamente con Beppe Grillo, convertito sulla via dei Cinque Cerchi.  

Durante la discussione, il centrosinistra, con Vincenzo Barrea Silvio Magliano (quest’ultimo sventolando in aula la bandiera coi cinque cerchi) hanno rivendicato l’eredità dei Giochi del 2006, affermando che “è da lì che dobbiamo partire”, mentre il Cinquestelle Dimitri De Vita non ha rinunciato a tirare in ballo il fardello di debiti che Torino si porta dietro da oltre dieci anni, dopo le spese per le Olimpiadi. A questo punto, per evitare ulteriori tensioni, la sindaca proverà a bypassare Palazzo Civico (respinto l’emendamento per imporre alla sindaca un passaggio in Consiglio comunale), ma non è detto che riuscirà nel proprio intento. Per la manifestazione d’interesse, infatti, la Appendino non ha bisogno di una delibera ufficiale dell’assemblea cittadina, ancorché, dopo quanto accaduto lunedì, quando la sindaca è rimasta senza maggioranza e il numero legale è caduto per l’assenza di quattro dissidenti, la letterina della prima cittadina appaia agli occhi dei massimi dirigenti del Coni piuttosto debole. Brucia ancora, infatti, il voltafaccia di Virginia Raggi a Roma e con questi chiari di luna non è detto che le fibrillazioni in maggioranza non deflagrino in una vera e propria crisi dagli esiti imprevedibili. “Se non ci saranno più i numeri andremo a casa” tira dritto la sindaca, che sul tema ha fatto sapere di essere pronta a mediare con i dissidenti di cui rispetta le perplessità, ma senza alcun passo indietro.

VIAGGI, CONSULENZE E CONTRATTI D’ORO: ECCO COME I PARASSITI DEL CONI HANNO SPESO 20 MILIONI DEI CITTADINI

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Viaggi e campagne promozionali, nuovi uffici e convegni, contratti e consulenze d’oro. Anche da 200mila e passa euro all’anno. Vincere le Olimpiadi ha un prezzo. E per aggiudicarsi quelle di Roma 2024 il Comitato promotore ha già speso diversi milioni di euro. Su cui adesso che la candidatura sembra ormai arrivata a fine corsa, rischia di spostarsi la battaglia con il Campidoglio. Se il consiglio approverà la delibera di revoca della candidaturaGiovanni Malagò è intenzionato a rivolgersi alla Corte dei Conti per “danno erariale”: “Qualcuno dovrà rispondere del fatto che sono stati spesi dei soldi pubblici”. Già, ma come?
 
LA MINACCIA DEL DANNO ERARIALE – È questa la domanda che è stata posta da più parti, specie dal Movimento 5 stelle: “Visto che il presidente Malagò ha tirato in ballo la sindaca dicendo che chiederà questi 20 milioni di euro di danni, vorrei sapere come sono stati spesi e se ha intenzione di rendicontare”, ha detto il deputato Simone Valente. “Il Coni è un ente pubblico e tutte le spese sono online”, la replica del numero uno dello sport italiano. A inizio 2016 il presidente Luca Cordero di Montezemolo aveva stimato il costo complessivo della candidatura in 24,9 milioni di euro, di cui 5 privati. Di qui la cifra dei 20 milioni di cui si parla. Alcuni progetti non vedranno mai la luce, altri sono già stati realizzati: difficile quantificare con esattezza il totale, che poi è la cifra che potrebbe essere eventualmente contestata davanti alla Corte dei Conti. Forse superiore ai 10 milioni di euro: una rendicontazione al dettaglio, infatti, ancora non è disponibile. Sicuramente non sul sito del Comitato promotore (che però è solo una branca della Coni Servizi Spa). Ma cercando fra le pieghe del bilancio Coni 2015 e della previsione per il 2016 è possibile farsi un’idea di come siano stati spesi i soldi per promuovere una candidatura ormai quasi fallita.
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Pubblicato da Boston George a 16:36:00
 
giovedì 22 settembre 2016

Olimpiadi 2024, Pd in coro contro Raggi: “Roma perde opportunità”. Ma nel 2012 elogiava Monti e dimenticava la Capitale

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/09/21/no-della-raggi-a-giochi-2024-pd-in-coro-roma-perde-opportunita-ma-nel-2012-elogiava-monti-e-dimenticava-la-capitale/3047978/

Olimpiadi 2024, Pd in coro contro Raggi: “Roma perde opportunità”. Ma nel 2012 elogiava Monti e dimenticava la Capitale

Il Pd attacca la sindaca, rinfacciandole la grande occasione persa per la città, argomento che però si guardò bene anche dal solo sfiorare 4 anni fa quando i dem erano tutti impegnati a spellarsi le mani per il salvatore della patria sbarcato a Palazzo Chigi per volere di Bruxelles. Le giravolte più spettacolari? Quelle di Sassoli e Pedica, che nel 2012 parlava da grillino
di  | 21 settembre 2016

Virginia Raggi ha detto no alle Olimpiadi del 2024. Così comeMario Monti oppose il gran rifiuto ai Giochi del 2020. Il nietdel capo del governo dei tecnici venne salutato dal Partito Democratico come un’assunzione di responsabilità di fronte alle difficoltà del Paese. E oggi? Il Pd attacca la sindaca di Roma, rinfacciandole la grande occasione persa nella Capitale, argomento che però si guardò bene anche dal solo sfiorare 4 anni fa quando i dem erano tutti impegnati a incensare il salvatore della patria sbarcato a Palazzo Chigi per volere di Bruxelles.

“E’ da irresponsabili dire sì a questa candidatura”, le 8 parole con cui Raggi ha infranto il sogno. La stessa argomentazione con cui Monti oppose il gran rifiuto: “Abbiamo ritenuto di dover esseremolto responsabili in questo momento della vita italiana”, scandiva flemmatico l’ex presidente della Bocconi il 14 febbraio 2012, a pochi mesi dal pauroso rally dello spread, dagli attacchi degli speculatori, dalle costanti pressioni di Bruxelles e dall’intervento di Giorgio Napolitano per favorirne l’avvicendamento con Silvio Berlusconi. Lo stesso concetto con il quale l’allora segretario del Pd, Pierluigi Bersani, salutava suTwitter la decisione del premier: “Una scelta da leggere comesegno di responsabilità e non di sfiducia. #Roma2020“.