DA LOCOMOTIVA A CARRELLO DELLA SPESA — Quando nani uccidono padri giganti

https://fulviogrimaldi.blogspot.com/2021/11/da-locomotiva-carrello-della-spesa.html

VENERDÌ 19 NOVEMBRE 2021

DA LOCOMOTIVA A CARRELLO DELLA SPESA — Quando nani uccidono padri giganti

https://comedonchisciotte.org/sancho-10-ii-stagione-fulvio-grimaldi-la-desinistrizzazione-italiana/    

Intervista su Sancho, aperta della geniale copertina di Massimo: come i nani hanno ridotto i giganti del socialismo.

https://www.facebook.com/roberto.ventrella.54/videos/629479768208215   

Napoli, mio intervento No Green Pass

Chi c’è, chi arriverà, chi sticazzi

Nello scorso fine settimana ho avuto il privilegio di partecipare, tra Napoli e Caserta, a tre belle e produttive manifestazioni di lotta. Mi hanno suscitato alcune riflessioni che voglio condividere con voi. La prima, il sabato pomeriggio, che grazie a un questore non troppo lamorgesista, ha potuto trionfalmente marciare da Piazza Garibaldi, lungo Corso Umberto I, attraverso il centro, era variopinta, ma a maggioranza di lavoratori dei sindacati di base, con i Sin Cobas in testa. 

C’era anche uno spezzone del Coordinamento No Green Pass, ma il tono politico lo dava chi contro le strozzature sociali del bankistan draghiano protestava, ma il principio del vaccino salvifico e anche quello della Carta Verde, li accettava e condivideva. Non per nulla tra costoro marciava anche la Brava Nicoletta Dosio, valsusina veterana della lotta NO TAV, reduce dal carcere per delitto di resistenza. Lotta che ultimamente, e tragicamente, si è affossata, precipitando a occhi e neuroni chiusi nel baratro dell’operazione virusian-vaccinara. Senza vaccino e Green Pass i No Tav non ti vogliono più.

Caserta ha esordito, coraggiosamente e dignitosamente, nella resistenza alla tirannide guerrafondaia sanitaria, con un raduno sul quale si diffondevano le voci di esperti partigiani del libero pensiero e della scienza non inquinata dai manipolatori farmaco-totalitaristi. Un buon inizio.

Ma prima, nel buio della precoce notte novembrina, a Piazza Dante, abbiamo partecipato a una manifestazione/corteo dei napoletani liberi e pensanti, punta avanzata della napoletanità consapevole. Qui c’era ciò di cui nella pur combattiva manifestazione dei sindacati mancava: il contesto. Ho provato a urlarlo scompostamente, come potrete vedere e udire al link qui sopra. 

Di desinistrizzazione si tratta, pandemia anche più perniciosa di quella che vorrebbero attribuire  a un virusetto che non è che la più recente edizione dell’influenza stagionale. Quando i Cobas lanciavano i propri strali contro il saccheggio sociale, il precariato, la disoccupazione, i salari di fame, la mattanza sul lavoro., miravano a giusti bersagli. Ma trascuravano, anzi avallavano il contesto. Cioè il poligono entro il quale quei bersagli erano collocati: l’operazione militar/sanitaria che ci ha reso impotenti davanti alle ricadute di una guerra di classe dall’alto. Prendersela con l’effetto e non con la causa. Esecrare la pallottola e non il fucile.

Com’è che fanno i bambini allo spettacolo dei burattini? Inveiscono contro i pupi cattivi, ignorano il burattinaio, non lo vedono, non lo considerano. Così, quando te la prendi con le buche nella strada dissestata e non con chi l’ha rovinata, passandoci sopra con ruspe e carri armati.

Snob, frustrati, impotenti, pippaioli

I ragazzi in strada contro il regime sono onesti e hanno ragione, anche se non tutta la ragione. Ci si può, ci si deve parlare. Ma c’è di peggio. di irrimediabile, di vile e disonesto, di rettiloso (con tutto il rispetto per i serpenti animali). Ne ho avuto esperienza in questi giorni. E vi ho anche accennato in Sancho.

Li avete sentite, no, quelli che su Stefano Puzzer, a poche ore dalla scossa che questo operaio del porto aveva dato alla sua città, al suo paese, all’Europa e oltre, avevano arricciato il naso: “Ah, ma che discorsi rozzi… va, viene, cambia decisione…. s’è visto con quello là, e andato là, non è venuto qua, fa la star, s’è montato la testa… chissà chi c’è dietro…”  Darsi rilievo rubandolo a chi ce l’ha.

Sara

E poi, proprio ora, strapparlo a una parlamentare, Sara Cunial. Una i cui interventi in parlamento andrebbero scolpiti nel marmo e appesi sopra le teste di governanti mafiomassonici e di peones arraffoni. E’ riuscita a imporre la sua presenza alla Camera violando l’obbligo del Green Pass. Ha così salvaguardato un diritto che i licanrtropi vogliono conculcato: il suo diritto a rappresentare i milioni di italiani, in piedi davanti alla Costituzione, sottrattisi al dogma falso e bugiardo, ai veleni e agli ancora più tossici rimedi.

Anche questi li avete sentiti: “Facile, quando una si becca 15.000 euro… Viene dai Cinque Stelle, figurati…Ha difeso quell’albergatore tirolese, sarà stata ospitata gratis…. Tutta per darsi visibilità….Si sa già chi la manovra…”

A livello più minuto e modesto, ci sono quelli che s’aggirano agli orli delle manifestazioni, ascoltano l’oratore, si guardano in giro con fare furtivo, ma volpino, scuotono la testa. “Ma chi ce lo ha chiamato questo qua… cosa dice… ma avete visto che gente è venuta… qua toccherebbe essere più selettivi….” Toni e sguardi da quartieri alti, di chi dall’alto giudica (e non parlano di fascisti, Forza Nuova, ma di chi non gli pare “adeguato”. Hanno già stabilito confini e criteri.). 

A Corso Umberto I c’era chi sapeva di classe e non di vaccino. Questi sanno di vaccino e non di classe.

Io, questi frustrati snob da canapè, li detesto. Sono il fetore con squittio che esce da sotto il tombino. Sono la riedizione dei famigerati “nè-nè” della distruzione della Jugoslavia, o della Libia. Sono larve che non diventeranno mai farfalle, sono le zanzare sfuggite a rondini che non ci sono più, sono il palo dei rapinatori, l’arma psico-bla bla bla dei genocidi. Giudicano prima di avere termini di valutazione. Così, impotenti, si sentono qualcuno. Domani, quando Puzzer si candiderà con il PD, o con Fratoianni, lo butterò a mare. Oggi ho solo elementi per nutrire gratitudine e rispetto.

Chiudo, cari amici, con questi dati. Occorre altro?

I numeri che non ci danno, a partire da quelli degli immunizzati naturali a vita

ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’, 13 novembre

 Totale decessi negli ultimi 30 giorni: 772

• Non vaccinati: 361 (46,8%)

• Vaccinati con ciclo incompleto: 27 (3,5%)

• Vaccinati con ciclo completo: 384 (49,7%)

E, a dispetto di quanto sopra, questi grotteschi torquemada in cravatta, con triangolo, cazzuola e coppola,  pretendono di spazzarci dalle nostre strade e ci vogliono sbattere in carcere! Così proclama l’Austria. E a noi manca un Cesare Battisti. Vedete come cambiano i livelli etico-culturali. Torquemada, almeno, massacrava innocenti in nome del papa e quest’ultimo avallava in nome di dio. Quelli di oggi pendono da una accolita di pupari da periferia come Bill Gates, o Klaus Schwab. Questi, a loro volta, scalciano appesi al puparone, immortale capostipite della famiglia: $.  Dio è morto, il dollaro no.

Il che ci dà tutta la misura del progresso e dei progressisti.

 

Cunial (Misto): Green Pass è strumento di regime, doveroso lottare per veder rispettati diritti e libertà Costituzionali

COMUNICATO STAMPA

Cunial (Misto): Green Pass è strumento di regime, doveroso lottare per veder rispettati diritti e libertà Costituzionali

Roma, 18 nov. – “Sono molto soddisfatta di apprendere che l’esercizio del mandato di rappresentanza popolare sia ancora in vigore nel nostro Paese. Da domani tornerò in Aula senza mostrare alcuna tessera di regime, coerente con me stessa, la nostra Costituzione e quella parte di popolo italiano che sta lottando contro insane, insensate e criminali restrizioni che umiliano la nostra democrazia e la nostra intelligenza” ad affermarlo è Sara Cunial, deputata del Gruppo Misto, assente dall’aula dal 15 ottobre scorso per protesta contro il Green Pass.

“Oggi – continua – tutti i miei colleghi parlamentari dovrebbero gioire della decisione del presidente del collegio d’appello Andrea Colletti, di accogliere, con un decreto cautelare monocratico, la mia richiesta di sospensiva della delibera con cui il collegio dei questori ha introdotto l’obbligo del Green pass per accedere a tutte le sedi della Camera. Così come tutti si sarebbero dovuti opporre con ogni mezzo per impedire che la nostra Democrazia fosse calpestata e mortificata fino a tal punto – prosegue –. Purtroppo sempre meno uomini liberi e integri siedono nel nostro Parlamento. Per fortuna sempre di più ce ne sono fuori. Uomini e donne che conoscono il valore delle proprie scelte e il peso delle proprie azioni e che non sono più disposti ad abbassare la testa di fronte a quelle che ormai sono diventate vere e proprie angherie, illegittime, incostituzionali e immorali. Nell’attesa dell’esame del Consiglio di giurisdizione ringrazio la dott.ssa Tiziana Locatelli, che ha redatto l’atto con l’ausilio del prof.re Daniele Trabucco e l’avvocato Nino Moriggia che lo ha presentato – conclude – Grazie al loro lavoro tornerò in aula a rappresentare tutti coloro che, oggi come ieri, sono disposti a dare la Vita per veder riconosciuti i diritti e le libertà di tutti”.

Coronavirus, mea culpa di Galli (Sacco): “Ho sbagliato, il virus circola da gennaio in Lombardia”

https://www.fanpage.it/attualita/coronavirus-mea-culpa-di-galli-sacco-ho-sbagliato-il-virus-circola-da-gennaio-in-lombardia/

Dietrofront del primario dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli. Intervenendo in radio, ha ammesso di aver in parte sottovalutato l’emergenza Coronavirus: “Anche io il 20 febbraio pensavo di averla scampata – ha detto l’esperto -. Siamo stati presi alle spalle. Il virus è arrivato dalla Germania intorno al 25 gennaio e ha circolato indisturbato per circa un mese”.

 20 MARZO 2020 17:28di Ida Artiaco

Dietrofront di Massimo Galli, infettivologo e primario dell’ospedale Sacco di Milano, che ha ammesso, intervenendo a Radio 1 in Viva Voce, di aver in parte sottovalutato l’emergenza Coronavirus in Italia: “Siamo stati presi alle spalle. Io per primo il 20 febbraio mi stavo convincendo che l’avessimo scampata – ha detto l’esperto – ma non è stato così, perché in realtà attorno al 25 di gennaio, dai calcoli che abbiamo fatto, il virus è entrato dalla Germania del tutto inavvertitamente nella zona del Lodigiano e ha potuto fare quello che ha voluto per almeno quattro settimane, spargendosi ovunque in quella zona, ma anche in Veneto e in altre aree della Lombardia, creando l’epidemia così che conosciamo. E quello che vediamo ancora oggi, vi ricordo, cioè la maggior parte dei casi che vengono registrati, tutti in persone con una sintomatologia significativa, è il risultato di un qualcosa che avvenuto prima delle misure restrittive. Il risultato di queste ultime ci metterà ancora del tempo per essere evidente”.

“E’ difficile  – ha continuato Galli – far capire alle persone che devono restare a casa, soprattutto se non vedono direttamente quello che sta succedendo nei nostri ospedali. Vi posso garantire che questa è davvero una guerra, che sta portando problemi seri. Credo che il corteo dei feretri sui carri militari a Bergamo debba insegnare qualcosa. Noi abbiamo bisogno di bloccarla questa storia, ma dobbiamo impegnarci tutti per tutto il tempo che ci vorrà, altrimenti non ce ne liberiamo e ci dobbiamo rassegnare a migliaia e migliaia di morti, soprattutto tra i nostri anziani. Il non fare determinate cose è disertare dal bene comune”. Già in mattinata, intervenendo alla trasmissione L’Aria che Tira su La7 aveva dichiarato che “serve una maggiore vicinanza, non fisica ma con strumenti di medicina a distanza, con le persone che stanno a casa. Bisogna fare in modo di aprire altri centri di supporto diagnostico. La Cina ci insegna che la diffusione di questa malattia avviene molto per nuclei familiari”

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COMUNICATO STAMPA – Coronavirus: emergenza sanitaria o democratica?

 Alla Camera 3 conferenze stampa per approfondire la questione sotto il punto di vista sanitario, epidemiologico, giuridico e dell’informazione.

Roma, 26 lug. – “Dall’inizio della cosiddetta emergenza Coronavirus numerosi scienziati hanno evidenziato una serie di criticità sotto il profilo medico-scientifico, epidemiologico e giuridico. Approcci diagnostici sbagliati, cure inappropriate, misure di contenimento del contagio e di sicurezza scriteriate, in vigore ancora oggi. A fronte di studi incompleti, errati e spesso in odor di conflitto d’interessi, sono stati calpestati i diritti dei cittadini tutelati dalla Costituzione italiana e in sede internazionale” afferma la Deputata del Gruppo Misto Sara Cunial.

“Chi denuncia viene zittito, diffamato e censurato. Mai come oggi la libertà di espressione e di manifestazione del pensiero sono state così a rischio – continua – La democrazia e il nostro Parlamento sono umiliati da multinazionali straniere, come Youtube e Facebook, che si permettono di calpestare le leggi e la Costituzione italiana, censurando autorevoli professionisti – spiega – e oscurando da un giorno all’altro, con motivazioni false e diffamatorie, video, canali di concessionari pubblici e testate giornalistiche. Intanto il nostro governo costituisce task force per portare avanti quella caccia alla fake news assolutamente incompatibile coi requisiti minimi di una qualsiasi democrazia – aggiunge – Proprio come nel regime nazista, in cui c’era un Ministero dedicato a controllare le espressioni culturali del Paese, anche nell’Italia del 2020 si sono istituite squadre ad hoc, per esaminare e distruggere fatti e opinioni. Per questo – conclude – ho voluto organizzare queste tre conferenze stampa, a cui ne seguiranno molte altre, nelle quali dar voce a professionisti, scienziati ed esperti ad oggi inascoltati dalle Istituzioni e screditati dalle stesse. È tempo che, anche in Italia, quella scienza prona all’interesse e al soldo di lobby e multinazionali sia finalmente smascherata e lasci spazio a tutti coloro che invece portano avanti il loro lavoro, con dignità e professionalità, onestà intellettuale e amore per il nostro Paese”.  

Di tutto questo si parlerà il 28, 29 e 30 luglio in tre conferenze stampa presso la Sala stampa della Camera dei Deputati (in Via della Missione n. 4, Roma).

Martedì 28 luglio, dalle 10.00 alle 11.00

Coronavirus: emergenza sanitaria o democratica?

All’incontro interverranno:

professor Giulio Tarro, virologo

dottor Angelo Giorgianni, magistrato

dottor Pasquale Mario Bacco, medico legale

Mercoledì 29 luglio, dalle 14.00 alle 15.00

Coronavirus e illegittimità dei provvedimenti: il ricorso di Comicost

All’incontro interverranno:

avv. Nino Filippo Moriggia, presidente COMICOST;

dottor Stefano Manera, medico anestesista-rianimatore, ha prestato servizio al Papa Giovanni XXIII di Bergamo durante l’emergenza;

dottor Pasquale Mario Bacco, medico legale, fondatore dell’Associazione L’Eretico;

prof.re Marco Mamone Capria, Università degli studi di Perugia.

Giovedì 30 luglio, dalle 14.00 alle 15.00

Coronavirus: l’informazione negata

All’incontro interverranno:

Margherita Furlan, giornalista, co-fondatrice di Pandora Tv

Fabio Duranti, editore di Radio Radio

Marco Pizzuti, ricercatore e scrittore

e vi saranno contributi video di:

Claudio Messora, editore ByoBlu

Massimo Mazzucco, fondatore Contro Tv

 

INFORMAZIONE STRA-ORDINARIA! – MORTALITA’ VERA  DA CORONA VIRUS

Inoltro queste straordinarie (nel senso che sono fuori dall’”ordine” dell’informazione nostrana) tabelle statistiche sui casi di mortalità da virus e totali in Germania, elaborate dal Dr. Dieter Langer.

La prima tabella registra i casi di morte attribuiti alle epidemie  influenzali dal 1.gennaio al 28 giugno negli anni dal 2016 al 2020. La linea del 2020, in nero, è relativa alla cosiddetta pandemia Covid 19.

Il secondo grafico indica la mortalità totale per gli stessi periodi degli stessi anni.

Per quanto riguarda l’Italia, è già stato accertato, quanto meno, che nell’ondata influenzale 2017-2018 c’è stata una mortalità da virus influenzale di circa 20.000 casi superiore a quella attribuita al Coronavirus. Senza che si fossero imposte misure restrittive in violazione di leggi e costituzione e dispositivi detti di protezione individuale o collettiva.

Le conclusioni di questi inoppugnabili dati indicano, secondo il Dr. Langer, che non vi è masi stata una pandemia e che nell’anno 2020 c’è stata al massimo la più o meno consueta influenza.

E’ anche annunciata per sabato prossimo una grande manifestazione a Berlino contro le misure e l’informazione del governo e dei suoi media. Sempre che la Merkel non proclami Berlino “nuovo focolaio”.

Fulvio

Da: Jens Wernicke
Inviato: domenica 26 luglio 2020 12:34
A: ‘Jens Wernicke’
Oggetto: [RUBIKON] Todesfälle BRD, Graphiken Stand 25.07.2020

Von: “‘Dr. Dieter Langer'”

 Hallo zusammen.

hier die aktuellen täglichen Sterbefälle in der BRD bis 28.06.2020.

Es gibt in der BRD keine Pandemie – hat’s nie gegeben.

Wenn man die Daten ausquetscht könnte man auf eine Übersterblichkeit von vielleicht 2.000 Personen kommen. Also war 2020 ein Jahr mit Grippchen.

Am kommenden Samstag wird eine Demo in Berlin stattfinden. Merkel passt das nicht, sie hat ihrem RKI möglicherweise schon aufgetragen, die Infektionszahlen in die Höhe zu pfuschen, damit am Samstag Berlin zur Todeszone erklärt werden kann.

Es fühlt sich jedenfalls für mich so an.

Gruß

Dieter Lange

Grafik Juli-25

 

 

 

 

 

 

 

 

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Inoltro, in aggiunta ai dati altamente rivelatori sull’imbroglio Covid-19 in Germania, inviati l’altro ieri, i seguenti dati, altrettanto rivelatori, pervenutimi dal prezioso sito “Noneoingegneria”.

A dispetto di questi dati inoppugnabili e neutrali, il coacervo politico-mediatico e sedicente tecnoscientifico nazionale e internazionale, nella sua frenesia di mantenere in piedi la procedura di annientamento della democrazia nel nome di una minaccia alla salute da far risalire esclusivamente a chi la minaccia, insiste nello spudorato impegno di annoverare chiunque muoia nella colonna “morti da Covid-19”. Da tempo è stata abbandonata la meno indecente distinzione, anch’essa comunque falsa e strumentale, di morti da Covid-19 e morti con Covid-19, nella quale ultima categoria venivano inseriti i decessi per qualunque causa, anche la caduta dal tetto, purchè un solerte tampone (attendibile al 60% e meno) individuasse nella salma un  sospettuccio di Coronavirus (quello che in gran numero tutti ospitiamo sempre).

Del resto, senza queste impeccabili procedure di calcolo, applicabili soprattutto nell’evenienza di “abbassamento della guardia” da parte del popolo bue e incosciente, quando mai si potrebbe immaginare l’accanimento vessatorio e del tutto demenziale sulla militarizzazione e disgregazione dell’apparato dell’istruzione italiana, a partire dagli asili. I ragazzi saranno fieri di trovarsi, imbavagliati, inespressivi e incomunicativi, in trono a monotavoli ben distanziati, che questo governo di superesperti gli avrà pagato 300 euro l’uno al posto dei 30 del prezzo giusto, di un totale di 3 milioni generosamente superiore di mezzo milione ai 2,5 milioni richiesti dai presidi (pardon, manager). E allora? Non dobbiamo utilizzare la “massa enorme di miliardi” (deputato 5Stelle) elargitici dal Recovery Fund per far ripartire l’economia, anche dell’industria dei tavolini, a rotelle o meno? Arriveranno a goccia a partire da metà 2021, forse, ma i falegnami sapranno anticipare…..

Fulvio

Da: maria.heibel
Inviato: lunedì 27 luglio 2020 16:57
A: Fulvio Grimaldi
Oggetto: Re: I: [RUBIKON] Todesfälle BRD, Graphiken Stand 25.07.2020

Uscito ora

UniPa: reale impatto del Covid-19 sulla mortalità totale in Italia, lo studio
Ricerca innovativa del prof. Manfredi Rizzo pubblicata su JAMA Internal Medicine
https://www.siciliareport.it/province/palermo/unipa-reale-impatto-del-covid-19-sulla-mortalita-totale-in-italia-lo-studio/ Ancora più notizie su https://www.siciliareport.it

 Come primo risultato, si è notato che la mortalità totale in Italia nel periodo 23 febbraio-4 aprile è raddoppiata nel 2020 rispetto agli ultimi cinque anni (vedi figura). In Lombardia alcuni comuni hanno avuto un drammatico incremento fino a cinque volte della mortalità totale.
Come secondo risultato, si è osservato che il numero di decessi da COVID-19 non giustificavano in maniera completa questo eccesso di mortalità, e che quindi migliaia di italiani sono deceduti per cause ‘indirette’ da COVID-19, quali ad esempio un ritardato o mancato accesso alle strutture sanitarie per il timore di contrarre il coronavirus.”

https://www.siciliareport.it/province/palermo/unipa-reale-impatto-del-covid-19-sulla-mortalita-totale-in-italia-lo-studio/

Sto ascoltando l’ultima intervista di Wodarg.

Passa uno tsunami di dati interessanti, praticamente il funzionamento della Mafia della sanità e le possibilità anche di cambiare le cose

https://www.youtube.com/watch?v=U5EXl6EiOb4&feature=youtu.be&fbclid=IwAR2GDshfkEj5rETu8XsH3D7pap68yJRuQjzQiXdZS-4l1OfMcYYxnIIz3zk

Agricoltori denunciati dalle forze dell’ordine mentre si recano nei propri fondi

https://www.radical-bio.com/abusi-di-potere/agricoltori-denunciati-dalle-forze-dellordine-mentre-si-recano-nei-propri-fondi/?fbclid=IwAR2ta3B93Nr4jo4KYaywIumlXMjTRtopOHxpkFdZn1cCmLFXFwuhfd3SAcM

6 Aprile 2020

controlli coronavirus

Oltre al danno dell’emergenza Covid19, la beffa di un’applicazione difforme del decreto “Chiudi Italia”. Dopo il caso registrato a Grumo Appula (Ba), la denuncia di Tommaso Battista  di Copagri Puglia: «Se l’agricoltura è attività essenziale non ci può essere questa arbitrarietà nell’applicazione della legge». Inviata una denuncia al Prefetto di Bari Antonia Bellomo

«AGRICOLTURA ATTIVITÀ ESSENZIALE».

«AGRICOLTORI LIBERI DI MUOVERSI».

«AGRICOLTORI ESCLUSI DALLE LIMITAZIONI DEL DECRETO “CHIUDI ITALIA”».

«SETTORE PRIMARIO DECISIVO PER FAR RIPARTIRE L’ECONOMIA DEL BELPAESE».

 C’è molta enfasi sul ruolo del nostro settore ai tempi del coronavius, ma la situazione reale nei campi è ben diversa, soprattutto dopo l’applicazione del nuovo decreto legge del 24 marzo 2020, che introduce “misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19” e che ha sdoganato l’emanazione di misure più restrittive da parte delle autorità locali.

Un diritto diventato arbitrario

Di fatto il diritto degli agricoltori di potersi muovere liberamente per esercitare questa professione essenziale è diventato molto arbitrario, con differenze paradossali anche tra comuni vicini. Dopo altri casi segnalati, una conferma arriva anche dalla Puglia.

Il caso di Grumo Appula (Ba)

Tommaso Battista, presidente della Copagri Puglia. 

«Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di nostri associati, ad esempio dal Comune di Grumo (Bari), i quali lamentavano di essere stati fermati dai carabinieri, che hanno loro contestato le violazioni previste dal dpcm attualmente in vigore». È la denuncia di Tommaso Battista presidente della Copagri Puglia. «Un agricoltore, in particolare – continua Battista -, mentre si recava nei propri fondi per svolgere le pratiche agricole veniva fermato e denunciato dai carabinieri che gli contestavano la violazione in ordine agli attuali divieti di spostamento».

Il compito gravoso dell’agricoltore

Un caso che spinge Battista a ricordare che «se è assolutamente vero che restare a casa è un dovere di tutti i cittadini, svolgere un’attività essenziale quale quella agricola, è allo stesso modo un dovere, anche e soprattutto in ragione del fatto che il settore agricolo è impegnato in prima linea per assicurare i prodotti alimentari a tutte le famiglie del Paese».

«Se le forze dell’ordine – prosegue il presidente – sanzionano gli agricoltori mentre si recano nei propri fondi per svolgere le pratiche colturali, probabilmente c’è qualche difetto di comunicazione rispetto alle norme recentemente emanate, in base alle quali non vige la sospensione dell’attività produttiva».


La sede della Prefettura di Bari

 Denuncia inviata in Prefettura

Copagri Puglia ha quindi inviato una nota ad Antonia Bellomo, Prefetto di Bari «perché chiarisca questi episodi che riteniamo gravi e che allarmano i nostri associati, oltre a ingenerare ulteriore confusione in una fase già particolarmente delicata per il Paese, quale quella in cui stiamo vivendo a causa dell’emergenza legata alla pandemia del Covid-19».

«Noi stessi avevamo spiegato ai nostri associati che il lavoro agricolo è un’attività fondamentale per il nostro Paese soprattutto in questa situazione di grave emergenza e che non vi sono limitazioni di alcun genere».


Campi e oliveti nei intorni di Grumo AppulaFONTE

SINERGIE: COVID 19 – SEMPLIFICAZIONI DISFATTI GLI ITALIANI SI DISFA L’ITALIA

https://fulviogrimaldi.blogspot.com/2020/07/sinergie-covid-19-semplificazioni.html

MONDOCANE

GIOVEDÌ 9 LUGLIO 2020 

Uno che è nato quando il Futurismo insegnava al mondo come rinnovare la rappresentazione di cose, pensiero e azione; quando ancora c’erano Pirandello e il Vate e gli unici rapporti non corpo a corpo, non occhio nell’occhio, non mano nella mano, o lettera a lettera, erano per telefono e, raramente, per telegrafo; uno che ha avuto la fortuna di vivere quasi tutta la sua vita di scapestrato prima dell’apocalisse della smaterializzazione-digitalizzazione dell’umanità e perciò oggi si rifugia tra le zampe del suo bassotto a cui, come a tutti gli animali, questo abominio non può essere inflitto, costui può ben avere i titoli per dire una cosa incontrovertibile. 
Si perde nelle nebbie di una memoria a momenti centenaria, forse addirittura in evi lontani, l’esistenza di un regime più nefasto, infausto e letale di quello che, al servizio di orchi stranieri, globali e composto da sciagurati apprendisti orchi, sta cancellando il paese e il popolo di Virgilio, Dante, Michelangelo, Pisacane, Garibaldi, le sue camicie rosse e le bandiere rosse della sua Brigata. 
Rinchiuso, imbavagliato, annichilito e in parzialmente liquidato il popolo, togliendo di mezzo i diritti e le salvaguardie che esso si era guadagnato a forza di secoli e sangue, questo regime è passato ora a raccoglierne i frutti sul territorio.
Il principio guida essendo che, annientati i produttori di ricchezza e bellezza, si può completare l’opera appropriandosi della residua ricchezza mediante la distruzione di una bellezza fisica, naturale e storica di cui nessuno, nell’era del vaccino e dell’identità digitale, ha più bisogno.
Questo è il decreto PDCM (a conferma che di un parlamento non sentono più il bisogno neppure i parlamentari) chiamato, nel solito stile magliaro-mafioso, Semplificazioni, Sblocca cantieri, Rilancio.
Ci sarebbe da ridere, una volta strappattici tutti i capelli, a vedere come ciò che neanche a Prodi e neanche a Berlusconi era riuscito in termini di devastazione, ora si farà alla grande grazie al patto 5Stelle-Italia Viva. Un’altra tacca sul lancia-napalm dello stregone Grillo e del suo patetico garzone (e anche uno sputo in faccia ai loro elettori).
I dettagli di questo spaventoso deragliamento da una cura del territorio che ha impiegato millenni per donarci il “Bel paese”, li potete trovare solo in rete, estrema ridotta, o, parzialmente, nei media delle cosche che si sentono deprivate del loro boccone. Qui basti dire che, se per anni, a forza di Sardine, Grete e fasulloni vari dipinti di verde, ci hanno scassato la minchia con la farsa del “green new deal”, e se da decenni questo paese si sbriciola e affoga, tra i regali a tipi come quelli del MOSE, o delle mafie, o delle grandi consorterie delle Grandi Opere, non c’è neanche una lira per la lotta al dissesto idrogeologico. Ma c’è il “tana liberi tutti” per 130 Opere deregolamentate: semplificate sul percorso di una devastazione di vite e territori, ma verso i dividendi di manager, azionisti e boss. Dei quali solo questi ultimi possiamo vantare come connazionali.
130 abominii stradali e di alta velocità-capacita’, del tipo che non hanno mai portato progresso, sviluppo, ma solo crescita… degli spazi pieni nei caveau. Una minoranza elitaria arriverà 15 minuti prima a destinazione, quelli delle Audi potranno sfrecciare a 200 all’ora, ma i pendolari si schiacceranno addosso le loro fetide mascherine, affollate di germi, meglio che mai. E le città strizzate dai distanziamenti e strozzate dal traffico privato? Grande rilancio, grandi cantieri per tram e metro? Gli stanziamenti per questa roba retrograda stanno a quelli per il trasporto der ricchi e delle merci fantasma (che qui nessuno produce più, ma che importeremo dalla Germania), come il miliardario Tav Terzo Valico sta a un porto di Genova che ormai basta appena per qualche cacicco del Qatar. 
Sotto i 150mila euro, l’appalto lo puoi rifilare tranquillamente al soggetto dei tuoi affetti, o delle tue tangenti, o dei tuoi voti elettorali. Quelli sopra quel livello li spacchetti in tanti da 150 ed è fatta. Quando vai sui milioni, ci pensa il Commissario Straordinario, di nomina politica, cioè inequivocabilmente l’amico degli amici. Dicono, sbandierando la foglia di fico, che trattasi del Modello Genova. Figurarsi, quello aveva addosso gli occhi del mondo e non potevi sgarrare. Macché, è il modello Expo, il modello frittura di pesce, il modello Mose, il modello Lunardi di berlusconiana memoria.
E, per sommo coronamento del sogno a 5 Stelle, è perfino il nuovissimo “modello Tav”. Primo della lista. Tanto per sfottere. 
E a sfottere, con grande eleganza troikiana, serviranno i 36 miliardi del Mes, già “Salvastati”, nel senso che prima te li da e poi ti si piglia. Sbavano tutti per averli, anche, vedrete, i 5 Stelle. Come rifiutarlo? Sono gratis (come quelli di Ciccio il cravattaro) e servono tutti alla nostra (?) sanità! Già, come faremmo altrimenti a pagare i 400 milioni di vaccini ordinati a Bill Gates &Co e gli altri, per i tubi di ventilazione che servono a far morti “da virus ” con i polmoni bruciati, in occasione della seconda ondata e della terza e della quarta. Che festeggeremo in digitale, parlando come Al.
 

Cure ignorate, denunciato il governo

Le cure c’erano, ma sono state ignorate». In sostanza: è stata l’ostinata negligenza del governo Conte a trasformare in una strage (35.000 morti) la comparsa del coronavirus?

Insieme al virologo Giulio Tarro e al magistrato Angelo Giorgianni, il medico ricercatore Pasquale Bacco presenterà una denuncia presso la procura della Repubblica di Roma e un ricorso alla Corte Europea di Giustizia contro i provvedimenti presi dal governo durante l’apice della pandemia in Italia. I tre esperti, annuncia il “Giornale“, lo faranno attraverso la loro associazione “L’Eretico”, di cui fanno parte circa 2.000 medici e giuristi.

Nell’esposto, come si legge in una nota stampa, si mettono in evidenza una serie di aspetti della malagestione dell’emergenza Covid-19 in Italia, in particolare sotto il profilo medico-scientifico, epidemiologico e giuridico. «Approcci diagnostici sbagliati, cure inappropriate, misure di contenimento del contagio e di sicurezza scriteriate, in vigore ancora oggi».

Per gli esperti dell’Eretico, «sono stati calpestati i diritti dei cittadini tutelati dalla Costituzione italiana e in sede internazionale», scrivono Tarro, Bacco e Giorganni nella nota. «Noi abbiamo ucciso le persone, anche se in buona fede, perché si era dinanzi ad una situazione nuova, ma in terapia intensiva è stata applicata una cura sbagliata». Accusano i sanitari: «Si diceva di non utilizzare gli antinfiammatori, che ora invece sono alla base della nuova terapia».

Oggi si sa che il protocollo terapeutico per contrastare il coronavirus era sbagliato: è stato quello – e non il virus – a provocare migliaia di decessi.

Il ministero della salute si è difeso sostenendo che poiché il virus era nuovo, non sapevano come affrontare l’epidemia? «In realtà, nella gestione della crisi sanitaria sono state violate le più elementari regole che in casi del genere sarebbe stato obbligatorio seguire», scrive il news magazine “Formazione Concorsi Magistratura”. «Non veniva utilizzata l’eparina ed è stata effettuata la ventilazione profonda». Accusa Bacco: «Io ho visto le basi dei polmoni di pazienti Covid, durante le autopsie, ed erano completamente ustionate perché l’ossigeno puro mandato ad una certa pressione ha creato una vera e propria ustione. Poi si creavano le trombo-embolie, perché l’ossigeno non circolava in quanto i polmoni erano occlusi». I medici, aggiunge Bacco, hanno seguito le linee-guida del governo utilizzando un protocollo completamente sbagliato: «È stato come curare un diabetico con lo zucchero». Non è finita. Sotto accusa, nell’esposto, c’è anche l’uso delle mascherine, «per il quale lo stesso ministero della salute prevede possibili controindicazioni».

Attenzione anche alla ventilata somministrazione del vaccino: può avvenire solo a patto che sia volontaria e trasparente. Il comitato legale dell’associazione “L’Eretico” ha già predisposto il modulo che i cittadini potranno utilizzare per chiedere al proprio datore di lavoro (o al dirigente scolastico, in caso di scuole) «di assumersi la responsabilità civile e penale per gli eventuali danni alla salute derivanti dall’uso del dispositivo». Un modulo analogo è stato preparato per l’assunzione di responsabilità del medico o del pediatra: si chiede di rispettare la “libera scelta” nei confronti del paziente (e nei confronti del medico, da parte dell’Asl) «laddove sia disposta la somministrazione di un vaccino obbligatorio». Precisa sempre Bacco: «Il consenso informato del paziente è richiesto per legge: eventuali controindicazioni derivanti dalla cura devono essere indicate dal medico, perché il paziente possa decidere se accettare o meno la cura e i suoi possibili danni». I moduli sono stati pubblicati sul sito dell’associazione, ed è già possibile scaricarli gratuitamente.

«La cosa più brutta – conclude il medico legale – è che nessuno ha chiesto scusa. Ora è un dato: sono state applicate le terapie sbagliate, e nessuno ha detto “abbiamo sbagliato”». Così, dopo una prima istanza in autotutela inviata già a maggio al governo, all’Istituto Superiore di Sanità e ai presidenti delle Regioni, l’associazione “L’Eretico” presenterà nelle prossime ore questa richiesta di valutazione penale. L’accusa: sono state mantenute misure palesemente errate, «nonostante i presupposti su cui erano fondate non abbiano trovato concorde la comunità scientifica». Misure che poi sono state «smentite da studi e ricerche di carattere internazionale, nonché dalla stessa realtà dei fatti», riassume il blog economico-finanziario “Il Denaro”. «In particolare, rispetto all’operato del Comitato tecnico-scientifico del governo, l’associazione rileva che non ha approfondito le indicazioni e le evidenze scientifiche alternative suggerite da alcuni esperti». Alla magistratura si chiederà dunque di verificare «se sussistano condizioni di conflitto di interesse tali da influenzare le decisioni assunte».

Fonte: https://www.libreidee.org/2020/07/cure-ignorate-ecco-la-strage-covid-denunciato-il-governo/

(ListaNoNato) Epidemia e Slovenia: ottime notizie e terrorismo

Buone, ottime notizie sul tema “epidemia Covid-19” in Slovenia.
Ciò si rileva dalle notizie riportate dai media sloveni ed italiani, come sappiamo molto attenti alla questione del rischio della “porta balcanica” come possibile vettore di una “seconda ondata” epidemica, ben pompata dai media, con conseguenti pronunciamenti di amministrazioni e virologi vari minaccianti provvedimenti drastici che vanno da TSO e denunce penali per chi, “pescato” positivo ma asintomatico ad un esame tampone di dubbia affidabilità, osasse rifiutare un ricovero coatto per una “cura” da una malattia assolutamente non presente (e c’è soprattutto da chiedersi in cosa consisterebbe questa cura coatta ovvero Trattamento Sanitario Obbligatorio contro una malattia non in atto: forse psichiatrico?).
In Slovenia, a fronte delle poche migliaia di contagiati dal virus in questi 4 mesi di allarme, e del numero di decessi legati ad esso (concomitanti nel 99% dei casi con altre gravi patologie) che, su una popolazione di 2.100.00 abitanti, conta poco più di un centinaio di casi, in gran parte dovuti a negligenze imputabili alle residenze per anziani non dovutamente protette ad inizio epidemia, i numeri forniti in questi giorni sono ulteriormente confortanti: il virus è presente in Slovenia in minimi termini. E ciò pure considerando i recenti allentamenti delle prescrizioni sanitarie e all’apertura dei confini sia Shengen che extra UE.
Nei giorni scorsi sono stati registrati 21 (ventuno) casi di tamponi positivi al Covid, su oltre un migliaio di test effettuati (Il Piccolo, 6 luglio 2020). Dei 21 casi nella quasi totalità asintomatici, 9 si sono registrati in una residenza per anziani di Vipava (Aidovščina), ripartiti tra 5 operatori sanitari e 4 anziani residenti, due soltanto dei quali rivelavano qualche sintomo ristretto a febbre moderata e moderati sintomi influenzali, nessuno dei due bisognosi di terapie emergenziali. Per i restanti 19, nulla da dichiarare se non la positività da tampone (ibid).
A fronte di questi evidenti ottimi dati, pur riportati in modo chiaro da istituzioni e media, la campagna terroristica su Covid-19 ha provveduto a lanciare allarmi sia tramite dichiarazioni dei governi sloveno e italiano, sia sui rispettivi media (Il Piccolo di Trieste e testate nazionali, RTV Slovenia etc., 6-7 luglio 2020), di una “ripresa della pandemia”, si è parlato di ri-chiusure di confini, di rinnovo di provvedimenti restrittivi, di emergenza sanitaria, di virus che autonomamente svolazzarebbe nell’aria, di assenza di metodi di cura (falso madornale) per chi si ammala, ovvero il 5% dei tamponi-positivi (Il Piccolo, 7 luglio). Tutto ciò senza riportare alcuna evidenza, prova, dato scientifico. Mero terrorismo.
Tutto ciò rivela che sta a noi cittadini, col nostro discernimento e dati alla mano, valutare la situazione e darci il compito di comprendere le ragioni che portano governi e media (e questo sia a livello locale, statale, europeo e mondiale) a tale comportamento terroristico, sia pregresso che attuale, e futuro. E comportarci di conseguenza sia rispetto i nostri simili vicini e lontani, i nostri familiari, i nostri vicini, i nostri colleghi di lavoro, che verso i decisori delle nostre vite e del nostro futuro. E una volta compreso l’inganno, spiegarlo, diffondere consapevolezza, ed agire.

Jure Eler

STATI GENERALI: FUFFA AL VELENO — COLAO AND FRIENDS: GOVERNO E PARLAMENTO SOSTITUITI DA MICROSOFT E VODAFONE — COL DIGITALE VERSO LA TRANSUMANITÀ

https://fulviogrimaldi.blogspot.com/2020/06/stati-generali-fuffa-al-veleno-colao.html

MONDOCANE

GIOVEDÌ 25 GIUGNO 2020

La sicurezza del Potere si fonda sull’insicurezza dei cittadini” (Leonardo Sciascia)

Cari amici e interlocutori, stavolta vado davvero per le lunghe. Più del solito. Ma fate finta che sia un livre de chevet, libro da comodino, come li chiamava Montaigne, da prendere a pizzichi e bocconi. Come cinque pezzi corti. Anche perché per un mese e passa non ce ne saranno altri. Non busserò a casa vostra. Sto in montagna, a rompere le palle alle marmotte.

Stati Generali per corona(virusa)re il nostro futuro

Negli Usa ormai si manifesta con crescente spudoratezza quel governo parallelo, chiamato “Deep State”, nella cui militanza confluiscono i falchi repubblicani e, ben più guerrafondai, quelli democratici. Stato profondo ben rappresentato nella serie “Saw”, formato da elementi non eletti ma più potenti degli eletti e che tiene sulla graticola, ultimamente con le sommosse, l’eterodosso Donald Trump, sebbene pure lui prodotto dallo (s)fascio statunitense. Dal momento che l’Italia, da sempre, è l’apprendista stregone minore su cui sperimentare il peggio del colonialcapitalismo, anche qui abbiamo un governicchio in vetrina, parzialmente eletto, e un Deep State per niente eletto, (in)visibile nelle varie task forces, dietro al banco. Ora questo insieme metastatico deve essere davvero bravo per fare avere ragione a gente come l’opposizione che oggi completa il nostro degrado. Eppure ci riesce quando a una conventicola formatasi alle fonti del Po, nel mausoleo di Predappio e nel ventre di Cosa Nostra ha potuto legittimamente dire “non c’è più democrazia”, o “sul Coronavirus ci marciate”, o “è tornata la Troika”.

Con quella celebrazione del suo ego espanso e del “servo encomio” ai rapinatori UE e neoliberisti in genere, la banda del Conte Pippo ha per il quinto mese fatto come se il Parlamento non esistesse e ha sgovernato agli ordini di una combriccola di non eletti che stanno al Deep State come l’Isis sta ai Fratelli Musulmani, o come il Gatto e la Volpe stanno al pescecane che inghiotte Pinocchio e babbo Geppetto (posso dire che il tonno che li salva mi fa pensare a Sara Cunial e ai suoi?).

Per i non decerebrati dalla paura, la risposta alla domanda “a chi conviene il circo dell’orrore Covid-19” è stata facilissima dal primo contagio, a Wuhan come in tutto il mondo. Mancavano i numeri. Che, secondo gli alti sacerdoti del sinedrio, sarebbero, al 22 giugno 2020, complessivamente 469.122 morrti, tutti ovviamente da questo virus, su 9.003.042 contagiati, magari presunti giacchè asintomatici. Magari morti per mancanza di cure perchè ristretti in casa. Magari e perlopiù morti di altro. E ci sarebbe andata pure bene, se pensiamo al pronostico di Bill Gates, nella sua precisissima simulazione-previsione dell’ottobre 2019: 20 milioni di decessi. E bene c’è pure andata, se pensiamo che nell’influenza 2017-2018 ci sono state decine di migliaia di morti in più (si chiamava influenza e basta e nessuno veniva rinchiuso e vessato da misure Gestapo). Per avere un’idea non manipolata ai fini della dittatura digital-sanitaria, vedere i diagrammi statistici fornitimi da un attento amico.

 1) Morti in Svezia senza lockdown. Curva in alto, previsioni dell’Imperial College di Londra, portavoce dell’OMS, in caso di mancata chiusura. Curva bassa, con chiusura moderata. Curva quasi piatta, morti effettivi.

2) Epidemie e relative vittime, dalla “Peste di Antonino il Pio (165-180al covid-19.

https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_epidemics (il server non consente la pubblicazione qui)

Su questi numeri di morti, quelli effettivi e quelli inventati, si sono sviluppate altre cifre, stavolta tutte veritiere. Dieci miliardari transnazionali, in prima linea quelli di sanità e digitale, i più ricchi del mondo, hanno guadagnato insieme più di 7 miliardi di dollari da quando l’OMS ha dichiarato la pandemia. E molti di più gliene verranno dal post-virus. Capifila dei numeri, ovviamente, gli USA. Nei 23 giorni dall’inizio della pandemia l’élite finanziaria ha guadagnato 282 miliardi di dollari, con un’economia che, nel primo trimestre, si è contratta del 40%. Dal 2080 al 2020 il contributo fiscale di questi paperoni è calato del 79% e la loro ricchezza è cresciuta di oltre il 1.100%. In piena epidemia, Jeff Bezos di Amazon, uomo più ricco del mondo e Bill Gates, della Fondazione Gates per i vaccini, sono arrivati ad avere un patrimonio netto pari a quello della metà della popolazione statunitense. La cui aspettativa di vita, nel frattempo è precipitata come succede solo in fasi di guerre e carestie. Anche perchè i dipendenti di Amazon, per potersi nutrire, devono ricorrere ai buoni cibo elargiti dallo Stato ai poverissimi.

Come è possibile che questi cannibali ci vengano presentati a volte come filantropi, a volte come portatori di sviluppo e progresso? Ci vuole poco (dal punto di vista dei miliardari). “Mint Press” ha scoperto che Bill Gates ha “donato” 9 milioni al liberal “Guardian” (fratello maggiore del “manifesto”), 3 milioni alla tv NBC-Universal, 4,5 a NPR, 1 milione ad Al Jazeera e ben 49 milioni alla BBC. Quanto a Bezos, i media preferisce comprarseli direttamente. E’ la stampa, bellezza.

Il Conte-re, gli Stati Generali, il 17 gennaio 1793
Forte delle soddisfazioni cavate da una nazione debitamente sconquassata nei beni spirituali e materiali e dal fatto che è riuscito a prospettare ai suoi mandanti UE, Big Pharma e Silicon Valley, un paese pronto all’innovazione bio-tecno-fascista, popolato dall’“homo-machina”, Pippo Conte si è presentato agli Stati Generali con la (virus)corona in capo. Stati Generali, tra villa e parchi, paggi, ancelle e dame di compagnia, nell’intimità senza mascherine e distanze, a marcare l’ulteriore obliterazione del parlamento, degli eletti ed elettori, per consegnarsi ancora una volta agli stregoni che vanno sperimentando l’era post-democratica del vaccino e della connessione. Stati Generali delle teste autocoronate, come erano quelle di Filippo IV nel 1302 e di Luigi XVI nel fatidico 1789. Stati Generali dove il primo Stato erano i preti, il secondo i nobili e il terzo, che non contava una mazza perché gli altri due gli si alleavano contro, genti urbane e rurali. Venivano convocati quando alla nazione non andava troppo bene e si dovevano imporre tasse, vessazioni e restrizioni. Come vedete, Historia magistra vitae anche per il ben-titolato Conte Pippo. Cui potrebbe anche capitare, e noi non glielo auguriamo, il destino del re che degli Stati Generali convocò l’ultima edizione: 17 gennaio 1793.

 Dagli Stati Generali, spunta il governo di coalizione Microsoft e Vodafone.

Potete immaginarvi Jack lo Squartatore che, dopo averle squarciato la gola, alla vittima tampona il sangue? O Obama che, dopo aver raso al suolo la Libia, corre a donarle i mezzi per ricostruirsi prospera e indipendente? Allora dovreste avere presente anche Conte Pippo e il socio Colao Vittorio che promettono cure all’Italia annichilita. Pensate alle le loro origini. Rispettivamente, da un megastudio di avvocati, organicamente legato all’Olimpo del finanzcapitalismo sovranazionale e da una delle più micidiali compagnie telefoniche pro-5G e digitalismo. Poi da alcune delle più grandi banche d’affari. Conviene anche che pensiate, sempre in parallelo con Jack e Obama, al retroterra giudiziario di Ursula von der Leyen e di Christine Lagarde, Entrambe distintesi, negli incarichi originali per corruzione, come dame di corte di Bill Gates e tagliagole di una Troika che ha fatto a pezzi, la Grecia. Come Jack, una per una, le allegre ragazze di Whitechapel.

Ciò che lega il fondatore e poi capo di Microsoft Bill Gates a Vittorio Colao e al valletto Conte, è uno dei più colossali conflitti d’interesse mai visti, cementati dalla finanza speculativa da cui tutti provengono, o dipendono (Colao da Morgan Stanley e McKinsey). Se non si viene dalla formazione al furto su scala mondiale, ce lo ricorda Goldman Sachs, non si va da nessuna parte. Per somma virtù anche bilderberghiani, si sono presentati al popolo, che si era scritto la nota costituzione, e a un parlamento, che la considera meno del diploma del nonno alla parete, con l’eleganza del noto marchese del Grillo. Protagonisti della telefonia e delle piattaforme, feldmarescialli dell’economia privata, bilderberghiani e davosiani di lusso (e dunque anche a Villa Pamphili, le cose avvenivano a porte chiuse), ecco che agli Stati Generali (Conte per il clero, Colao per l’aristocrazia) si sancisce che in Italia le cose pubbliche, come la vita e tutto il resto, passano alla mano, alla manona, del privato. Preferibilmente sanitario, digitale, protetta da quelli che hanno alla cintura le manette.

(Ri)lancio Italia 2010-2030, o lancio pandemia elettrosmog?

Quando uscì il Piano di 121 schede di Vittorio Colao, scritto con qualche commensale delle piattafome nel loft di Londra, poco se ne parlò da parte degli amici, molto si disse che trattavasi di fuffa, banalità, roba scritta sull’acqua, vuoto pneumatico. Gelosia dell’apprendista stregone, Conte, nei confronti dello stregone? Anche. Ma soprattutto depistaggio, fuffa per boccaloni. Una fuffa, comunque, che è tutta lievito velenoso, ultraliberista, destinato a crescere. Una visione del pubblico (devi da morì) e del privato (devi da vince’) di un bilderberghiano di peso, osannato dal reparto Risorse Umane Bilderberg, come Stefano Feltri, o Lilli Gruber, o Mario Monti, Draghi,.Elkann, Prodi, Letta, Bonino, Visco…

Quello di peso ci è stato inflitto da direttore del Tesoro, poi di Goldman Sachs e poi governatore di Banca d’Italia, fino a elargitore di miliardi alle banche da direttore di quella centrale europea. E’ il principio delle porte girevoli, felice giostra del capitalismo. Principio che mantiene in circolazione perfino uno il quale, per ciò che, nelle, e alle, nostre istituzioni, ha combinato (Codice Penale, articoli 241-274, Delitti contro la personalità dello Stato). avrebbe tutti i titoli di merito per stare come stava nella Torre della Muda il conte Ugolino (1220-1289)

Di costui, Mario Draghi (nomen omen), col nome che al plurale dell’archetipo che, da sempre, spaventa l’umanità e che ora ci si minaccia addirittura come incombente Supremo di qualcosa, governo o repubblica, o magari Nuovo Ordine Mondiale, non si dimentichi mai l’impresa del 1992. Pifferaio di Hamelin, con il suo programma di devastazione privata di ogni bene pubblico e relativa svendita ai compari esteri, perfezionato poi da Amato e Prodi. Sul panfilo della Regina, insieme ad altri della Banda del buco, banchieri, CEO, George Soros, la créme della massomafia, il ministro Andreatta, congiurò contro il patrimonio pubblico e contro gli italiani.

Grillo c’è!

Scuola e Agricoltura? Zero. Ci pensano i privati e il Terzo Settore, per l’una, Bayer/Monsanto per l’altra

Il copia e incolla dell’omologo Colao si arricchisce di un particolare che tutti i nostri affiliati alla Cupola, maggioranza e opposizione, hanno tenuto nell’ombra cianciando di “fuffa”, per quanto ne abbiano profittato. Beppe Grillo, veterano del cavallo giusto, l’ha invece subito individuato e ci si è fiondato sopra perorando la causa della banda velocissima, in altre parole la connessione di quinta generazione, il 5G, nel quadro della digitalizzazione dell’intera vita, di cui era stato precursore con l’abominio “Rousseau”. Il comico, finito lo spettacolo dei travestimenti vaffa, è così riapparso sul proscenio in borghese a prendersi gli applausi di quelli che fino a ieri lo avevano spernacchiato e a farci capire il solidissimo perno intorno al quale tutta la fuffa ruotava.

La fuffa, più che altro una dissolvenza, riguardava due settori precisi. La scuola, lasciata nelle laccate mani di una ministra dell’istruzione, delirante come un criceto nella ruota, impegnata a fare uscire di senno studenti, genitori, insegnanti, presidi ed edifici scolastici. Scuola da lei affidata alla nebulosa del Terzo Settore e quindi al “volontariato” (eccome!) delle Ong di Soros e dei manager di McDonald’s.

L’altro settore, tanto insignificante da non arrivare neanche alla fuffa, è l’agricoltura. Intanto perché se ne occupa eccellentemente la ministra Bellanova, per la soddisfazione di semi brevettati e fertilizzanti al glifosato di Monsanto/Bayer e soci. La quale Monsanto ha appena finito di pagare 10 miliardi di euro in risarcimenti per danni causati dal glifosato. E poi perché da quelle parti è giù tutto previsto: campi, campetti, orti, tutta l’agricoltura “di prossimità” che nutre noi, pronta a passare all’agrobusiness intensivo/esteso multinazionale degli OGM. Così il Covid-19 sarà servito anche a farci esportatori netti del cibo che nasce da noi e importatori netti del cibo-spazzatura che nasce altrove. E’ la globalizzazione, baby.

Decorporizzare ed elettromagnetizzare l’Italia

Il cuore del “manifesto” di Colao per il nostro futuro è un altro. Il virus, ovviamente “de paura” perché letale, anche per chi cade dal balcone, risponde al principio di Giambattista Vico. Nessuno ne sa una cippa (come giustamente dice la somma virologa eretica del “Sacco” di Miano, Maria Rita Gismondo), ma è certissimo che segua la legge dei “Corsi e ricorsi”. Dunque resteremo, o ritorneremo, mascherati, distanziati, menomati, carcerati. E salvati, sia dal vaccino ID2020 (programmino Gates-Rockefeller-Davos per l’identità digitale universale sottopelle dalla nascita), sia dalle piattaforme. Soccorritori, non per nulla capeggiati dai più ricchi del mondo, per migliorare l’individuo sottraendolo alle contaminazioni di ogni genere, non solo da virus fasulli e transeunti, soprattutto da colletivi e comunità.

Di 7,5 miliardi di persone, qualche miliardo, privo di strumenti digitali (un terzo di italiani), va messo alla macina. Gli altri avranno la vita facilitata grazie al telesesso (riduzione della sovrapopolazione là dove il Covid-19, sanzioni e guerre, non sono bastati) e tutte le altre attività che impiegavano i nostri arcaici sensi corporei: teleworking, telestudio, teleacquisti, telesport, telegiochi (già fatto), televiaggi, teleconfessioni, telepenitenze . Alle teleagonie e telemorti ci hanno già abituati, quando sottraevano i moribondi da presunto Covid-19 ai loro cari e viceversa. Vedrete come, a forza di tele, ci identificheremo sempre più con lo strumento, fino a diventarlo. Basta un dato: tra il 2019 e fine marzo 2020, i lavoratori italiani da remoto sono passati da 570mila a 8 milioni.  E alle start-up di questo business Colao ha fortemente alzato le detrazioni.

Bancomat, Visa, American Express, Go…. Una bella cresta e ci pensiamo noi

Finirà anche questa storia del contante, funesto veicolo del virus e dell’autodeterminazione. La determinazione passerà alle banche che, per un lieve pizzo, faranno da passadati a chi ci deve dire cosa fare e cosa avere per cui, se traligniamo, finisce che sul conto non ci troviamo più nulla. Serve a combattere le mafie che, come è noto, non hanno idea di come si usa l’elettronica. Intanto, detta Colao, riduciamo i possibili pagamenti in cash da 3000 a 2000. E tiriamo giù la serranda al commerciante che non usa il Pos. Ce n’est che un debut.
Tutto diventerà velocissimo grazie alla banda ultralarga, il 5G. I suoi 30mila satelliti dallo spazio e i milioni di sue antenne, sotto e sopra casa, ci faranno comunicare in un nanosecondo con la zia e, nello stesso nanotempo, il gendarme di zona e quello a Forte Braschi comunicheranno a chi di dovere chi siamo, dove siamo, cosa facciamo, come lo facciamo, con chi e in quali condizioni di salute psicofisica, morale e finanziaria. Con la fine del contante, chi ha più bisogno dell’app “Immuni” per tracciarci? Anche perché tutto verrà agevolato dai vaccini. Insieme alla riduzione dei limiti ai livelli di elettromagnetismo, imposta dal telefonista Colao, saremo tracciabilissimi, perché fosforescenti come lampadine. Col plusvalore che, sterilizzati dalle radiazioni, contribuiremo alla così intensamente perseguita depopolazione.

Per tre mesi ci hanno ristretti. Ma gli alberi no. Forse è per questa irriverente anomalia che, durante quei giorni, si sono precipitati a tagliarli. Mica sarà stato perchè si intraponevano tra le antenne 5G e le nostre cellule cerebrali da scomporre?

Pubblicato da Fulvio Grimaldi alle ore 19:30