Se non hai i soldi, o non li fai fruttare alle coop LO STATO TI UCCIDE

Milano senzatetto
DUE UOMINI, UNO DI 76 ANNI, Ernesto, ED UN ALTRO DI 47 ANNI, Massimiliano R. Su di loro nessuno scrive ma chi erano queste due persone?
CHI LI HA UCCISI? Sì, certo, il freddo. Ernesto è morto NEL SUO APPARTAMENTO, ma non poteva permettersi LE BOLLETTE. Non poteva permettersi il riscaldamento tanto sono una RAPINA. Il secondo NON POTEVA permettersi una casa. Come tanti. O peggio, se ce l’hanno una casa, ma perdono il lavoro, o per bollette o per tasse pignorano e finisci in strada. Perché lo stato li lascia IN STRADA???? Ma davvero volete far credere che se la scelgono sta vita o vi scaricate la coscienza? Ah giusto, pensare al popolo è da POPULISTI, FA SCHIFO. A MILANO ci sono almeno 200 senza tetto QUANTO E’ STATO STANZIATO PER LORO??????
Solo ora come scrive Repubblica, 1 febbraio 2018 SI DEGNANO DI CENSIRLI A MILANO- Si stimano in 4-5 MILA “unità”, guai a chiamarle persone.
Pensate sia migliorata la situazione da allora? Qualcuno se ne è mai interessato? Il problema era noto da tempo, non ci si arriva dall’oggi al domani. Che hanno fatto le istituzioni?????? Come spendono l’enorme gettito fiscale dei contribuenti? Quanto hanno stanziato per questi 50 mila senza tetto????????????
Ernesto, l’italiano morto di freddo senza luce nè gas nella Milano che mantiene migliaia di profughi
23 febbraio 2018
Milano, 2018. Ernesto, italiano, 76 anni, è morto all’inizio di febbraio. I Vigili del Fuoco, che sono entrati scardinando la porta, chiamati dai vicini preoccupati, lo hanno trovato morto sul suo materasso. Non un letto, un materasso. Di freddo. Perché non aveva un letto Ernesto, italiano di 76 anni. E non aveva la luce e l’acqua calda: perché non poteva pagare le bollette. Mica era un profugo, a lui niente hotel e niente pocket money.
Così muore un italiano, a Milano, nel 2018. A proposito: Ernesto era affidato ai Servizi Sociali. Se ne sono fottuti, pensano ai profughi, loro.
Milano, 28 milioni di euro per migliorare la vita dei profughi
 
I contribuenti verseranno per l’accoglienza dei migranti a Milano 28 milioni di euro, cinque in più dell’anno scorso. A parità di posti letto, si punta su «una maggiore qualità – spiega Majorino – vogliamo passare da 422 a mille posti Sprar e diminuire da 965 a 400 quelli nei grandi centri di accoglienza». Lo Sprar non prevede solo vitto e alloggio ma anche corsi di italiano e percorsi di avviamento al lavoro per gli ospiti, da qui l’aumento di spesa. fonte
ARTICOLO SUL SECONDO SENZATETTO UCCISO DALL’INDIFFERENZA DELLO STATO E DALLE SINISTRE TANTO SOLIDALI SOLO CON CHI FA FRUTTARE SOLDI A MAFIA CAPITALE. NO “IL GIORNO”, NON L’HA UCCISO BURIAN L’AVETE UCCISO VOI
Per giunta, Sala si è prodigato per avvisare dei posti letto al caldo ben 200 SENZATETTO DI MILANO. E’ UNA CIFRA DEGNA DI UN PAESE CIVILE?????????? E PER LORO NON CI SONO CASE E POSTI IN HOTEL???????? PERCHE’? Si certo, sono loro che si rifiutano ma bella risposta di comodo, rifiutano di stare ammassati come in un lager, per luoghi dove alle 8 del mattino ti buttano fuori?
 
Burian letale: senzatetto morto di freddo vicino alla stazione Centrale
La vittima, 47 anni, era un ex chef caduto in disgrazia. Appello del sindaco Sala: “I clochard accettino di passare la notte nei centri”
Pubblicato il 27 febbraio 2018
Ultimo aggiornamento: 27 febbraio 2018 ore 16:12
Milano, 27 febbraio 2018 – Vittima del Burian, il freddo vento siberiano che in questi giorni ha portato a un drastico abbassamento delle temperature. Un uomo di 47 anni è stato trovato in arresto cardiaco questa notte in via Vittori Pisani a Milano, nei pressi della stazione Centrale. Senza successo i tentativi di rianimazione del 118, con i sanitari giunti sul posto con un’ambulanza e un’automatica. L’intervento è delle 8.18 e sono stati allertati anche gli agenti di polizia locale.
La vittima è un cosiddetto clochard di ritorno,  conosciuto come ‘il Max’Lui, infatti, faceva questa vita ormai da alcuni anni, ma prima di diventare clochard aveva avuto una storia normale, con una moglie e un lavoro di discreto successo. Prima di finire in strada, abitava a Paderno Dugnano. “Faceva lo chef, e aveva lavorato in alberghi e ristoranti, anche di lusso – ha raccontato all’Ansa Marco, un senzatetto che frequenta la piazza antistante la stazione – e guadagnava anche bene. Poi ha avuto problemi nel matrimonio, ha cominciato ad andare in depressione, poi a bere, e via così ha perso il lavoro e poi ha cominciato la vita di strada”. A trovarlo è stato il portiere di un palazzo, al civico 22 di via Vittor Pisani: “Arrivo sempre prima dell’apertura della portineria, ed ero andato a prendere il caffè con un collega – ricorda – quando arriviamo ci tocca sempre chiamare la polizia locale per fare allontanare i dieci-venti senzatetto che troviamo qui davanti, e l’Amsa per far ripulire tutto. Quando sono arrivati gli altri si sono alzati, come accade sempre, lui purtroppo no”.
Proprio per scongiurare episodi come quello della scorsa notte, in questi giorni il Comune di Milano ha potenziato la capacità ricettiva delle strutture di ricovero, invitando i clochard a recarsi nei centri. E il sindaco Giuseppe Sala è tornato oggi sull’argomento: “La tragica notizia della scomparsa di un senzatetto rafforza la nostra convinzione che queste persone vanno aiutate. Per questo non fermeremo la nostra azione: già da stamane polizia locale e Protezione civile sono di nuovo all’opera per aiutare e convincere i senzatetto ad accettare l’aiuto di Milano. Ieri ho chiesto al comandante della polizia locale di intervenire per cercare di convincere i senzatetto che stazionano nella nostra città ad accettare il nostro aiuto ed usufruire delle strutture del Comune: sono stati contattati più di 200 di loro e, da quanto mi riferiscono, solo otto hanno accettato la nostra offerta. Come ho già sottolineato, la legge non ci permette di obbligarli ad accettare un letto al caldo nei nostri centri”.
Se non hai i soldi, o non li fai fruttare alle coop LO STATO TI UCCIDEultima modifica: 2018-03-08T08:34:03+01:00da davi-luciano
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