Gentiloni tranquillizza Junker

di Luciano Lago

BRUXELLES  – A poche settimane dal voto in Italia, dall’oligarchia della Ue si manifesta una presa di posizione netta sugli scenari post-voto in Italia.
Arriva il messaggio dal più alto rappresentante dei tecno burocrati della UE, Jean Claude Juncker, il quale ha voluto commentare gli scenari del dopo elezioni in Italia, il presidente della Commissione Europea ha levato il suo “monito”. Junker, in un momento di sobrietà, non ha usato giri di parole e ha lanciato un allarme sul nostro Paese: “C’è un inizio di marzo molto importante per l’Ue. C’è il referendum Spd in Germania e le elezioni italiane, e sono più preoccupato per l’esito delle elezioni italiane che per il risultato del referendum dell’Spd. Dobbiamo prepararci allo scenario peggiore, cioè un Governo non operativo in Italia”.
Di fatto Juncker ha voluto collegare gli scenari del voto anche agli equilibri sui mercati internazionali:È possibile una forte reazione dei mercati nella seconda metà di marzo, ci prepariamo a questo scenario”.
Le parole di Juncker arrivano poco prima della conferenza sul Sahel che si terrà domani a Bruxelles. Al centro del vertice i rapporti tra Ue e Africa: “Siamo il primo partner del Sahel e dell’Africa in generale. Vogliamo aiutare questa Regione a essere più sicura e più forte e offrire opportunità per il futuro dei suoi abitanti, in particolare i giovani”. Una grande sensibilità dimostrata da Junker per l’Africa e per gli africani che lui ed i suoi sodali di Bruxelles vogliono  far sbarcare  in Europa in gran numero per risolvere i loro problemi.
La Commissione Europea, indifferente ai disastri che ha provocato con le sue politiche di austerità, si preoccupa per l’esito delle elezioni in Italia e mette le mani avanti per anticipare i possibili effetti sui mercati delle elezioni nel “bel paese”, quasi a voler far intendere che, un eventuale esito delle elezioni che non sia gradito all’oligarchia della UE, potrebbe far scatenare delle conseguenze negative sui mercati, con la risalita dello spread e con l’abbassamento del rating sul debito italiano.
Già pronti quindi gli strumenti della finanza per far capire chi comanda e chi decide sull’Italia, qualunque sia il risultato elettorale, nè più nè meno di come è accaduto in Grecia. Molto chiaro il messaggio per tutti quelli che pensano che un nuovo governo italiano disponga di un qualche potere contrattuale per trattare in Europa, rimanendo ancorato all’euro ed ai trattati sottoscritti con la UE.
Gentiloni tranquillizza Soros
Quasi subito dopo le parole di Juncker è arrivata puntuale e deferente la risposta del premier Paolo Gentiloni: “Tranquillizzerò Juncker, i governi sono tutti operativi. Non ci sono governi più operativi e meno operativi. I governi governano”.
Gentiloni ha colto l’occasione per lanciare anche lui un allarme sul “pericolo del fascismo” dichiarandosi preoccupato dal ritorno di posizioni fasciste, “un fenomeno però non solo italiano ma che sta coinvolgendo l’Europa: “Il disagio sociale molto spesso si trasforma in forme di nazionalismo, intolleranza verso gli stranieri e questo va evitato….”
Si scopre quindi la strategia di Gentiloni e della sinistra del PD e soci minori: coprirsi le spalle con il pericolo del “ritorno del fascismo” e convincere l’opinione pubblica che soltanto il PD e soci possa garantire la stabilità dei mercati, oltre naturalmente all’attuazione delle direttive che Bruxelles e Francoforte hanno già predisposto per l’Italia. Per il “nostro bene” naturalmente.
gentiloni
Gentiloni tranquillizza Junkerultima modifica: 2018-03-06T22:12:54+01:00da davi-luciano
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