L’Ordine dei Biologi sbotta: “sui vaccini clima inquisitorio come ai tempi di Galilei”. E sul convegno ‘boicottato’: “parleremo di nanoparticelle, terra dei fuochi e patologie ambientali”. A chi danno fastidio?

13 febbraio 2018

biologi
E bastato qualche schizzo di fango per scoprire le carte in tavola. E quando pure Repubblica tuona, significa che è giunto il momento di farsi sentire. Passando al contrattacco. Lo storico quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, nella sua versione on-line sarcasticamente bolla col timbro ‘No Vax’ il convegno internazionale programmato a Roma il 2 Marzo 2018 dall’Ordine Nazionale dei Biologi (festeggiati i 50 anni di attività), per il solo motivo che tra gli ospiti figura un Premio Nobel per la Medicina, scettico sull’innocuità dell’immunità pediatrica di gregge voluta dal Ministro uscente Lorenzin.
E la cosa, anche alla luce del programma dei relatori dell’incontro dal titolo NUOVE FRONTIERE DELLA BIOLOGIA, ha fatto infuriare il Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi Vincenzo D’Anna (è anche Senatore) che ha così replicato: “No a etichetta ‘No Vax’ per convegno dell’Ordine. Biologi stiano lontani da querelle politica”.
Integralmente OASI SANA pubblica la lettera del Presidente dell’Ordine dei Biologi inoltrata agli iscritti, ai quali si da appuntamento al prossimo convegno per parlare di nanoparticelle, terra dei fuochi, malattie ambientali (elettrosensibilità!) e ovviamente vaccini. sempre che non ritorni prepotentemente alla ribalta la censura di una nuova Santa Inquisizione..
Cari colleghi,
il nostro Ordine professionale e la nostra stessa libertà di acquisire liberamente cognizioni su aspetti della scienza anche controversi come le nanoparticelle, le nanopatologie e gli eco inquinanti, sono sotto attacco.
Da parte di taluni ambienti, forse timorosi di doversi confrontare con argomenti finora poco noti alla scienza stessa, oppure preoccupati di perdere comode rendite di posizione, è in atto un pesante tentativo di condizionare l’evento programmato per il prossimo 2 marzo a Roma, dal titolo “Nuove frontiere della biologia”, etichettandolo come “convegno no vax”.
È triste dover ammettere che quanto sta accadendo in queste ore evoca il clima plumbeo e inquisitorio in cui Galileo Galilei fu calato a forza e quindi costretto a fare abiura dai conformismi e dai detentori del sapere indiscusso ed indiscutibile. E tuttavia sono a rispondere con la serenità di chi è nel giusto e nel vero.
Le critiche espresse contro il convegno indetto dall’Ordine Nazionale dei Biologi per festeggiare il proprio cinquantennale, sono mendaci e del tutto ingiustificate. Quello in oggetto, infatti, non è un evento che tratta la materia dei vaccini e men che meno la recente legge che in Italia impone l’obbligo di trattamento vaccinale.
È avvilente dover constatare come non siano bastate le spiegazioni, le smentite, i comunicati stampa o gli interventi in radio (l’ultimo, lo scorso 6 febbraio, sulle frequenze di Rai Radio 1) per sconfessare un’etichetta che ci viene assurdamente “affibbiata” con il solo scopo di danneggiare il nostro Ordine, trascinandolo per i capelli in una bagarre dai contorni oscuri con l’obiettivo di dividere chi, come noi biologi, deve invece rimanere ben saldo, unito e lontano dalle strumentalizzazioni politiche camuffate da argomenti scientifici.
vaccini
Un convegno sulle nano particelle, gli inquinanti ambientali della “Terra dei Fuochi” e le patologie derivate, viene ignobilmente boicottato e contrabbandato per un evento “no vax” per il semplice fatto che tra i relatori illustri vi siano scienziati come il premio Nobel Luc Montagnier e Yehuda Shoenfeld, che hanno trattato, in chiave critica, taluni aspetti da inquinamento da nanoparticelle che sarebbero presenti anche all’interno dei vaccini.
Accettare questa mistificazione del paradigma in base al quale coloro che si interessano di nanoparticelle e di inquinanti ambientali siano da bollare come contrari alla scienza e alla pratica vaccinale, è fuori da ogni discussione e per noi biologi fonte di scandalo e di rifiuto. Non a caso a confutare ulteriormente, con l’evidenza dei fatti, la falsità di tale paradigma, v’è la presenza, al convegno, del professor Giulio Tarro la cui storia personale e scientifica è tutta dentro ed in favore della pratica vaccinale.
Ci siamo, nostro malgrado, trovati innanzi ad una sorta di cieco conformismo, al sentito dire che viene ossessivamente ribadito secondo la logica che una menzogna ripetuta più volte, possa diventare una verità. A dispetto di questo avverso clima registriamo, fin d’ora, una cospicua domanda di partecipazione e di richieste di inviti anche da parte di categorie che spesso si sono contrapposte a quella dei biologi.  Sono infatti svariate decine le richieste di medici e di farmacisti che intendono essere presenti al convegno del 2 marzo. Così come saranno presenti numerose emittenti di testate giornalistiche straniere e nazionali che hanno già fatto pervenire la loro richiesta di accredito.
Ho sempre ritenuto che la verità alla fine risplende sulla menzogna e che l’idealità prevale sulla bassezza degli scopi e degli interessi. Come presidente dell’Ordine ho il dovere di dirvi che non mi inginocchierò davanti ai “generali inquisitori, avendo davanti gl’occhi miei li sacrosanti Vangeli”, né maledirò “errori ed eresie”, come dovette affermare Galileo Galilei. Ho il dovere di non venir meno all’impegno di portare tutti i Biologi Italiani su di un terreno di vera libertà scientifica e di prestigio professionale e di essere, con tutti quanti voi, indomito alla mediocrità.
Sen. Dr. Vincenzo D’Anna
Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi
L’Ordine dei Biologi sbotta: “sui vaccini clima inquisitorio come ai tempi di Galilei”. E sul convegno ‘boicottato’: “parleremo di nanoparticelle, terra dei fuochi e patologie ambientali”. A chi danno fastidio?ultima modifica: 2018-02-21T23:15:28+01:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo