VORREI MA NON POSSO.

Pamela assassino
Ovvio che non avrebbe pagato. Nessuno pagherà, sarà archiviata come morte naturale? La vittima è il nigeriano, vittima di un complotto razzista va a finire. Se è stata squartata dopo la morte, a che serviva tutta quella candeggina? Un corpo morto non butta sangue, ma forse anche la scienza forense è razzista.
Vorrei sapere come mai lo spacciatore squartatore assassino di Pamela Mastropietro (definito pervicacemente ‘presunto’ dai media supergarantisti a intermittenza) era libero di delinquere in Italia.
 
Vorrei conoscere i nomi di chi non ha applicato le (blande) leggi esistenti.
 
Vorrei essere informato sui tempi e sulle circostanze dei reati da lui commessi da quando è sul territorio nazionale.
 
Vorrei conoscere il nome del prestanome, intestatario dell’appartamento e delle utenze dove viveva – base operativa dello spaccio – e dove ha macellato una povera ragazza 18enne.
 
Vorrei sapere chi lo ha aiutato sin dall’inizio a radicarsi senza diritto nella nostra Nazione. Chi lo ha trasportato in Italia, chi gli ha dato sostegno e assistenza, dove ha vissuto e persino che quali luoghi frequentava.
Vorrei conoscere il nome dell’avvocato (ovviamente pagato copi soldi degli italiani, grazie al gratuito patrocinio garantito per legge) che lo ha assistito per trovare i cavilli giuridici a eludere ogni controllo.
 
Vorrei anche sapere il contenuto dei fascicoli giudiziari con la sua storia di clandestino.
 
Vorrei leggere le interviste a chi lo ha conosciuto e frequentato. Persino di chi gli ha venduto la candeggina dopo il delitto con la quale ha lavato accuratamente i resti di Pamela per far sparire ogni traccia di DNA come insegnato dai telefilm polizieschi.
 
Vorrei leggere che la polizia si interroga sui nomi dei probabili complici, partecipanti alla bestiale mattanza di Pamela.
 
Vorrei che qualcuno mi dicesse che fine hanno fatto le parti mancanti del corpo della ragazza.
 
Vorrei leggere analisi e commenti sul retroterra culturale che sta dietro a uno squartamento rituale. Essere adeguatamente informato sulle pratiche cannibalistiche dell’Africa nera. Sui riti voodoo, sul satanismo o sul culto di Osiride.
 
Vorrei che la vita di Innocent Oseghale (strano destino che un delinquente assassino abbia come nome proprio ‘innocente’) venga analizzata pubblicamente in ogni dettaglio come quella di un Luca Traini qualsiasi.
 
Vorrei tutto questo proprio perché non sono razzista.
Vorrei davvero, infatti, che lo spacciatore assassino venga trattato come fosse un italiano qualsiasi. E peggio per lui!
Gianluca Castro -FB
VORREI MA NON POSSO.ultima modifica: 2018-02-06T16:44:16+01:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo