Tap accellera con la complicità del Governo Italiano.

https://www.tgvallesusa.it/2017/11/tap-accellera-la-complicita-del-governo-italiano/

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Sgomberato il presidio No Tap, cosa è successo nella notte: “Qui in Salento si sta lavorando da mesi senza che ci siano le previste autorizzazioni”

di Valsusa Report

Nella complicità delle carte firmate dal Governo Italiano a più riprese (ultima di questi qualche mese fa) si ha di fatto messo al via i lavori TAP senza le comuni autorizzazioni edili (e di diritto per qualsiasi opera). Un nuovo millennio dove la gente inizia ad accorgersi delle malattie provocate da questi lavori (e ad oggi ben nascoste nei progetti, l’esempio sta nelle carte TAV dove per ogni chilometro di scavo sono previsti morti).

Le popolazioni si oppongono dove sono allo stremo per sussistenza sanitaria ed economica o economico-sanitaria.

Dal Presidio No Tap Marco, uno storico attivista, uno tra i primi ad intravedere l’abuso del territorio ci scrive: “ce lo attendavamo, sapevamo che prima o poi la militarizzazione sarebbe arrivata. Non potevamo prevedere il giorno, anche se le informazioni si rincorrevano e più volte si parlava dei primi di novembre, ma TAP è imprevedibile, i suoi errori, la sua goffaggine, il suo non avere un progetto decente, ha come conseguenza la mancanza di un crono-programma”.

La complicità si legge per chi vuole leggerla ovviamente, 500 Forze dell’Ordine, vengono stanziate

ad ordine dei rappresentanti dello stato per l’ordine pubblico; quale? Quello che salva gli operai dai riottosi ovvi contestatori. Un sistema che garantisce i lavori non sorvegliati da chi si oppone, da chi appunto farà la pulce a tutti i lavori. Si sa se vuoi dei lavori rispettando le norme, quei lavori costeranno uno sproposito, pensate all’avvio di un’attività commerciale, ad un negozio.

TAP è un’attività commerciale privata, ed anche un’attività che oggi drena di fatto soldi pubblici, le Ff.Oo stipendiate dal ministero vengono stanziate nei territori di Melendugno, San Foca e San Basilio per 30 giorni.

La complicità e lo stupore lo scrivono e lo dicono i No Tap

Sergio da Lecce esordisce nella trasmissione Radio Rai dicendo “come fa l’autrice dell’articolo sul TAP a non sapere che per la realizzazione del progetto di gasdotto eurasiatico è pesantemente coinvolta la ‘ndrangheta (lo ha scritto poche settimane fa anche L’Espresso) e che per approvarlo in UE sono state pagate sedicimila tangenti per un importo di 3 miliardi di euro? – aggiunge – dei quattro gasdotti che interessano l’Italia ne funzionano solo due per l’insufficiente consumo di gas (calato in Europa del 50% negli ultimi anni)”

Marco dice stupendosi “non ci aspettavamo che, per favorire il mafiodotto, si sarebbero messe in campo forze di polizia in maniera sproporzionata, il governo ha avuto bisogno di mostrare i muscoli e dimostrare a TAP, che sembra governare lo stato italiano, che ha fatto i compiti. La cosa che non ci aspettavamo era la militarizzazione non solo dell’area del Cantiere di San Basilio, ma anche San Foca e Melendugno. Già questa estate avevamo potuto constatare la violenza dello stato, ma ora stiamo calpestando anche il diritto alla libera circolazione, ora stiamo sfiorando, se non ci stiamo già, la dittatura del neo liberismo”.

Di seguito la cronaca della giornata di ieri 13 novembre:

Per non essere colti impreparati erano un paio di notti che cercavamo di tenere il presidio ancora più vivo del solito. Ieri notte eravamo in venti a presidiare. Come da abitudine c’era chi girava per le strade alla ricerca di movimenti sospetti. Purtroppo non c’è stato bisogno di molta attenzione, già alle 23:30, mezzi di polizia, carabinieri, finanza e mezzi delle ditte che lavorano e collaborano con tap, si muovevano in direzione presidio.

La pressione, o meglio, la repressione subita in estate, ha dato i suoi frutti facendo allontanare molte famiglie, non dal movimento, ma dalla zona del presidio, quindi ci siamo ritrovati a fronteggiare in pochi i lavori della multinazionale. Come al solito abbiamo cercato di ritardarli e rendergli la vita difficile, ma la sproporzione di uno a dieci ci ha fatto desistere e siamo ritornati a presidiare all’interno del nostro spazio per paura che anche quello ci venisse tolto.

Abbiamo assistito impotenti all’arrivo di mezzi di polizia ed abbiamo visto il cantiere riempirsi di ogni tipo di mezzi, abbiamo visto enormi luci e tutto il necessario per partire, con due anni di ritardo, alla vera cantierizzazione. Cominciavano ad arrivare voci, poi confermate, che per una ordinanza prefettizia, non si poteva ne entrare ne uscire da San Basilio. I minuti diventavano interminabili nell’assistere impotenti a quello scempio e pian piano, conoscendo le strade di campagna, molti hanno deciso di recarsi a Melendugno per incontrare gli altri ed organizzarsi in maniera diversa. In pochi sono rimasti nel presidio a controllare che nulla fosse toccato o devastato.

Intorno alle nove scopriamo che, la campagna del presidio, rientra nella zona rossa di pertinenza ed ad uso delle forze dell’ordine per la durata dell’ordinanza che va da oggi 13 novembre al giorno 13 di dicembre. Chi era all’interno a cercato di restare quanto più a lungo possibile, ma la presenza sempre più massiccia della polizia a ridosso del nostro reticolato, ed il numero esiguo di presidianti a fatto desistere quest’ultimi che a malincuore hanno abbandonato le tende.

Alla mattina, spontaneamente, e contravvenendo all’ordinanza del prefetto, molti si sono ritrovati per una assemblea sul lungomare di San Foca dove si è deciso di spostarsi su Melendugno per manifestare il nostro disappunto e la nostra rabbia, per la situazione in essere sul nostro territorio, presso la sede di TAP. Di li ci siamo mossi verso i posti di blocco dove ad attenderci c’erano già schierate le forze dell’ordine in assetto antisommossa, abbiamo messo su un poco di disturbo al traffico e siamo ritornati all’interno del paese per sensibilizzare le famiglie mentre i  uscivano di scuola. La giornata si è conclusa così, rimandandoci all’assemblea che si terrà domani e di cui faremo un report dettagliato.

Contro ogni ingiustizia sociale, contro il TAP e contro tutte le opere inutili, dannose ed imposte.

La complicità dei difensori sull’azienda privata TAP lascerà indietro il meticoloso bozzare dei documenti

utili alla memoria storica, il valsusino Claudio Giorno ci scrive “per il TAV abbiamo una documentazione scientifica almeno pari a quella dei proponenti salvo che per una cosa: il costo per i contribuenti: zero cent contro 1 miliardo e mezzo di euro! (Come del resto stanno facendo i Salentini anche se ovviamente da meno tempo) ed oggi un po bloccata con la militarizzazione”.

Vogliamo anche ricordare le coincidenze di questa lotta.

Il presidio “La Peppina”, ad oggi sgomberato era la casa di tutti, noi come redazione abbiamo passato li una settimana indimenticabile raccogliendo spunti giornalistici per conoscere i motivi dell’opposizione. Un attivista scrive “lo avevamo chiamato così in onore della nostra amata Angelica, nome di battaglia, la Peppina. Se n’ è andata una notte di 3 mesi fa, era il 13 agosto. Il 13 Novembre, quasi a voler sfregiarci con uno schiaffone ancora più infame, i viscidi omuncoli di Tap, decidono di far partire i lavori. È stato uno smacco troppo forte e per questo lotteremo in modo ancora più duro, perché potete mobilitare gli eserciti che volete ma non avremo mai paura di voi. Lo dobbiamo alla nostra terra, ai nostri figli, ai nostri ideali e alla nostra Angelica!”.

Il Governo Italiano insieme a TAP per trenta giorni farà i lavori che nessuno in quella terra vuole.

Verranno spesi soldi pubblici, verrà a mancare in seguito la sussistenza per la popolazione, andando in comune la frase che si sentirà più spesso: “non ci sono i soldi”, la sentiranno le famiglie con disabili in casa, la sentiranno le associazioni che hanno bisogno di risistemare le sedi o il campetto da calcio, lo sentiranno le maestre per la sicurezza e la docenza agli alunni, lo sentiranno le squadre di volontari che si adoperano alla salvaguardia del territorio, lo sentiranno i gruppi di salvaguardia delle vite dagli incidenti stradali. E come ci disse, in quell’occasione, passando per caso, con la telecamera, l’anziano curatore degli ulivi centenari del Salento: “lo sentiranno in tanti, meno qualcuno, quelli non lo sentono mai, quelli che dicono: “ce bisogno di lavorare” o “eseguiamo solo gli ordini”, quelli sono sordi!!.

V.R. 14.11.17

Canadair – Uno dei più grandi scandali della storia Italiana di cui non si può e non si deve parlare! …E ci meravigliamo che ci sia gente che salta di gioia ad ogni nuovo incendio…!!!

http://ilfastidioso.myblog.it/2017/07/23/canadair-uno-dei-piu-grandi-scandali-della-storia-italiana-di-cui-non-si-puo-e-non-si-deve-parlare-e-ci-meravigliamo-che-ci-sia-gente-che-salta-di-gioia-ad-ogni-nuovo-incendio/

Canadair

 

Che fine faranno gli aerei Canadair in Italia? un altro scandalo di cui non si può / non si deve parlare

L’aereo Canadair tecnicamente e operativamente è una buona macchina e i piloti che lo fanno volare sono seri professionisti, ma la “gestione” fatta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento ProCiv. – è stata ed è scandalosa: non è più accettabile.

Comperati, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile – con soldi pubblici ma dati da gestire dal 1997 fino al 21 Ottobre 2010 (giorno del suo arresto) al Sig. Spadaccini, società Sorem, una società privata che non aveva mai fatto quel mestiere. Quando ha preso l’appalto a trattativa privata, non aveva nemmeno un pilota, non aveva tecnici e la Presidenza Consiglio dei Ministri per potergli affidare l’incarico nel 1997 dovette addirittura modificare il Bando di Gara (già depositato in Comunità Europea) perché, nel precedente Bando di Gara era richiesto il possesso della Licenza da almeno tre anni.

Dal 1997 dieci Governi di centro-destra e/o di centro-sinistra, hanno voluto e tollerato che questo scandalo cominciasse e continuasse ancora oggi: hanno creato e “ingrassato” un monopolista “privato”, pagandolo più di 30/40 milioni €/Euro ogni anno, “solo” per far volare quegli aerei.
Spadaccini, gestore privato, tramite la sua società Sorem per oltre 13 anni di quegli “aerei di Stato” grazie agli “strani” appalti del Dipartimento ProCiv., ha nascosto in un paradiso fiscale 90 milioni €/Euro. E’ stato scoperto, arrestato (la sua prima dichiarazione è stata: “… pagavo il faccendiere Lavitola per garantirmi gli appalti del Dipartimento ProCiv…”) indagato e ora è sotto processo per frode fiscale, ma nessuno ne deve parlare! Il processo al Sig. Spadaccini è cominciato a Pescara il 9 luglio 2013, ma nessuno ne parla; nessuno racconta della truffa di 90 milioni di €/euro a danno dei cittadini italiani permessa e tollerata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

E’ stata la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento ProCiv. – a metterglieli in tasca tutti quei milioni di €/euro per gestire quegli aerei. Il Dipartimento ProCiv. non sapeva e non sa quanto costa gestire una “compagnia aerea”! Non l’ha mai fatto! Non ha mai avuto i piloti, non ha mai avuto i tecnici e non ha mai avuto nemmeno la licenza per far volare degli aerei ! In base a cosa hanno deciso che il Bando di Gara doveva essere di 50 milioni €/Euro ogni anno e non di 30 milioni oppure di 70 milioni? Ma perché li hanno comperati quegli aerei se poi, per farli volare hanno dovuto far nascere e dipendere da un “monopolista privato” che ha dovuto imparare un mestiere che nemmeno lui aveva mai fatto, utilizzando tra l’altro “aerei di Stato”? La Corte dei Conti non ha nulla da dire in proposito?
Nel 2011, dopo l’arresto del sig. Spadaccini (avvenuto il 21 Ottobre 2010 ) e la rescissione del contratto con la società Sorem, la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento PropCiv. – (in “panico istituzionale”: aveva gli aerei ma non poteva farli volare! Se fosse successo nel mese di Luglio invece che ad Ottobre?) ha ricreato la stessa identica situazione precedente: per farli volare hanno affidato gli aerei “statali” Canadair ad una nuova società privata.

Martedì 3 Luglio 2012 il Capo Dipartimento della Protezione Civile (Prefetto Gabrielli) dichiara: “…l’anno prossimo se non si troveranno nuovi fondi, i Canadair dovranno restare a terra…“ poche settimane dopo precisa ulteriormente: “… abbiamo la più grande flotta aerea di Canadair al mondo ma io mi domando: ce li possiamo permettere? Io non lo so …”. Lo Stato deve comperare altri aerei per darli ad una ditta privata per farli volare?

Visto che soldi non ce ne sono più, il Governo Monti ha deciso e il Governo Letta ha reso esecutivo che quegli aerei siano “tolti” alla Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento ProCiv.- e “dati” al Ministero dell’Interno (VV.FF.), ma qualcosa di strano da quel momento ha avvolto il “capitolo di spesa Canadair”! Forse in qualche sottoscala del Ministero dell’Interno si sta organizzando qualche operazione sui velivoli Canadair che è meglio tenere riservata? Operazioni magari tenute segrete che, con assurde motivazioni di “sicurezza nazionale”, vengono gestite in modo sospetto, anomalo e/o in deroga alla legge? Non sarebbe la prima volta !

Vedere su Internet:

Appalti al Viminale, tutto da archiviare. Silenzio su gare segretate per 600 milioni

Per quale motivo i 20 aerei Canadair, già di proprietà Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione- Civile sono stati ceduti, volturati, intestati al Ministero dell’Interno – Vigili del Fuoco? Perché si fanno questi “strani” passaggi di proprietà?
Ci hanno detto che il Dipartimento della Protezione Civile non ha più soldi per far volare questi aerei, quindi diamoli ai Vigili del Fuoco -Ministero dell’Interno ma, i Vigili del Fuoco pare che non abbiano nemmeno i soldi per pagare eventuali infortuni al proprio personale.
Vedere su internet alcune Interrogazioni Parlamentari a proposito delle scarse risorse finanziarie dei VV.FF.:

Vigili del fuoco senza copertura assicurativa per malattie e infortuni

Interrogazione On. Rosato la Uil PA Vigili del Fuoco inerente la mancanza di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni

Pompieri umiliati, intervenga Alfano

Come faranno i Vigili del Fuoco a pagare la ditta privata che dovrà far volare i Canadair?
Se i soldi li troveranno per i VV.FF., tanto valeva darli al Dipartimento ProCiv. visto che comunque gli uni e/o gli altri per far volare quegli aerei “statali” debbono pagare una ditta privata.
Cosa si vuole nascondere, cosa si sta preparando : un nuovo “schiaffo” ai cittadini italiani?
Si sta organizzando un altra “svendita” come la grande operazione Alitalia voluta da Berlusconi e i suoi capitani coraggiosi?

L’ex Governo Monti prima e l’attuale Governo Letta pensano forse di “svendere” quegli aerei antincendio a qualche “amico” del momento, magari ad un nuovo Colaninno o forse Toto, a qualche nuovo “capitano coraggioso” , o magari a qualche operatore finanziario pronto per “ i saldi”, garantendogli “contratti sicuri” per i prossimi 10/15 anni come già avvenuto con Mr. Spadaccini , contratti talmente “grassi” da non poter rifiutare?
Visto che il Governo/Ministero della Difesa ha deciso di comperare gli aerei F35, cercheranno una ditta privata per far volare anche quelli, come hanno fatto e stanno facendo per far volare gli aerei Canadair ? Perché i Vigili del Fuoco non danno anche i loro automezzi ad una ditta privata per farli circolare ? Perché la GdF, i Carabinieri, la Polizia, i Vigili del Fuoco, il CfS non danno i loro elicotteri a qualche ditta privata per farli volare?
Perché la Marina Militare non da le sue navi a qualche armatore privato per farle navigare?

Vedere su Internet, quello che ha combinato un “monopolista privato” (forse amico di qualche “pezzo grosso” nelle stanze del Potere ? ) nel gestire degli aerei di Stato:

Arrestati Giuseppe Spadaccini, il notaio D’Ambrosio ed ex manager Delverde, Valenti, per maxievasione

Spadaccini: evasione fiscale da 90 milioni di Euro

Abruzzo/Maxievasione da 90mln: Spadaccini rinviato a giudizio, notaio D’Ambrosio assolto

Eppure nel Dipartimento della Protezione Civile, sono anni, che succedono cose strane e/o perlomeno da chiarire, ma rimaste sempre senza risposte.

Fin dal 1996 Guido Bertolaso, già Capo Dipartimento Protezione Civile., dopo pochi giorni in quegli uffici, con una ufficiale lettera di dimissioni denunciò : “…mai mi ero trovato in una situazione così imbarazzante sotto il profilo Istituzionale… esiste un Dipartimento Ombra a fianco di quello ufficiale, che opera in disprezzo delle regole fondamentali della Pubblica Amministrazione …”
firmato Guido Bertolaso -CapoDipart.ProCiv. 18 Settembre 1996

Pochi anni dopo, nell’anno 2001 un altro Capo Dipartimento (Prefetto Anna Maria D’Ascenzo) sostituto di Franco Barberi (n.b.: cacciato per lo scandalo Arcobaleno!) concludendo la sua breve esperienza nello stesso ufficio, in una intervista al settimanale Panorama chiude l’intervista dichiarando : “… d’altra parte, un’inchiesta sull’ attività di questo Dipartimento e sui miliardi spesi è assolutamente necessaria.”
settimanale Panorama 27/09/2001 pag.106 Oggi : 2012 , dopo dieci anni del Dipartimento ProCiv. dei “Grandi Eventi” , dei “Grandi Scandali”, del “Grande Spreco” di denaro pubblico, il nuovo Capo Dipartimento ( Prefetto Gabrielli ) in una intervista al Corriere della Sera dichiara: “… se l’anno prossimo non si troveranno nuovi soldi i Canadair dovranno restare a terra !… Abbiamo la più grande flotta di aerei Canadair al mondo ma io mi domando: ce li possiamo permettere ? Io non lo so ! … … “
Io, lo sapevo fin dal 1993 che il Dipartimento non poteva permetterseli; per quindici anni l’ho detto e spiegato al Dipart. ProCiv. quello che stavano rischiando ma, facevano finta di non capire!
Visto che il Dipartimento ProCiv. non ha più soldi per pagare chi fa volare i Canadair e siccome la Corte dei Conti aveva suggerito e consigliato di dare tutte le competenze anti/incendi boschivi in capo ad un unico Ente ( C.f.S ? ), il Governo Monti ha deciso ed il Governo Letta rende esecutivo che gli aerei Canadair vengano tolti al Dipartimento ProCiv. e siano “dati”, non al CfS ( come raccomandato dalla Corte dei Conti ), ma aiVV.FF. (Ministero dell’Interno) che, come fatto dal Dipartimento ProCiv. nei precedenti 16 anni, li darà nuovamente da gestire ad una società privata! Lo scandalo continua ma : nessuno ne può parlare! Nessuno deve sapere! Perché?

Io ho frequentato ( per mia disgrazia ) quei palazzi / uffici di via Ulpiano (sede Dipartimento della Protezione Civile) fin prima del 1993, quando l’allora Governo Ciampi ordinò l’acquisto dei primi 4 aerei Canadair CL415 e ho frequentato quegli uffici per i quindici anni successivi, vedendo e documentando “tante cose” sulla strana gestione dei mezzi aerei antincendio (tutti, non solo i Canadair), da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile – e i Super-elicotteri del CfS (altro scandalo gigantesco).

La Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile, mi ha già “ucciso civilmente” facendo fallire la mia azienda nel 2004 (n.b.: oggi 2013 mi debbono ancora pagare il lavoro regolarmente fatto nel 1999 ) e, nonostante la Presidenza del Consiglio dei Ministri sia stata condannata dalla Corte di Appello di Torino a pagare il dovuto, non pagano!

Oggi ci sentiamo dire che le aziende falliscono perché la Pubblica Amministrazione paga in ritardo: io l’ho vissuto sulla mia pelle ma, dire “ la Pubblica Amministrazione” è troppo generico. Chi non mi ha pagato e mi ha fatto fallire è statala Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Ho tenuto il diario di tutti quegli incontri in via Ulpiano e nei vari Ministeri competenti (con date, ore e nominativi) e ora, visto che le Istituzioni mi hanno fatto diventare un “cittadino inutile”, ho deciso di rendere pubblico come le Istituzioni (Presidenza Consiglio dei Ministri) hanno operato, perché è ora che gli italiani sappiano come stanno veramente le cose nel merito della “scandalosa gestione” dei mezzi aerei anti/incendio e, capiscano perché da anni l’unica razza in via di estinzione nel nostro Paese è : la razza imprenditoriale.
In questo nostro Paese tutti, troppi parlano (senza aver mai provato a farlo) di come creare nuovi posti di lavoro, ma gli unici che creano “veri” posti di lavoro da sempre sono gli imprenditori (piccolissimi artigiani, piccoli o grandi imprenditori), ma nel nostro Paese fare l’imprenditore è diventato impossibile.
Io ho provato, lo facevamo bene, avremmo creato oltre un centinaio di nuovi posti di lavoro facendo risparmiare molte risorse finanziarie ma non solo, allo Stato. Ma le Istituzioni me lo hanno impedito.

Carlo Gaiero 

Fonte italiachebrucia.wordpress.com

via NincoNanco

ZIMBABWE : COUP D’ETAT OU PURGE ? CE QUE L’ON SAIT VRAIMENT A CE STADE …

PANAFRICOM-NEWS/ 2017 11 15/

http://www.scoop.it/t/panafricom

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Que s’est-il passé cette nuit au Zimbabwe? Voici tout ce que l’on sait … L’armée zimbabwéenne est descendue mercredi dans les rues de la capitale Harare et détenait le président Robert Mugabe, le plus vieux dirigeant en exercice de la planète, tout en assurant ne pas vouloir le renverser.

Selon des témoins, un convoi de véhicules militaires a été vu mardi près d’Harare et des coups de feu entendus dans la nuit près de la résidence privée de Robert Mugabe, 93 ans, qui dirige le Zimbabwe d’une main de fer depuis son indépendance en 1980. Mercredi matin, des blindés de l’armée contrôlaient les accès au Parlement, au siège du parti au pouvoir la Zanu-PF et aux bureaux dans lesquels le chef de l’Etat réunit généralement ses ministres. Pour le reste, l’activité était proche de la normale dans la capitale, selon des journalistes de l’AFP.

En pleine nuit, un haut responsable militaire a expliqué lors d’une allocution diffusée par la télévision nationale que l’armée était intervenue pour éliminer les “criminels” de l’entourage du président, mais qu’elle ne voulait pas “renverser le gouvernement”. “Ce n’est pas un coup d’Etat militaire contre le gouvernement”, a martelé le général Sibusiso Moyo.

Où est le président Mugabe ?

Le chef de l’Etat s’est entretenu mercredi par téléphone avec son homologue sud-africain Jacob Zuma, à qui il a assuré être retenu prisonnier à son domicile de la capitale, tout en ajoutant qu’il allait bien. Dans la nuit, le général Moyo avait assuré que le chef de l’Etat et sa famille étaient “sains et saufs” et que leur sécurité était “garantie”, sans donner plus de détails. Aucun détail n’a été donné sur la situation de son épouse Grace …

* Lire sur AFP/LLB :

http://www.lalibre.be/actu/international/que-s-est-il-passe-cette-nuit-au-zimbabwe-voici-tout-ce-que-l-on-sait-5a0be995cd707514e8c1c82c

(attention Média de l’OTAN ! Lire avec esprit critique …)

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VENERDÌ 17 NOVEMBRE, ALLE 21, A ROMA, GARBATELLA,VIA PULLINO 1 (METRO B), CIRCOLO ARCI, PRESENTO IL DOCUFILM “ERITREA, UNA STELLA NELLA NOTTE DELL’AFRICA”.

http://fulviogrimaldi.blogspot.it/2017/11/venerdi-17-novembre-alle-21-roma.html

MONDOCANE

MARTEDÌ 14 NOVEMBRE 2017

E’ il racconto attualissimo di un paese che, conseguita l’indipendenza con una lotta di liberazione di trent’anni, difende gli obiettivi di quella lotta contro i tentativi di ritorno di colonialismo e imperialismo. Unico paese africano, dopo la caduta della Libia di Gheddafi,  a rifiutare  presenze militari Usa-Nato e condizionamenti e interferenze del FMI e della Banca Mondiale, l’Eritrea paga la sua autodeterminazione e il suo modello sociale fondato sull’uguaglianza e sulla giustizia sociale con una violenta campagna di diffamazioni da parte dei governi e media occidentali e con la costante pressione bellica del potente vicino etiopico, regime cliente di Usa, UE e Israele.
Il documentario ristabilisce la verità sulla nostra ex-colonia ed esamina il quadro generale  che vede una forsennata corsa militare ed economiche degli Usa e delle ex-potenze coloniali europee ad accaparrarsi, con le buone o con le cattive, le ricche risorse del Continente. Aspetto collaterale di questa predazione è lo svuotamento dei paesi africani delle proprie popolazioni, con gli strumenti della guerra, delle rapine delle multinazionali, dei disastri climatici e dei ricatti di libero scambio. Sradicamento di milioni di africani che da noi si traduce nell’arrivo di masse di migranti che si vogliono accogliere senza se e senza ma, evitando accuratamente di denunciare cause e obiettivi di questa gigantesca operazione di ingegneria politica e sociale contro l’Africa (e il Medioriente) e contro il Sud Europa.
Fulvio Grimaldi
 

DUPLICITE TURQUE EN SYRIE (II) : EN ACCORD AVEC LES USA, LA TURQUIE TENTE DE MINER LA SOUVERAINETE DE LA SYRIE

 

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE/

Luc MICHEL pour EODE/

Flash géopolitique – Geopolitical Daily/

2017 11 14/

LM.GEOPOL - Damas vs erdogan II (2017 11 14) FR 2

« le principal objectif des États-Unis en Syrie est d’empêcher le gouvernement d’exercer sa souveraineté »

– Ali Qaem Maqami (expert des questions turques).

« La Turquie tente de miner la souveraineté de la Syrie », affirme Pars Today (Iran) ce 12 novembre 2017. La Turquie tente, selon un expert des questions turques, Ali Qaem Maqami,  « d’éviter la reprise d’Idlib, d’Afrin et du triangle Azaz–Jarablus–al-Bab par l’armée et le gouvernement central syriens » …

* Lire aussi LUC MICHEL’S GEOPOLITICAL DAILY/ DUPLICITE TURQUE EN SYRIE :

DAMAS DEMANDE LE RETRAIT IMMEDIAT DES TROUPES TURQUES DE LA VILLE D’IDLIB sur http://www.lucmichel.net/2017/10/15/luc-michels-geopolitical-daily-duplicite-turque-en-syrie-damas-demande-le-retrait-immediat-des-troupes-turques-de-la-ville-didlib/

En ce qui concerne « la poursuite des actes interventionnistes de la Turquie en Syrie », Ali Qaem Maqami a affirmé « qu’Ankara ne souhaitait pas la souveraineté de Damas sur certaines parties de son territoire et que la Turquie s’employait à éviter la reprise par l’armée et le gouvernement central syriens du contrôle d’Idlib, d’Afrin et du triangle Azaz–Jarablus–al-Bab » :

« On peut dire que la Turquie essaie de prendre le contrôle d’une partie du nord de la Syrie. De son côté, Washington tente de mettre Raqqa, qui est située sur la rive orientale de l’Euphrate, sous le contrôle des États-Unis et des Forces démocratiques syriennes (FDS). Les Américains tentent de retirer à Bachar al-Assad et au gouvernement central leur autorité », a ajouté Maqami.

« La Turquie justifie la poursuite de sa politique interventionniste en Syrie par le fait que le Parti kurde syrien de l’Union démocratique (PYD), proche du PKK (Parti des travailleurs du Kurdistan), cherche grâce au soutien des États-Unis à prendre le contrôle de cette région », a-t-il poursuivi.

UN CORRIDOR KURDE ?

En allusion à l’opposition d’Ankara aux coopérations entre Washington et le PYD, Maqami s’est exprimé en ces termes : « La Turquie est d’avis que les Forces démocratiques syriennes (FDS) cherchent à créer un corridor kurde ; or, Ankara déclare avoir l’intention d’empêcher la formation d’un tel corridor. » « Ankara envisage de mener une action contre les FDS à Afrin. Et à cet effet, il a besoin de l’autorisation et de la participation de la Russie, qui a son emprise sur cette ville », a-t-il indiqué.

ANKARA – WASHINTON – LES KURDES – MOSCOU :

LA QUADRATURE DU CERCLE VICIEUX GEOPOLITIQUE AU LEVANT

« Pour se battre contre les FDS sur la rive orientale de l’Euphrate, Ankara doit se coordonner avec les États-Unis, sinon Washington ne lui permettra pas d’entrer dans les cantons kurdes », a-t-il déclaré, avant de souligner que « le principal objectif des États-Unis en Syrie est d’empêcher le gouvernement d’exercer sa souveraineté » …

* Voir aussi # LUC MICHEL’S GEOPOLITICAL DAILY/ DUPLICITE TURQUE EN SYRIE (II) : LA PRESSE D’ETAT IRANIENNE S’INTERROGE SUR LE ‘GRAND JEU SYRIEN’ D’ERDOGAN sur http://www.lucmichel.net/2017/10/17/luc-michels-geopolitical-daily-duplicite-turque-en-syrie-ii-la-presse-detat-iranienne-sinterroge-sur-le-grand-jeu-syrien-derdogan/

UNE NOUVELLE RENCONTRE POUTINE-ERDOGAN QUI N’ARRANGERA RIEN …

Le président turc Recep Tayyip Erdogan est arrivé ce lundi à Sotchi, dans le sud-ouest de la Russie, où il doit s’entretenir avec Vladimir Poutine « des moyens de faire avancer le règlement du conflit syrien », a annoncé le Kremlin.

Toute la quadrature du cercle géopolitique entre le triangle Washington-Ankara-Moscou (car Erdogan voudrait en faire deux relations bilatérales mais il s’agit d’une relation triangulaire et qui le restera) s’inscrit dans les données contradictoires suivantes :

– La Russie est l’un des principaux alliés du régime de Damas, tandis que la Turquie est un soutien majeur des rebelles,

– Damas et son allié iranien (voir la presse d’Etat) sont résolument opposés aux plans d’Erdogan en Syrie,

– Le projet néo-ottoman de l’AKP implique un démembrement de la Syrie,

– L’ennemi principal de la Turquie est le PKK kurde, avec son aile de Nord-Syrie, et la solution du problème kurde sans dommage pour Ankara passe par Washington,

– Le démembrement où le changement de régime en Syrie voulu par les USA est supporté par Erdogan,

– La Turquie reste membre de l’OTAN et candidate à l’entrée dans l’UE,

– Ses projets géopolitiques – intégration dans l’UE ou « Pantouranisme » – sont antagonistes au projet neoeurasistede Poutine.

Cela fait beaucoup. Beaucoup trop !

Reste donc l’opportunisme d’Erdogan (pour renforcer son régime autoritaire) et les subtilités tactiques de Moscou (pour diviser le Bloc occidental) !

Les deux pays ont « travaillé ensemble » ces deux dernières années pour trouver une issue à la guerre, notamment par le biais du processus de paix d’Astana, dont ils sont les parrains avec l’Iran. Ces efforts communs ont notamment abouti à la mise en place de zones de désescalade dans certaines régions de la Syrie, permettant une diminution des violences sans les faire cesser complétement. Mais où l’opportunisme cynique d’Ankara a braqué Damas et Téhéran. « Le principal sujet de discussion sera la situation en Syrie, le fonctionnement des zones de désescalade et la poursuite du processus de règlement politique », a dit aux journalistes le porte-parole du Kremlin, Dmitri Peskov.

Erdogan et Poutine se sont rencontrés pour la dernière fois en septembre à Ankara, où ils avaient décidé de faire pression en faveur de la création d’une zone de désescalade dans la région d’Idleb, dans le nord de la Syrie. Depuis, la Russie a proposé de réunir toutes les forces politiques syriennes pour aboutir à un règlement politique du conflit. Mais l’opposition et les Occidentaux se sont dits sceptiques », en réalité ne veulent pas d’une victoire politique de Damas, Moscou et Téhéran, et aucune date n’a été fixée.

Reste donc un grand poker menteur qui double le « grand jeu syrien » ! « La Russie, qui est dans une position très difficile (en Syrie), ne peut tout simplement pas se permettre de perdre des alliés ou même des partenaires », a affirmé à l’AFP l’expert russe Alexeï Malachenko, ajoutant que Poutine et Erdogan avaient « besoin l’un de l’autre » dans ce conflit … Selon A. Malachenko, l’économie devrait aussi être l’un des sujets de discussion entre les deux dirigeants.

* Voir aussi sur EODE GEOPOLITIQUE/

DAMAS VS ANKARA : LE DOSSIER QUI EMPECHE TOUT RAPPROCHEMENT REEL ENTRE ERDOGAN ET LA RUSSIE sur http://www.eode.org/eode-geopolitique-damas-vs-ankara-le-dossier-qui-empeche-tout-rapprochement-reel-entre-erdogan-et-la-russie/

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