TAV Torino-Lione: il bilancio dell’opera dopo 27 anni di progetti

https://altreconomia.it/tav/

All’inizio di agosto il CIPE ha approvato i primi due lotti della tratta ferroviaria. Una “grande opera” costata già un miliardo di euro. La Francia, intanto, ha annunciato una “pausa di riflessione”. Intervista ad Alberto Poggio, membro della Commissione Tecnica a supporto dei Comuni dell’Unione Montana Valle Susa, Torino e Venaria Reale

La fresa a Chiomonte. © ANSA - ALESSANDRO DI MARCO
La fresa a Chiomonte. © ANSA – ALESSANDRO DI MARCO

Il 7 agosto di quest’anno, il CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha approvato i primi due lotti costruttivi della tratta transnazionale della linea ad Alta Velocità Torino-Lione, previsti dall’accordo tra l’Italia e la Francia. Altreconomia ha incontrato Alberto Poggio, ingegnere, membro della Commissione Tecnica a supporto dei Comuni dell’Unione Montana Valle Susa, Torino, Venaria Reale e del Movimento No Tav (circa 1 milione di cittadini rappresentati) per fare il punto sullo stato dei lavori, anche alla luce dell’ultimo aggiornamento. A oggi, l’unico cantiere in Italia si trova in Val Clarea, tra i comuni di Chiomonte e Giaglione, allestito per la realizzazione del tunnel esplorativo.

Ingegner Poggio, che cosa comporta la recente decisione del CIPE?
AP Negli ultimi 15 anni Italia e Francia hanno siglato svariati accordi sulla Torino-Lione, gli ultimi sono stati ratificati a fine 2016. La recente decisione del CIPE è un passaggio di attuazione, che arriva in ritardo di sei mesi, in quanto doveva essere adottata già nello scorso febbraio. Il testo non è ancora pubblico, dovrebbe riguardare il completamento dei lavori preliminari (in corso dal 2002) e lo scavo di alcuni chilometri del Tunnel di Base, attività che difficilmente potrà partire entro questo decennio. Per quanto riguarda i fondi, anche qui si tratta di una vecchia storia: furono stanziati dal governo Monti a fine 2012: 2,6 miliardi prelevati progressivamente dal bilancio dello Stato fino al 2027 (solo nel 2017 sono oltre 200 milioni). Un ingente impegno di risorse pubbliche ma ancora insufficiente a coprire gli oneri italiani per la realizzazione della Torino-Lione. Purtroppo, con l’attuale legislazione, è possibile iniziare a costruire parti di grandi opere (lotti, appunto) anche in assenza della disponibilità finanziaria complessiva. Questo è consentito anche se tali parti non saranno autonomamente in grado di funzionare (ovvero lotti costruttivi ma non funzionali), come nel caso di un troncone di una galleria sotto le montagne.

Oltre al tunnel esplorativo che cosa abbiamo della tratta dopo 27 anni di progetti e oltre 1 miliardo euro già speso?
AP 
Nemmeno un metro. Dovrebbe essere lunga 270 chilometri da Torino a Lione, e costituita da tre tronconi: la sezione italiana, quella transfrontaliera e quella francese. La parte internazionale, dovrebbe iniziare a Susa e concludersi a Saint-Jean-de-Mauirenne in Francia, coincidendo quasi totalmente con il Tunnel di Base: 57,5 chilometri sotto le Alpi. Se, come sembra dagli ultimi orientamenti politici, le tratte nazionali non saranno realizzate, il tunnel sarà collegato alle ferrovie già esistenti. Pertanto sarebbe un’opera sostanzialmente inutile perché non si avrebbe incremento della capacità di trasporto lungo il percorso ferroviario Torino Lione, che rimarrebbe pari a quelle delle linee attuali.

Come sono ripartite le spese?
AP 
Dunque, quelle previste ammontano a 8,6 miliardi per il Tunnel di Base, più le tratte nazionali che possiamo stimare a 4,4 per l’Italia, più 2 miliardi, causati da una variazione al progetto che ha fatto ricadere sulla tratta nazionale italiana un pezzo di quella frontaliera. La Corte dei Conti francese ha stimato, nel 2012, un costo totale dell’opera pari a 26,1 miliardi di euro, quindi con una spesa per la Francia di 11 miliardi.Ma è importante dire che dei 57,5 chilometri solo 12,5 sono in Italia e il resto ricade sul territorio francese, ma le spese sono ripartite al 58% all’Italia e 42% alla Francia. Perché nei primi accordi nel 2004 la Francia si lasciò convincere solo a fronte della promessa italiana di sostenere la quota maggiore delle spese.

L’Europa come partecipa?
AP 
La partecipazione definitiva alle spese da parte dell’Europa non è ancora stata deliberata. Sarà oggetto di discussione dopo il 2020 e potrà arrivare al massimo a coprire il 40% sul costo del solo Tunnel di Base, meno del 13% sull’intera Torino-Lione. Inoltre, la società italofrancese titolare dei lavori, Telt, deve essere in grado di rispettare gli impegni presi. Nel periodo 2007-2013 la Commissione europea ha revocato oltre 270 milioni di euro di contributi alla Torino-Lione a causa del notevole ritardo dovuto a difficoltà amministrative e tecniche.

La Francia ha cambiato idea sulla sua tratta?
AP 
Da anni il Governo francese ha indicato come non prioritaria la realizzazione della tratta di sua competenza, che è lunga 140 chilometri, di cui il 60% in opere sotterranee, con costi di realizzazione molto alti. Recentemente il segretario di Stato ai Trasporti, Elizabeth Borne, ha annunciato in Parlamento l’intenzione di prendere una pausa nella realizzazione dell’opera.

Qual è la situazione dei flussi ferroviari?
AP 
Negli ultimi venti anni lo scambio di merci tra Italia e Francia ha avuto una discesa costante. Oggi il transito di merci sulla ferrovia della Valle è pari a 3-4 milioni tonnellate di merci all’anno. Ferrovie dello Stato ha stimato la capacità dell’attuale linea in 20-32 milioni di tonnellate annue. Quindi così com’è avrebbe un margine di incremento da sei a dieci volte. La linea è a doppio binario, elettrificata e il tunnel del Frejus, tra Bardonecchia-Modane, è stato ampliato con un investimento di centinaia di milioni per il trasporto di merci di grande sagoma. A oggi, nessuno elemento indica una tendenza di crescita dei flussi, ma qualora si verificasse, vi sarebbero tutti i margini per ospitarlo. Perché spendere miliardi quando esiste una linea idonea se non per rincorrere pervicacemente il più grande appalto d’Europa?

Tra le criticità denunciate ci sono anche le alte temperature interne alle montagne.
AP 
Nel cuore della montagna sono attese temperature superiori a 50 °C. Sarà pertanto necessario raffreddare perennemente la galleria. Uno “zoccolo” fisso di consumi energetiche, emissioni di CO2 e costi che potrebbe trovare compensazione nel minor consumo dei locomotori in salita, per la minore quota raggiunta con il Tunnel di Base, solo a fronte di una colossale crescita dei flussi di treni, come indicato nelle irrealistiche previsioni dei proponenti.

Nel mese di luglio la società Telt ha chiesto una variante ai lavori.
AP 
Il 10 luglio 2017 una variante al progetto è stata depositata ai ministeri competenti per chiedere che i lavori del tunnel inizino da Chiomonte, dove si trova oggi il cantiere, e venga scavato verso Susa ovvero in direzione opposta a quella inizialmente prevista. Questa variante richiederà modifiche consistenti.

Di che tipo?
AP 
La talpa per lo scavo dovrebbe discendere in profondità per raggiungere il tracciato verso Susa. Poi dovrebbero realizzare uno svincolo che colleghi il cantiere all’autostrada A32 per i flussi di materiali di scavo e costruzione. Ogni giorno centinaia di camion scenderebbero a Susa per poi invertire la marcia e risalire a Salbertrand, per il trasbordo sul treno. Ma un gruppo di attivisti No Tav e di naturalisti ha scoperto che nello spazio di allargamento del cantiere si trova la farfalla Zerynthia polyxena, una specie protetta dall’Unione europea tramite la “Direttiva habitat”. I ricercatori hanno già segnalato alle autorità competenti la presenza della farfalla che sembra non fosse stata esaminata nel progetto.

Che ruolo hanno le amministrazioni locali?
AP 
Noi continuiamo a produrre osservazioni tecniche fin nei minimi dettagli, ma va tenuto conto che le osservazioni presentate dai comuni sono puramente consultive per la legislazione vigente sulle infrastrutture strategiche pubblicate nel Documento di programmazione economica finanziaria (DEF).

A quanto ammonterebbero le penali se si volessero sospendere i lavori?
AP 
Per quanto noto pubblicamente, nell’insieme degli accordi tra Italia e Francia stipulati dal 2001 a oggi non sono indicate penali. Gli oneri si limitano al completamento degli appalti finora assegnati.

IPOTESI SULL’IGNORANZA

http://www.labottegadelbarbieri.org/ipotesi-sullignoranza/

Riflessioni di ERRI DE LUCA (*) mentre la Francia si ritira dalla balorda linea Tav, cioè Treni Alta Voracità 

“È un luogo comune che la conoscenza sia potere. Ma chi ha debitamente considerato e esposto il potere dell’ignoranza? La conoscenza costruisce lentamente ciò che l’ignoranza demolisce in un’ora”.
Diversamente dal suo nome di autore, George Eliot era una donna. Si chiamava Mary Anne Evans, scrittrice inglese del 1800. La sua frase appartiene al tempo, che non scade.
L’ignoranza di una volta si chiamava analfabetismo, era una differenza sociale, superata dall’istruzione di massa.
Oggi ha connotati diversi. Ci sono molti modi di accedere al sapere e all’aggiornamento. Chi vuole documentarsi su un argomento ha libero accesso ai dati.
Perciò oggi l’ignoranza è volontaria. Mentre la conoscenza è considerata un peso sulla coscienza.
L’italia è infestata dal più vasto sistema di corruzione pubblica in Europa. A questo dato si aggiunge l’informazione meno libera dell’Unione Europea. La combinazione dei due fenomeni stringe un nodo scorsoio al collo della vita civile.
Si preferisce ignorare questa documentata evidenza.
La Francia si ritira dalla balorda linea ferroviaria Torino Lione. Il buco già fatto, che da noi continua a farsi, non sbucherà. I ministri che strombazzavano l’opera, mettendo in stato di polizia la Valle di Susa e invitando la resistenza civile a mettersi l’animo in pace, hanno cambiato articolo di spaccio. Posso irridere a loro, ma riconosco che la loro inconsistenza umana e politica si fonda sull’ignoranza volontaria dell’opinione pubblica. Il sigillo sull’informazione perfeziona la censura del silenzio.
Il Treno a Modesta Accelerazione Torino Lione s’iscrive sottobanco nel bilancio delle grandi opere inutili e incompiute.
Nessun aggiornamento, nessuna spiegazione proviene dai feudatari di governo e dai vassalli dell’opposizione.
Lascio di nuovo la parola a Mary Anne Evans. “Non provo compassione per i presuntuosi perché penso che portino con sé i mezzi per consolarsi”.

(*) ripreso – con l’immagine – da fondazioneerrideluca

UNA VERITÀ SUL VENEZUELA PER RIPULIRCI DAL MENZOGNIFICIO CATALANO-SPAGNOLO

http://fulviogrimaldi.blogspot.it/2017/08/una-verita-sul-venezuela-per-ripulirci.html

MONDOCANE

GIOVEDÌ 24 AGOSTO 2017

Per uscire dal grottesco psichedelico delle contraddizioni che annegano ogni credibilità delle versioni arruffate e baruffate delle polizie in rissa, spagnola e catalana; per riinfrescarsi un cervello arroventato dall’indignazione per la platealità e impudiciza delle menzogne che sistematicamente vorrebbero offuscare le chiarissime responsabilità dei veri autori di Stato delle stragi; per superare la triste collera per l’assassiniol extragiudiziale, in circostanze del tutto surreali, dell’ennesimo capro espiatorio, un ragazzo, che si aggira demenzialmente da solo (dove sono le famose “cellule”? e per le stesse lande della zona, ancora col furgone presunto delle Ramblas e non poteva essere catturato vivo da un’armata di robocop; per non schiattare di sghignazzi per le 120 bombole di gas e i 400 litri di acetone assemblati senza che nessun occhio della sorveglianza totale di Stato e di contractors se ne accorgesse; per non far paralizzare quanto ci resta di cellule raziocinanti di fronte al fumetto disegnato dai Mossos di un megattentato alle fetenzia metastatica della Sagrada Familia (magari la tirassero giù, ma nel segno di un recupero dell’estetica umana), zompato per esplosione fortuita nella villetta, ma rimpiazzata nel giro di sei ore, da 200 km di distanza, con l’operazioncella Ramblas, eccetera eccetera eccetera, fino alla fine dei tempi e della guerra dell’élite mondialista al/del terrorismo.
Per uscire da questo tritacarne della verità, ecco un succinto, ma efficace, inequivocabile e inconfutabile video sul Venezuela che la Giunta del Generali attorno all’emasculato Trump vorrebbe cancellare dalla carta geografica, salvaguardandone però duecento gaglioffi golpisti e i pozzi di petrolio.
 

PROCES DES ‘BIENS MAL ACQUIS’ A PARIS: LA GUINEE EQUATORIALE DENONCE UN COMPLOT ORCHESTRE PAR TRANSPARENCY INTERNATIONAL (LUC MICHEL SUR PRESS TV, IRAN – PARTIE I)

 

ECUATORIAL-GUINEA-TV/

PROCES DES ‘BIENS MAL ACQUIS’ A PARIS:

LA GUINEE EQUATORIALE DENONCE UN COMPLOT ORCHESTRE PAR TRANSPARENCY INTERNATIONAL

presstv bma transparency

LUC MICHEL

(en duplex de Bruxelles avec Téhéran)

sur PRESS TV, la TV d’Etat francophone iranienne :

Partie I

sur https://vimeo.com/230931328

Le procès dit des « biens mal acquis » (BMA) est un procès soi-dsant « contre les dirigeants corrompus de l’Afrique », alors comment se fait-il que Transparency International et la France soient actuellement dans le collimateur de la justice équato-guinéenne ?

À ce sujet, mais aussi à propos des complots menés dans les coulisses, nous avons interviewé Luc Michel, géopoliticien et analyste des questions politiques.

ECUATORIAL GUINEA TV /

WEBTV LA VOIX DE LA GUINEE EQUATORIALE/

2017 08 22

_____________________

Suivez-nous sur le Net, les réseaux et médias sociaux :

* WebTV LA VOIX DE LA GUINEE EQUATORIALE http://www.lavoixdelaguineeequatoriale.tv/

* ECUATORIAL-GUINEA-TV

https://vimeo.com/ecuatorialguineatv

* PAGE OFFICIELLE The Voice of Ecuatorial Guinea – La Voix de la Guinée Equatoriale https://www.facebook.com/ecuatorial.guinea/

* Le Blog GUINEE EQUATORIALE ACTU HEBDO

http://www.scoop.it/t/la-voix-de-la-guinee-equatoriale

* Twitter GUINEE EQUATORIALE @GuineaEcuato https://twitter.com/GuineaEcuato