Torino: teste Digos «inattendibile», giudice assolve tre No Tav

«Sono del tutto inattendibili» le dichiarazioni di un sovrintendente della Digos e, anche per questo, il giudice del tribunale di Torino Maria Iannibelli ha assolto tre No Tav della Valle di Susa dall’accusa di avere violato la ‘zona rossa’ interdetta al passaggio vicino al cantiere di Chiomonte. I tre (Giovanni Conti, 65 anni, Massimo Alovisi, 45 anni, e Guido Fissore, 72 anni, consigliere comunale di Villarfocchiardo) erano imputati per il mancato rispetto di un’ordinanza prefettizia. L’episodio risaliva al 31 luglio 2015. I No Tav si erano avvicinati dopo avere guadato un torrente: «Per sicurezza», hanno detto in aula, «ci siamo fermati prima dell’imbocco con via dell’Avanà, a un metro o due di distanza». Il commissario, però, aveva riferito di averli «fermati nel momento in cui hanno messo piede su via dell’Avanà». Incrociando le testimonianze di altri testi (fra cui dei poliziotti) e «soprattutto la visione di filmati e riprese video», la giudice – come si legge nelle motivazioni – ha stabilito che «gli imputati non penetrarono nell’area interdetta e non circolarono sulla via dell’Avanà» (Qui la sentenza).

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Macedonia è un Colpo di Stato Americano, Lo Dicono via Tweet

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Questo è l’incredibile tweet con cui l’ambasciata americana in Macedonia definisce regolare l’elezione Talaat Xhafeiri come speaker del parlamento Macedone.Una menzogna palese per supportare il tentativo di colpo di stato, forse fermato dai macedoni.

Presto per dire come finirà, a me viene sempre più da vomitare per i valori dell’occidente.

https://twitter.com/usembassymkd/status/857690559842050048/photo/1

Macedonia: L’Impero (nostro) del Caos Colpisce Ancora?

Dopo l’Ucraina tocca alla Macedonia dove è in atto un colpo di stato, la Macedonia è un paese che conosco e in cui sono stato. Nella capitale Skopie ad esempio c’è una “pacifica” (si come no) comunità albanese appena, appena sovvenzionata dagli americani (girano con la bandiera stars and stripes per capirci), accampata davanti al parlamento e con mezza città in mano.

La presenza degli Albanesi in Macedonia è un regalino della guerra dei balcani, di fatto la Macedonia ad un certo momento a fine anni novanta si è ritrovata invasa da popolazione di etnia albanese, letteralmente invasa tanto che ha dovuto riconoscere uno status di fatto speciale alle risorse le quali hanno costituito uno stato nello stato. Fatevi un giretto nella parte albenese di Skopje poi parliamo del concetto di enclave.

Ad ogni modo il corrispondente di Rischio Calcolato, U.Q.  spiega la situazione (in inglese):

i will explain the whole situation:

VMRO-DPMNE macedonian party that is in dip shit becaose they stole lot of money didn’t get the exact number of votes to form a goverment however SDSM ( macedonian party ) agreed to make a coalition with albanian partiesand they can make a goverment now.

So the thing is VMRO have a power and a ways to block the forming of this coalition especialy when the albanian parties signed agreement in Tirana where they ask Albanian language to be set as secondary language in Macedonia.

To change the Macedonian Flag and anathem so what whappened today

So what whappened today:

In a tense meeting in the goverment the speaker closed the meeting however SDSM and the albanians continued with it and proceeded to change the speaker of the goverment.

in meanwhile as a reaction VMRO minister stand up and sang the macedonian anthem on which albanian ministers didn’t stand up, after this albianian minister stand up and sang the albanian anthem something whcih revolted lot of people. A

And they (teh people) entered into the goverment the people were angry and hurt some of the ministers especialy the SDSM leader Zoran Zaev and one the leader of the Albanian coalition Ziladin Sela.

The people are still in the goverment and the police is having action against them and they’re trying to remove as we talk i leave in the center of skopje and i can hear the shock bombs as i write to you

I missili americani colpiscono le forze siriane che combattono Al Qaeda

President Barack Obama meets with President-elect Donald Trump in the Oval Office of the White House in Washington, Thursday, Nov. 10, 2016. (AP Photo/Pablo Martinez Monsivais)

Oltre 60 missili cruise lanciati dalle forze armate americane hanno colpito una base militare siriana vicino Homs, che attualmente costituisce la prima linea tra le forze arabo-siriane e varie organizzazioni – definite dallo stesso Dipartimento di Stato Americano – terroristiche , tra cui Al Nusra e l’autoproclamato Stato Islamico.

Secondo quanto riportato, l’attacco è stato effettuato come ritorsione per un presunto “attacco con armi chimiche” vicino alla città di Idlib nel nord della Siria, attualmente la capitale di ciò che rimane delle forze di Al Qaeda in territorio siriano.
Attacchi precipitosi basati su dichiarazioni dubbie sulla presenza di armi di distruzione di massa
Gli attacchi effettuati si basano su dichiarazioni dubbie, non sostenute da prove materiali consistenti, riportate da militanti e organizzazioni finanziate dall’estero che si fingono enti umanitari. Dichiarazioni simili sono state fatte – e verificate come false – a partire dall’attacco chimico del 2013 a Ghouta.
La decisione statunitense di procedere velocemente senza l’approvazione delle Nazioni Unite, e prima che una qualche indagine formale potesse essere effettuata, dimostra che la natura di questi attacchi è una  messa in scena. Se gli USA fossero stati davvero convinti dell’uso delle armi chimiche da parte del governo siriano, un’indagine formale non solo avrebbe portato ad una risoluzione delle Nazioni Unite contro il governo siriano, ma anche probabilmente al lungamente desiderato cambio di regime a Damasco.
Sapendo invece che un’indagine formale avrebbe smascherato la natura dell’attacco, gli Stati Uniti hanno agito velocemente, cercando di provocare la risposta da parte del governo siriano, in modo da giustificare retroattivamente un altrimenti ingiustificabile inizio dell’attacco stesso.
Questi attacchi precipitosi sono una replica su scala ridotta delle prove inventate e prodotte prima dell’invasione e dell’occupazione dell’Iraq nel 2013, che hanno portato come risultato un cambio di regime pianificato da lungo tempo, la distruzione dell’Iraq come stato-nazione funzionante, ed ora  più di un decennio di caos, conflitti, divisioni e devastazione.
Simili presupposti “umanitari” furono usati dagli Stati Uniti nel 2011 per giustificare un intervento militare diretto in Libia, che anche questo ha portato come risultato il cambio di regime e la divisione e distruzione della Libia come stato-nazione. La Libia ora è terreno fertile per le organizzazioni terroristiche, e un trampolino verso l’Europa per gli emigranti africani che per decenni hanno cercato di sopravvivere e lavorare in Libia prima dell’intervento degli Stati Uniti nel 2011.
Sembra che ora l’America abbia fatto il passo successivo per ripetere il processo di divisione e distruzione, questa volta in Siria.
Gli attacchi aiutano Al Qaeda e difendono l’ultimo bastione dei terroristi in Siria
La città settentrionale di Idlib è al momento l’ultima roccaforte significativa di Al Qaeda in Siria [in inglese], mentre la città orientale di Raqqa è la città gemellata allo Stato Islamico. Malgrado secondo le dichiarazioni i due gruppi siano ideologicamente e strategicamente opposti, essi hanno coordinato i loro sforzi in Siria per tutta la durata del conflitto siriano.
Sebbene sia chiaro che Al Qaeda sia in possesso di questa città anomala – tenuta insieme quasi completamente da aiuti stranieri – politici americani hanno più volte chiesto che diventasse la capitale dell’opposizione governativa. Come Bengasi in Libia, per decenni capitale dei terroristi, è stata trasformata nel fronte del cambio di regime preparato dagli USA, Idlib dovrebbe funzionare come fronte politico appena gli Stati Uniti, l’Europa, la NATO e gli stati del Golfo Persico avranno fatto a pezzi l’esistente stato siriano.
Dal momento che la città stava per vivere un’imminente liberazione da parte delle forze siriane e dei loro alleati, la messa in scena dell’attacco con armi chimiche e il precipitoso e unilaterale lancio di missili da parte degli USA che ne è seguito, cerca di rallentare o di ribaltare completamente i progressi siriani su Idlib, la roccaforte di Al Quaeda.
Paradossalmente, nel 2016 il presidente americano Donald Trump ha seguito una linea anti-terroristica intransigente, solo per trovarsi a presiedere una politica estera che aiuta e favorisce i veri autori degli attacchi dell’11 settembre 2001 a New York e a Washington D.C. , su cui lui ha dichiarato aver creato la lista dei divieti di immigrazione.
“La politica di Trump” è soltanto continuità di agenda
 
L’uso di missili cruise americani per colpire l’aviazione siriana non è per forma, tipo o modo la politica del Presidente Trump.  E’ invece semplicemente l’esecuzione finale di una politica che era già sulla scrivania del Presidente Barack Obama, dai tempi del fallimento dei tentativi di rovesciare il regime in Siria nel 2011.
L’uso di armi radiocomandate come i missili cruise era stato discusso nel 2013 dopo un finto attacco con armi chimiche vicino a Damasco, e poi nel 2015 dopo che l’intervento militare russo in Siria aveva impedito un più diretto uso delle forze armate USA sul territorio siriano. L’uso di tali armi è necessario per la natura della rete di difesa aerea siriana.
Nell’articolo di Bloomberg del 2013 “Missili cruise Tomhawk potrebbero essere lanciati dagli Stati Uniti in Siria” [in inglese] si legge:
Missili cruise Tomahawk potrebbero essere lanciati di notte contro centinaia di obiettivi siriani, tra cui le speciali unità militari del Presidente Bashar al-Assad, se gli USA e gli alleati decidono di lanciano un attacco militare in risposta all’uso delle armi chimiche.
Jeffrey White, che è stato analista alla DIA (Defense Intelligence Agency) e ora è membro per la difesa al Washington Institute per la politica nel vicino oriente, ha dichiarato “Sto pensando ad una ondata iniziale piuttosto significativa” di molte centinaia di Tomahawks ,“e un periodo di assestamento, quindi forse una seconda ondata se non pensiamo di poter completare la distruzione che volevamo”.
Di nuovo nel 2016 il New York Time ha pubblicato un articolo intitolato “51 diplomatici americani fanno pressione per un attacco contro Assad in Siria ” [in inglese].
Più di cinquanta diplomatici del Dipartimento di Stato hanno firmato una nota interna decisamente critica rispetto alla politica dell’amministrazione Obama in Siria, sollecitando gli Stati Uniti ad attaccare militarmente il governo del Presidente Bashar al-Assad al fine di fermare le continue violazioni del cessate il fuoco durante i cinque anni della guerra civile nel paese.
 
L’articolo citava specificamente l’uso di armi radiocomandate come i missili cruise, dichiarando e sottolineando:
 
La nota, una bozza della quale è stata inviata al New York Times da un funzionario del Dipartimento di Stato, afferma che la politica americana è stata “travolta” dall’inarrestabile violenza in Siria. Sollecita inoltre un prudente uso delle armi radiocomandate che potrebbero assicurare un più focalizzato e convinto processo diplomatico guidato dagli USA”
Ovviamente, poi, a prescindere dal presunto “pretesto”, gli USA cercavano una escalation militare contro la Siria e come un prerequisito ulteriore per un eventuale cambio di regime, l’uso di armi radiocomandate, tra cui i missili cruise, era parte di un’agenda particolare dall’amministrazione Obama.
Con il fallimento della politica Americana in Siria e nel mondo [in inglese],  è scomparsa la patina della politica di parte e le plausibili argomentazioni per convincere gli Americani e il mondo che una sorta di legittimo e rappresentativo governo esiste a Washington. Ciò che è rimasto è una disperata e pericolosa oligarchia finanziaria, che sta portando avanti apertamente la sua agenda, con poco riguardo alla pubblica opinione, al diritto internazionale o anche alla paura delle conseguenze nell’attuare tali brutti piani rispetto ad un sempre più consapevole e possibile alternativa di un “ordine internazionale”.
*****
Articolo di Toni Cartalucci pubblicato da LD-Land Destroyer Report il  7 aprile 2017
Traduzione in Italiano a cura di Elvia per SakerItalia.it
 
di Toni Cartalucci – 11/04/2017 Fonte: SakerItalia

Una ONG di medici svedesi conferma che i filmati dei bambini siriani pubblicati dai Caschi Bianchi sono Fake News. Manipolazioni jihadiste con timbro hollywoodista

l’articolo contiene numerose foto e video visionabili al link alla fonte sotto indicato

Un autorevole medico svedese, fondatore di una ONG per i diritti umani, analizza il caso di due filmati diffusi dai “Caschi Bianchi” operanti in Siria, secondo i quali il governo Siriano farebbe uso di gas di cloro sui bambini. Questi filmati sono stati Isis flag white helmetsusati per suscitare una reazione emotiva sia del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sia dell’opinione pubblica americana. Le due conclusioni a cui arriva sono gravissime: la prima è che il video è stato, se non realizzato, perlomeno distribuito in concerto con un’organizzazione fondamentalista islamica che fa capo ad Al-Qa’ida. La seconda, che i filmati mostrano di essere evidentemente fasulli, dato che le procedure mediche che vi si vedono sono inappropriate e i sintomi dei bambini che vi appaiono non sono compatibili con l’intossicamento da gas di cloro. *
i Marcello Ferrada de Noli
Presidente di SWEDHR – Dottori svedesi per i diritti umani, marzo 2017
 
Introduzione
Questo articolo riporta le evidenze aggiornate che ho ottenuto da un ulteriore esame dei video pubblicati dai Caschi Bianchi, e che vogliono rappresentare le conseguenze di un presunto attacco con gas a Sarmine, nel marzo 2015 (si veda il mio primo rapporto del 6 marzo 2017) [1].
Il video rappresenta uno scenario di salvataggio medico focalizzato sulle procedure “di salvataggio” eseguite su bambini.
 
I nuovi elementi trovati, confermati anche da seconde opinioni ottenute da specialisti medici e membri dei Dottori svedesi per i diritti umani (SWEDHR) il 12 marzo 2017,
 
a) dimostrano che le principali procedure “salvavita” eseguite sui bambini mostrati nel secondo video della sequenza erano fasulle, in particolare, nessuna sostanza (per esempio adrenalina) è stata iniettata nel bambino quando un “medico” ha introdotto l’ago della siringa durante una manovra simulata di iniezione intracardiaca (vedere il video sotto);
 
b) potrebbe confermare l’ipotesi citata dai dottori nel precedente rapporto, secondo cui il bambino in questione “se non già morto, potrebbe essere morto successivamente alla procedura dell’iniezione”.
I tre bambini sottoposti a “terapie salvavita” nel secondo video sono poi effettivamente morti, e la causa della morte – che secondo il video dei Caschi Bianchi sarebbe da attribuire ai gas di cloro – è stata messa in dubbio da altre opinioni mediche indipendenti dagli accertamenti dei dottori svedesi menzionati nel rapporto di SWEDHR. Per esempio, secondo l’opinione di un medico britannico, lo stato di salute del bambino in questione potrebbe essere invece attribuito ad una overdose, probabilmente di oppiacei.
I risultati di questi rapporti fanno insorgere seri dubbi sull’integrità etica dell’organizzazione dei Caschi Bianchi, sulle procedure anti-mediche che consigliano nei loro video, e sul comportamento da criminali di guerra rappresentato dall’uso improprio di bambini morti a fini di propaganda.
I video dei Caschi Bianchi
I video dei Caschi Bianchi qui analizzati risalgono a due caricamenti consecutivi fatti il 16 marzo 2017 dalla “Difesa Civile Siriana nella Provincia di Idlib” (l’autodescrizione data dai Caschi Bianchi di se stessi) [2]. che qui chiameremo rispettivamente “CB video1” e “CB video2” [3][4]. La produzione di questi video è stata utilizzata dai Caschi Bianchi e dai “ribelli moderati” per promuovere la “loro” campagna in favore di una No-Fly Zone in Siria. Di fatto, la campagna ha avuto origine dalla dottrina di Hillary Clinton, come su può vedere nel video caricato sul canale di The Indicter [5].
Nel frattempo il Senatore McCain, i Caschi Bianchi, il Fronte Al-Nusra e altre organizzazioni jihadiste sostenute dalla CIA facevano intensa propaganda per una No-Fly Zone in Siria. I video avevano lo scopo di rappresentare gli effetti di un presunto attacco con gas a Sarmin, attribuito al governo Siriano. Non è stata mai prodotta alcuna prova riguardo gli attacchi, a parte due testimoni “anonimi” che sostenevano di aver udito un elicottero (“udito”, non “visto”).
Una delle fonti anonime è poi risultata essere un dipendente dei Caschi Bianchi [1].
I video di “salvataggio”, il cui contenuto non è mai stato analizzato o verificato, sono stati in seguito mostrati al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 16 aprile 2015. Dopo il meeting, l’ambasciatore USA Samantha Powers ha dichiarato che “tutti nella stanza avevano le lacrime agli occhi. Se c’era qualcuno con gli occhi asciutti, io non l’ho visto” [6].
La Reuters aveva dato notizia dell’evento (vedere qui sotto).
In seguito, solo quattro giorni dopo, il 20 aprile 2015, la CNN mandò in onda un programma di attualità che riproduceva frammenti presi direttamente dagli stessi video, e fece propaganda in favore della No-Fly Zone per conto dei “medici siriani”. Il programma venne caricato su YouTube dalla CNN il 20 aprile 2015 [7]. Il presentatore della CNN presentò “i medici siriani” che chiedevano l’istituzione della No-Fly Zone.
Un fatto sconcertante, e politicamente rilevante, riguardo questi video mostrati al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite – e poi riprodotti dalla CNN – è che questi video erano stati simultaneamente pubblicati su YouTube, lo stesso 16 marzo 2015, da un’organizzazione che mostrava un logo con la bandiera jihadista Shahada che viene usata da Al-Qa’ida. Secondo informazioni che ho ricevuto da giornalisti europei con contatti interni alla Siria le origini di “Coordinating Sarmin” (تنسيقية سرمين), l’organizzazione che sta dietro ai video pubblicati da loro e, in maniera apparentemente coordinata, dai Caschi Bianchi, sono da ricercarsi nelle prime formazioni di Al-Qa’ida. Le bandiere e i simboli mostrati nella sequenza di immagini qui sotto ne è la prova.
 
La bandiera di Al-Qa’ida [8]
 
Sopra e sotto: Bandiere del Fronte Al-Nusra[9]
 
Bandiera di Al-Nusra, foto scattata in Siria [10]
Si osservi la bandiera nel logo di “Coordinating Sarmin”, che ha caricato il video contemporaneamente ai Caschi Bianchi il 16 marzo 2015. [11]
Si osservi che la data di upload dei video sopra è esattamente la stessa di quella dei Caschi Bianchi. Stesso video, stessa pubblicazione, una sola organizzazione?
La messa in onda di questi video di Al-Qa’ida/Caschi Bianchi da parte della CNN, camuffati come “normali notizie”, è un avvenimento che dovrebbe essere investigato alla luce del contenuto ingannatore della loro presentazione. È difficile trovare un caso più evidente di “fake news” riguardante la disinformazione sul conflitto siriano.
Va rimarcato che nessun funzionario delle Nazioni Unite, nessun giornalista della CNN, ecc. ha mai messo in dubbio la veridicità e l’autenticità di queste scene di “terapie salvavita”. Per esempio, a quanto mi risulta, questa nostra è la prima analisi compiuta  sull’episodio della siringa nei termini che descriverò qui sotto.
I risultati dell’analisi, poi confermati da due dottori svedesi – un medico di base e un pediatra – dimostrano che il contenuto della siringa non è mai stato iniettato nell’ago infilato nel torace del bambino. Una spiegazione alternativa, ugualmente strana, è che al bambino sia stato iniettato il contenuto di una siringa vuota.
Analisi dei fotogrammi del CB video2
Procedura:
Tra il 9 e il 10 marzo ho studiato il video facendolo andare a velocità ridotta.
Dopo averne scelto una porzione, l’ho studiata un fotogramma alla volta. Ho fatto delle istantanee dei fotogrammi rilevanti, indicando la posizione cronologica nel video per permettere la visualizzazione della sequenza completa.
L’11 marzo, ho prodotto una sequenza video rallentata al 27%, e l’ho mandata con un link agli stessi dottori, colleghi del SWEDHR, che avevano esaminato il primo materiale [pubblicato da The Indicter il 6 marzo]:  il dottor Leif Elinder e la dottoressa Lena Oske.
Il video mostrava l’intero episodio della siringa.
Il 12 marzo, ho ricevuto dai miei colleghi la risposta, che allego nella sezione IV qui sotto. Inoltre il dottor Martin Gelin – un altro membro anziano del SWEDHR – ha fatto altre osservazioni riguardo la posizione del laringoscopio sul polso/mano del bambino.
Lo stesso giorno ho sintetizzato i risultati e ho pubblicato una sintesi  dei risultati sul canale di The Indicter [12].
Le immagini sotto mostrano una selezione dei fotogrammi tra il minuto 01:09 e il minuto 01:41
01:09
01:14
01:15
01:17
01:41
IV
Seconde Opinioni
Dottor Leif Elinder, specialista in pediatria [13]
“L’ago andrebbe inserito nell’angolo sinistro costolosternale, aspirando mentre si inserisce finché non viene raggiunta la camera ventricolare, dove l’adrenalina viene iniettata. Il video non mostra che questo sia stato fatto”.
Dottoressa Lena Oske, dottore in medicina, medico di base, Primario [14]
“Si vede chiaramente che il dottore che si vede operare l'”iniezione” non inietta nulla. Quando rimuove l’ago dal bambino, il livello del liquido dentro la siringa è rimasto lo stesso di quando l’ago veniva inserito”.
Dottor Martin Gelin, specialista in chirurgia dentale, progettista di diversi strumenti per la medicina e la chirurgia [15]
“Il laringoscopio mostrato nel video, posizionato sulla mano/polso sinistro del bambino, è a mio parere uno strumento per adulti. Naturalmente si tratta solo di una stima basata sulla dimensione dello strumento a paragone della lunghezza del braccio e della mano del bambino. Ma la lama è ricurva! I laringoscopi per bambini piccoli hanno una lama piatta (o meno curva), e più piccola.”
V
Conclusioni
Le procedure “salvavita” eseguite sul bambini mostrate dai video dei Caschi Bianchi si sono rivelate fasulle, e in definitiva eseguite su bambini morti.
La siringa utilizzate nell'”iniezione intracardiaca” effettuata su un bambino maschio era vuota, oppure il fluido non è mai stato iniettato nel bambino.
Lo stesso bambino mostrava, per poco tempo, alcuni segni di vita (incerti a mio giudizio) nel primo segmento del CB video1. In questo caso, il bambino potrebbe essere morto durante il periodo in cui le procedure “salvavita” mostrate dai Caschi Bianchi venivano mostrate. (Il che non è lo stesso che affermare che il personale visto nei video abbia causato la morte del bambino. In termini forensi, la reale causa di morte, così come le modalità e gli intenti, si riferiscono a elementi diversi rispetto a quelli trattati nella nostra analisi).
Commenti esterni riguardo la probabile diagnosi
Ho ricevuto un riscontro via mail da parte di un dottore britannico. Non pubblico il suo nome e la sua specialità (non è pediatria) per evitarne l’identificazione, dal momento che mi ha espressamente chiesto di rimanere anonimo, per ragioni a me comprensibili.
Il dottore britannico ipotizza quanto segue:
“Penso che anche da un video così corto, possiamo vedere che questo bambino ha un livello ridotto di coscienza: non vocalizza, non apre gli occhi, e i suoi soli movimenti sono quelli di girare la testa da una parte e aprire la bocca prima di smettere completamente di respirare. Questa sembra una depressione respiratoria, più che un problema ai polmoni, e sembra essere troppo addormentato per respirare. Penso che la diagnosi più probabile sia un’overdose che ha causato un livello ridotto di coscienza e una depressione respiratoria. Gli oppiacei sono le sostanze maggiormente compatibili con i sintomi. I gas di cloro causano ferite acute da inalazione, ma non causano (mai riscontrato da nessuna mia fonte) un livello ridotto di coscienza: la vittima si sforza di respirare fino alla fine”[16].
Nota dell’editore: Questo articolo è stato aggiornato il 18 marzo 2017. Le opinioni mediche sono benvenute nella discussione, così come le repliche o le confutazioni delle conclusioni qui sopra. Scrivere alla mail editors@theindicter.com
Note e riferimenti
[2] Vedere info. in Vanessa Beeley’s Twitter, 6 ottobre 2016. Inoltre su V. Beeley riferirsi a Syrian Civil Defence, in questo articolo.
[3] Carivato dai Caschi Bianchi col nome di “Difesa Civile siriana della provincia di Idlib”, ” الدفاع المدني ادلب_سرمين:محاولة لأنقاذ الأطفال بعد اصابتهم بالغاز الكيماوي 26_3_2015“. YouTube video pubblicato il 16 Marzo 2015”.
[4] Caricato dai Caschi Bianchi col nome di “Difesa Civile siriana della provincia di Idlib”,
[6] Nick Logan, “Funzionari delle Nazioni Unite piangono guardando il video di un presunto attacco con gas di cloro in Siria”. Global News, 17 aprile 2017.
[7] CNN, “Chlorine gas attack reported in Syria“. CNN Channel, YouTube, 20 aprile 2015.
[8] “Riconosci le bandiere del terrore”. The Muslim Issue, WordPress blog. 28 settembre 2013.
[9] Immagine trovata in “Pinterest”.
[10] Jenna McLaughlin, “Smettetela di fare confusione tra le bandiere islamiche: una guida per giornalisti pigri“. Mother Jones, 16 dicembre 2014. L’autore cita: “Stendardi neri appariranno dall’Est e vi uccideranno come mai nessuna nazione ha ucciso prima”. Molte bandiere islamiche – soprattutto quelle dei movimenti militanti – sono nere in riferimento a questa citazione.
[11] Caricato il 16marzo 2017, su https://www.youtube.com/watch?v=Gx2h3_jXGzc minuti 0:01 / 0:35
[12] “Il video dei caschi bianche con finte procedure salva vita ha ingannato il consiglio di sicurezza“. Pubblicato da The Indicter Channel, YouTube, 12 marzo 2017.
[13] Risposta via mail del dottor Leif Elinder, 12 marzo 2017.
[14] Risposta via mail della dottoressa Lena Oske, 12 marzo 2017.
[15] Risposta via mail del dottor Martin Gelin, 18 marzo 2017.
 
[16] Risposta via mail del dottore britannico, 11 marzo 2017.
L’autore:
Marcello Ferrada de Noli, medico e professore, dopo avere lavorato presso il Karolinska Institute ed essere stato ricercatore presso la Harvard Medical School, è il fondatore di Swedish Professors and Doctors for Human Rights (Professori e medici svedesi per i diritti umani) ed responsabile del The Indicter. È anche autore del The Professors’ Blog, e CEO del Libertarian Books – Sweden. Autore di “La Svezia contro Assange – Questioni di diritti umani.” Oltre alle ricerche pubblicate sulle riviste scientifiche, suoi editoriali sono stati pubblicati dal Dagens Nyheter (DN), Svenska Dagbladet (Svd), Aftonbladet, Västerbotten Kuriren, Dagens Medicin,  Läkartidningen e altri media svedesi. Ha effettuato inoltre interviste esclusive su DN, Expressen, SvD e Aftonbladet, e sui canali TV svedesi (Svt 2, TV4, TV5) oltre a TV e media internazionali (per esempio in Norvegia, Italia, Cuba, Cile, DW, Sputnik, RT, Pravda, etc.).
 
I suoi indirizzi mail sono:
editors@theindicter.com, chair@swedhr.org
Il suo profilo twitter è @Professorsblogg.
di Marcello Ferrada de Noli* – 14/04/2017 Fonte: Megachip