Cina: a maggio forum su Via della Seta, partecipa anche Gentiloni

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Pechino – La cooperazione internazionale sulla nuova Via della Seta lanciata nel 2013 da Xi Jinping sara’ il tema del summit di Pechino del 14 e 15 maggio prossimi, annunciato dal ministro degli Esteri cinese, Wang Yi. Ventotto tra capi di Stato e di governo saranno presenti al forum pechinese: tra questi ci sara’ anche il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. In totale saranno presenti circa 1200 delegati provenienti da 110 Paesi, tra cui imprenditori, funzionari, finanziatori e rappresentanti di 61 organizzazioni internazionali. L’idea di creare un forum ad hoc per la cooperazione lungo l’antica via della seta, ha sottolineato Wang, nasce anche dal successo dei due precedenti summit organizzati dalla Cina: il vertice dei leader dei Paesi Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation) di novembre 2014, e il G20 di Hangzhou del settembre scorso, che hanno contribuito a creare l’immagine attuale della Cina sul palcoscenico internazionale.

Tra i temi che verranno sviluppati nella due giorni pechinese, Wang ha identificato tre grandi aree: ricerca del consenso sui principi di cooperazione; identificazione delle aree di cooperazione e quelle che avranno una priorita’ piu’ alta; attivazione di progetti specifici. “La ripresa economica globale e’ ancora fragile e la situazione in molti Paesi e’ meno che ideale”, ha commentato il ministro degli Esteri cinese: “Dobbiamo trovare nuovi sentieri per la crescita e vogliamo trovare una nuova e piu’ efficace piattaforma” per la cooperazione. Secondo gli ultimi dati del Ministero del Commercio cinese sugli investimenti cinesi nei Paesi che si stendono lungo l’antica Via della Seta, nel primo trimestre 2017 hanno raggiunto quota 2,95 miliardi di dollari, per un totale di 43 Paesi raggiunti, che contano per il 14,4% del totale degli investimenti delle imprese cinesi all’estero, in crescita rispetto al 9% dello stesso periodo dello scorso anno.

Dal 2013 a oggi, sono stati investiti dalla Cina oltre cinquanta miliardi di dollari nei Paesi toccati dall’iniziativa di sviluppo infrastrutturale cinese e sono state create 56 aree di cooperazione economica e commerciale che hanno generato 1,1 miliardi di dollari di ricavi fiscali e hanno contribuito a creare 180mila posti di lavoro a livello locale.

Un’iniziativa complessa, quella lanciata quattro anni fa dal presidente Xi Jinping, che si compone anche di un fondo creato appositamente, nel 2014, per i progetti lungo la Via della Seta, il Silk Road Fund, e una banca regionale di Sviluppo, la Aiib (Asian Infrastrutture Investment Bank) lanciata ufficialmente a Pechino nel gennaio 2016 e che ha gia’ promosso dodici progetti di sviluppo infrastrutturale nell’Asia centrale e meridionale. Il progetto non convince tutti, e sul piano di sviluppo infrastrutturale tra Asia ed Europa si erano addensati diversi dubbi nel corso degli anni. “Molti sono preoccupati dalla ‘One Belt, One Road’. Alcuni, inizialmente l’avevano identificata come un nuovo piano Marshall”, spiega ad Agi Li Lifan, vice direttore del Centro di Ricerca sull’iniziativa “Belt and Road” dell’Accademia di Scienze Sociali di Shanghai. “Perche’ la Cina sta lanciando questo programma? Perche’ la Cina ha ricevuto benefici dalla globalizzazione e ha capito che nei Paesi periferici c’e’ molto bisogno di ammodernamento delle infrastrutture industriali”. 

20 aprile 2017 ©

Cina: a maggio forum su Via della Seta, partecipa anche Gentiloniultima modifica: 2017-05-03T14:36:00+02:00da davi-luciano
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