CAMEROUN PRESIDENTIELLE 2018. LES PLANS AMERICAINS POUR CHANGER DE REGIME (SUR AFRIQUE MEDIA)

PANAFRICOM-TV/

LUC MICHEL :

CAMEROUN PRESIDENTIELLE 2018.

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LES PLANS AMERICAINS POUR CHANGER DE REGIME ET INSTALLER UN PRESIDENT FANTOCHE …

LES LIENS AVEC LA DESTABILISATION DU GABON ET LA CRISE DE LA PRESIDENTIELLE 2016 !

sur https://vimeo.com/211196610

 Luc MICHEL

dans ‘LE MERITE PANAFRICAIN’

sur AFRIQUE MEDIA

 La présentation d’AFRIQUE MEDIA :

« Selon de nombreux experts de la vie politique camerounaise, l’union de partis traditionnels comme le SDF, l’UPC, l’UNDP et l’UDC ne peut donner plus de 5% de suffrage à la présidentielle de 2018. Par contre, ils plébiscitent davantage une coalition de nouveaux partis et de la société civile, qui avec le soutien de la communauté internationale pourrait représenter une véritable menace pour le candidat du parti au pouvoir. Quelle opposition pour challenger le RDPC à la présidentielle de 2018 au Cameroun ? »

EXTRAIT DU ‘MERITE PANAFRICAIN’

DU 31 MARS 2017

LA GRANDE EMISSION DOMINICALE

SUR AFRIQUE MEDIA

Images :

Filmé à Bruxelles par EODE-TV

Pour le Multiplex AFRIQUE MEDIA

avec Douala-Yaoundé-Ndjaména-Malabo

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EODE/ OBSERVATOIRE DES ELECTIONS/ ET SI FILLION GAGNAIT ? (IV) : QUE DIT L’ETUDE DE LA SOCIETE ‘BRAND ANALYTICS’, BASEE SUR L’ANALYSE DES RESEAUX SOCIAUX, ET QUI DONNE FRANÇOIS FILLON EN TETE DES SONDAGES ?

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Sondages : Fillon, retour en grâce ?

Selon Sputnik et PRESS TV, François Fillon reviendrait en tête des intentions de vote à quelques semaines du premier tour de la présidentielle 2017 (exit la candidate néofasciste Le Pen au second tour si çà se confirmait et fin du “scénario Macron” concocté par la haute Finance) …

On notera encore qu’il faut aller sur des médias francophones iraniens ou russes pour lire ce sondage, qui contraste avec ceux de la presse française aux ordres (style Libé) …

Sur PRESS TV

http://www.presstv.com/DetailFr/2017/03/31/516191/Prsidentielle–retour-de-Fillon-

* Voir aussi :

PRESIDENTIELLE FRANCAISE 2017. 

‘LIBERATION’ POSE AVEC INQUIETUDE LA BONNE QUESTION : 

ET SI FILLION GAGNAIT ?

Sur https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel/photos/a.322051284595963.1073741828.321184994682592/1005441516256933/?type=3

* Et :

PRESIDENTIELLE FRANCAISE 2017. 

ET SI FILLION GAGNAIT ? (II) : 

LA COLERE D’UN GRAND PATRON FRANÇAIS DANS LA LIBRE

Sur https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel/posts/1005845772883174

* Et :

PRESIDENTIELLE FRANCAISE 2017. 

ET SI FILLION GAGNAIT ? (III) : 

FILLON EN TETE DES SONDAGES SUR LES RESEAUX SOCIAUX

Sur https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel/posts/1006206276180457

EODE / OBSERVATOIRE DES ELECTIONS

Bretagna, dove soffia il vento radicale: “In Francia stop alle opere inutili”

http://www.repubblica.it/esteri/2017/04/01/news/sulle-161912466/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P2-S1.6-T1

Bretagna, dove soffia il vento radicale: "In Francia stop alle opere inutili"

Tour de France / Tra i comitati stile No Tav che da anni bloccano il progetto del nuovo aeroporto. E la rivolta dilaga

dalla nostra inviata ANAIS GINORI

01 aprile 2017

NOTRE-DAME-DES-LANDES . “Insorgere è nostro dovere”. Julien Durand è sulle barricate, anzi in mezzo a un “parco di bastoni”, migliaia di ceppi issati come una frontiera invalicabile a protezione della “Zone à défendre”. “La rivolta ce l’ho nel sangue” spiega l’agricoltore settantenne. “Durante la guerra, mio padre è scappato sei volte dai campi di prigionia” ricorda Durand, giubbotto di pelle e jeans, aria da eterno ragazzo. Il portavoce dell’Acipa, l’associazione che da anni lotta contro la costruzione dell’aeroporto a Nord di Nantes, ha il suo quartier generale in un piccolo capannone. “Basta con lo spreco delle terre e del denaro pubblico” è scritto su un cartello.

Tour de France, gli irriducibili – L’esperto: ”Il Patto sociale è distrutto e in molti si ribellano al sistema

La protesta di Notre-Dame-des-Landes ha illustri precedenti. Negli anni Settanta anarchici, contadini, attivisti di estrema sinistra avevano dato battaglia contro l’allargamento di una base militare sull’altipiano del Larzac. Julien il ribelle, ovviamente, c’era. Il presidente socialista François Mitterrand aveva dovuto cedere e rinunciare al progetto. Già allora circolava l’ipotesi di inaugurare un nuovo scalo in Bretagna per far decollare il Concorde direttamente sopra all’Atlantico. Non se ne fece nulla. L’aereo supersonico è vissuto e morto nella prima estate del ventunesimo secolo, sempre a Roissy. Eppure nel momento in cui si celebrava l’addio all’avventura del Concorde tornava l’idea di un nuovo aeroporto vicino a Nantes per sviluppare economia e turismo sulla costa Ovest. Il progetto è avanzato, con un costo di 500 milioni di euro, la gara d’appalto vinta nel 2008 dal gruppo Vinci e il via libera alle procedure di esproprio.

IL NOSTRO TOUR DE FRANCE: TUTTE LE PUNTATE 

“Togliere la terra a un contadino è come chiudere una fabbrica per un operaio” commenta Durand che ha nel suo ufficio un manifesto di Jean-Luc Mélenchon, il leader di estrema sinistra candidato alle presidenziali. “Mi piace più il suo programma che il personaggio” commenta l’agricoltore “insoumis”, indomito, il nome di militanti del movimento di Mélenchon, “La France Insoumise”. Nessuno immaginava in quel momento che la landa desolata e paludosa a cinquanta chilometri da Nantes si sarebbe trasformata nella roccaforte degli irriducibili, con l’invenzione del nuovo concetto di “Zad”, replicato in altre parti del Paese. Da allora, decine di cantieri sono occupati da attivisti ostili a quelle che definiscono “Grandi opere inutili”. Esiste ormai un Tour de France delle Zad, che va da Bure, in Lorena, dove dovrebbe sorgere un centro industriale per il stoccaggio dei rifiuti radioattivi, fino a Roissy, dove è previsto EuropaCity, il più grande centro commerciale del Paese, continuando al confine con il Belgio, dove c’è l’allevamento gigante “1000 vaches” accusato di distruggere le piccole aziende agricole.

Soffia un vento radicale sulla Francia. Al primo turno delle presidenziali, il 23 aprile, Mélenchon potrebbe superare Benoît Hamon che pure rappresenta la corrente più radicale del partito socialista. La Bretagna è da sempre una terra rossa. “A sinistra c’è una lunga tradizione di estremi” ricorda Thierry Pech, direttore associazione Terra Nova e autore del saggio I nsoumissions portrait de la France qui vient . “La vera novità – continua – sono le nuove forme di radicalismo a destra, con elettori che contestano il sistema politico, chiedono non più autonomia e libertà, ma più ordine, autorità, più chiusura, oggi sono questi gli irriducibili che dominano la scena”. Il risultato è quello che Pech definisce “voti insurrezionali”, dal Brexit all’elezione di Trump negli Stati Uniti alle presidenziali dove i due principali partiti di governo potrebbero essere spazzati via dal ballottaggio. “Ci sono masse di elettori che esprimono nell’urna la voglia di cancellare l’attuale sistema politico, cambiare le regole del gioco, senza poter tuttavia esprimere un’alternativa”. È una spinta rivoluzionaria molto particolare, conclude il direttore di Terra Nova, perché ha interpreti, come i populisti, ma non pensatori, teorici: nessuno ha trovato un Montesquieu, un Rousseau, che possa dare forma e sostanza alla spinta insurrezionale che si propaga in Occidente.Tra i “zadistes”, gli squatter che hanno occupato ruderi, costruito capanne, la priorità sembra l’insurrezione più del voto. “La prossima elezione? La nostra è un’esperienza di autonomia politica” dice un portavoce che, come tutti qui, si fa chiamare “Camille” per mantenere l’anonimato. La fattoria Vache qui Rit, la mucca che ride, è il punto di ritrovo della piccola comunità di duecento persone tra ruderi, baracche e roulotte su 1600 ettari attraversati da una strada provinciale ormai chiusa, su cui dovrebbero passare le due piste di atterraggio. Nel posto dov’è prevista la torre di controllo dell’aeroporto “Grand Ouest”, adesso c’è un spaccio alimentare, senza cassa, vige il baratto. La sera si svolgono le assemblee, una o due volte a settimana, con un'”autogestione orizzontale”. Notre-Dame-des-Landes ha una fama che ha superato le frontiere, in passato ci sono stati scambi e incontri con i No Tav della Val di Susa. Tanti militanti stranieri sono chiamati in soccorso non appena si avvicina la minaccia di un’operazione di polizia.

L’ultima tentativo delle autorità di evacuare la zona risale al 2012. Ci furono scontri, arresti, e tutto si fermò. Il primo ministro era allora il socialista Jean-Marc Ayrault, ex sindaco di Nantes, tra i più convinti sostenitori del progetto. La morte di un attivista ventenne, Remi Fraisse, colpito nel 2014 da una granata dei gendarmi durante le manifestazioni contro la costruzione di una diga nel Sudovest del Paese, ha provocato un nuovo stop. François Hollande ha mediato, appoggiando l’idea di organizzare un referendum tra gli abitanti. Nel giugno scorso la maggioranza si è espressa in favore della costruzione dell’aeroporto ma il progetto resta bloccato. E toccherà al prossimo governo decidere. Marine Le Pen si è dichiarata “personalmente” contraria al progetto ma vuole rispettare la volontà del popolo, e quindi il risultato del referendum. Emmanuel Macron è in dubbio, ha promesso di fare nuove consultazioni per decidere. L’unico davvero chiaro è il candidato della destra François Fillon. A sinistra, Hamon e Mélenchon sono per archiviare il cantiere e non se ne parli più. Nella sua roulotte, Jean-Joseph fuma una sigaretta e sentenzia: “L’aeroporto non si farà mai, almeno non qui”. Lo dice con lo sguardo velato di malinconia. Anche lui sa che il giorno in cui le autorità rinunceranno ufficialmente al progetto scomparirà anche la Zad.

(8 – continua)

CE DIMANCHE 2 AVRIL 2017 SUR AFRIQUE MEDIA/ ‘LE DEBAT PANAFRICAIN’

Et 15h30 Bruxelles/Paris/Berlin)
Multiplex de Douala – Yaoundé – Ndjaména – Malabo
avec tous les panelistes des plateaux
Présentation Bachir Mohamed Ladan
Luc Michel en multiplex EODE-TV (depuis Bruxelles)
Rediffusion ce lundi…
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AFRIQUE MEDIA
THEMES DU ‘DEBAT PANAFRICAIN’ DE CE 2 AVRIL 2017:
* LES CORRESPONDANTS INTERNATIONAUX :
LUC MICHEL (Bruxelles)/
GEOPOLITIQUE. LA CONVENTION 2017 DU LOBBY PRO-ISRAELIEN ‘AIPAC’ AUX USA
« La lune de miel de la Présidence Trump avec Tel-Aviv » dit The Times of Israël !
* SUJET D’ACCUEIL :
CÔTED’IVOIRE :
SimoneGbagbo« acquittée « de crime contre l’humanité ». Quelle réaction ?
* SUJETS A DEBATTRE :
1- AFRIQUE :
Peut-on se développer sans faire recours à la dette quand les plus grandes puissances du monde sont les plus endettées ?
2- RD CONGO : 
L’opposition donne-t-elle le champ libre à Kabila en étant incapable de mettre en application les accords du 31 décembre 2016 ? Sinon à qui profite le blocage ?
AFRIQUE MEDIA / EODE-TV
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LUC MICHEL PARLE DE L’ECOLOGIE RADICALE ET DE LA DERIVE PARLEMENTARISTE ET ATLANTISTE DES ‘VERTS’ EUROPEENS …

* La dérive des Grünen allemands :
ALLEMAGNE ET ECOLOGIE POLITIQUE. 
L’IRRESISTIBLE DERIVE POLITICIENNE DES GRÜNEN …
* L’épuisement de l’Ecologie radicale
et la trahison des partis écologistes parlementaristes :
LA NATURE A DES DROITS … L’ÉCOLOGIE RADICALE ET MOI !
LUC MICHEL / ЛЮК МИШЕЛЬ / 2017 /

DAMAS : DE VIOLENTS AFFRONTEMENTS SONT EN COURS A AL-QABOUN

SYRIA COMMITTEES/ COMITES SYRIE/ КОМИТЕТЫ СИРИИ/
With PCN-SPO – SANA – PRESS TV/ 
2017 01 04/
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Des sources syriennes ont fait part d’intenses affrontements opposant l’armée aux groupes terroristes dans le quartier d’al-Qaboun, dans le nord de Damas, et de la libération de 75 % des territoires pris par les takfiristes. « De violents affrontements ont repris entre les forces de l’armée et les groupes terroristes dans le quartier d’al-Qaboun, situé dans le nord-est de la capitale, et les positions des terroristes ont fait l’objet d’attaques au missile », a rapporté Tasnim depuis Damas.
Les forces syriennes ont pénétré par le sud-est dans les bâtiments du quartier d’al-Qaboun, forçant les takfiristes à se replier. L’armée a aussi élargi son champ d’action à Mazraa et encerclé tout ce quartier. Une source sur le terrain a fait part de nouvelles avancées en direction de la mosquée al-Hossein dans le quartier d’al-Qaboun. Selon cette source, les terroristes présents dans la rue al-Hafez sont à portée de tir des forces de l’armée. Les forces de l’armée ont détruit des tunnels reliant al-Qaboun à la ville d’al-Arbain, dans le centre de la Ghouta orientale.
Après avoir arrangé la situation sur le front de Jobar, les forces de l’armée syrienne ont repris leurs opérations depuis plusieurs axes sur le front d’al-Qaboun. Les terroristes takfiristes, dirigés par le Front al-Nosra, avaient récemment lancé une vaste attaque à Jobar, laquelle avait finalement débouché sur leur défaite et de lourdes pertes en vies humaines parmi eux. 
SYRIA COMMITTEES WEBSITE

INSTABILITÉ DANS L’EST DE LA RDC : KINSHASA ACCUSE LA COMMUNAUTÉ INTERNATIONALE !

PANAFRICOM/ 2017 04 01/
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L’ambassadeur de la République démocratique du Congo auprès de l’Organisation des Nations unies (ONU), Ignace Gata, a accusé la Communauté internationale d’avoir causé l’instabilité sécuritaire qui secoue l’Est du pays depuis plus de deux décennies.
Dans son discours le 30 mars 2017 lors de la session ordinaire du Conseil de sécurité sur l’adoption de la résolution qui a renouvelé le mandat de la MONUSCO, le diplomate congolais a pointé du doigt l’ONU qui, selon lui, est responsable de l’insécurité qui sévit dans la partie Est de la RDC :
« Vous n’êtes pas sans savoir, en effet, que c’est la communauté internationale qui avait demandé, aux autorités de mon pays de l’époque, d’ouvrir un couloir humanitaire pour recevoir sur notre territoire les rwandais qui fuyaient leur pays à l’époque du génocide. Aujourd’hui, la résolution de l’épineux dossier FDLR, situation créée par la Communauté internationale et dont elle devait en principe porter la responsabilité, revient à la RDC qui en porte, seule, le fardeau. Comme vous le savez, cette situation est non seulement à l’origine de l’instabilité que connait la partie Est de mon pays, mais a également coûté la vie à plus de 6 millions de nos compatriotes », a dit Ignace Gata.
A ce sujet, l’ambassadeur de la RDC auprès de l’ONU a déploré que la responsabilité du dossier FDLR revienne uniquement au gouvernement congolais :
«Votre résolution aurait dû donc dans la recherche de solution, pour les combattants Sud-soudanais, mettre les Nations Unies à l’avant plan en lieu et place du Gouvernement de la RDC », a ajouté Ignace Gata …
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