Approvato l’accordo CETA UE-Canada: “A rischio denominazioni di origine e piccoli produttori”

CETA TTIPgrazie ai signori di più europa per tutti….Chi sono questi “tutti”? I popoli? I disoccupati, i lavoratori, i pensionati, gli incapienti? L’europa dei cittadini VERO??!! Ah, si è visto qualcuno in piazza per protestare?!?!
GUAI CONTESTARE L’AMATA EUROPA, l’armata dei servi in piazza ci va per combattere i populisti. Ora sta ai governi nazionali poter ancora impedire la ratifica, ma si sà, i governi nazionali (sarebbero uno strumento utile se non fossero in mano criminale) sono “mostri” per i signori pensatori politically correct.

Per Slow Food il Ceta è un trattato “che intende affermare gli interessi della grande industria, a scapito sia dei cittadini che dei produttori di piccola scala”
In Europa ci sono 1.300 prodotti alimentari a indicazione geografica, 2.800 vini e 330 distillati. Di questi, il Ceta (il trattato che oggi incassa il voto favorevole del parlamento Europeo) ne tutelerebbe solamente 173. “Questo significa che alcune denominazioni di origine di prodotti legati al territorio e con una tecnica produttiva tradizionale potrebbero essere tranquillamente imitati oltreoceano, senza essere passibili di alcuna sanzione”, commenta Carlo Petrini, presidente di Slow Food. Non solo. Per Petrini “il Ceta aprirebbe il mercato canadese ai prodotti lattiero-caseari europei provocando una caduta dei prezzi oltreoceano e di conseguenza un peggioramento delle condizioni di vita degli allevatori.
Il discorso è lo stesso dunque: invece di migliorare le condizioni di chi sta peggio, si innesca una guerra al ribasso che porta al baratro chi produce bene. Queste misure fanno esclusivamente il gioco della grande industria e della speculazione finanziaria”.
Insomma, per Slow Food il Ceta è un trattato “che intende affermare gli interessi della grande industria, a scapito sia dei cittadini che dei produttori di piccola scala”, aggiunge Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. La decisione ora è in mano ai singoli Stati Membri “ed è sufficiente che un solo Paese non lo ratifichi per fare in modo che il Ceta non passi. Chiediamo quindi al Governo italiano che rispetti l’opinione dei cittadini e si schieri finalmente a favore dei produttori locali e dell’ambiente -conclude Pascale – l’accordo, infatti, include moltissimi temi, dai lavori pubblici alla carne agli ormoni, dal glifosato agli Ogm, tema tra l’altro, su cui si deciderà in gran segreto”.
A cura di Filomena Fotia
15 febbraio 2017
Approvato l’accordo CETA UE-Canada: “A rischio denominazioni di origine e piccoli produttori”ultima modifica: 2017-03-09T14:25:31+01:00da davi-luciano
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