Appello ad alta velocità: espulsi imputati e pubblico notav (VIDEO)

post — 11 ottobre 2016 at 14:30

corteotribuSi è tenuta oggi la terza udienza del processo d’appello contro i 53 notav per le giornate di resistenza del 27 giugno e del 3 luglio 2011. Il procuratore generale Saluzzo ha aperto l’udienza con una lunga esposizione sul come e il perché si è arrivati alle giornate del 2011 motivando, attraverso l’uso di norme legislative, il comportamento delle forze dell’ordine e i lanci di lacrimogeni.

In perfetta continuità con la linea tracciata da Caselli e i pm Padalino e Rinaudo, il procuratore Saluzzo ha poi continuato su come l’attacco giudiziario non sia contro il movimento, ma solo contro le frange violente, litania ormai usata come puro esercizio retorico dalla procura torinese contro i notav che cerca, fallendo tragicamente, di delegittimare una doverosa lotta di resistenza agli occhi dell’opinione pubblica. Nella sua lunga, quanto noiosa, esposizione il procuratore Saluzzo dichiarava, fra le altre cose che “Noi non criminalizziamo il pensiero, il dissenso, i manifestanti che dimostrano pacificamente le loro idee. Noi perseguiamo gli atti violenti”. Peccato che la procura non abbia accennato, ad esempio, al caso di Erri De Luca come quello della laureanda giudicata colpevole di concorso morale in violenza aggravata e occupazione di terreni.

Stanchi di sentire un’arringa di questo tipo, gli imputati, una ventina, hanno interrotto il procuratore Saluzzo per leggere una dichiarazione collettiva. Il giudice ha invocato più volte l’interruzione della lettura, ma gli imputati hanno letto per intero la dichiarazione facendo indispettire del tutto il giudice che ha chiesto ai carabinieri presenti in aula di farli allontanare. Anche il pubblico che solidarizzava con gli imputati è stato fatto allontanare dall’aula e insieme hanno sfilato in corteo verso l’uscita del tribunale al grido “Giù le mani dalla Valsusa”.

Una volta lasciata l’aula, imputati e pubblico si sono poi recati a Bussoleno per passare una giornata con l’evasa Nicoletta.

L’azione maldestra di Saluzzo, come per Caselli prima, di screditare il movimento è sotto gli occhi di tutti. Inoltre è sempre più evidente come la procura sia in difficoltà di fronte ai rifiuti dei notav di rispettare le misure cautelari imposte dal potere giudiziario. Una difficoltà che si manifesta nell’inefficienza di tali misure, incapaci di piegare il movimento e la solidarietà che viene espressa alla nostra lotta.

Leggi la dichiarazione degli imputat* letta in aula:

Il processone contro le giornate di resistenza del 27 giugno e 3 luglio 2011 in Clarea è arrivato all’appello.

Noi rivendichiamo quelle giornate, la giustezza della lotta Notav!

Ci siamo trovati di fronte alla vostra scelta meditata di inserire l’appello di questo processo nella campagna di monito, intimidazione e di impiego delle varie forme di restrizioni che hanno l’obiettivo di disperdere il movimento Notav.

Il vostro scopo è semplice – aprire la strada alla devastazione dei territori e alle truffe ad “alta velocità” in Valsusa come in tutto il paese.

Le divisioni cui mirate con le vostre molteplici limitazioni della libertà non ci impauriscono e non ci dividono. Il vostro obiettivo, in perfetta continuità con la più generale strategia della procura di Torino, l’avete da subito mostrato separando addirittura il processone in 2 tronconi.

Lamentiamo l’alta velocità con cui è stato fissato questo appello mentre per l’appello riferito alla condanna in primo grado del 2011 per turbativa d’asta (appalto Tav Chiomonte) non è stato fissato alcun appello. Ci riferiamo al processo in cui sono stati condannati Comastri e Procopio di LTF

Ribadiamo la vicinanza e la solidarietà ad Alessio, Roby, Juan, Filo e Gianluca che avete allontanato, arrivando a proporre sfacciatamente un processo a latere, questo perché a voi è necessaria una sentenza punitiva e rapida contro i movimenti di lotta, a cominciare dal movimento Notav!

Sosteniamo la scelta di decine e decine di compagne e compagni, che da mesi contrastano con cosciente determinazione il tentativo di separarli dalle lotte – a Pisa, Roma, Venezia, Saronno, Torino, Ventimiglia compresa la Valle !

Oggi, per tutte queste ragioni, lasciamo l’aula, per unirci a Bussoleno, all’evasa Nicoletta!

ORA E SEMPRE NO TAV!

ORA E SEMPRE RESISTENZA!

GIU’ LE MANI DALLA VALSUSA!

Tribunale di Torino 11 ottobre 2016

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I TECNICI NO TAV DELLA VAL SUSA DIVENTANO CONSULENTI DELLA CITTA’ DI TORINO: NASCE LA COMMISSIONE TECNICA CONTRO LA TAV

http://www.valsusaoggi.it/i-tecnici-no-tav-della-val-susa-diventano-consulenti-della-citta-di-torino-nasce-la-commissione-tecnica-contro-la-tav/

     11/10/2016    Indiscreto

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Gli esperti e tecnici No Tav della Val Susa approdano al municipio di Torino. La sindaca Chiara Appendino ha istituito una nuova commissione tecnica per assistere e supportare il Comune nei prossimi appuntamenti riguardo il progetto Tav.

Un pool di esperti, da sempre contro la Torino-Lione, ora lavorerà anche per la Città di Torino. Su modello di quanto fa da anni già l’ex Comunità Montana Bassa Val Susa, ora diventata Unione Montana Val Susa. Alcuni di loro sono già da tempo consulenti anche del Movimento No Tav.

La nuova commissione tecnica dovrà seguire tutti i procedimenti inerenti al progetto della Torino-Lione: avranno il compito di effettuare gli approfondimenti, confronti e valutazioni sulle tematiche e sui progetti presenti e futuri della Tav, in via preliminare, rispetto alle future delibere della giunta e della maggioranza della Città di Torino.

Tra gli esperti valsusini della Tav, chiamati a svolgere questo incarico, ci sono il guardiaparco di Bussoleno Luca Giunti, il meteorologo di Almese Luca Mercalli, l’ingegnere e assessora di Bussoleno Gabriella Soffredini, l’ambientalista di Borgone Claudio Giorno, la ricercatrice del Politecnico (e consigliere comunale di San Giorio) Marina Clerico, l’attivista Simone Franchino, l’ingegnere e assessore di Villar Focchiardo Michele Giacosa. A cui si aggiungono l’ingegnere Roberto Vela, il ricercatore del Politecnico Alberto Poggio, e i professori Claudio Cancelli e Angelo Tartaglia (sempre del Politecnico di Torino).

Questo nuovo incarico non avrà costi per la Città di Torino.

Eddi agli arresti domiciliari

post — 10 ottobre 2016 at 23:59

14680599_627134107466358_5124881982563937002_nQuest’oggi a Eddi, studentessa No Tav, è stata notificata l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.

Eddi figura tra i 23 No Tav coinvolti nell’operazione con cui lo scorso 21 giugno la Procura di Torino ha ordinato l’ennesima ondata di arresti, misure restrittive e perquisizioni a danno del movimento. Al centro dell’inchiesta la giornata di lotta del 28 giugno 2015, quando una marcia No Tav fece cadere reti, divieti e barriere attorno all’area del cantiere.

In seguito a quell’operazione alcuni No Tav hanno deciso di violare apertamente le misure cautelari che gli erano state imposte (tra questi Nicoletta, che da mesi porta avanti con coraggio la sua battaglia di libertà) e molti di loro si trovano ancora oggi sottoposti a restrizioni della propria libertà più o meno pesanti.

Quest’estate, allo scattare dell’operazione, Eddi non è stata trovata dalle forze dell’ordine incaricate di notificare le misure cautelari. In quel momento si trovava già sottoposta alla misura del divieto di dimora a Torino, allontanata forzatamente dalla città in cui da anni vive e studia perché colpevole di essersi mobilitata dentro la sua Università assieme ad altri studenti e studentesse . Da lì, in questi mesi, ha scelto di rendersi a lungo irreperibile, decidendo di non sottostare all’ennesimo abuso ordinato dai pm con l’elmetto, rifiutando una misura dalle ricadute così pesanti sulla sua vita di giovane No Tav e preferendo scegliere autonomamente sui propri tempi e progetti.

Da oggi si trova a Torino agli arresti domiciliari, al momento aggravati dal divieto di comunicare con l’esterno e ricevere visite.

A Eddi, e a tutti/e i No Tav sottoposti a restrizioni per aver lottato contro lo scempio del Tav e delle grandi opere, l’augurio di tornare al più presto in libertà. Lo diciamo come sempre col sorriso e la serenità di chi lotta per un futuro migliore e sa di avere attorno un movimento che non lascia indietro nessuno ma da anni rivendica con orgoglio la propria giusta resistenza.

EDDI LIBERA, LIBERI/E TUTTI/E!

Processo No Tav a Torino: “Fu debole la prima risposta dello Stato alle violenze”

http://torino.repubblica.it/cronaca/2016/10/11/news/processo_no_tav_a_torino_fu_debole_la_prima_risposta_dello_stato_alle_violenze_-149540735/
Processo No Tav a Torino: "Fu debole la prima risposta dello Stato alle violenze"

L’accusa del procuratore generale Saluzzo, tensione per la protesta di un gruppo di militanti

di SARAH MARTINENGHI

11 ottobre 2016

  
La risposta iniziale dello Stato alle violenze dei No Tav “fu estremamente debole”. Lo ha detto il procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo, oggi a Torino alla ripresa del maxi processo (con 53 imputati) per gli scontri in valle di Susa nel 2011. Il magistrato ha fatto riferimento agli anni intorno al 2005, quando prestava servizio come pubblico ministero alla procura di Torino. “Si erano verificati episodi gravi – ha affermato – ma sotto il profilo della repressione i risultati furono scarsi”.

Processo No Tav, cori e slogan in aula: il giudice allontana il pubblico

“Il Tav – ha osservato Saluzzo – è un’opera pubblica decisa con deliberazione sovrana dal Parlamento. Tutti i governi che si sono succeduti nel corso degli anni hanno confermato, con i loro atti, la volontà di realizzarla. Nel corso degli anni si è anche sviluppato, oltre al movimento No Tav, un pensiero No Tav, che è uscito dalla valle di Susa. Noi non criminalizziamo il pensiero, il dissenso, i manifestanti che dimostrano pacificamente le loro idee. Noi perseguiamo gli atti violenti”. Il pg ha anche detto che “le manifestazioni No Tav hanno reso ancora più tortuoso, insieme alla cronica ed endemica lentezza delle procedure, il percorso verso la realizzazione dell’opera. Ma la volontà del Paese, espressa attraverso il parlamento e i governi, è che quest’opera si faccia. Può piacere o non piacere. Anche a noi magistrati certe leggi possono non piacere. Ma se sono in vigore, le applichiamo”.

Nel corso dell’udienza ci sono stati momenti di tensione. I No Tav hanno letto un comunicato in aula rivendicando “quelle giornate, la giustezza della lotta No Tav. Sosteniamo la scelta di decine e decine di compagni e compagne, che da mesi contrastano con cosciente determinazione

 

 il tentativo di separarli dalle lotte” e ancora “oggi per tutte queste ragioni, lasciamo l’aula per unirci a Bussoleno all’evasa Nicoletta”.

Il giudice Piera Caprioglio ha sospeso l’udienza e allontanato gli attivisti che hanno sfilato in corteo all’interno di Palazzo di Giustizia, con uno striscione: “Io sto con chi resiste violando le imposizioni del tribunale di Torino”. Il processo è poi ripreso regolarmente.

Torino, la giunta nomina il “contro-osservatorio” sulla Tav, ci sono anche Mercalli e Tartaglia

http://torino.repubblica.it/cronaca/2016/10/11/news/torino_la_giunta_nomina_il_contro-osservatorio_sulla_tav_ci_sono_anche_mercalli_e_tartaglia-149557078/

Undici “saggi” diventano consulenti ufficiali della città che ribadisce così la propria contrarietà all’opera

di GABRIELE GUCCIONE

 11 ottobre 2016
Torino, la giunta nomina il "contro-osservatorio" sulla Tav, ci sono anche Mercalli e Tartaglia

Il climatologo Luca Mercalli 

Gli esperti del contro-osservatorio No Tav diventano i consulenti tecnici ufficiali della Città di Torino e della sindaca Chiara Appendino sul progetto della Torino-Lione. Gli undici “saggi”, tra cui figurano anche il meteorologo Luca Mercalli e il professor Angelo Tartaglia, sono stati nominati stamattina dalla giunta comunale del capoluogo, su proposta del vicesindaco Guido Montanari e dell’assessore alle Infrastrutture Maria Lapietra.
 
La commissione tecnica è la stessa nominata nel 2013 dai comuni della Val di Susa e avrà il compito, si legge nell’atto di nomina, “di effettuare in via preliminare, approfondimenti, confronti e valutazioni sulle tematiche e sui progetti presenti e futuri della Nuova Linea Torino-Lione”. L’amministrazione Cinque Stelle conferma così la propria contrarietà all’alta velocità e l’intenzione di far valere le ragioni del “No” all’opera davanti all’osservatorio ufficiale presieduto dal commissario di governo Paolo Foietta.
 
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 team di esperti è composto da Claudio Cancelli, Marina Clerico, Simone Franchino, Michele Giacosa, Claudio Giorno, Luca Giunti, Luca Mercalli, Alberto Poggio, Gabriella Soffredini, Angelo Tartaglia e Roberto Vela. La delibera del vicesindaco Montanari li definisce “professionalità qualificate, già individuate dagli altri enti pubblici e che hanno maturato una esperienza specifica e significativa nella disamina della materia e dei progetti in questione”.

TAV – SCIBONA (M5S): “La nomina di tecnici TAV a Torino è segno di serietà e giusto approccio scientifico alla questione”.

http://www.marcoscibona.it/home/?p=1122

Il Comune di Torino, nominando oggi la commissione tecnica sul TAV, ha dato segno di serietà e giusto approccio scientifico per tutto ciò che riguarda un’infrastruttura così impattante per il territorio e per i cittadini.

Non è un caso che tali esperti siano gli stessi nominati da altri Comuni della Valle di Susa e della cintura di Torino che hanno ben presente come la Nuova Linea Torino – Lione sia una grande opera inutile ed imposta con l’unico pregio di drenare i soldi del contribuente; a questo proposito occorre precisare che gli esperti nominati prestano la loro opera gratuitamente.

Auguriamo buon lavoro agli esperti ed alla giunta del Comune di Torino, consci che l’evidenza scientifica sui dati oggettivi proverà ancora una volta la ragione del No al Tav.

Marco Scibona – Senatore M5S, Segretario 8a Commissione lavori pubblici, comunicazioni

RIVELAZIONE SHOCK I SOLDI DELLE NOSTRE TASSE USATI PER FINANZIARE LA CAMPAGNA ELETTORALE DELLA CLINTON(GOVERNANTI DI MERDA COME VI PERMETTETE)

10/10/2016
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RIVELAZIONE SHOCK
LO SQUATTRINATO MINISTERO DELL’AMBIENTE ITALIANO FINANZIA LA MILIARDARIA FONDAZIONE CLINTON: TRA I 100 E I 222MILA DOLLARI L’ANNO DAL 2008 A OGGI – IL BRACCIO ARMATO DI BILL E HILLARY È UN GROVIGLIO DI CONFLITTI DI INTERESSE: I 24 MILIONI DALL’ARABIA SAUDITA, FRUTTO DEL PETROLIO E SPESI PER AIUTARE L’AMBIENTE (LEGGI: L’INFLUENZA POLITICA DEI DUE)
 
Effettivamente alla convention del Partito democratico americano a Philadelphia che ha conferito la nomination presidenziale a Hillary Rodham Clinton non avrebbero dovuto presenziare né il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, né il presidente della Camera, Laura Boldrini. L’ unico esponente delle istituzioni italiane titolato a parteciparvi era il ministro dell’ Ambiente, Gianluca Galletti.
Quest’ affermazione potrebbe stupire, ma non è cosi perché il ministero dell’ Ambiente e della tutela del territorio e del mare è da lungo tempo tra i finanziatori della Clinton Foundation con una quota compresa tra i 100mila e 250mila dollari, ossia tra gli 89mila e i 222mila euro all’ anno sotto forma di government grants, ossia sovvenzioni governative. Ulteriori dati sull’ elargizione non sono disponibili.
Sia perché la Clinton Foundation non fornisce nei minimi dettagli i contributi ricevuti da singoli donatori sia perché lo stato di previsione del ministero non elenca precisamente tutti gli accordi internazionali (eccezion fatta per i più importanti come il Protocollo di Kyoto) ai quali lo Stato contribuisce con impegni complessivi per qualche decina di milioni.
 
Non si tratta di una novità in assoluto: il ministero compare nell’ elenco sin dal lontano 2008, anno in cui Obama costrinse il suo predecessore a rivelare i nomi dei contribuenti proprio per eliminare sospetto di conflitti di interessi sul suo ex segretario di Stato, cioè Hillary. Poiché nel 2008 il presidente del Consiglio era Silvio Berlusconi, molto amico del repubblicano George W. Bush, è lecito supporre che l’«alleanza» tra Italia e Fondazione (creata nel 2001) sia cominciata ai tempi del centrosinistra, cioè tra 2006 e 2008, quando il premier era Prodi e all’ Ambiente c’ era il verde Pecoraro Scanio.
 
Per il contribuente italiano sarebbe poi interessante sapere quale tipo di progetto finanzi il nostro ministero.
 
La Clinton Foundation è infatti molto attiva nel sostenere programmi di sviluppo e di scolarizzazione in Africa e America Latina. Oltretutto l’ Italia è in buona compagnia, alla Fondazione contribuiscono a vario titolo infatti stati del G8 come Germania, Canada e Australia. Tra i finanziatori italiani compaiono poi nomi di tutto rispetto come il gruppo Fca, Monte dei Paschi e l’ ex ad delle Generali Giovanni Perissinotto.
 
 
In passato anche Enel, Autogrill e Pirelli hanno sostenuto l’ istituzione creata dall’ ex presidente Usa.
 
Il problema, però, più che finanziario è soprattutto geopolitico. Non a caso Hillary Clinton è diventata consigliera della Fondazione solo una volta terminata l’ esperienza da segretario di Stato per allontanare da sé qualsiasi sospetto. Soprattutto considerato che uno tra i maggiori donors con oltre 24 milioni di dollari elargiti è l’ Arabia Saudita che, sebbene alleata dell’ Occidente, ha sempre avuto un rapporto non proprio lineare con i sostenitori del fondamentalismo islamico.
 
Una situazione rilevata di recente dal candidato repubblicano Donald Trump che ha stigmatizzato la scarsa credibilità della sua avversaria nella lotta al terrorismo internazionale, proprio in virtù delle «relazioni pericolose» della Fondazione. E proprio perché la Clinton Foundation assomiglia tanto a una lobby benefica, forse sarebbe stato meglio sospendere il versamento almeno per un anno visto che è accusata di essere un serbatoio occulto di finanziamenti per la campagna elettorale di Hillary.
 
Gian Maria De Francesco per “Il Giornale

TRUFFA REFERENDUM: VOTI “SI”? GARANTIRAI PER LEGGE 50MILA EURO AL MESE A NAPOLITANO E A TUTTI I FUTURI EX PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA DELLA CASTA, QUESTA LA SAPEVI? LEGGI DI COSA SI TRATTA E DIFFONDI!! RENZI VATTENE A CASA, NON CI RAPPRESENTI!!

TRUFFA REFERENDUM
Avevamo capito purtroppo che la Costituzione italiana è ormai considerata dalla maggioranza di governo e dalla sua stampella verdiniana alla stregua di un normale disegno di legge se non di un regolamento di condominio. Manomessa e sottomessaalle esigenze strumentali e contingenti della lotta politica per cui oggi fa comodo a me cambiarla e lo faccio e domani fai un po’ tu come ti pare;
 
avevamo capito che pur di approvare questa riforma per la coppiaRenzi-Boschi non solo non conta la compagnia ma neanche laqualità della legge fondamentale della Repubblica che si va a varare;
 
avevamo capito che la libertà di discussione in Parlamento sulla nuova Costituzione è ormai ridotta al lumicino. Non a caso la senatrice a vita Elena Cattaneo se ne lamenta così tanto sul “Fatto Quotidiano” di oggi: “Sulla riforma in quest’aula non c’è stata libertà“, ha denunciato;
 
avevamo capito che per il governo che sta imponendo al Parlamento un simile pasticcio non conta poi così tanto la qualità dei componenti del nuovo Senato se ci impone di eleggerli tra la classe politica, quella regionale, più screditata che ci sia;
 
avevamo capito anche perché in così tanti si sono scagliati a male parole (“porcheria”, “scempio”, fetenzìa”, alcune di quelle corse in aula) contro questa nuova Costituzione.
 
Adesso abbiamo un altro motivo in più per scandalizzarci di fronte alla riforma passata al vaglio del Senato la scorsa settimana e di nuovo in viaggio verso Montecitorio.
 
La ragione è presto detta: il famoso “Comma Napolitano”, come in Senato hanno già denominato il comma 5 dell’articolo 40 contenuto nelle «Disposizioni finali» del ddl di riforma Boschi-Renzi.  Si tratta di pochissime righe che in pratica costituzionalizzano una serie di singolari privilegi (“Lo stato e le prerogative…”) riconosciuti agli ex presidenti della Repubblica. Per capire di cosa esattamente si tratta rimandiamo all’articolo diAnna Morgantini.
 
Qui interessa dire come quando si tratta di tagliare pensioni, prestazioni sanitarie e assistenziali dei comuni cittadini si procede a colpi di mannaia. Quando invece si dovrebbero sforbiciare i trattamenti di Lorsignori non solo si taglia poco o niente, ma addirittura si blindano questi trattamenti costosissimi.
 
Nel caso in questione parliamo di 579 mila 643 euro l’annoriservati agli ex presidenti della Repubblica. Con uno staff invidiabile composto “di un capo ufficio, tre funzionari, due addetti ai lavori esecutivi e altri due addetti ai lavori ausiliari. Oltre un consigliere diplomatico o militare”. Per non parlare di altri benefit.
 
Trattamenti da sogno, appunto, per i pur illustrissimi ex. Ma almeno sinora sottoposti a semplici regolamenti  del Quirinale e di Palazzo Madama (gli emeriti sono infatti anche senatori a vita di diritto). Che, in quanto tali potevano, volendo, essere facilmente modificati con interventi interni alle due amministrazioni. Tagliando il superfluo, magari.
 
Ebbene, in futuro tutto questo non si potrà più fare così facilmente. Perché quei privilegi saranno garantiti addirittura dalla legge suprema della Repubblica. Sono stati costituzionalizzati, appunto. Blindati.
 
Con tanti saluti ai cittadini che tirano la cinghia per i tagli e che non riescono più neanche a campare.
 
FONTE:ILFATTOQUOTIDIANO

ALLER PLUS LOIN (II) / POUR PARLER DU SCANDALE CLINTON-BENGHAZI !

# LUC MICHEL DANS ‘LIGNE ROUGE’

HILLARY MISE EN CAUSE PAR LES ENQUETES PARLEMENTAIRES ANERICAINES :

LIGNE ROUGE - amtv LM clinton benghazi Back II (2016 10 11)

Un rapport parlementaire accuse dès mai 2013 le plus haut niveau du département d’Etat américain, alors dirigé par Hillary Clinton, d’avoir rejeté les demandes de sécurité du consulat de Benghazi, en Libye, dans les mois précédant l’attaque dont il a été la cible en septembre 2012…

* Lire sur le Website des ELAC & ALAC Committees /

ATTAQUE DU CONSULAT US DE BENGHAZI: HILLARY CLINTON MISE EN CAUSE PAR UN RAPPORT DU CONGRES

sur http://www.elac-committees.org/2013/05/14/elac-alac-committees-attaque-du-consulat-us-de-benghazi-hillary-clinton-mise-en-cause-par-un-rapport-du-congres/

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SUR AFRIQUE MEDIA/

LUC MICHEL DANS ‘LIGNE ROUGE’

LA GRANDE EMISSION DU MATIN

Ce mardi matin 11 octobre 2016

de 07h GMT à 09h GMT

(Bruxelles-Paris-Berlin de 8 à 10h)

___________________________

AFRIQUE MEDIA

* en STREAMING sur http://lb.streamakaci.com/afm

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ALLER PLUS LOIN (I) / POUR PARLER DU SCANDALE CLINTON-BENGHAZI !

 # LUC MICHEL DANS ‘LIGNE ROUGE’

L’ATTAQUE DU CONSULAT US A BENGHAZI (11 SEPT. 2012) :

LIGNE ROUGE - amtv LM clinton benghazi Back I (2016 10 11)

Le 11 septembre 2012, des miliciens islamistes lourdement armés ont attaqué le complexe diplomatique américain de Benghazi, dans l’est de la Libye. Christopher Stevens et trois Américains sont morts dans l’attaque sur laquelle la lumière n’a jamais vraiment été faite … « Ni regrets, ni fleurs, ni couronnes pour l’ambassadeur US. C’est le régime d’Obama qui porte l’entière responsabilité de ce qui se passe en Libye. »

* Lire sur le Website des ELAC & ALAC Committees /

Luc MICHEL : NI FLEURS NI COURONNES POUR L’AMBASSADEUR US TUE EN LIBYE !

sur http://www.elac-committees.org/2012/09/12/elac-alac-committees-breaking-news-luc-michel-ni-fleurs-ni-couronnes-pour-l%E2%80%99ambassadeur-us-tue-en-libye/

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