«Troppi giorni di malattia», licenziato a 52 anni dopo l’infarto

grazie alle lotte dure senza paure ecco il meraviglioso stato di diritto della cosiddetta società civile moralmente superiore
 
Livorno, Fabrizio Gelli dal 1980 è impiegato alla mensa all’interno della raffineria Eni: «Mi avevano rassicurato invece ho sforato i 180 giorni previsti dal contratto»
di Federico Lazzotti
03 ottobre 2016
 
Fabrizio Gelli
Fabrizio Gelli durante la convalescenza in ospedale
 
LIVORNO. Fabrizio Gelli, 52 anni, due terzi dei quali trascorsi prima al bar e poi alla mensa della raffineria Eni di Stagno, era sicuro di rientrare al lavoro il prossimo 19 ottobre, ultimati nell’ordine: i giorni di malattia di cui ha goduto dopo l’infarto che lo ha colpito lo scorso 18 luglio, le ferie e infine i permessi. Invece venerdì 30 settembre a casa è arrivato il postino che gli ha consegnato una raccomandata inviata dall’azienda per la quale lavora da sei anni, la multinazionale Compass Group. Sopra il benservito della società: licenziato in tronco per giusta causa.
 
Il motivo? «Aver sforato i giorni di malattia previsti dal contratto – risponde Gelli – e più precisamente invece di 180 ne avrei fatti cinque in più». Ed effettivamente, fatti i dovuti conteggi, di giorni di malattia il dipendente nel 2016 ne ha goduti 185. «Io – ammette – ho sbagliato a non controllare direttamente e in modo ancora più scrupoloso. Ma anche davanti al giudice (il licenziamento è stato già impugnato) dirò che l’azienda quando ho chiesto il conteggio dei giorni mi ha rassicurato dicendo che avevo ferie e permessi a sufficienza. Invece credo che quello che sto subendo sia un piano pensato a tavolino».
 
Per ricostruire la disavventura professionale del cinquantaduenne che deve accudire anche la moglie disabile è necessario tornare alla fine di febbraio di quest’anno quando Gelli è andato sotto la mutua per la prima volta. «Avevo un problema al ginocchio – ricorda- sono stato sei giorni in malattia, poi sono rientrato ma non ce la facevo a lavorare per il dolore e quindi a partire dall’8 marzo sono tornato in malattia». A maggio l’intervento al ginocchio e l’avvio della riabilitazione. «Purtroppo – cerca di scherzare nonostante il dramma personale che ha vissuto – le disgrazie non vengono mai da sole». E il 18 luglio ecco che Gelli viene colpito da un infarto. «All’Utic di Livorno sono stato sottoposto a una angioplastica – prosegue – un intervento riuscito perfettamente». Ma che ha allungato il periodo di malattia.
 
Quello che fa arrabbiare sia Gelli che il sindacato UilTucs Toscana che ha denunciato il caso, è il comportamento del datore di lavoro tra il 22 e il 30 agosto. «Sono andato in raffineria il 22 proprio per accertarmi dei termini entro i quali sarei dovuto rientrare al lavoro oppure il momento in cui, finita la malattia avrei dovuto attingere a ferie e malattie per continuare a stare a casa. Quel giorno – ricorda con amarezza – sono stato rassicurato. Con il senno di poi, tanto per far capire la mia buona fede, dico che non mi sarebbe costato niente anticipare le ferie di qualche giorno rispetto al 30 di agosto, data a partire da cui sono uscito dalla malattia».
 
Invece proprio il 22 agosto per Gelli era il giorno numero 180 di malattia, e a rigor di contratto l’ultimo del quale avrebbe potuto usufruire prima di passare dalla ragione al torto e dunque al licenziamento che si è concretizzato con la ricezione della raccomandata. Ora per fare chiarezza sulla bontà del licenziamento le due parti si troveranno di fronte al giudice del lavoro. Intanto però all’interno della raffineria, molti colleghi di Gelli gli hanno mostrato la propria solidarietà. «Non riesco a dormire – scrive Maurizio – ho saputo che Fabrizio è stato licenziato
a causa del prolungarsi della sua malattia. Chiedo ai colleghi stanacini solidarietà per lui». E ancora: «Questo caso significa che il sindacato non ha più poteri di 15 anni fa e il motivo è uno solo a forza di buttarsi giù le braghe con i padroni con la scusa della crisi».
«Troppi giorni di malattia», licenziato a 52 anni dopo l’infartoultima modifica: 2016-10-07T13:39:34+02:00da davi-luciano
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5 pensieri su “«Troppi giorni di malattia», licenziato a 52 anni dopo l’infarto

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