Lo studente italiano morto a Parigi “si è ucciso con una coltellata”

mica si chiama Regeni, e poi è morto in un paese amico non c’è bisogno che si metta in moto la macchina della propaganda, non è un delitto sfruttabile.
 
giovedì, 8, settembre, 2016
 
Studente italiano si uccide con una coltellata all’addome appena giunto a Parigi per il periodo di Erasmus.
 
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CAMPOBASSO, 8 SET – Tragica morte di un giovane studente italiano in Francia. Ciro Ciocca, ventenne molisano arrivato da poco a Parigi per il programma Erasmus, si è tolto la vita, in circostanze ancora tutte da chiarire. Anche perché, in precedenza, si erano diffuse voci di un omicidio, per un accoltellamento durante una rapina.
 
Le prime notizie su Ciro sono rimbalzate nel pomeriggio dal Molise da alcuni parenti e da alcune fonti locali, che erano arrivate addirittura a parlare di aggressione. Secondo tali fonti, in particolare, il giovane, originario di Riccia, viveva da sempre a Campobasso con la famiglia, 21 anni il mese prossimo, sarebbe stato accoltellato per un tentativo di furto di un telefonino e di un pc.
 
Nella tarda serata di ieri, però, la pista della rapina e dell’omicidio è stata clamorosamente superata, con la notizia del suicidio, appresa da fonti informate, che ha rimesso tutto in discussione.
 
Il padre di Ciro, funzionario all’Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo (Arsarp), e i familiari, che erano volati subito a Parigi, nella serata di mercoledì sono ripartiti per Campobasso senza rilasciare dichiarazioni.

Povertà, Poletti: stanzieremo 1,5 miliardi per famiglie con minori

GLI ALTRI? CHE CREPINO. sono diversamente poveri rei magari di non avere figli perché senza lavoro non potrebbero certo sfamarli o le famiglie con maggiorenni a carico si fottano.
Ma non è discriminazione. Gli 8 milioni di persone in povertà relativa invece sono a spassarsela alle Maldive no?
Una persona su 13 vive in povertà assoluta e se non ha minori a carico è colpa sua.
 
giovedì, 8, settembre, 2016
 
Per il 2017 il Governo punta a stanziare 1,5 miliardi di euro per gli interventi di lotta alla povertà, arrivando così a coprire tutti i nuclei familiari in difficoltà con minori. Lo afferma il ministro Poletti.
 
“Bene, è un passo avanti, ma insufficiente. Con quelle risorse si escludono dai benefici più della metà dei 4,6 milioni di poveri assoluti certificati dall’Istat” afferma Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.
 
“Se, infatti, anche tutto lo stanziamento di 1,5 miliardi fosse destinato al Sostegno per l’inclusione attiva (Sia), potrebbero essere coperti al massimo 2 milioni di poveri, il 43% dei 4 milioni e 598 mila individui che per l’Istat non riescono a conseguire uno standard di vita minimamente accettabile, non possono acquisire, cioè, quei beni e servizi che vengono considerati essenziali” conclude Dona. (Unione Nazionale Consumatori)
 

Istat: urgente scongiurare aumento Iva, avrebbe conseguenze catastrofiche

ma ce lo chiede la Ue e poi gli italiani sono solo un branco di SPILORCI EVASORI
giovedì, 8, settembre, 2016
 
Se dovessero scattare vi sarebbero conseguenze catastrofiche per l’intero sistema economico.
 
(Federconsumatori e Adusbef) – Nonostante le molte rassicurazioni, rimane ancora irrisolto il nodo delle clausole di salvaguardia. Ne abbiamo chiesto, da sempre, l’abolizione. Ma, tra rinvii e annunci, non si ha certezza circa l’individuazione delle coperture necessarie all’eliminazione definitiva di tali clausole per il 2017 e per il 2018.
 
“Gli annunci ed i generici impegni del Governo non sono più sufficienti, è necessario dar seguito alle rassicurazioni attraverso fatti e provvedimenti concreti.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti – Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. Eliminare le clausole di salvaguardia è una priorità assoluta per il Paese. Infatti, secondo quanto calcolato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, le clausole previste dalla passata Legge di Stabilità avrebbero effetti disastrosi sull’intera economia.
 
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Le conseguenze sarebbero insostenibili: comporterebbero infatti una ulteriore contrazione della domanda interna, già oggi molto debole e porterebbero a una nuova forte caduta produttiva e del mercato occupazionale, entrambi versanti che oggi come mai hanno bisogno di un nuovo slancio verso la ripresa. Per questo è indispensabile individuare le coperture necessarie per evitare che tali clausole vengano applicate, né nel 2017 né mai, se necessario ricorrendo anche a misure eccezionali come la vendita di parte delle risorse auree.Tra ricadute dirette (vale a dire l’aumento dei prezzi) ed indirette (dovute all’effetto moltiplicatore che l’aumento dei costi di produzione e di trasporto produrrebbe sull’intero sistema dei prezzi, incrementando quindi anche quelli dei beni primarie con IVA al 4%), ogni famiglia a regime si troverebbe a fare i conti con un aggravio di ben +842 Euro annui. Un aggravio che le famiglie e l’intero sistema economico, afflitto ancora da una carenza cronica di domanda, non si possono permettere. AGI

Lavoro, aumentano i licenziamenti: nel 2° trimestre 2016 più 7,4%

tutte invenzioni, gli italiani son ricchi, i poveri vengono solo da fuori italia. Poi se esistessero veri poveri in italia gli diamo ogni 4-5 anni 80 euro per un paio di mesi (sempre se ha i requisiti, ci sono tantissimi DIVERSAMENTE POVERI)
 
venerdì, 9, settembre, 2016
 
C’è un dato – Corriere –  che spicca più degli altri tra le comunicazioni obbligatorie appena pubblicate dal ministero del Lavoro: nel secondo trimestre del 2016 sono aumentati del 7,4% i licenziamenti rispetto secondo trimestre 2015. Nel complesso, invece, sono state registrate 2,45 milioni di attivazioni di contratti a fronte di 2,19 milioni di cessazioni. La maggioranza delle cessazioni sono dovute al termine del contratto a tempo determinato (1,43 milioni) e, tra le altre, sono aumentate quelle promosse dal datore di lavoro (+8,1%) mentre si sono ridotte quelle chieste dal lavoratore (-24,9%).
 
In particolare, come sottolineato, sono aumentati i licenziamenti.

Abruzzo: Persi 12.500 posti di lavoro in tre mesi

è di luglio, ma è emblematica per capire l’andazzo, e non è che in Abruzzo sono più coglioni, le altre regioni non hanno dati migliori. Grazie Ue, grazie alla dittatura del Pd.
giovedì, 14, luglio, 2016
 
PESCARA, 14 LUG – Circa 12.500 posti di lavoro persi in Abruzzo nel primo trimestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2015. Il totale degli occupati passa dalle 493.622 unità dei primi tre mesi dello scorso anno, alle 481.105 unità dei primi tre mesi del 2016, con un tasso di occupazione pari al 55,18%.
 
Dal 2012 al 2015 gli occupati in Abruzzo sono passati da 500.309 (tasso di occupazione 56,66%) a 478.671 (54,50%): bruciati 21.638 posti di lavoro. È quanto emerge da un’analisi di Confartigianato Abruzzo, che ha elaborato gli ultimi dati Istat. Il tasso di disoccupazione è a quota 12,7% e i disoccupati sono pari a 70.004 unità, dato leggermente migliore rispetto al primo trimestre dello scorso anno (71.794), ma in peggioramento se si considera l’intero 2015 (69.111, 12,62%). Dal 2012 al 2015 i disoccupati sono passati da 46.763 (8,57%) a 69.111 unità (12,62%): una crescita esponenziale pari a 22.348 unità. ansa

Dare Soldi ai Cittadini Senza Indebitare Nessuno? SI PUO’ FARE

ovvio che non si vuole fare, molto meglio creare una massa di poveri ai quali ogni tanto elargire fantomatici sostegni al reddito con mille paletti e DISCRIMINAZIONI
posted by Redazione maggio 2, 2016
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Clamorosa ammissione su Il Sole 24 Ore: si può stampare denaro e darlo ai cittadini senza indebitare nessuno.
 
Nel saggio intitolato L’illusione della libertà, ho sostenuto che se ci fosse la volontà si potrebbe creare denaro dal nulla e darlo ai cittadini, in modo che tutti dispongano di un reddito che consenta di vivere dignitosamente, senza indebitare nessuno né pretendere nulla in cambio.
 
Scommetto che in molti avranno pensato che si trattasse della solita “utopia” economicamente impossibile da attuare… invece non è così: si può fare, tant’è che la fattibilità di una simile iniziativa è stata candidamente confessata su Il Sole 24 Ore (niente di meno che la massima testata main stream italiana in ambito economico), da cui riporto un breve estratto:
«Dal punto di vista tecnico, uno strumento per aumentare la domanda aggregata esiste anche nella situazione attuale: è la cosiddetta “moneta distribuita con l’elicottero”, per usare le parole di Milton Friedman. Cioè la banca centrale stampa moneta e la distribuisce ai cittadini, non in cambio di qualcosa (titoli di stato o la promessa di una restituzione futura), ma in modo permanente e a fondo perduto. Le obiezioni nei confronti di questo strumento non sono economiche, ma politiche. Dal punto di vista economico non c’è dubbio che sarebbe efficace». (di Guido Tabellini – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/8dq8dS)
 
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Traduciamo per i non addetti ai lavori: il sistema capitalistico per mantenersi in essere ha bisogno di consumatori disposti a spendere.
 
Ma dato che tutte le misure messe in atto fino ad ora hanno fallito miseramente (o forse hanno centrato pienamente gli obiettivi, a voi la scelta), pur di salvare il sistema capitalistico dalle proprie contraddizioni, alcuni economisti stanno pensando di dare direttamente soldi alle persone in modo da far ripartire i consumi.
 
Da dove prendono questi soldi? Dal mondo dell’immaginazione: la banca centrale li crea dal nulla, “stampandoli”, e li distribuisce direttamente ai cittadini, udite udite: «in modo permanente e a fondo perduto».
 
Ciò significa che nessuno dovrebbe restituire neanche un centesimo della cifra ricevuta!
 
In altre parole, su Il Sole 24 Ore si sta clamorosamente ammettendo che la banca centrale può stampare denaro e darlo direttamente ai cittadini senza indebitare nessuno, e che tutto ciò «non ammette obiezioni di tipo economico, ma solo politiche».
 
Ma allora è tutto vero? Certo che è tutto vero, la cosa “anomala” è che tali affermazioni siano diffuse su una testata del calibro del Sole 24 Ore.
 
In questo modo l’élite mette a segno un eclatante autogol.
 
Chi detiene il potere dovrebbe stare molto attento a non far diffondere simili verità, perché magari le persone potrebbero riuscire a destarsi dal sonno profondo in cui vegetano e magari potrebbero anche ribellarsi…
 
Non avete ancora capito? Ve lo dico in modo più esplicito: se la banca centrale può dare soldi direttamente ai cittadini senza indebitare nessuno, e tutto ciò dipende solo da una questione di volontà politica:
 
Perché i popoli devono sopportare gli effetti delle manovre “lacrime e sangue” propagandate dai governi come “dolorose ma necessarie”?
 
Perché esiste il debito pubblico? Non si potrebbero finanziare direttamente gli stati senza indebitare i cittadini?
 
Perché esiste la povertà? Non si potrebbero semplicemente dare dei soldi ai poveri?
 
Perché non s’istituisce un reddito d’esistenza, universale ed incondizionato, elargito senza pretendere nulla in cambio, in modo che gli esseri umani non siano più schiavi del lavoro e dei ricatti dei capitalisti, ed i processi produttivi possano essere automatizzati, eliminando così tutti i problemi sociali dovuti alla disoccupazione?
 
Ve lo dice Il Sole 24 Ore perché non si può fare: perché manca la Volontà di farlo; volontà politica, ovviamente, ma pur sempre di volontà si sta parlando.
 
Chi detiene il potere non è che non può eliminare la povertà e i debiti, liberare gli esseri umani dalla schiavitù del lavoro o fare in mondo che automatizzare il lavoro sia un bene per la società invece che un male, è solo che non vuole che ciò accada.
 
Chi detiene il potere, dal momento che può eliminare i problemi ma non lo fa, ammette tacitamente di voler mantenere in essere la società con tutte le sue distorsioni, perché evidentemente servono per raggiungere qualche specifico fine che di certo non coincide con il benessere di tutti gli esseri umani.
 
Chi detiene il potere vuole che ci siano la povertà e i debiti, che le manovre economiche siano “lacrime e sangue”, che i lavoratori vengano sfruttati e sprechino la propria esistenza lavorando al posto delle automazioni.
 
Dal punto di vista del potere l’orario di lavoro deve essere totalizzante, affinché gli esseri umani siano il più possibile stanchi, distratti e occupati.
 
Perché? Perché tutto ciò rappresenta la migliore strategia per esercitare il controllo sociale.
 
Se tutti gli esseri umani avessero un reddito assicurato senza alcun obbligo di lavorare e, grazie alle automazioni, il lavoro diminuisse sempre più, ognuno di essi potrebbe scegliere come vivere la propria esistenza in totale libertà.
 
In questo modo nessuno sarebbe più schiavo, né del lavoro né di altri esseri umani, perché avrebbe la certezza di poter disporre dei beni e dei servizi prodotti da un sistema produttivo automatizzato.
 
Ma se ciò avvenisse, l’élite non riuscirebbe più ad esercitare il proprio dominio sottomettendo il resto dell’umanità con i tipici ricatti dell’odierna società.
 
Riporto le immagini dell’articolo, nel caso dovesse “sparire” dalla rete…
 
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Fonte – Fonte

La disperazione degli USA e il ritorno di Kissinger

agosto 23, 2016
 
Umberto Pascali Global Research, 22 agosto 2016
kissinger
L’élite anglo-statunitense appare molto preoccupata dai neocon (Bush/Clinton) ancora incapaci di fermare, o anche rallentare, la Russia. Sono sempre più seccati dagli impotenti e isterici Rambo guerrafondai neocon di sinistra e di destra appollaiati su Hillary Clinton. L’élite anglo-statunitense cerca una via d’uscita e, evitando di mostrare disperazione, cerca di resuscitare il leale servitore Henry Kissinger. 
 
Invece delle minacce inefficaci dei clintoniani (Ashton Carter, John Allen, Leon Panetta, Michael Morell, ecc), tale élite cerca di rivivere la strategia del lento avvelenamento utilizzata da Kissinger negli anni ’70. Kissinger, ai loro occhi, ottenne tre grandi successi con la sua distensione “amichevole”:
1) indebolire e minare, progressivamente ma inesorabilmente, la Russia,
2) dividere Russia e Cina
3) neutralizzare l’influenza russa in Medio Oriente
 
La politica aggressiva feroce e squilibrata dei neocon è riuscita a vanificare i successi geostrategici di Kissinger. In un certo senso, è una fortuna per l’umanità, prova della capacità diplomatica di Vladimir Putin e chiara indicazione della stupidità rapace della dirigenza Clinton/Bush. Per profitto ha venduto alla Russia la corda per impiccarla. Ma ora l’élite anglo-statunitense sa che il gruppo, la mafia, l’istituzione a cui ha dato le chiavi della macchina, ha creato una situazione mortale per il suo dominio. L’economia degli Stati Uniti è indebolita dall’esplosione del saccheggio finanziario, al punto che anche la capacità bellica è a repentaglio. E l’élite sa che la Russia e i suoi alleati non cederanno al feroce ma isterico e vacuo assalto ideato dagli stupidi criminali di guerra neocon. Questa volta non ci sarà una vile guerra fasulla come quella contro l’Iraq o la Libia. Questa volta ci sarà una vera guerra nucleare. E l’élite anglo-statunitense è pronta ad iniziare qualsiasi guerra contro un nemico capace di difendersi, sebbene sia terrorizzata da una guerra vera in cui rischia di perdere. 
 
Sa, inoltre, che nonostante le avventure militari e le attuali spese militari, gli Stati Uniti sono sempre più isolati. Sa che, nonostante gli investimenti nella propaganda goebbelsiana, la NATO non è la bacchetta magica che si sognava. Mentre l’economia reale dei Paesi che l’ospitano viene dissanguata, la struttura della NATO non è più capace di adempiere la sua missione, che era: “Tenere fuori i russi, dentro gli americani e gli europei sotto”. I recenti sviluppi in Turchia mostrano, per la prima volta, che un colpo di Stato sponsorizzato da NATO/USA è fallito. 
Ora, la Turchia segue una nuova traiettoria politica e un nuovo campo geostrategico. Anche se è difficile prevedere con assoluta precisione cosa accade, è chiaro che un processo di progressiva disgregazione del dominio anglostatunitense è iniziato e potrebbe progredire molto velocemente e molto drammaticamente. La possibilità che la Turchia lasci la NATO, de jure o de facto, è contemplata da molti osservatori competenti. Una relazione militare informale con Russia, Cina (e Iran!) è già un dato di fatto. La nota rete d’influenza statunitense nominalmente gestita da Fetullah Gulen viene smantellata non solo in Turchia, ma anche in Azerbaigian e si ritiene sia indebolita e neutralizzata in tutte le aree turcofone, cioè sul fianco meridionale dell’ex-Unione Sovietica. Queste aree avrebbero dovuto essere il bastione “occidentale” contro la Russia, ma diventano rapidamente il contrario.
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La lezione turca viene studiata molto attentamente da molti Paesi. Partendo dalla leadership della Bulgaria che preferì vigliaccamente il suicidio economico quando la beniamina di Hillary Clinton, Victoria Nuland, chiese di annullare il gigantesco gasdotto South Stream della Russia. La lezione turca è studiata nei Balcani, Medio Oriente, Nord Africa e naturalmente Europa. La decisione inglese della Brexit, anche se chiaramente dettata da considerazioni intelligenti, realpolitik di sopravvivenza “per combattere un altro giorno”, rientra tra queste lezioni e probabilmente fu un incentivo per esercito ed élite turche per il colpo di Stato di Gulen. E così il decrepito Kissinger viene di nuovo presentato sulla scena pubblica dalle élite che sperano di poter di nuovo ricorrere al trucco della “distensione”. Vi sono seri dubbi che la Russia ci caschi nemmeno per un secondo. Nonostante i molti “amici” della Russia che a gran voce raccontano a Putin: guarda, guarda quanto è buono Kissinger, rappresenta la fazione dei buoni in occidente. Firma un accordo con lui e tutto andrà bene. Molto probabilmente la Russia tratterà il “fattorino” con estremo rispetto formale, arriverà anche a discutere e negoziare per forma. 
Ma non potrà mai lasciare che la sua strategia sia condizionata dalle promesse dell’uomo della distensione. Non ci sarà un altro Gorbaciov, né uno Eltsin. Anzi, al contrario. Forse non ci sarà nemmeno un Medvedev nel futuro della Russia.
 
 Il 4 febbraio Kissinger era a Mosca per un discorso presso il Fondo Gorchakov, a spiegare perché rappresenti l’alternativa allo scontro, e a presentare il suo piano per tornare ai bei vecchi tempi, cioè a quando la Russia venne… regalmente sabotata. Vedasi il discorso completo.
Il 19 agosto, il Dottore ritorna sulla stessa solfa in una intervista a Jacob Heilbrunn per la rivista National Interest
 
E’ molto eloquente del disagio presso i padroni di Kissinger. Da una parte, il vecchio factotum di Wall Street dice parole che, secondo lui, saranno gradite a Mosca (critica l’atteggiamento contro la Russia dei neocon), dall’altro non può spiegare con franchezza che la sua strategia della distensione negli anni ’70 e le sue “belle parole” nel 2016 hanno lo stesso scopo: distruggere la Russia! Gli viene chiesto: “la distensione ha giocato un ruolo fondamentale nell’eliminare l’Unione Sovietica, no?” La risposta di Kissinger: “Questo è il mio punto di vista. Abbiamo usato la distensione come strategia bellica contro l’Unione Sovietica“.
Vedasi il seguente scambio:
Heilbrunn: avevo dimenticato che c’era riuscito. Alla fine, però, la distensione ebbe un ruolo fondamentale nell’eliminare l’Unione Sovietica, no?
Kissinger: Questo è il mio punto di vista. Abbiamo usato la distensione come strategia bellica contro l’Unione Sovietica.
Heilbrunn: Sono stupito che ciò non abbia più attenzione in Europa, questa è l’opinione comune, che la distensione fosse essenziale per ammorbidire l’Europa orientale e l’Unione Sovietica, abbandonando la memoria della seconda guerra mondiale, mentre negli Stati Uniti ne abbiamo una visione trionfalistica.
Kissinger: Beh, c’è l’idea che Reagan iniziasse il processo con il suo discorso sull’Impero del Male che, a mio parere, avvenne nel momento in cui l’Unione Sovietica era già sulla via della sconfitta. Eravamo impegnati in una lotta a lungo termine, generando molte analisi concorrenti. Ero sulla linea dura dell’analisi, ma sottolineai anche le dimensioni diplomatiche e psicologiche. Dovevamo condurre la guerra fredda da una posizione in cui non fossimo isolati e in cui avessimo la miglior base per guidare conflitti inevitabili. Infine, avemmo l’obbligo particolare di trovare un modo per evitare il conflitto nucleare, dato che minacciava la civiltà. Cercammo una posizione per essere pronti a usare la forza quando necessario, ma sempre nel modo per poterlo esibire chiaramente come ultima risorsa. I neoconservatori hanno una visione più assolutista. Reagan usò il lasso di tempo a disposizione con notevole abilità tattica, anche se non sono sicuro che tutto fosse previsto. Ma l’effetto fu estremamente impressionante. Credo che la distensione ne fu il preludio indispensabile.
Heilbrunn: L’altra realizzazione monumentale era ovviamente l’apertura alla Cina. Che ne pensa oggi?
Kissinger: La riduzione del ruolo sovietico in Medio Oriente, non fu da meno.
Heilbrunn: Giusto, e salvare Israele nella guerra del ’73 inviando armi.
Kissinger: Erano collegati.
Heilbrunn: La Cina è la nuova Germania guglielmina di oggi? Richard Nixon, poco prima di morire, disse a William Safire che era necessario aprire alla Cina, ma che creammo un Frankenstein.
Kissinger: Di un Paese che per tremila anni dominava la regione si può dire abbia una realtà intrinseca. L’alternativa sarebbe stata mantenere per sempre la Cina collusa con l’Unione Sovietica, e quindi far divenire l’Unione Sovietica, avanzato Paese nucleare, potenza dominante sull’Eurasia con la connivenza statunitense. Ma la Cina presenta intrinsecamente una sfida fondamentale per la strategia statunitense.
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Vedasi:
 
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
 

TAV – SCIBONA (M5S): “I veterani delle grandi opere in gita”

http://www.marcoscibona.it/home/?p=1097

I veterani dello sperpero di soldi pubblici in grandi opere inutili stufi dell’afa estiva francese oggi sono venuti a cercare di convincere la Sindaca di Torino sulla necessità, noi sappiamo bene per chi, di realizzare la Nuova Linea Torino-Lione.

Considerando che, a loro detta, non decide il comune di Torino, resta da sapere chi gli ha pagato l’inutile gita. Nella migliore delle ipotesi il costo è addebitato ai cittadini francesi, ma temo che, come per la parte internazionale del tracciato, la maggior parte del costo sia addossata ai cittadini italiani. Ribadiamo che quell’opera è inutile. Tecnicamente superata, trasportisticamente irrealizzabile e finanziariamente disastrosa.

Bisogna agire affinché sia priorità assoluta che i soldi pubblici vengano destinati alla messa in sicurezza del territorio, delle infrastrutture e delle costruzioni esistenti e non che finiscano nel grande buco nero che è la Torino-Lione.

Marco Scibona, Senatore M5S – Segretario 8a Commissione Lavori pubblici, comunicazioni

ERDOGAN AU G20 : « IL FAUT ARRÊTER LA MISSON DU TUEUR ASSAD »

PCN-MAKP / 2016 09 07/

https://www.facebook.com/PCN.MAKP/

PCN-MAKP - Erdogan tjrs anti Assad (2016 09 07) FR

Une analyse express de Dermân Kutlu (PCN-MAKP) :

Erdogan dans un discours en marge du G20 : « Le maintien de l’assassin Assad à son poste est une honte » !  Il ajoute : « il faut arrêter la misson du tueur Assad » …

Extrait :

« G20 Zirvesi için gittiği Çin’de basın açıklaması yapan Cumhurbaşkanı Erdoğan, “Şu an itibariyle Suriye’de öldürülenlerin sayısı 600 bini aşmıştır.  Katil Esed’in görevinde durmasını savunmak, insanlık adına, bizler için utanç vericidir.” Dedi (…) katil esed’in görevinde durmasini savunmak utanç vericidir ».

C’est donc ça la conversion expresse « pro-russe et anti-américaine » (sic) de Erdogan, dont nos fameux petits journaleux, « géopolitologues de l’émotion » et autres spécialiste de la « Conspiriologie » (resic) nous parlaient ? Sans rire …

Il est vrai que pour « savoir parler de la Turquie, il faut parler le Turc » !

Çin’deki G20 zirvesinin ardından bir konuşma gerçekleştiren Cumhurbaşkanı Tayyip Erdoğan, “Hâlâ katil Esed’in görevde kalmasını savunmak utanç verici” dedi (…)

* Voir :

Erdoğan: Hâlâ katil Esed’in görevde kalmasını savunmak utanç verici

http://ilerihaber.org/icerik/erdogan-hala-katil-esedin-gorevde-kalmasini-savunmak-utanc-verici-59485.html

PCN-MAKP / 2016 09 07/

https://www.facebook.com/PCN.MAKP/

LUC MICHEL DIT SES QUATRE VERITES SUR LA CRISE GABONAISE : PING INCARNE LE NEOCOLONIALISME

PANAFRICOM-TV/

LUC MICHEL DIT SES QUATRE VERITES SUR LA CRISE GABONAISE :

PING INCARNE LE NEOCOLONIALISME ET LA DESTABILISATION DE L’AFRIQUE

 Luc MICHEL rappelle l’enseignements du grand Machiavel :

« la grande politique ce n’est pas choisir entre le bien et le mal, c’est le plus souvent choisir entre le pire du pire et le moindre mal » …

* Video sur https://vimeo.com/181828135

 EXTRAIT DE

‘EDITION SPECIALE GABON’ DU 7 SEPTEMBRE 2016

SUR AFRIQUE MEDIA