Ci sarà un complotto contro Donald Trump?

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di  German Gorraiz Lopez
 
Il puzzle disconnesso del caos ordinato può abbozzarsi mediante la denominata “Teoria delle Catastrofi” dello scienziato francese René Thom e si baserebbe su due concetti antinomici per cercare di “comprendere l’ordine gerarchico della complessità biologioca”.
Così il concetto di stabilità o di equilibrio si riferisce ad un sistema che rimane stabile per quanto registri un cambiamento, un principio che trasferito alla sfera politica degli USA e delle prossime elezioni Presidenziali negli States, si tradurrebbe nella presenza di candidati auspicati dalla direzione dei Partiti egemonici degli USA (Democratico e Repubblicano) per perpetuare lo status quo dominante, le cui figure visibili sono Hillary Clinton e Ted Cruz.
 
Sulla riva contraria troviamo il concetto di cambio qualitativo dominante o discontinuità che si produce quando semplici cambiamenti quantitativi passano ad essere una altra cosa diversa e il sistema si trasforma internamente in modo radicale in una nuova realtà che modifica la sua situazione di equilibrio interno e si crea una situazione nuova, tesi rappresentata dagli iconoclasti Trump e Sanders.
 
“L’attuale sistema dominante o l’establishment delle società occidentali utilizzerebbe la dittatura invisibile del consumismo compulsivo di beni materiali per annullare gli ideali dell’individuo primogenio e trasformarlo in un essere amorfo, acritico, pauroso e conformista che passerà ad ingrossare ineludibilmente le file di una società omogenea, uniforme e facilmente manipolabile mediante le tecniche di manipolazione delle masse”.
 
Tuttavia, la sorprendente irruzione nel campo repubblicano di un candidato indipendente e refrattario alla disciplina del partito come Trump, avrebbe suscitato gli allarmi nel seno delle cupole dirigenti per quello che sono stati associati, attraverso l’apparato mediatico del sistema dominante (mass media), con l’avvento del caos (“Kaos come vuoto che occupa un buco nel nulla”), comprendiamo qualche cosa di imprescindibile e che sfugge alla miope visione che possono soltanto abbozzare i nostri occhi davanti ai fatti che sfuggono dai parametri conosciuti, visto che la nostra mente è capace di mettere in sequenza unicamente frammenti della sequenza totale del immenso genoma del caos.
 
Trump da “bestia nera” dell’establishment a Candidato alla Presidenza
 
Wright Millsen nel suo libro “The Power Elite” (1.956), indica che la chiave per comprendere l’inquietudine del sistema nordamericano si trova nella sovra organizzazione della sua società.
Così l’establishment sarebbe costituito dal “gruppo d’elite formato dall’unione delle sub elites politiche, economiche, militare, universitaria e mass mediatica degli USA”, lobby di pressione che sarebbero interconnesse mediante una “alleanza inquieta basata sulla loro comunità di interessi e dirette dalla metafisica militare”, concetto che si basa su una interpretazione di tipo militare della realtà e che avrebbe trasformato l’economia in una guerra economica permanente il cui paradigma sarebbero i Rockefeller nel partecipare nella lobby finanziaria, industriale, militare e sionista di cui uno ei loro membri, David, sarebbe colui che ha creato la “Trilateral Commission” (TC) o Trilateral (1973).
 
Tuttavia il biologo Lyan Watson nella sua opera “Lifetide” publicata en 1.979, afferma che “se un numero sufficientemente grande di persone (massa critica) dovesse acquisire una nuova conoscienza o un modo diverso di vedere le cose, questo si propagherà a tutta l’umanità”, motivo per cui è necessario che un determinato numero di persone ottenga una coscienza più elevata, momento in cui l’individuo è capace di realizzare un salto evolutivo ed ottenere un cambio di mentalità, tesi conosciuta come la “Teoria della Centesima Scimmia”.
 
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Trump supporters
 
Detta tesi si rivelerebbe riflessa nella campagna elettorale di Donald Trump, candidato ai suoi inizi totalmente refrattario alla disciplina di partito e divenuto la “Bestia Nera” dell’establishment neocon ma che, dopo essere rimasto quale candidato unico, vista la ritirata dei suoi più diretti rivali ( Marco Rubio, Ted Cruz e John Kasich) è stato appena nominato come candidato ufficiale del Partito Repubblicano e non è da escludere una sua possibile nomina come Presidente USA nelle elezioni di Novembre.
 
Un complotto contro Trump?
 
In una recente intervista trasmessa dal network statunitense ABC, il futuribile candidato repubblicano alla Casa Blanca, Donald Trump ha manifestato senza ambiguità l’idea che “la NATO sia obsoleta e che questa non serve per combattere il terrorismo e che ha un costo troppo elevato per gli USA”, motivo per cui ritiene di dover esigere ai paesi europei, membri dell’alleanza, di “passare alla cassa”, visto che l’apporto economico di tali paesi consiste soltanto in un esiguo 2% , mentre il grosso del finanziamento si trova nelle mani degli USA (il 70% del budget dell’organizzazione).
 
Allo stesso modo, nel corso di una recente conferenza tenutasi nella sede dell’influente rivista politica “The National Interest “, Donald Trump ha esposto le linee della sua politica estera che potrebbero sintetizzarsi nel “prima di tutto gli Stati Uniti” che di fatto prevedono di presupporre un ritorno alla “Doctrina Monroe” (l’America per gli Americani) ed un ritorno al protezionismo economico, dopo aver cancellato i Trattati di Libero Commercio con il Canada, con il Messico ed il ritorno all’intervento degli USA nel “Cortile di Casa” (America Latina). Allo stesso modo Trump ha denunciato l’immensa quantità di armamenti che circolano attualmente nel mondo, cosa che presuppone l’assunzione della dottrina isolazionista degli USA sul piano militare e l’assunzione del concetto di un G3 (USA, Russia, Cina ) come “primus inter pares” nella governance mondiale.
 
Queste affermazioni presuppongono che Trump abbia lanciato un missile contro la linea di galleggiamento del complesso militare-industriale che sostiene, come previsto per la fase post Obama, il recupero del ruolo degli USA quale gendarme mondiale mediante un incremento straordinario degli interventi militari USA all’estero (leggi nuove guerre in Medio Oriente) per cui sarebbe da non scartare la gestione di una trame endogena, mediante metodi sbrigativi, per troncare la carriera di Trump e mediante la nomina sostitutiva di un candidato a sorpresa proposto dal complesso Militare-Industriale in modo che gli USA ritornino sul sentiero delle pseudo democrazie sotto la tutela del vero Potere nell’ombra di Washington (il quarto Ramo del Governo).
 
GERMÁN GORRAIZ LÓPEZ,  Analista
 
Traduzione: Luciano Lago
 
Ci sarà un complotto contro Donald Trump?ultima modifica: 2016-08-22T18:54:00+02:00da davi-luciano
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