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A quasi un mese di distanza, si scopre la verità sui bombardamenti russi contro la base dei ribelli sostenuti dagli Usa ad Al Tanf, al confine siro-giordano. Ne avevamo parlato il 17 giugno scorso (il fatto, invece, è successo il 16): “Secondo le informazioni pubblicate dal Washington Examiner, gli attacchi aerei russi hanno avuto luogo giovedì nel sud della Siria, nei pressi di al-Tanf, al confine con la Giordania, e sono stati diretti contro i ribelli che combattono contro lo Stato islamico”.
Ieri, il Wall Street Journal ha pubblicato un interessante articolo in cui si spiega che i russi non avrebbero bombardato una base di ribelli, ma una base della Cia in cui si trovavano anche forze speciali americane e inglesi. Nei bombardamenti sarebbero morti 4 ribelli e nessun occidentale. Siamo stati a un passo dalla Terza Guerra Mondiale e non ce ne siamo resi conto.
Come è noto, proprio in queste settimane russi e americani sono riusciti ad arrivare ad un accordo per contrastare Isis assieme. Vladimir Putin sta certamente sfruttando la debolezza di Barack Obama, che si avvia ormai a passare da presidente a ex. L’America non può infatti impelagarsi in un confronto netto con la Russia. Almeno fino a novembre.
I russi sarebbero irritati con gli Usa perché, in più di un’occasione, gli è stato impedito di bombardare i miliziani di Al Nusra, la branca siriana di Al Qaida. Come è noto, la posizione americana è, almeno formalmente, cambiata parecchio nell’ultimo periodo.