Chi ci guadagnerà dalla strage al “club gay” di Orlando?

di Enrico Galoppini – 13/06/2016
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Fonte: Il Discrimine
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Alle 17.17 italiane era una “ipotesi”
I “fatti” sono i seguenti: un trentenne musulmano americano d’origine afghana ha compiuto ad Orlando, in Florida, una strage in un “club gay”.
Si contano circa cinquanta morti. L’America è piuttosto abituata alle stragi con individui isolati e “pazzi” che, super armati, entrano da qualche parte e ammazzano più che possono. Obama afferma: “La peggior strage di tutta la storia dell’America”.
All’inizio si trattava di un “pazzo” isolato, nemmeno particolarmente “religioso”, ma passano poche ore e non ci sono più dubbi: è stato l’Isis.
La mitica Rita Katz, la fondatrice del SITE che come da copione ha già diramato la “rivendicazione dell’Isis”, ha messo il logo della sua agenzia investigativa su tutte le foto dell’assassino diramate dai media internazionali.
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Alle 20.16 ha già messo la firma il SITE…
Come al solito, più passeranno i giorni e meno ci vedremo chiaro, ovvero si consoliderà la solita versione dell’“attentato islamico”, come quando tutte le bombe erano “fasciste” o i giustizieri dei giuslavoristi in tempi di “riforme del lavoro” appartenevano alle redivive, fantomatiche (e difatti mai più viste) “Brigate Rosse”.
Chi “riscuoterà” i dividendi dell’ultima strage “omofoba” è evidente: l’Islam – e per osmosi ogni religione refrattaria a venire a patti con un certo “progresso” fatto di “diritti per tutti” – verrà ulteriormente demonizzato anche perché “omofobo”, mentre la “comunità gay” e la cosiddetta “ideologia di genere” saranno sempre meno criticabili, in quanto chi è contrario, per il semplice fatto di esserlo, sarà passibile d’esser accusato di “simpatie” per episodi come questo.
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Due ore dopo è certo: è stato l’Isis!
Pian piano, con la mordacchia della “omofobia”, grazie a “shock” del genere, risulterà impossibile esprimere un qualsiasi parere negativo sull’ideologia “unisex”. Inoltre, stragi come questa gettano su ogni posizione critica una sorta di “responsabilità”, perché tenteranno in ogni modo di far passare i critici – anche i più onesti intellettualmente, benché preparati ed intransigenti – come dei potenziali assassini o comunque come quelli che pongono le basi teoriche di stragi come questa, quando invece, in un mondo libero dove davvero esistesse la “libertà di parola” sarebbe lecito chiedersi se non sono piuttosto le esagerazioni degli omosessualisti militanti ed il risalto ed il sostegno offerto loro dai fabbricanti del consenso, oltre che un crescente permissivismo delle “istituzioni”, a predisporre le condizioni, in individui particolarmente soggetti a tradurre la loro esasperazione in cieca violenza, per episodi sanguinosi come questo.
I quali – andrà ripetuto con forza finché sarà consentito – non sono più gravi e meritevoli di un surplus di esecrazione, cordoglio e – se almeno una volta questi “terroristi” venissero presi vivi! – condanna penale rispetto ad altri, analoghi, che hanno per bersaglio persone intente in faccende diverse da quelle che si possono sbrigare in un “club gay”.
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Scene impensabili, oggi, della commedia italiana degli anni Settanta e Ottanta, eppure c’era assai meno esasperazione…
Questo tipo di locali esiste da decenni, anche in Italia, e nessuno s’è mai sognato di andarci a fare una strage. Ma erano i tempi delle battute sui “finocchi” e le commedie all’italiana col “ricchione” preso in giro da Lino Banfi. Sarà anche stato poco simpatico per un omosessuale, ma quante persone dovevano e devono sopportare angherie e soprusi, dei quali ancor oggi non parla mai nessuno perché non “fa figo” e non è gradito a questo sistema: per esempio le mamme, le quali sono letteralmente massacrate, prima, durante e dopo il parto, tra medicalizzazione, emarginazione e discriminazione.
Mentre il problema dei problemi sembra esser diventato ostentare ed imporre la propria omosessualità. Il che – unito ad una propaganda asfissiante a senso unico – sta conducendo all’ennesima guerra sulle barricate su una questione, come tutte, posta male in partenza, poiché in un mondo normale la preoccupazione principale di uno Stato degno di rispetto sarebbe quella di sostenere le madri e le famiglie, e non gli schiribizzi sentimentali e sessuali di una minoranza di persone che per un basilare fatto naturale con la loro “unione” non possono apportare alcunché di apprezzabile alla comunità nel suo complesso.
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Degli eroi non “al passo coi tempi”…
In poche parole, questo gran putiferio sulla “omofobia” nasce perché le vere discriminate sono le famiglie che fanno figli, e più ne fanno e più sono discriminate (persino dal Papa!). Poco importa che non vengano ammazzate dall’Isis come i “gay”: per ogni figlio che non si fa perché in famiglia non c’è un lavoro sicuro e dignitoso, per le madri che vengono ignorate e lasciate sole, per tutto questo sistema che incita a tutto fuorché a procreare, penso che questi cosiddetti governanti, così solerti ed accalorati nel condannare l’omofobia” e l’“estremismo islamico”, facciano una figura decisamente peggiore di qualsiasi “pazzo estremista” che, una tantum, compie una strage e toglie il disturbo.
Chi ci guadagnerà dalla strage al “club gay” di Orlando?ultima modifica: 2016-06-15T22:35:33+02:00da davi-luciano
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