Quattro giorni No Tav al Pian delle Rovine. Noi da qui non ce ne andiamo!

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notav.info

Si è conclusa oggi la 4 giorni No Tav al Pian delle Rovine.

Momenti di socialità e convivialità si sono alternati a momenti di lotta contro il cantiere simbolo della devastazione nella nostra Valle.

Tutto il popolo No Tav ha partecipato attivamente a queste giornate con il proprio contributo per dimostrare ai signori del tav e ai loro cani da guardia che noi ci siamo e ci saremo finché necessario per difendere la nostra terra.

Dopo la lunga notte di resistenza e di lotta di venerdì sera, ieri ci siamo ritrovati al campo base di Santa Chiara e rimessi in marcia per andare a dare l’ultimo saluto di questa quattro giorni a chi quotidianamente difende il fortino del cantiere e metodicamente distrugge il nostro territorio… Ovviamente alla moda nostra.

Altre iniziative si sono svolte in questi giorni, come il banchetto informativo a Susa in solidarietà ai ragazzi No tav sottoposti agli arresti domiciliari, che ci auguriamo di riavere al più al nostro fianco  sui sentieri della lotta.

Questa non sarà certo l’ultima iniziativa di questa estate di lotta che è appena cominciata. Sicuramente lor signori non dormiranno sonni tranquilli, l’estate è ancora lunga e noi da qui non ce ne andiamo!

Avanti No Tav!

Qui il video di ieri sera.

Noi da qui non ce ne andiamo Fiaccolata No Tav al Pian delle Rovine

https://www.youtube.com/watch?v=cVJ51ryQ9TA

rovine

Tunnel della Tav: lo scavo non partirà da Susa ma da Chiomonte

4 giugno Repubblica:

Tunnel della Tav: lo scavo non partirà da Susa ma da Chiomonte

Chiomonte l’ingresso del cantiere Tav a Chiomonte 

Il primo progetto prevedeva che i lavori per la supergalleria iniziassero dal capoluogo della valle. La variazione permette di risparmiare sulla sicurezza perchè non bisogna “blindare” un altro cantiere, ma diventa più caro il trasporto dello “smarino”

di PAOLO GRISERI

Il tunnel di base della Torino-Lione si scaverà partendo dal cantiere di Chiomonte. Che sarà ampliato e che sostituirà quello, previsto nel progetto originario, che avrebbe dovuto sorgere a Susa. Una commissione di studio composta da 17 docenti universitari ha risposto con questa indicazione all’invito del Cipe del settembre scorso di “studiare un progetto di cantierizzazione per ridurre al minimo, in questa fase, l’impatto sulla piana di Susa”. Il progetto, discusso con i rappresentati delle forze dell’ordine responsabili della sicurezza del cantiere, è stato presentato il 20 maggio scorso al prefetto di Torino, Paola Basilone, durante l’ultima riunione prima di lasciare l’incarico e trasferirsi alla guida della prefettura di Roma. Per correttezza istituzionale Basilone ha approvato delegando al suo successore il giudizio definitvo sul progetto.

Il vantaggio del cambio di fronte di scavo è evidentemente legato all’ordine pubblico: dopo gli attacchi subiti negli anni dal cantiere di Chiomonte, è parso più conveniente ampliare le strutture esistenti piuttosto che realizzare a Susa un altro cantiere che potrebbe diventare potenziale bersaglio degli assalti dei movimenti antagonisti.

Il “gigante” che scaverà la Valsusa

La partenza dello scavo del tunnel di base avverrà a fianco dell’imbocco del tunnel geognostico della Maddalena che è ormai giunto a oltre due terzi del percorso. La talpa della galleria esplorativa ha infatti superato i 5.100 metri sui 7.500 previsti dal progetto. Ormai il trenino interno impiega quasi un’ora per arrivare in fondo al tunnel.
Il nuovo scavo in partenza dal cantiere di Chiomonte sarà costituito da un’unica galleria del diametro di 10 metri che in meno di un chilometro arriverà ad incrociare l’asse del tunnel di base. Qui verrà scavata una grande camera da cui partiranno le talpe per realizzare le due canne della mega galleria con la Francia. Per realizzare l’opera sarà necessario allargare l’area dell’attuale cantiere anche se non verranno superati i limiti della zona di interesse strategico già definiti dalla prefettura.
Il cambio di progetto del cantiere, che dovrà essere approvato da una conferenza dei servizi entro fine anno, prevede anche un diverso smaltimento delle terre di scavo, il cosiddetto smarino. In origine infatti, quando lo scavo del supertunnel doveva iniziare dalla piana di Susa, la terra di risulta avrebbe dovuto essere caricata direttamente sui treni. La scelta di non realizzare un nuovo cantiere in un’area che avrebbe dovuto essere difesa dagli attacchi dei centri sociali torinesi, costringe però ad utilizzare i camion che dal cantiere di Chiomonte raggiungeranno la ferrovia con diversi viaggi notturni per andare a scaricare la terra di scavo sui vagoni.
I costi della variante, secondo quato si legge nello studio, dovrebbero essere notevolmente inferiori alla cifra di 200 milioni di euro già messa a disposizione dal Cipe lo scorso autunno per tutelare la sicurezza del cantiere e di chi lavora all’interno. Inoltre il maggior costo del trasporto dello “smarino” dovrebbe essere in parte compensato dalle minori spese che saranno necessarie per il semplice ampliamento del cantiere esistente rispetto al progetto di realizzarne uno nuovo a Susa.
Resta il nodo delle compensazioni. Almeno in una prima fase il comune di Susa non riceverà le somme previste (che il sindaco No Tav, Sandro Plano, aveva sempre rifiutato di considerare tali) perché fino a quando le due talpe del tunnel di base non avranno finito il loro lavoro sul versante italiano, non ci sarà alcun disagio da compensare. C’è da immaginare che questo avverrà non prima di cinque anni.
Il cambio di progetto di scavo non modificherà in alcun modo il tracciato del tunnel di base. Che sul versante italiano sarà lungo 12 chilometri. Ieri, in occasione dell’inaguirazione del tunnel del Gottardo Mario Virano, direttore di Telt, ha confermato che “la sezione internazionale della Torino-Lione sarà completata per il 2029”.

Fulvio Grimaldi: L’Eritrea, una nazione che si oppone al sistema occidentale

Intervista al sito Informazione Indipendente sull’Eritrea, detto Stato Canaglia e sottoposto a sanzioni e minacce di aggressione dai soliti avvoltoi uccidentali. Paese bellissimo, dignitoso e giusto che ho conosciuto durante la sua trentennale lotta di liberazione dal dominio etiopico e che ho ritrovato nel 25° anniversario della sua indipendenza e del suo cammino di libertà, progresso ed emancipazione.

grimaldi
giugno 5, 2016 
Fulvio Grimaldi, giornalista e documentarista, ex inviato di guerra per BBC e Rai, è da pochi giorni tornato dall’Eritrea, dove è stato per realizzare le riprese di un documentario dove racconterà “una delle poche nazioni rimaste che non si piega al sistema occidentale”. Servizio di Paola Settimini e Daniele Ceccarini

ATTICI, SPESE E PORNO: SVELATI GLI ALTARINI DEI CARDINALONI, CHE SE LA SPASSAVANO CON I SOLDI DONATI DAI CREDULONI

Vatileaks, le spese pazze della Chiesa: gli attici dei cardinali Pell e Bertone, la tv porno in Slovenia
 
Attici ai cardinali e una tv ecclesiastica che trasmetteva programmi porno. Emerge di tutto dallo scandalo della “Casta vaticana” delineata da due libri, Via Crucis di Gianluigi Nuzzi e Avarizia di Emiliano Fittipaldi. Entrambi i libri puntano il dito sugli sprechi all’ombra di San Pietro, milioni di euro sottratti a Papa Francesco e alla Chiesa.
 
Il primo a finire sotto accusa è il cardinale australiano Pell, il “grande moralizzatore” scelto da Francesco per rimettere in ordine i conti del Vaticano. Il guaio è che anche il Ranger, come lo chiama con affetto Bergoglio, secondo Fittipaldi è finito nel vortice delle spese pazze all’ombra del Cupolone. Secondo le carte “trafugate” da Monsignor Vallejo Balda, Monsignor Pell avrebbe speso mezzo milione di euro tra viaggi e affitti: “Da luglio 2014 a gennaio 2015 gli esborsi hanno toccato 501 mila euro tra computer, stampati interni, stipendi monstre per amici degli amici, vestiti messi in conto al Vaticano, affitti, biglietti aerei, arredi di lusso e tappezzeria su misura”.
 
Attici regalati – Oltre a Pell chiamati in causa sono anche monsignorTarcisio Bertone e altri altissimi prelati. L’ex segretario di Stato vive in un attico di 700 metri quadrati all’ultimo piano di Palazzo San Carlo in Vaticano. Capitolo Palazzo del Sant’Uffizio: “Qui – scrive Nuzzi – l’appartamento più grande, ben 445 metri quadrati, è andato al cardinaleVelasio De Paolis, ratzingeriano di ferro, classe 1935, presidente emerito della Prefettura degli affari economici della Santa sede”. La lista è lunga: “Franc Rodé, cardinale sloveno di 81 anni, 409 metri quadrati; Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, 356 mq. Altro palazzo, a ridosso di via della Conciliazione: Marc Ouellet, cardinale canadese, 500 mq; Sua Eminenza Sergio Sebastiani, 84 anni, 424 mq; l’americano Raymond Leo Burke, patrono del sovrano militare ordine di Malta, 417 mq; Zenon Grocholewski, polacco e prefetto emerito della Congregazione per l’ educazione cattolica, 405 mq; un altro americano, William Joseph Levada, 524 mq a Borgo Pio”. Tutti i cardinali godono di canone zero: niente affitto in cambio di residenze lussuosissime. Di fatto, un capitale da 1 miliardo di euro regalato o quasi. Il tutto mentre il Papa vive in un sobrio appartamentino da 50 metri quadrati.
 
La tv porno della Chiesa – Secondo Nuzzi, poi, lo scandalo maggiore è quello dell’Obolo di San Pietro Per ogni euro raccolto con le offerte dei fedeli che arriva al Santo Padre, si legge in Via Crucis, “appena 20 centesimi finiscono in progetti concreti di aiuto ai poveri”, mentre 378 milioni di euro sono su conti correnti di 12 banche differenti, a tassi molto, molto bassi. E a rendere l’idea del caos contabile che regna in Vaticano, basti l’esempio della diocesi di Maribor, in Slovenia: 800 milioni di rosso. Per ripianare in parte i debiti, la tv della Chiesa slovena pensò bene di trasmettere programmi porno per aumentare gli ascolti.
 
FONTE
 

Porto Sant’Elpidio, imprenditore s’impicca nel suo magazzino

non è una vittima dello stato, no, era un imprenditore quindi un evasore.
elpidio
PORTO SANT’ELPIDIO – Tragedia poco fa in via Palestro a Porto Sant’Elpidio. F.M., 77 anni, notissimo imprenditore nel settore calzaturiero, specializzato in articoli e accessori per le scarpe, è stato trovato morto impiccato nel suo magazzino in via Palestro. Il ritrovamento è stato fatto dalla nipote. La moglie, accorsa sul posto, si è sentita male. Sotto choc tutti i familiari. E’ stata chiamata anche un’ambulanza della Croce Verde e un’automedica ma per l’uomo non c’era ormai più niente da fare.
Mercoledì 1 Giugno 2016, 15:32 –

Putin: ergastolo per chi ruba soldi pubblici. E l’Italia?

è proprio un despota. NELLA CIVILE ITALIA/occidente CHI RUBA FA CARRIERA, questa è democrazia. E poi adesso al governo ci sono i moralmente superiori, antirazzisti e CONTRO TUTTE LE MAFIE, a parte quella dell’accoglienza.
I deputati russi della Duma,sotto la direzione di Putin,sono al lavoro per una legge che prevede l’ergastolo per chi ruba i soldi pubblici
31/05/2015 Scritto da Gerardo
 
I deputati russi della Duma,sotto la direzione di Putin,sono al lavoro per  una legge che prevede l’ergastolo per chi ruba i soldi pubblici.E in Italia Renzi cosa farà?Come intende punirli (semmai li punirà) i ladri corrotti?
 
Per appropriazione indebita di fondi pubblici occorre prevedere il carcere a vita. Su questa iniziativa lavorano i deputati della Duma di Stato della Russia. A loro avviso, tale misura contribuirà efficacemente nella lotta alla corruzione.
Per appropriazione indebita di fondi statali e di denaro proveniente da fondi aggiuntivi come pensioni, assicurazione sociale, assicurazione sanitaria obbligatoria, occorre prevedere delle vere sanzioni penali. Non deve essere una multa o una sospensione condizionale della pena, ma occorre la detenzione in carcere. Inoltre la pena dovrà essere commisurata all’entità del furto commesso fino a prevedere il carcere a vita. Sulla proposta per un tale inasprimento del codice penale, è attualmente al lavoro un gruppo di deputati del Parlamento russo. E’ importante non prevedere la liberazione condizionale per condanne su tali articoli, ha detto il co-autore del disegno di legge nonché componente della commissione della Duma per il codice civile, penale, per l’arbitrato e le procedure sulla legislazione Ivan Sukharev:
Ci proponiamo di prevedere una pena per i casi di appropriazione indebita di fondi di bilancio per un importo di 10 milioni di rubli (circa 220 mila dollari) che vari da 5 a 10 anni di reclusione in una colonia penale, mentre per importi superiori a 10 milioni, da 7 a 12 anni di carcere e per importi superiori a 50 milioni di rubli (oltre 1 milione di dollari) la pena va da 10 anni fino all’ergastolo. Misure analoghe sono proposte per il furto di fondi aggiuntivi.
 
Gli autori del disegno di legge ammettono che sono pene molto dure. Tuttavia, a loro parere, chi ricopre una carica statale o comunale deve capire che i fondi che appartengono allo Stato e ai contribuenti hanno uno status speciale. Per questo occorre fare ordine con misure severe, sottolinea il deputato Sukharev:
 
Dobbiamo comprendere che i bilanci sono formati dai soldi dei contribuenti che pagano con le loro singole tasche. Quando i ladri se ne appropriano, è come se rubassero direttamente dalla tasca di ogni singola persona: ad una anziana che vive della singola pensione o ai cittadini a basso reddito che pagano le tasse onestamente.
 
La Russia ha già presentato proposte per inasprire le sanzioni per coloro che mettono le loro Mani nelle tasche dello Stato. Tuttavia la reclusione dei corruttori non deve essere fine a se stessa, ci dice il presidente del Comitato Nazionale anticorruzione Kirill Kabanov:
 
Non è tanto l’ergastolo in sè. Noi sosteniamo sanzioni più severe per l’appropriazione indebita di fondi del bilancio pubblico fino a 20 anni di carcere senza il diritto di amnistia se il danno non sarà rimborsato, cioè se i soldi non saranno restituiti. Penso che sarebbe giusto. La semplice pena detentiva non restituisce i fondi pubblici.
 
Parallelamente all’inasprimento delle sanzioni penali per appropriazione indebita di fondi extra-budget i deputati della Duma pensano di riformare il codice penale inserendo una misura riguardante la confisca dei beni. Secondo gli esperti, la minaccia di una lunga detenzione, rafforzata dalla paura di perdere del tutto la libertà, rendono la lotta contro la corruzione molto più efficace.

Imam di Bergamo: “Le donne infedeli sono prede da catturare e farne ciò che si vuole”

opporsi sarebbe razzismo. Basta dire che son tutte balle, che è una bufala ed il problema è risolto.
 
“Le donne infedeli catturate sono delle prede e dunque i mujahidin (islamici) possono farne quello che vogliono”.
 
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E’ la “fatwa” di Hafiz Muhammad Zulkifal, 43 anni, imam e formatore coranico tra Bergamo e Brescia. Attualmente a processo a Sassari con l’accusa di essere membro e ispiratore di una cellula di Al Qaeda tra Olbia il continente.
 
Tra le altre cose, hanno anche organizzato l’omicidio della sorella di uno degli imputati perché stava frequentando un ragazzo.
 
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In base a quanto emerso dall’inchiesta, il sedicenti imam di Bergamo predicava e praticava la supremazia della sharia sulla legge italiana. In una intercettazione, infatti, si paragonava alle forze dell’ordine: “Faccio quello che fate voi! Fermate le persone che protestano con l’uso dei manganelli e cercate quelle persone che fanno dei lavori illegali. Anche noi facciamo la stessa cosa! Voi lavorate sotto le leggi dello Stato, mentre noi su quelle di Dio!”. E dopo aver ordinato e fatto eseguire l’omicidio di una coppia di connazionali, quasi certamente assassinati nel Bresciano nel 2011, aveva sostenuto “Abbiamo fatto una cosa santa per Dio e Dio ci ha protetti”.
 

Hillary va all’attacco: “Trump? Non possiamo dargli i codici nucleari”

ah ecco, SAREBBERO INVECE AL SICURO, IN MANO A LEI ED AL SUO PARTITO CHE STA  ACCERCHIANDO RUSSIA E CINA? Che definisce Putin un dittatore da rimuovere?????
 
Nel discorso dedicato alla politica estera la candidata elenca le «inaccettabili» proposte del repubblicano: «Eleggerlo? Sarebbe un errore storico»
 
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paolo mastrolilli
inviato a new york
02/06/2016
 
Donald Trump è «pericolosamente incoerente». Questo è solo uno dei molti attacchi che Hillary Clinton lancia contro il candidato repubblicano alla Casa Bianca, nel suo discorso dedicato alla politica estera: «Non è in grado di fare il lavoro del presidente, non ha il temperamento della persona a cui possiamo affidare i codici nucleari. Ci trascinerebbe in guerra, solo perché qualcuno gli sta antipatico».
 
Hillary ha elencato le idee inaccettabili proposte da Trump: «Ha detto che più Paesi dovrebbero avere le armi atomiche, inclusa l’Arabia Saudita. Vuole abbandonare la Nato, cioè gli alleati che ci aiutano a combattere il terrorismo. Promette di gestire la nostra economica come uno dei suoi casinò, portandoci al fallimento. Favorisce la tortura, incluse le famiglie dei terroristi, nonostante sarebbe un crimine di guerra. Dice che non ha bisogno di ascoltare generali e diplomatici perché ha un buon cervello, e che i prigionieri di guerra come John McCain non sono eroi. Elogia dittatori come il russo Putin, e insulta alleati come il premier britannico Cameron, la cancelliera tedesca Merkel, e anche il Papa».
 
Per tutte queste ragioni, Trump «non merita di guidare l’America, che trascinerebbe lungo un sentiero molto pericoloso».