Il Myanmar dice “dasvidania” agli USA e firma i contratti con Putin

di Massimiliano Greco – 15/05/2016
myamar
Fonte: l’Opinione Pubblica
 
Secondo i media, la camera bassa del parlamento del Myanmar, su richiesta delle forze armate, ha approvato un accordo rafforzato in materia di cooperazione militare con la Russia per fornire 3 caccia addestratori Yak-130  a Myanmar.
La proposta del Ministero della Difesa è stata adottata dal Parlamento senza obiezioni, secondo il giornale locale Myanmar Times.
 
Il Vice ministro della Difesa del Myanmar, il Generale Myint Nwe, ha detto che i due Paesi hanno una lunga storia di cooperazione militare e che probabilmente altri accordi sono in arrivo.
 
Alla fine di aprile, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu aveva detto che la Russia stava progettando di rafforzare la cooperazione bilaterale con l’Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico (ASEAN), vale a dire Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore, Thailandia, Brunei, Cambogia, Laos, Myanmar e Vietnam.
 
Questa è la dimostrazione, semmai ve ne fosse bisogno, che, al di fuori dei confini ristretti e soffocanti della “europetta” atlantica, vi è tutto un mondo fatto di dinamismi commerciali, industriali e anche militari. Mentre l’Europa continua a guardarsi l’ombelico, ad alternare autoflagellazioni sugli eventi della Seconda Guerra Mondiale, sul razzismo, il colonialismo, alle guerre imposte dall’America, in Asia, nell’America Latina e in Africa vi sono numerosi Stati disposti a perseguire i propri interessi, trattando la Russia (o la Cina) come partner commerciale e non come nemica, anche a costo di sfidare le minacce e i ricatti americani.
 
Ricatti che non si sono fatti attendere, come era da aspettarsi.
 
Ecco quel che scrive The Times: “Alla fine, la ragione per cui Aung San Suu Kyi non vuole che gli statunitensi dicano “rohingya” (vedi sotto, N.d.a.) non ha molta importanza. Ciò che conta è che una donna il cui nome è stato sinonimo di diritti umani per una generazione, una donna che ha mostrato coraggio inflessibile di fronte al dispotismo, ha continuato la politica del tutto inaccettabile dei governanti militari che ha sostituito […] Il suo alone era un fattore centrale nel reinserimento del Myanmar nella comunità mondiale […] ma già vi sono appelli dai gruppi per i diritti umani negli Stati Uniti al presidente Obama per rinnovare le sanzioni contro il Paese prima del 20 maggio”.”
 
Tutto ciò è legato ad articoli come questo, questo sempre del Times, in cui si accusa Aung San Suu Kyi addirittura di codardia o di essere succube del “nazionalismo buddista.”
 
I “rohingya” sono una popolazione controversa che per i vari governi del Myanmar sono di etnia bengali, e quindi immigrati, mentre per gli occidentali sarebbero indigeni. Secondo i fautori dei Diritti Umani (gli stessi che, di solito, dormono quando Erdogan fa strage di curdi) il rifiuto di considerarli birmani sarebbe segno di razzismo, della volontà di cancellarli o, quanto meno, di essere succube di chi vorrebbe farlo.
 
Ovviamente, è solo una mera “coincidenza” che i media americani, dopo aver idolatrato la San Suu Kyi siano passati a denigrarla subito dopo questo accordo con la Russia. 
Così come Assad da eroe divenne un tiranno sanguinario quando disse no al passaggio del gasdotto turco-qatariota che avrebbe buttato la Russia fuori dal mercato europeo.
 
Purtroppo, tutte queste considerazioni, per i “tarantolati dei diritti umani”, non contano: basta che qualche giornale anglosassone (e perciò stesso) “autorevole” lanci il grido che in Myanmar si violino i diritti umani, perché cominci la mobilitazione. Probabilmente nei prossimi giorni leggeremo ogni sorta di calunnia sul Myanmar, specie se altri contratti con la Russia saranno firmati. Mentre, al solito, leggeremo poco o punto sulle terribili condizioni di vita delle minoranze e/o delle donne in Qatar, Turchia e Arabia Saudita.
 
Con il che non si vuol dire che il Myanmar sia una sorta di Eden, ma solo denunciare il persistente (ab)uso della questione dei Diritti Umani per colpire chi intralcia i voleri del governo americano.
Il Myanmar dice “dasvidania” agli USA e firma i contratti con Putinultima modifica: 2016-05-24T16:36:34+02:00da davi-luciano
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