Amministrative. Passeggiata “didattica” di candidati 5S al cantiere Tav

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VALSUSA NOTIZIE

Voci indipendenti dalla Val Susa

 

Anche i No Tav invitano i loro ospiti a visitare il cantiere della Torino-Lione, ma dalla parte “libera” dei reticolati. Forti emozioni e reazioni dei candidati che ora si sentono più motivati nella loro azione politica.

Inserito il 16 maggio 2016

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di Fabrizio Salmoni

Si è svolta domenica 15 maggio una passeggiata in Val Clarea dei candidati sindaci Cinque Stelle di Alpignano e Pianezza, Cosimo Di Maggio e Ilaria Brancati, accompagnati da alcuni loro collaboratori. L’iniziativa, proposta dal Comitato No Tav della Gronda (Venaria, Alpignano, Pianezza, Givoletto) aveva lo scopo di dare loro occasione di esperienza diretta della devastazione portata dal cantiere della Torino-Lione e di ampliare la loro consapevolezza della gravità della situazione ambientale per la Valle e per il territorio limitrofo. Obiettivi perfettamente centrati e non c’era dubbio in proposito perchè l’impatto emotivo con la realtà è enorme e diventa immediatamente consapevolezza politica.

L’idea delle visite guidate non è nuova. Il Movimento No Tav si era fatto promotore di simili iniziative con le scuole già diversi anni fa e aveva suscitato gli strepiti del solito sen. Esposito, preoccupato della possibilità che i ragazzi vedessero e capissero. Strepiti mediatici che erano segnale di evidente efficacia degli “educational” e stimolo a riprendere l’esperienza in modo mirato.

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I candidati sono stati accolti a Giaglione da una “scorta” di No Tav e accompagnati in una visita mirabilmente guidata. A fare da ciceroni, preparatissimi, alcuni degli attivisti che da sempre sono gli occhi e le orecchie del Movimento su tutto quanto accade nel cantiere, che sono in grado di spiegare in dettaglio a cosa servono i macchinari, come viene “camuffato” lo scavato, come si svolgono le varie attività. Per tutto il percorso si sente il rumore dei compressori, la puzza di diesel e metano, si vede la polvere dello scavo alzarsi all’imbocco del tunnel, quella di cui Arpa e Telt negano la nocività o addirittura l’esistenza;

 Ma ancora più significativi per chi viene per la prima volta a contatto con quella realtà sono – a detta delle “guide” – gli aspetti “indiretti” della violenza sulla natura indotti dal cantiere: l’interruzione forzata dei collegamenti (i sentieri) sul territorio, delle piste di cinghiali e caprioli che spesso finiscono impigliati, feriti talvolta mortalmente dai reticolati taglienti del filo spinato israeliano, lo sradicamento di cinquemila castani storici risalenti a prima della rivoluzione francese, la costrizione forzata all’abbandono di vigne e colture, l’oltraggio alla fede religiosa (la cappellina smontata, rimossa e  stivata in mezzo alle macerie dietro i reticolati perchè non si possa andare a pregare come usava “prima”), l’annientamento violento del patrimonio storico ( la devastazione della necropoli neolitica dellla Maddalena, frantumata dai blidati della polizia), l’abbandono al degrado degli insediamenti preistorici (“La loro tutela e cura come destinazione turistica darebbe da mangiare a più di una famiglia“), la chiusura del piccolo museo locale, ora utilizzato come caserma dalla soldataglia. “Si indignano tanto per le distruzioni dell’Isis al patrimonio archeologico ma qui hanno fatto la stessa cosa” – dicono le guide, e mostrano agli ospiti i segni della resistenza, della continuazione della vita: il presidio permanente fatto sovente oggetto di incursioni vandaliche dei poliziotti per far sapere che li comandano sempre loro, dell’orto della memoria con alberi da frutto ri-piantati e curati, la targa che ricorda che in quei luoghi nell’estate 2011 furono sparati 4500 lacrimogeni al gas Cs, le scritte, le bandiere No Tav che spuntano sopra il livello della vegetazione a marcare il territorio, il tronco secolare che sembra non voler morire e ostenta orgogliosamente i nuovi fusti che gli fanno da corona.

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La visita dura molto più del previsto ma non poteva essere più efficace. “Sette operai al lavoro nel cantiere, 120 tra militari e poliziotti in assetto da guerra, decine di telecamere che ci osservano per tutto il percorso! – dice alla fine Cosimo Di Maggio – Territorio devastato, veleni nell’aria, popolazione svilita e umiliata, ma di una dignità e di una forza unica! Miliardi di euro sperperati per avvelenarci e riempire le tasche alle mafie ai corrotti e ai politicanti Un ‘immane vergogna!”.

“E’ toccante e drammatico osservare la situazione, esattamente come può esserlo vedere un corpo martoriato dalle sevizie. Non può lasciare indifferenti.” dice Ilaria Brancati.

Un’esperienza da replicare – dicono gli attivisti de La Gronda – E’ meglio di mille volantini o assemblee pubbliche. Qui si vede e si tocca con mano la violenza della politica delle Grandi Opere. Nessuno può restare indifferente ed è anche cosi che si vince” (F.S. 16.5.2016)

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Nella foto: il tronco secolare con la sua “corona” di nuovi fusti. Simbolo della resistenza della terra.

Amministrative. Passeggiata “didattica” di candidati 5S al cantiere Tavultima modifica: 2016-05-17T23:08:40+02:00da davi-luciano
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