Primo Maggio a Torino. Il Pd blinda la democrazia

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E si difende dalla gente con la polizia. Blocchi e cariche contro lo spezzone sociale che poi riempie la piazza.. Un Potere arrogante che sente il terreno mancare sotto i piedi.

Inserito il 1 maggio 2016

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di Fabrizio Salmoni

E’ un brutto corteo di apparati quello che quest’anno celebra a Torino il Primo Maggio. Probabilmente non è solo colpa della pioggia se manca la folla perchè non c’è gente neanche sotto i portici. Niente applausi ma neanche fischi. Gelo assoluto, come il clima. Le solite bande, i soliti grupponi di sindacalisti.

Uno “straordinario” sforzo organizzativo ha convogliato truppe dietro lo striscione del Pd ma anche cosi non riescono a raggiungere il centinaio, circondati dal loro servizio d’ordine privato e da nugoli di Digos, li solo per proteggere loro. E’ ormai un’abitudine e sarei pronto a scommettere che, se fosse per loro, forse non verrebbero neanche più. Sanno cosa li aspetta. Non ci sono neanche tutti i soliti notabili e i soliti clientes. Alcuni sono ai lati, “in incognito”, forse preferiscono non rischiare fischi e  eccessivi coinvolgimenti. Brutto segno per il Partitone.

Fassino e Chiamparino arrivano all’ultimo momento ma si infilano dietro il gonfalone della città, e con loro si infila un imbronciatissimo Giachino, l’ex sottosegretario di Forza Italia alle Infrastrutture, la sentinella di destra della lobby del Tav. Un bel trio.

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 Tra Pd e spezzone sociale, compaiono i fantasmi del “nuovo” Partito Comunista di Marco Rizzo, candidato alle amministrative, che marcia a fianco di Vattimo., tutti dietro una gigantografia di Stalin, Lenin, Marx e Engels. Un quadretto fuori dal tempo e fuori dal mondo, come i loro slogan: “Stalin Berja, Ghepeù, il trottzkismo non c’è più“… In compenso non si vede Lotta Comunista.

Cè la lista di Airaudo con lui presente, di scarsa consistenza.

Le nostre fonti riferiscono che alla riunione  “organizzativa” di ieri, il Pd ha espressamente chiesto di tenere lomtano lo spezzone di corteo che rappresenta le lotte sociali (casa, Tav, lavoratori della logistica, ecc.) “perchè non rientrano nella composizione del corteo“, affermazione che la dice lunga su quanto il Pd si ritieme padrone delle istituzioni e padrone della piazza. Decidono loro chi, al Primo Maggio, può sfilare: senza precedenti e sempre più giù.

La Questura esegue e schiera la truppa a chiusura di via Po non appena lo spezzone sociale accenna a muoversi. Non ci sono motivazioni contingenti, solo “ordini” da eseguire. Quando il Pd è lontano e adeguatamente blindato, lo schieramento si apre.

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E’ in piazza Castello che lo spezzone sociale prende l’iniziativa, si smarca improvvisamente e corre avanti per avvicinarsi a Pd e piazza san Carlo. Sbucano agenti da tutte le parti, chiudono via Roma, breve confrontation, si chiudono tutti i varchi. Passano solo i giornalisti tranne il sottoscritto che, appellato per cognome da un CC in borghese, viene bloccato anche se mostra il tesserino. Perchè loro si e io no? “Eh sù, lo sappiamo…” . Già, lo sappiamo: anche tra i giornalisti ci sono i cattivi.

E’ evidente da quello che sta succedendo: c’è un Pd che decide chi può stare in piazza e chi no e tutti chinano il capo, Questore, Prefetto, ecc. Un atmosfera da regime che sente avvicinarsi la resa dei conti.

Qualcuno avverte Airaudo che è ancora indietro, gli chiede di farsi avanti per andare a trattare. Lui rifiuta “Ormai non c’è più nessuno in piazza San Carlo…Non è il caso…”. E riprende a chiacchierare. Non gli viene in mente che è una situazione eccezionale, gravissima, che la polizia blocchi metà corteo del Primo Maggio….

Intanto c’è stata una seconda carica e diversa gente accorre e comincia a premere su agenti che hanno gli occhi spiritati. In mezzo la Celere, a sinistra i Carabinieri, a destra la Finanza. Si devono sfogare ancora. Vediamo dei Digos che afferrano un extracomunitario (chissà chi era…) e lo portano dentro un negozio, poi tentano di tirare giù la  ragazza che è alla guida del furgone di Aska. Tafferuglio. Vediamo dei dirigenti di Ps che hanno brutta fama, già visti nelle situazioni peggiori.

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Poi la pressione della piazza ha la meglio, i cordoni di polizia si aprono e vengono spinti via. Quando sono disorganizzati vanno in affanno e gli si legge la paura negli occhi, dietro le visiere calate. La gente filtra dappertutto, preme da presso, grida “Vergogna!”. Il corteo può affluire in una piazza San Carlo ormai vuota, abbandonata in tutta fretta dagli apparati dopo un veloce discorso del sindacalista di turno ma questo corteo è quello della gente e riempie di nuovo la piazza. Davanti i genitori degli arrestati, come il 25 Aprile, i SiCobas, gli occupanti del Neruda, i No Tav torinesi, tanta gente diversa. Si occupa come ormai consuetudine il palco e si riapre il comizio. Ma il momento cruciale è passato e restano amare riflessioni sulla triste situazione politica della città. C’è una cappa pesante che la avvolge, quella determinata da un sistema di Potere che ogni volta che deve mostrarsi in piazza si deve difendere dalla gente, dai protagonisti delle lotte sociali, dai fischi, dagli insulti, solo con la polizia. Niente più argomenti, niente mediazioni. Quanto dureranno in queste condizioni? (F. S. 1.5.2016)

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Primo Maggio a Torino. Il Pd blinda la democraziaultima modifica: 2016-05-02T22:19:28+02:00da davi-luciano
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