Acqua gratis per tutti: non si pagherà il “minimo vitale”

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aprile 21 2016
 
Garantiti fino a 50 litri al giorno gratis a persona anche ai morosi che non hanno pagato la bolletta.
 
Anche chi non ha pagato la bolletta dell’acqua non rischierà mai più di restare “a secco”: ha infatti ottenuto il primo sì alla Camera il testo di legge che prevede un minimo vitale di acqua gratis per ogni italiano; insomma, saranno garantiti a tutti i cittadini 50 litri di acqua al giorno per i quali non bisognerà più pagare la società fornitrice. Il servizio, dunque, si considererà completamente gratuito e “fuori-bolletta”, in quanto bene fondamentale della vita e necessario per la sopravvivenza. Questo significa anche che chi riuscirà a restare entro questo tetto non sborserà mai neanche un euro.
 
Ciò vale anche (e soprattutto) per chi è moroso con gli arretrati: intanto non perderà il diritto ai 50 litri di acqua gratis e, in più, non dovrà più temere il pericolo di un’interruzione della fornitura solo perché è in ritardo coi pagamenti se presenta un Isee basso dal quale risulti una situazione di morosità incolpevole.
 
Ma chi pagherà questo regalo agli italiani? Il costo non sarà sostenuto dallo Stato, ma dai privati stessi ossia da coloro che hanno i redditi più alti: il costo, infatti, dei 50 litri di acqua gratis a cittadino verranno scaricati sulla tariffa applicata agli scaglioni più alti di consumo, in modo da garantire al contempo progressività e incentivazione al risparmio delle risorse idriche.
 
C’è poi da chiedersi quale impatto avrà questa norma sulla nuova disposizione del codice civile, introdotta con la riforma del condominio [1], che consente all’amministratore, nel caso in cui qualche condomino non paghi le spese mensili da oltre 6 mesi, di sospenderlo dall’utilizzo dei servizi condominiali “suscettibili di godimento separato” come appunto – secondo molti – l’acqua.
 
La bolletta dell’acqua, poi, sarà più trasparente. Oltre al dettaglio dei consumi, gli utenti potranno conoscere i dati sugli investimenti effettuati dai gestori, sui costi di depurazione sostenuti e anche sulle percentuali medie di perdite idriche nelle reti.
 
I comuni, infine, potranno decidere se gestire il servizio idrico in proprio o attraverso società in house o se invece andare a gara.
 
Sono questi gli aspetti più caratterizzanti della proposta di legge sulla “tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque” che ha ricevuto ieri il primo via libera dalla Camera dei Deputati (243 sì, 129 voti contrari e due astenuti). L’opposizione è scesa subito sul sentiero di guerra accusando la maggioranza di aver tradito il risultato del referendum del 2011 che escludeva la possibilità di una privatizzazione del sistema idrico.
[1] Art. 63 disp. att. cod. civ. introdotto dalla legge n. 220/2012.
Acqua gratis per tutti: non si pagherà il “minimo vitale”ultima modifica: 2016-04-26T21:21:07+02:00da davi-luciano
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