http://www.lescienze.it/news/2016/04/07/news/annibale_passo_alpi_sterco_di_cavallo-3043593/
07 aprile 2016
Nel 218 a.C., l’esercito cartaginese guidato da Annibale arrivò in Italia passando per il Col de Traversette, un passo a 3000 metri di quota nei pressi del Monviso. La scoperta è avvenuta grazie a un’antica traccia di sterco di cavallo sepolta a un metro di profondità e smentisce il racconto di Tito Livio, mettendo fine a un mistero durato quasi 2000 sull’itinerario del condottiero(red)
Annibale, passato alla storia per essere uno dei più brillanti condottieri del mondo antico, era comandante in capo dell’armata cartaginese durante la seconda guerra punica contro Roma (218-201 BC). Come raccontano le cronache, per sorprendere i romani da nord Annibale partì dalla Spagna alla testa di 30.000 uomini, attraversò l’arco alpino dopo circa 1000 chilometri di marcia e li sconfisse in quattro battaglie: sul Ticino (218 a.C.), sul Trebbia (218 a.C.) e poi, giunto nell’Italia centrale, sul Lago Trasimeno (217 a.C.) e a Canne (217 a.C.).
La vicenda storica dello scontro tra Annibale e Roma era quindi ben delineata nei suoi eventi fondamentali, ma non si era mai scoperto esattamente quale percorso avesse seguito l’esercito cartaginese per varcare le Alpi, tenendo conto del gran numero di fanti e cavalieri e soprattutto degli elefanti al seguito.
Nessuna prova archeologica
finora era venuta in aiuto degli storici. Circa mezzo secolo fa, tuttavia, il biologo Gavin de Beer ipotizzò che Annibale avesse utilizzato il passo del Col de Traversette, ma l’idea non incontrò il favore della comunità accademica.
Ora Mahaney e colleghi hanno scoperto una traccia di escrementi animali, per la maggior parte cavalli, a una profondità di circa un metro proprio in corrispondenza di quel passo alpino e in quantità tali da essere compatibili con il passaggio dell’esercito di Annibale.
La datazione al radiocarbonio fa risalire i reperti a circa 2186 anni fa, cioè proprio al 218 a.C., anno in cui iniziò la seconda guerra punica. Un’ulteriore conferma che si tratti effettivamente dei resti dell’armata di Annibale viene dall’analisi microbiologica: il 70 per cento circa dei microbi presenti nello sterco sono infatti del genere Clostridium, che è molto stabile nel suolo e può sopravvivere per migliaia di anni.
Sembra così smentita la ricostruzione dello storico romano Tito Livio, che circa due secoli dopo l’evento scrisse che la discesa cartaginese in Italia avvenne dal Col du Clapier, un passo situato più a nord, alla quota di 2400 metri, e molto più agevole da attraversare.
Probabilmente, Annibale scelse invece un passaggio più impervio per sfuggire alle imboscate delle popolazioni galliche che abitavano in quelle regioni.