Olimpiadi 10 anni dopo in Val Susa, altrochè celebrazioni!

….Per capire cosa è rimasto dieci anni dopo non si può che partire da qui, Cesana, la «Coverciano della neve», si diceva nel 2000.

Con le piste da discesa, la pista da bob e l’anello di fondo costruito per il Biathlon a Sansicario, era destinata a diventare un centro tecnico degli sport invernali come la cittadella toscana che ospita il quartiere generale del calcio. Oggi, il Biathlon sta per essere smantellato (costruiranno campi da tennis) e la pista da bob è una lastra di cemento disertata pure dai ladri: si sono già portati via tutto.  

«Se penso che mi sono fatto convincere, mi viene il magone».

A Roberto Serra, sindaco di Cesana dal 1999 al 2009, è toccato convincere una popolazione riottosa ad accettare la madre di tutte le sciagure olimpiche: la pista da bob. Avrebbero dovuto costruirla dieci chilometri più in là, a Beaulard, ma il terreno era franoso.

Allora avevano optato per Jouvenceaux, sotto Sauze d’Oulx, ben sapendo (ma dimenticandosi) che la montagna custodiva amianto.

C’era un impianto già pronto a un’ora d’auto, a La Plagne, in Francia: ma il ministro degli Esteri Frattini e il sottosegretario Pescante si impuntarono. La scelta cadde su Cesana: non c’era più tempo, più che una decisione fu un’imposizione. «Salirono tutti qui per rassicuraci: Frattini, Pescante, Ghigo, Chiamparino, perfino Alberto di Monaco (era presidente della Federazione di bob slittino, ndr). Accettammo. Sbagliammo».  

La pista è uno dei pochi segni tangibili dell’Olimpiade in Valsusa.

L’hanno usata venti volte. Costruirla è costato 110 milioni. Mantenerla, quasi 2 all’anno. Si farà pagare anche per togliere il disturbo: l’ultimo investimento è una consulenza da 100 mila euro affidata al Politecnico.

Per la prima volta si contempla anche l’«opzione zero»: smantellare tutto; nel 2006 si stimò un costo di 16 milioni. Il Comune, dopo anni di tentativi andati a vuoto ha scritto l’epitaffio: basta spendere per il bob, a noi interessa lo sci. Non lo volevano 15 anni fa, figuriamoci adesso. 

A Pragelato, invece, i trampolini del salto furono una scelta voluta.

«Organizzammo undici riunioni aperte», ricorda Valter Marin, eletto sindaco nel 1999, cinque giorni prima che i Giochi venissero assegnati a Torino. Si potevano realizzare due trampolini provvisori e smontarli a gare finite, o scommettere su una nuova vocazione. A Pragelato esagerarono: volevano la Coverciano del salto, anzi, «le elementari, medie, superiori e anche l’università». Costruirono cinque trampolini: due per le gare olimpiche (l’università) e tre per i giovani atleti da svezzare. Costo: 35 milioni. Manderemo gli sciatori più scarsi ad allenarsi qui, pensavano; qualcuno diventerà un buon saltatore.  

I trampolini sono fermi dal 2008. Per rimetterli sesto ci vorrebbe un milione, che il Comune non ha. Non ha nemmeno le risorse per rivitalizzare la pista per il fondo (20 milioni per cablarla) e un anno di gare ufficiali. A Sauze d’Oulx è andata pure peggio: l’ultima gara è stata anche la prima, l’impianto del Freestyle (9 milioni spesi e sei giorni di attività) è stato smantellato nel 2012. … “

https://www.lastampa.it/2016/02/09/cronaca/la-montagna-sedotta-e-abbandonata-impianti-chiusi-avanza-il-degrado-lsJmdvUhWzdMpFTs95p8XK/pagina.html

9 febbr 16 Valsusa Oggi :

“Olimpiadi 2006: dieci anni dopo, in val Susa nessuno festeggia / A Sestriere, il braciere olimpico rovinato dall’incuria

di Fabio Tanzilli

Dieci anni fa in alta Val Susa ci sono state le Olimpiadi, il più importante evento sportivo mondiale, ma nessuno sembra accorgersene.

Domani ricorre il primo decennale dall’inizio dei Giochi di Torino 2006, che aldilà delle criticità – di cui tratteremo nei prossimi giorni – hanno comunque permesso al territorio montano di fare dei grossi passi in avanti in termini di rinnovamento dell’offerta sciistica.

Eppure da Bardonecchia a Sestriere, da Sauze d’Oulx a Cesana/Sansicario, non è in programma alcuna celebrazione dell’evento.

Niente di niente: neppure un concertino, una mostra, un incontro pubblico almeno con le scuole della Valle. Ma per il resto, tutti zitti, eppure di testimonial (dai campioni di ieri e di oggi, dai volontari ai protagonisti di quell’evento) ce ne sono in Val Susa.

I bracieri celebrativi restano tutti rigorosamente spenti. Anche al Colle del Sestriere, dove, anzi, quello in centro paese è pure danneggiato, e rovinato dall’incuria del tempo.…..”

http://www.valsusaoggi.it/olimpiadi-2006-dieci-anni-dopo-in-val-susa-nessuno-festeggia-a-sestriere-il-braciere-olimpico-rovinato-dallincuria/

Olimpiadi 10 anni dopo in Val Susa, altrochè celebrazioni!ultima modifica: 2016-02-10T22:16:57+01:00da davi-luciano
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