Siria, così CIA e Arabia Saudita hanno armato i jihadisti

Il New York Times rivela: miliardi di dollari sauditi hanno alimentato il terrorismo in Siria, organizzato dalla gigantesca operazione della CIA Timber Sycamore

Redazione
 
martedì 26 gennaio 2016 11:12
di Matteo Carnieletto.
 
I ribelli siriani sono stati finanziati da Stati Uniti e Arabia Saudita. E questa non è una notizia. La notizia – quella vera – si chiama Timber Sycamore, nome in codice usato dalla CIA per coprire le operazioni di addestramento e finanziamento dei ribelli in cooperazione con l’Arabia Saudita a partire dal 2013.
 
Già nell’ottobre di quell’anno, il Washington Post scriveva, citando fonti militari, che «la CIA sta aumentando i propri sforzi per  addestrare i combattenti dell’opposizione in Siria». I miliziani vengono addestrati in una base in Giordania per poi esser inviati sul fronte siriano. L’addestramento fornito dagli americani ai siriani è ridotto all’osso: tecniche militari di base oltre a ingenti quantità di armi.
 
All’epoca non si sapeva nulla di Timber Sycamore. Rappresentava un’azione di destabilizzazione come tante. Del resto, come abbiamo spiegato in un altro articolo, il Dipartimento di Stato americano impiega moltissime risorse ogni anno per finanziare movimenti o associazioni che si oppongono a dittatori o politici poco graditi alla Casa Bianca. Pensiamo per esempio all’Angola degli anni ’80 o all’Afghanistan, dove il governo americano – come scrive Bruno Ballardini in ISIS, il marketing dell’Apocalisse, «non solo istruì militarmente i talebani (.), ma organizzò anche un piano per rendere durevole nel futuro l’odio della popolazione verso gli ‘atei comunisti’ con un programma di educazione destinato alle scuole».
 
Ma in cosa consiste Timber Sycamore? Lo spiega con precisione il New York Times del 23 gennaio 2016. In parole povere, a partire dal 2013, gli USA avrebbero addestrato i ribelli siriani, in particolare avrebbe insegnato loro a utilizzare con precisione gli AK47 e a usare missili anticarro, mentre i Sauditi li avrebbero finanziati e avrebbero fornito loro le armi. Del resto Bashar Al Assad è un nemico comune e casa Saud punta a sradicare l’asse sciita (Iran, Iraq e Libano). Come ha spiegato Mike Rogers, ex deputato repubblicano del Michigan: «Loro hanno capito che hanno bisogno di noi e viceversa».
 
Impossibile dire con precisione quanto i sauditi spendano per armare i ribelli e far cadere Assad. Il New York Timesipotizza un costo pari ad alcuni miliardi di dollari a partire dal 2013.
 
I protagonisti principali di questo progetto? Uno è il principeBandar bin Sultan, che si è premurato di fornire migliaia di AK47 e e milioni di munizioni ai ribelli. Molto probabilmentequeste armi sono state fatte arrivare dai Paesi dell’Est Europa grazie alla connivenza americana, spiega il New York Times. Per gli americani invece il protagonista è John O. Brennan, dal 2013 direttore della CIA. I due sono amici fin dagli anni ’90. A quell’epoca Brennan era l’uomo dell’Agenzia a Riad. Non si sono mai persi di vista. Secondo la ricostruzione fornita dal New York Times, sono stati loro a organizzare Timber Sycamore.
 
I motivi di questa alleanza sono intuibili e sono due: abbattere Assad e isolare l’Iran. Ma America e Arabia Saudita non hanno fatto i conti con quello che ora è il protagonista principale dello scacchiere mediorientale: lo Stato islamico, che ora governa su una terra fatta a brandelli anche da americani e sauditi.
 
Siria, così CIA e Arabia Saudita hanno armato i jihadistiultima modifica: 2016-01-26T21:27:29+01:00da davi-luciano
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