‘LE DEBAT PANAFRICAIN’ DE CE DIMANCHE 27 DECEMBRE 2015 : LE PROGRAMME COMPLET

# SUR AFRIQUE MEDIA TV/

AMTV - DEBAT du 27 dec (2015 12 27) FR

Vers 14H30 (Douala/Ndjamena/Malabo) et 14H30 (Bruxelles/Paris/Berlin)…

Présenté par Bachir Moohamed LADAN depuis Ndjamena

Duplex avec Alain-Michel YETNA depuis Douala

Luc MICHEL et Jan VANZEEBROECK (EODE Europe )

en duplex de Bruxelles (par EODE-TV)

REDIFFUSION ce lundi matin …

Avec tous les panelistes de Douala et Ndjamena

En direct sur streaming sur http://lb.streamakaci.com/afm/

# LES THEMES DE L’EMISSION DE CE 27 DECEMBRE

* LES CORRESPONDANTS :

Jan VANZEEBROECK (Bruxelles)

A L’OCCASION DE NOEL. Dialogue des religions et des cultures au Levant

Luc MICHEL :

YEMEN. L’autre guerre du Proche-Orient

* A DEBATTRE :

1- BURKINA FASSO : Mandat d’arrêt international contre Blaise Compaoré: L’Afrique avance-t-elle enfin vers dans une lutte contre l’impunité ? Qu’impliquerait un refus du gouvernement ivoirien d’extrader Compaoré ?

2- BRAS DE FER UA/BURUNDI: Jusqu’où iront les autorités burundaises ?

3- PROCHE-ORIENT: Première résolution de sortie de crise en Syrie après 4 ans et demi de guerre. Quelle lecture?

AMTV/ avec EODE Press Office et PANAFRICOM /

Photos : La grande équipe de Ndjamena. Panelistes, journalistes, techniciens, Luc Michel, la formule qui séduit et qui gagne d’AFRIQUE MEDIA …

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LA SOFFIATA DI MARIO GIORDANO: “VI DICO CHI E’ REALMENTE MARIA ELENA BOSCHI”

25/09/2015
Mario Giordano: “Maria Elena Boschi? La macchina da guerra del potere renziano”

Pubblichiamo “Posta prioritaria”, la rubrica di Mario Giordano su Libero in cui risponde alla domanda di un lettore.

Caro Giordano, che cosa ne pensa dell’onnipresente Boschi su qualsiasi Tv pubblica e privata? Ha perso del tutto l’aria di madonnina, ora dimostra una grinta e un’aggressività degna non di una debuttante in Parlamento, ma di una professionista della politica. Colpa del favore di Renzi e della sua incontenibile arroganza?

Colpa della sua determinazione e della sua bravura, caro Antonucci. Bisogna ammetterlo: la Boschi non è solo bella, è una macchina da guerra del potere renziano. E questo dimostra diverse cose. La prima: le donne giovani e di aspetto gradevole possono essere anche capaci (aspetto che qualcuno si rimangi i veleni sparsi su Carfagna&C ai tempi del governo Berlusconi). La seconda: il renzismo non è un’improvvisazione di un gruppo di ragazzotti di Firenze, ma la versione nell’era twitter del blocco catto-comunista che controlla il Paese. Altro che rottamazione: questi si muovono con la stessa abilità, con la stessa perfidia e con la stessa padronanza delle logiche di retrobottega che avevano Fanfani e De Mita. Quello è il mondo da cui vengono. Non a caso il padre di Renzi era un democristiano un po’ intrallazzone e il padre della Boschi è stato dirigente della Coldiretti e membro del Cda di Banca Etruria.

Il volto scavezzacollo, un po’ sbarazzino, da «eravamo quattro amici al bar», l’aria da bimbomix scout (Renzi) e da madonnina col tacco 12 (Boschi) l’hanno assunta solo per conquistare le leve del comando, nascondendo la loro vera natura, assai più cinica e strutturata di quello che hanno fatto apparire. Non vengono dal nulla. Sono uomini e donne di potere. Potere vero. Basta vedere come hanno gestito la partita delle riforme al Senato, usando prima i verdiniani e poi la minoranza Pd, con la vecchia tecnica del doppio forno, annullando il potere di veto di entrambi e riducendoli in pratica a zerbini più o meno inutili.

Un’operazione sopraffina, lo ripeto, che si nutre delle più consumate logiche di potere, un’azione da veri professionisti della politica, come essi sono. Mi creda, la favola dei ragazzotti di Firenze che sognavano di cambiare il mondo appartiene allo storyballing del renzismo e serve per coprire quello che sono davvero: il centro del vecchio potere catto-comunista, che si nutre di nomine, poltrone e controllo della cassaforte, che non mira a migliorare le cose ma soltanto a perpetuare il proprio comando. Altro che cambiare il mondo: questi vogliono soltanto dominarlo. E, purtroppo, ci stanno riuscendo benissimo.

di Mario Giordano

RUSSI SCOPRONO 12MILA CAMION CISTERNA ISIS A CONFINE TURCO: PARTE ATTACCO AEREO – GUARDA

 http://voxnews.info/2015/12/26/russi-scoprono-12mila-camion-cisterna-isis-a-confine-turco-parte-attacco-aereo-guarda/

mideastrussia-629409

Gli aerei da caccia russi hanno distrutto i camion cisterna stracolmi di petrolio di ISIS dopo averne individuati 12.000 al confine con la Turchia, mentre si apprestavano al solito commercio con gli uomini di Erdogan.
Questo è il momento in cui la forza aerea russa scatena i bombardamenti che annientano decine di camion cisterna.
12000 camion
L’attacco devastante è stato lanciato dopo che i piloti avevano avvistato un convoglio di centinaia di veicoli dello Stato Islamico destinati alla Turchia. Oramai un percorso quotidiano che l’organizzazione terroristica sta usando per vendere petrolio ai turchi.

Proprio poche ore prima, uno dei funzionari di Vladimir Putin ha detto che quasi 12.000 camion cisterna erano stati individuati su entrambi i lati del confine in una missione.

SBANCA ANCHE IN ITALIA: un sondaggio lo “incorona”, Putin e il suo ultimo trionfo!

23/12/2015

Per gli italiani la crisi economica resta la minaccia più grave, ma in parallelo cresce la preoccupazione per il terrorismo islamico.Chiarissimi i dati di un sondaggio Ipsos: alla domanda “quale è la minaccia più grave”, oggi il 40% risponde la crisi economica (era il 67% nel 2014) e il 28% il terrorismo islamico (l’8% l’anno precedente).

Terza preoccupazione, l’immigrazione: che sale al 21% dal precedente 13 per cento. Ed in questo contesto, in cui cresce la minaccia terroristica, cresce anche l’approvazione perVladimir Putin e le sue politiche estere interventiste. Altro che “low profile” adottato daMatteo Renzi, insomma.

Per gli intervistati, il ruolo dello “zar” è molto più rilevante di quanto si pensi: la Russia dal 66% è considerata il paese più influente sugli equilibri mondiali (più di Europa e Usa), mentre Putin è considerato in assoluto il personaggio più influente (votato dal 28% del campione, in crescita del 20% in un anno, e davanti a Barack Obama, crollato dal 40% del 20034 all’odierno 27%). Infine, una apparente contraddizione: agli italiani che apprezzano i raid di Mosca in Siria, piace (71%) la scelta di Renzi di non intervenire militarmente.

Fonte: Qui

Giorgio Bocca di notav scriveva così…

post — 26 dicembre 2011 at 00:30

Giorgio Bocca, partigiano, giornalista e uomo libero al soldo di nessuno è mancato nel giorno di Natale a 91 anni, noi vorremmo ricordarlo con le sue parole del 2005 con un editoriale sulla Val Susa e i notav:

Se vi sento dire la parola TAV sparo. Se vi sento dire che la Tav, l’alta velocita’, è indispensabile, necessaria al progresso, tiro su dal pozzo il Thompson che ci ho lasciato dalla guerra partigiana. Perché d’inevitabile in questo stolto mondo c’è solo l’incapacità della specie a controllare la suo conigliesca demografia, le sue moltiplicazioni insensate. Il progresso!

A CHI SERVIRÀ LA FAMIGERATA LINEA TAV

(di Giorgio Bocca tratto da il Venerdì di Repubblica del 30/12/05)

Se vi sento dire la parola TAV sparo. Se vi sento dire che la Tav, l’alta velocita’, è indispensabile, necessaria al progresso, tiro su dal pozzo il Thompson che ci ho lasciato dalla guerra partigiana. Perché d’inevitabile in questo stolto mondo c’è solo l’incapacità della specie a controllare la suo conigliesca demografia, le sue moltiplicazioni insensate. Il progresso! Se vi capita di pecorrere la Pianura Padana che ha fama di essere luogo più ricco e civile d’Italia, date un’occhiata ai paesi e alle citta’. Quà e là riuscite ancora a vedere un campanile, ma il resto è urbanistica informe, una metastasi di casoni e casette venuti a slavina senza un piano regolatore, di materiali scadenti, di forme informi collegati da autostrade che si vergognano di essere così brutte e si nascondono dietro i tabelloni di vetrocemento o di plastica.
Questa necessità del progresso è un modo osceno per definire la nostra incapacità di resistere alle speculazioni. Saprete quanti anni ci vorrano per fare la TAV Lione-Torino-Milano? Pare più di 15 anni, giusto il tempo che arrivino ad inaugurarla i cinesi. Ma è possibile che sindaci e governatori dichiarino che senza il TAV si muore, si è tagliati fuori dalla civiltà?E’possibile che la Signora Bresso della Regione Piemonte, che ho conosciuto come persona civile, dia i numeri se le bloccano i cantieri? Le grandi opere dormono, la legge progetto sta nei cassetti dei Berlusconi e dei Lunardi ma d’improvviso la congiunzione celeste della democrazia politica della speculazione cementiera si scatena e allora l’Italia intera è un cantiere.Per arrivare dove? A un’alta velocità ferroviaria di cui si ignora tutto se vincerà o meno la concorrenza del trasporto su strada, se troverà un numero di viaggiatori redditizio, se questi viaggiatori saranno davvero felici di metterci 15 min. in meno tra Torino e Milano.Ma i conti torneranno?Ma si che torneranno, perché il pubblico li farà tornare come accade per l’Hub della Malpensa dove alla fine è la collettività a pagare il trasferimento di migliaia di persone cacciate dal rumore.

Una volta si diceva:quando il mattone tira tira l’economia.

E se oggi non è il mattone è il cemento delle gallerie per cui passa il progresso di quelli che ci sanno fare.